Notiziario Internazionale sull'Accessibilità
Il notiziario e-mail sugli strumenti tecnologici per persone ipovedenti
e non vedenti.
Versione italiana a cura dell'istituto dei ciechi Francesco Cavazza -
Bologna
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[Inizio del notiziario].
Numero 17, Maggio 2001
IN QUESTO NUMERO:
Sezione Uno: Notizie
- Il sito Tesco vince il nuovo premio RNIB;
- Elezioni libere e regolari?
- Cercasi esperienze di accesso a Internet;
- La fisica con lettori per schermo e strisce di gomma;
- Collaudate un corso online;
- Gruppo radioascoltatori (aggiornamento);
- Sight Village 2001;
- Il rapporto di Ricability è disponibile online.
Sezione Due: Ritratti
Cearbhall O'Meadhra.
Sezione Tre: Panoramica legale
Sito Web sulle Olimpiadi.
Sezione Quattro: Le risposte dei lettori
Dispositivi di scelta dei colori.
[Fine dell'indice].
SEZIONE UNO - NOTIZIE.
IL SITO TESCO VINCE IL NUOVO PREMIO RNIB.
La catena di supermercati Tesco ha conquistato il premio RNIB "See it
Right" ("Guarda Bene") di recente istituzione, grazie al suo "Accesso
alla Tesco", un sito web accessibile che permette di ordinare generi
alimentari ed è stato lanciato questa settimana (http://www.tesco.com/access).
Il supermercato sta progettando miglioramenti al proprio sito,
addestrando il personale e concedendogli più tempo per aprire le
confezioni e descrivere le merci ai clienti affetti da handicap
visivi.
La Tesco non è sempre stata all'avanguardia per quanto riguarda
l'accessibilità: l'anno scorso il RNIB è stato il
portavoce di una campagna in cui si sollecitava la ditta ad offrire una
versione accessibile del suo sito web. Quando finalmente la Tesco ha
deciso di prestare orecchio alle richieste dei contestatori, ci sono
voluti all'incirca sei mesi per realizzare il sito.
Fra i concorrenti della Tesco, la Asda ha comunicato al Notiziario
Internazionale sull'Accessibilità di non aver in programma la
creazione di una versione accessibile del proprio sito web. Il sito di
Sainsbury che permette di fare acquisti online è basato su
funzionalità che rendono difficile la navigazione con il software
di lettura dello schermo (screen reader).
Secondo il RNIB, il premio "See it Right" potrà essere
conquistato dai siti web di entrambe queste aziende solo se e quando
essi riusciranno a soddisfare le esigenze del RNIB per quanto riguarda
gli standard di accesso.
ELEZIONI LIBERE E REGOLARI?
Polls Apart 3, una campagna di informazione sul diritto di voto delle
persone disabili, invita la gente ad inviare le sue valutazioni
relativamente all'accessibilità del loro seggio elettorale al suo
nuovo sito web (http://www.pa3.org.uk).
La campagna è stata avviata dall'organizzazione benefica Scope,
che si occupa di disabili, con il sostegno della Commissione per i
Diritti dei Disabili. Il sito web sarà utilizzato per pubblicare
in tempo reale la situazione di ogni collegio elettorale in previsione
delle elezioni, che si terranno in Gran Bretagna il 7 giugno
prossimo.
I responsabili della campagna sperano che questa valutazione online
permetterà la partecipazione di un maggior numero di persone
rispetto a quelle che avevano preso parte alle due precedenti
valutazioni, effettuate solo per mezzo di materiale cartaceo. Ci si
attendono risposte, online e non, da due terzi dei collegi elettorali
inglesi.
La Scope progetta di continuare ad utilizzare questi risultati per
individuare e denunciare pubblicamente i Consigli municipali non
adeguatamente attrezzati per l'accesso al voto. Questa organizzazione
benefica ha sempre sostenuto i progetti pilota volti al miglioramento
della situazione per gli elettori disabili, fra i quali, la
sperimentazione di tecniche di votazione elettronica.
Nelle Elezioni Politiche del 1997, circa il 97% dei disabili interrogati
ha riferito di aver incontrato una o più barriere che avrebbero
potuto impedire loro di votare. In media esistono 13.000 disabili in
ogni collegio elettorale inglese.
CERCASI ESPERIENZE DI ACCESSO AD INTERNET!
Il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità ha in programma
una serie di articoli in cui verranno esaminati i problemi pratici che
le persone con handicap visivi sono costrette ad affrontare quando
tentano di entrare in Internet per la prima volta. Ci concentreremo su
quattro argomenti basilari: il costo; le fonti di assistenza
finanziaria; l'addestramento specializzato; i fornitori di supporto
tecnico.
Per far sì che questa ricerca si basi sulle effettive esperienze
delle persone, vi saremmo estremamente grati se voleste darci i vostri
suggerimenti. Vi preghiamo pertanto di voler inviare una e-mail con le
vostre esperienze, le vostre osservazioni, i vostri consigli e le vostre
opinioni a Phil Cain, phil@headstar.com
LA FISICA CON SCREEN READERS E STRISCE DI GOMMA.
Le ultime notizie riportate nell'articolo di John M. Williams, relativo
alle tecnologie assistive, pubblicato sulla rivista Internet
"BusinessWeek Online" offre una panoramica affascinante del lavoro di
uno dei principali fisici ciechi a livello mondiale, il sig. Kent
Cullers.
Cullers, ricercatore anziano presso L'Istituto di Ricerca
sulleIntelligenze Extra-Terrestri (SETI) con sede in California,
utilizza tecnologie vecchie e nuove per svolgere il proprio lavoro,
spaziando dalle attrezzature per il disegno in rilievo con strisce di
gomma e cera alle recenti tecnologie di righe Braille e lettori per
schermo.
Per maggiori informazioni sulle tecnologie utilizzate da Cullers per
progettare radiotelescopi in grado di individuare la presenza di alieni,
contattare telescopes see: http://businessweek.com/bwdaily/dnflash/may2001/nf20010516_176.htm
COLLAUDATE UN CORSO ONLINE.
La Duncans, un'azienda per l'apprendimento online con sede a
Saskatchewan, Canada, sta cercando persone con handicap visivi per
collaudare i suoi corsi online.
Circa 600 corsi vengono offerti gratuitamente ai collaudatori per un
periodo di 60 giorni, compresi corsi di calcolo, economia aziendale e
abilità personali.
I corsi della Duncans costano generalmente dai 69 ai 149 dollari
canadesi all'anno.
Chiunque sia interessato può inviare a mezzo e-mail una sintetica
informazione relativa al proprio curriculum, all'indirizzo admin@duncans.ca. L'azienda (http://www.duncans.ca) è anche
interessata a ricevere consigli da consulenti tecnici e dal personale di
organizzazioni che operano nel settore
dell'accessibilità.
GRUPPO RADIOASCOLTATORI - AGGIORNAMENTO.
Nello scorso numero (Aprile 2001) avevamo pubblicato un articolo
relativo a un gruppo di discussione a mezzo posta elettronica di
radioascoltatori, creato dalla Società di Radio ed Elettronica
per Persone con Handicap Visivi (VIRES).
L'articolo faceva ritenere che questa comunità online fosse
dedicata alla rievocazione di programmi radio del passato, ma il nostro
informatore Clive Lever, membro della VIRES, ci ha fatto notare che il
gruppo è assai più dinamico di e si occupa di tutti gli
argomenti relativi alla radio, compresi i programmi più
recenti.
Secondo Lever, fra i tipici esempi di discussione troviamo "quali
stazioni satellitari stanno per cambiare frequenza, chi riceverà
una licenza per nuove stazioni radio, e quali sono i programmi
attualmente mandati in onda da alcune stazioni radio speciali, come
Radio 4".
Se desiderate unirvi al gruppo, inviate una e-mail senza testo a: uk-radio-listeners-subscribe@yahoogroups.com
SIGHT VILLAGE 2001.
Più di 60 aziende specializzate nello sviluppo delle tecnologie
di accesso stanno per riunirsi in occasione della manifestazione
fieristica "SIGHT VILLAGE 2001", che si terrà durante l'estate a
Birmingham. Fra i seminari in programma vi saranno alcune sessioni
tenute dall'Associazione Informatica dei Ciechi Inglesi e la presenza di
alcuni fornitori che illustreranno i nuovi prodotti.
La fiera si terrà dal 17 al 19 luglio. Per ulteriori
informazioni, consultare il sito http://www.qac.ac.uk/sight.htm
IL RAPPORTO DI RICABILITY E' DISPONIBILE ONLINE.
Il nuovo rapporto di Ricability relativo ai nuovi diritti dei disabili
nei rapporti con le compagnie telefoniche, intitolato "Its your call"
("La tua telefonata") (vedi Notiziario Internazionale
sull'Accessibilità, Marzo 2001) è disponibile online
presso il sito http://www.ricability.org.uk,
ma anche su cassetta, in Braille oppure su carta stampata con caratteri
ingranditi, al numero 020 7427 2460.
[Fine della Sezione Uno.]
SEZIONE DUE: RITRATTI.
Cearbhall O'Meadhra
UN MEMBRO DELLA COMMISSIONE IRLANDESE PER L'UGUAGLIANZA SUPERA TUTTE LE
DIFFICOLTA'.
Cearbhall O'Meadhra, il primo cieco nominato membro dell'Ente Irlandese
per l'Uguaglianza (http://www.equality.ie) ha superato
tutte le difficoltà ed è divenuto un grande campione dei
diritti delle persone con handicap visivi per quanto riguarda le
tecnologie di accessibilità.
O'Meadhra è completamente cieco. All'età di quattro anni
gli venne diagnosticata la retinite pigmentosa, una patologia visiva
progressiva di tipo genetico che colpisce la retina. Cominciò a
sperimentarne gli effetti nel 1970, quando la cecità colpì
la parte inferiore della sua visuale ed egli perse completamente la
capacità di visione notturna.
Nel 1969 si laureò in architettura e si specializzò in
tecniche di rilevazione archeologica. Di tanto in tanto il suo lavoro
richiedeva un'attività nelle ore notturne, cosa che diventava
sempre più difficile, in quanto in quelle occasioni spesso egli
poteva soltanto sentire le voci dei suoi colleghi. Alla fine le
difficoltà lo indussero ad abbandonare l'architettura ed a
dedicarsi al suo amore per il flamenco, laureandosi nell'insegnamento
della musica in Spagna.
Nel 1978, la sua vista limitata gli provocò una caduta dalle
scale con gravi lesioni. Egli tornò in Irlanda ma non
riuscì a trovare un lavoro, così frequentò un corso
di insegnamento della lingua inglese agli stranieri e per tre anni
insegnò a Dublino. La sua prima esperienza di discriminazione
mise fine al suo lavoro: la scuola ricevette un reclamo da un'agenzia
italiana, che lamentava il disagio provato dagli studenti nell'imparare
l'inglese da un insegnante cieco, così egli ritornò alla
musica ed istituì una scuola musicale.
"Non avevo perso la vista del tutto ma non ero in grado di leggere
i libri, così imparai a creare programmi musicali e trascorsi un
anno a sviluppare un complicato programma di "individuazione delle note"
per aiutare gli studenti a familiarizzarsi con una
tastiera".
Questo fu l'inizio del suo rapporto con i computer, che in seguito lo
indusse a presentare domanda per un posto presso la Banca di Irlanda nel
1983. La banca accettò la sua domanda a condizione che egli
frequentasse un rigoroso corso di addestramento alla programmazione
tenuto dal RNIB. Tale corso era stato istituito dall'Ente Irlandese di
Riabilitazione.
"Il mio braille e la mia capacità di dattilografare erano
troppo lenti: non c'erano schermi di computer o terminali, così
dovevamo scrivere i codici sulla carta e poi non eravamo in grado di
vederli, e se facevamo anche solo un piccolo errore il programma non
poteva funzionare" racconta O'Meadhra. "Non erano presenti persone
vedenti che potessero aiutarci a controllare il nostro lavoro. Non
esisteva alcun sistema per riportare i codici del computer in Braille,
così dovemmo creare un sistema noi stessi: ci dettavamo i codici
e li trascrivevamo in Braille. Era un corso da 12 settimane con limiti
molto rigidi - e la mia capacità di dattilografare
migliorò parecchio, accidenti!".
Egli rifiuta istintivamente ogni atto di "pietosa" fornitura di
sofisticati ausilii per il computer da parte di enti benefici. "La
beneficienza parte da un orribile atteggiamento di rinuncia, di
sottomissione, di accettazione del proprio destino. Io ho lavorato nel
settore delle disabilità per 16 anni e ho visto migliaia di
persone frequentare diversi corsi ma uscirne privi di cognizioni di
informatica. Conosco sei disabili che attualmente lavorano. Non
esistevano corsi relativi al settore commerciale che spiegassero ai
ciechi come funzionavano le cose, così mi ritrovai bloccato al
livello più basso. Questi enti non si aspettano che i ciechi
vadano effettivamente a lavorare".
Inizialmente impiegato dalla banca come programmatore di
componentistica, O'Meadhra scoprì rapidamente che il suo telefono
era diventato una "linea ausiliaria" informale per le persone che
desideravano essere informate sulle tecnologie accessibili. La banca fu
molto comprensiva e istituì un nuovo ufficio per O'Meadhra, che
divenne "consulente per le tecnologie assistive", con l'incarico di dare
indicazioni su come i diversi tipi di tecnologia possono migliorare la
vita delle persone non vedenti o ipovedenti.
Dopo un anno di lavoro presso la banca, fondò assieme ad altre
due persone con handicap visivo la Società di Computer per
Disabili Visivi (VICS) (http://www.iol.ie/~vics) per venire
incontro alle esigenze dei programmatori ciechi o ipovedenti. La VICS
lavora con persone che si occupano di sviluppo del software e con datori
di lavoro, per permettere alle persone afflitte da problemi di vista di
accedere alla tecnologia.
La comparsa di Windows 95 rese furiosi i membri della società,
perchè il programma era assolutamente inaccessibile per chi
soffrisse di un handicap visivo. La VICS si unì ad altre
società statunitensi ed assieme portarono avanti una campagna per
rendere accessibile questo software.
Il risultato fu che la Microsoft prese diversi provvedimento per
migliorarne l'accessibilità: la Microsoft vanta persino un sito
relativo all'accessibilità, con soluzioni e informazioni per i
disabili (http://www.microsoft.com/enable/). Fra i fattori che hanno
convinto la Microsoft a prendere queste iniziative vi furono alcune voci
secondo le quali la difesa USA non avrebbe mai acquistato il software se
esso non fosse stato reso accessibile anche ai ciechi.
O'Meadhra ha recentemente ottenuto dalla banca un periodo sabbatico di
due anni, per permettergli di concentrarsi sulla sua futura funzione di
presidente dell'Istituto Irlandese di Progettazione e Disabilità
(IDD), un ente che si fa carico delle necessità dei disabili e
promuove il loro diritto a condurre una vita normale (http://www.idd.ie). In Inghilterra esiste
un'organizzazione analoga alla IDD: l'Istituto di Progettazione
Integrale (http://www.ukiid.org).
O'Meadhra sta attualmente lavorando intensamente presso l'Istituto di
Progettazione e Disabilità per promuovere l'adozione della
Dichiarazione di Barcellona (http://www.idd.ie/Barcelona_Declaration.htm)
da parte di tutti gli enti locali dell'Eire e dell'Irlanda del Nord. Il
governo ha fornito uno stanziamento di 300.000 sterline irlandesi
liquidabili in tre anni per favorire una più vasta applicazione
di questa dichiarazione, volta a promuovere l'inserimento e
l'accessibilità in tutti i Paesi da cui è stata
sottoscritta.
Fra i vari compiti per l'istituto, O'Meadhra ricevette l'incarico di
creare il sito web dell'organizzazione in 10 giorni. Nell'organizzare
questo sito, egli fece una serie di esperimenti per tentare di crearlo
senza ricorrere all'HTML, pertanto utilizzò FrontPage della
Microsoft e si imbattè in un altro problema di software:
scoprì infatti che la struttura gerarchica di navigazione del
programma era di difficile organizzazione per un non vedente. In seguito
pubblicò una relazione sulla sua esperienza di creazione di un
sito web utilizzando FrontPage, e tale relazione sarà disponibile
sul sito della VICS a breve termine.
Il motto dell'istituto è il seguente: "Una buona progettazione
rende abili, una cattiva progettazione rende disabili". "Il mio
scopo finale è quello di vedere le aziende e le scuole di
progettazione insegnare una progettazione accessibile, partendo dal
presupposto che anche un disabile possa essere un utente e soddisfando
le esigenze di ognuno" afferma O'Meadhra.
"Ogni volta che ho voluto fare qualcosa ho dovuto superare
innumerevoli ostacoli. In Irlanda esiste una notevole discriminazione.
Per raggiungere un livello manageriale bisogna darsi da fare il doppio:
non è neppure possibile effettuare gli esami con una formulazione
accessibile. La tendenza generale si sta spostando nella direzione
giusta, ma ci sono ancora tanti ostacoli. Dobbiamo percorrere una strada
molto lunga".
[Fine della Sezione Due.]
SEZIONE TRE: PANORAMICA LEGALE
Sito web sulle Olimpiadi.
IL CASO AUSTRALIANO E' UN AMMONIMENTO PER I PROGETTISTI WEB.
Nell'agosto 2000 il Comitato Organizzativo dei Giochi Olimpici di Sidney
(SOCOG) è stato accusato di comportamento illegale per aver
istituito un sito web risultato ampiamente inaccessibile ai ciechi (vedi
Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, numeri 9, 10 e 11).
In questo articolo Tom Worthington, uno dei periti chiamati a
testimoniare in questo caso di scuola, descrive come il querelante Bruce
Maguire, sia riuscito a vincere la causa.
Il 7 giugno 1999 Bruce Maguire, cieco e appassionato di sport, ha
presentato un reclamo presso la Commissione Australiana per i Diritti
Umani e le Pari Opportunità (http://www.hreoc.gov.au) protestando
per la discriminazione illegale compiuta dal SOCOG nei suoi confronti,
avendo messo a disposizione un sito web per lui inaccessibile.
Chiamati in causa dietro richiesta del Centro di Patrocinio
dell'Interesse Pubblico, due periti hanno preparato per Maguire una
serie di rapporti relativi all'accessibilità del sito web
dedicato alle Olimpiadi. I periti erano Jutta Treviranus, direttore del
Centro di Risorse Tecnologiche Adattate presso l'Università di
Toronto, e lo scrivente.
Durante il processo, il SOCOG non ha fornito i dettagli tecnici relativi
al sito web richiesti dai periti del querelante, dando come motivazione
il fatto che tali informazioni avessero "una grandissima importanza
commerciale". Durante una successiva udienza, il SOCOG ha affermato che
la responsabilità di qualunque problema con il sito doveva essere
attribuita al suo appaltatore, la multinazionale tecnologica americana
IBM. Tuttavia questa tesi è stata respinta e l'IBM non è
stata coinvolta nella causa.
I dettagli tecnici richiesti consistevano in una pagina campione in
formato elettronico tratta dalla Tabella dei Risultati inserita nel sito
web del SOCOG relativo ai giochi olimpici, nel numero di schermate da
utilizzare, nei dettagli relativi ai mezzi utilizzati per creare le
pagine del sito web dedicato alle Olimpiadi e nei calcoli dettagliati di
alcuni dati relativi al "campo da baseball".
Dal momento che queste informazioni non sono state fornite, i periti
hanno dovuto esaminare quelle disponibili sul sito, in modo da poter
valutare la progettazione e calcolare i costi e i tempi necessari a
rendere accessibile il sito in questione.
Il sistema "Bobby", (http://www.cast.org/bobby),
è stato adoperato per valutare l'accessibilità di tre
pagine web selezionate. Le pagine sono state aperte utilizzando Internet
Explorer (versione 5.0 per Windows 95), con lo schermo spento per
simulare l'ambiente d'uso di un non vedente. E' stata eseguita una
valutazione dell'accessibilità di queste pagine web e
successivamente un esame del codice HTML di base.
Adoperare il sistema Bobby si è rivelato difficile, a causa
dell'ampio utilizzo di frame nel sito, ed è stato necessario
esaminare ogni frame separatamente. La conclusione a cui si è
pervenuti in seguito a questa ispezione è stata che il sito web
del SOCOG era inaccessibile per i non vedenti, per tre importanti
motivi:
Primo: Non tutte le immagini riportavano il tag "ALT" descrittiva del
testo. Per fare un esempio, la grafica posta in cima alla pagina con il
collegamento "home" non riportava alcun tipo di legenda.
In secondo luogo, le tabelle non erano state redatte in maniera tale da
permettere una lettura lineare. Le tabelle contenevano diverse righe di
testo inserito, impossibile da leggere da un dispositivo di accesso come
una riga Braille perchè troppo confuse.
In terzo luogo, la "home page degli sport" conteneva un elenco di sport
inseriti in una grande mappa disegnata, impossibile da leggere per chi
non fosse in grado di vedere lo schermo.
Vista la mancanza delle informazioni tecniche richieste al SOCOG, si
sono dovute fare parecchie ipotesi per valutare i costi che una
variazione del sito web a favore dell'accessibilità avrebbe
comportato.
Basandosi sul format dei giochi, comprendente 300 avvenimenti relativi a
28 sport, più alcune schermate extra necessarie per le pagine
generali, si è calcolato che sarebbe stato necessario un totale
di 357 schermate web. Si è inoltre partiti dal presupposto che lo
strumento utilizzato per la progettazione del sito web è dotato
di opzioni di utilizzo comprendenti l'inserimento di tags "ALT" e che di
conseguenza non sarebbero state necessarie spese ulteriori per nuovi
strumenti.
Infine è stato calcolato che un operatore web avrebbe impiegato
poco più di tre settimane per mettere a punto le schermate,
effettuare le necessarie variazioni e compiere i test. Il costo delle
variazioni, calcolato in base all'onorario di 1.900 dollari giornalieri
normalmente pagato ad un consulente, è stato pertanto fissato a
29.450 dollari.
La sentenza è stata emessa il 24 agosto 2000 ed il SOCOG è
stato dichiarato colpevole di aver infranto quanto esposto nella sezione
24 della Legge Australiana del 1992 sulla Discriminazione dei Disabili.
La Commissione Australiana per i Diritti Umani e le Pari
Opportunità ha respinto l'obiezione del Comitato, secondo il
quale i costi e i problemi da affrontare per fornire un sito accessibile
avrebbero fatto sì che gli utenti incontrassero "un livello di
difficoltà ingiustificabile".
E' stata respinta anche l'obiezione che il numero delle schermate
sarebbe arrivato a 1.295 e che la loro riformattazione avrebbe richiesto
svariate ore per ogni singola schermata: "una valutazione più
realistica per le minime varianti richieste è di 10 minuti per
ciascuna schermata i costi per rendere accessibile il sito sono
realmente modesti".
Di conseguenza è stato diramato un comunicato in cui si affermava
che il SOCOG avrebbe fatto tutto il necessario per rendere accessibile
il suo sito web entro l'inizio dei Giochi Olimpici. In seguito, il 6
novembre 2000 (dopo la fine delle Olimpiadi), si è scoperto che
il sito web aveva obbedito solo parzialmente alle ingiunzioni e pertanto
è stato condannato a pagare i danni per un importo pari a 20.000
dollari australiani. La SOCOG ha pagato.
Va notato il fatto che nessun progettista web della IBM o del SOCOG ha
dato alla commissione alcuna informazione relativa a chi avesse
progettato in quel modo il sito web e perchè.
L'Associazione Industriale Australiana di Internet (http://www.iia.net.au) ha
successivamente messo in guardia sul significato della decisione del
SOCOG. "L'accesso ai disabili è un problema serio per qualsiasi
azienda australiana che desideri essere presente su Internet. Anche i
siti studiati per i clienti residenti all'estero possono essere ritenuti
non a norma in base alla legislazione degli Stati Uniti, del Canada, del
Regno Unito o di qualsiasi altro Paese".
Pochi segnali tuttavia, lasciano pensare che le imprese australiane
stiano prendendo sul serio questo ammonimento.
Tom Worthington è un consulente indipendente di elettronica
commerciale ed un Membro Temporaneo del Dipartimento di Scienze
Informatiche dell'Università Nazionale Australiana. Questo
articolo è basato su una relazione che egli presenterà
alla Conferenza delle Società di Internet, INET 2001, che si
terrà a Stoccolma l'8 giugno (http://www.isoc.org/inet2001).
[Fine della Sezione Tre.]
SEZIONE QUATTRO: LE RISPOSTE DEI LETTORI
Dispositivi di scelta dei colori.
UN LINGUAGGIO COLORATO.
I lettori hanno inviato tantissime risposte alla richiesta di David
Porter, pubblicata nel numero scorso e relativa ad un dispositivo
manuale che possa aiutare i ciechi a scegliere gli abiti da indossare
senza sbagliare gli accoppiamenti dei colori, emettendo segnali sonori
(vedi Notiziario, numero di aprile 2001).
Fred Gissoni della Stampa Americana per i Ciechi (APH), è stato
uno dei molti che hanno segnalato con diversi dettagli un apparecchio
fabbricato dall'azienda austriaca Caretec e noto con il nome di
"ColorTest". Negli Stati Uniti questo dispositivo è venduto dalla
APH ad un prezzo di 595 dollari (vedi http://sun1.aph.org/products/colortes.htm).
Gissoni spiega che l'apparecchio è lungo circa 15 cm, largo 4 cm
ed alto 3 cm. L'energia viene fornita da una batteria ricaricabile. Sul
lato del dispositivo più vicino ai sensori ci sono due pulsanti,
uno convesso e uno concavo. Premendo il pulsante convesso, una voce
sintetica rivela il nome del colore, basandosi su un archivio di circa
150 sfumature (ne esistono versioni in diverse lingue). Premendo il
pulsante concavo, vengono fornite informazioni relative agli altri tre
aspetti del colore in questione: la vivacità, la sfumatura e la
saturazione.
La "vivacità", basata su una scala che va da zero a 9,9,
rappresenta la quantità di luce riflessa dal colore. La
"sfumatura" riferisce in quale punto della scala cromatica si trova il
colore in questione: il rosso equivale al 3, il blu al 6, il verde al 9
ed il giallo al 12, per cui un dato di 7,5 potrebbe indicare il color
turchese. La "saturazione" indica l'intensità del colore.
Premendo il sensore su un lembo del vestito e schiacciando il pulsante
convesso, si sente un suono. Muovendo la parte terminale dello strumento
sulla superficie dell'abito, le variazioni di tono consentono di sapere
se un vestito è a tinta unita, a righe o con un'altra struttura,
anche se non è possibile ottenere dettagli precisi.
Gissoni ha provato personalmente questo dispositivo. "Mia moglie ed io
abbiamo usato questo apparecchio per più di tre anni e,
nonostante abbia alcuni difetti, siamo soddisfatti. Ci permette di
effettuare scelte che altrimenti sarebbero impossibili".
Nel Regno Unito, lo stesso apparecchio è commercializzato con il
nome "Colourtest-150" dalla Visability (http://ww.vis-ability.co.uk).
Richard West è un utilizzatore inglese: "E' un apparecchio che si
può tenere in mano, un po' come una torcia. Funzionava bene, ma
costava parecchie centinaia di sterline (il prezzo attuale è di
450 sterline) così non ho mai pensato di comprarlo. Però
se un cieco vive da solo potrebbe pensare che valga la pena di spendere
una cifra del genere".
Diversi altri lettori ci hanno scritto per consigliarci il ColorTest.
Fra questi ci sono la sig.a Lindy van der Merwe di Johannesburg, Sud
Africa, che dice: "E' davvero un apparecchio meraviglioso che
ancora poche persone con handicap visivo conoscono. Il ColorTest riesce
anche ad individuare una fonte luminosa, il che permette a me, cieca
totale, di sapere se le lampadine sono accese o spente. L'ho usato
persino per identificare il colore delle rose del mio giardino.
Anche se l'apparecchio è in grado di distinguere i colori,
dipende sempre dalle persone decidere quali colori possono essere
accoppiati. Una buona idea potrebbe essere, ad esempio, quella di
tentare di trovare informazioni sull'accostamento dei colori in qualche
libro".
Fra gli altri sostenitori ci sono E Marie-Lewis, che trova il ColorTest
"estremamente affidabile", Pratik Patel, Direttore Progettista dei
Servizi Tecnologici Ausiliari CUNY, che lo ritiene "uno strumento
eccellente" e Anna Dresner.
Robert Mortimer ci ha scritto inserendo un utile link con la sezione
"Prodotti Parlanti" del sito web americano Ausilii per una Vita
Indipendente: http://www.marcom.nu/vhosts/IndependentLivingAids/Talking_Products.html.
E' possibile acquistarvi non soltanto un "Identificatore Parlante di
Colori" (si tratta in realtà dell'apparecchio Color Test con una
diversa denominazione) ma anche diversi altri dispositivi, come gli
identificatori parlanti delle banconote, i compassi parlanti e i
termometri parlanti.
Peter Meijer, l'inventore del dispositivo vocale "vOICe" (vedi
Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, n^ 13, gennaio
2001) ci ha scritto per rendere noto che la sua invenzione può
essere utilizzata anche per descrivere i colori.
"E' possibile anche utilizzare il software vocale del sistema vOICe
(http://www.seeingwithsound.com/winvoice.htm)
con una webcam a colori da poco prezzo e si ottiene la denominazione del
colore di qualsiasi oggetto venga posto nel centro dell'obiettivo della
telecamera".
Ci ha anche inviato un link con un'esauriente tabella che paragona tutti
i tipi di sonde luminose e sensori di colore, fornita da Tiresias sul
sito http://www.dinf.org/tiresias/Equipment/eb14table.htm
Per finire, ci ha scritto la sig.a Janet Wicks per fare presente che
l'azienda inglese Lextile Braille ha sviluppato un sistema di
inserimento di targhette in Braille sui capi di abbigliamento. Per
ulteriori informazioni contattare Chris Macmillan al numero 0118 926
5450.
[Fine della Sezione Quattro.]
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[Fine del notiziario.]