* Notiziario Internazionale sull’Accessibilità
Il notiziario e-mail sugli strumenti tecnologici per persone ipovedenti e non vedenti.
Versione italiana a cura dell’istituto dei ciechi Francesco Cavazza - Bologna
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[Inizio del notiziario].
* Numero 25, Gennaio 2002
* IN QUESTO NUMERO:
Notizie:
I siti degli enti locali sono “molto eterogenei”
- revisione annuale dei siti web dei diversi Consigli inglesi.
L’industria della telefonia cellulare si dà delle direttive
- le aziende si scambiano le migliori idee pratiche.
Un film classico che racconta un furto è stato dotato di descrizioni audio
- “Ocean's Eleven” uscirà a metà febbraio.
Richiesta di riforma del Trattato Europeo
- per incoraggiare la filosofia del “design per tutti”.
Finalmente aggiornato il sito governativo
- rilanciato il sito disability.gov.uk
Notizie in breve: la legge irlandese sulle disabilità; manuali e guide per la tastiera; monitoraggio dell’accessibilità.
Sezione due: “Nella casella della posta”
- La corrispondenza dei lettori.
Sezione tre: Servizio speciale. La matematica: non solo carta e matita.
- Digitalizzare i processi matematici si sta rivelando sorprendentemente difficile, ma i computer stanno rendendo più facile ai matematici ciechi competere con i colleghi vedenti.
Sezione quattro: Relazione sulla conferenza “Design per tutti”: come motivare i designer di tutto il mondo.
- Gli attivisti europei concordano sul fatto di dover fare qualcosa per promuovere il “design per tutti”. Ma non c’è un vero e proprio accordo sulla strada da intraprendere.
Sezione cinque: Legislazione. La complicatissima legge sull’accessibilità sta per essere completata.
- Martin Sloan esamina come si potrebbe finalmente trovare una combinazione tra la legge inglese che si sta evolvendo e gli standard internazionali per risolvere i problemi di accessibilità ad Internet.
[Fine dei Contenuti].
* SEZIONE UNO – NOTIZIE.
* I SITI DEGLI ENTI LOCALI SONO “MOLTO ETEROGENEI”.
L’ultima revisione annuale dei siti web degli enti locali inglesi, che verrà pubblicata a marzo dalla Società per la Gestione delle Tecnologie Informative, comprenderà la valutazione di 30 siti web degli enti locali relativamente alla loro accessibilità per i disabili.
Questi 30 siti sono stati scelti in quanto considerati fra i più sviluppati e più “transizionali”; fra essi, ad esempio, vi sono i siti che permettono alle persone di pagare le tasse comunali, prenotare libri alla biblioteca o interagire con altri servizi pubblici locali direttamente dalla rete.
L’opinione del Notiziario è che, nel loro insieme, i siti degli enti locali sono assai eterogenei. Fra i problemi riscontrati troviamo i disegni privi di descrizioni, il sovraffollamento visivo, i link grafici, i passaggi inutili sia nel contesto generale che nella navigazione in rete, l’utilizzo di cornici, l’utilizzo di animazioni flash senza alternative, oltre ai problemi di colorazione dei testi e degli sfondi.
Molti siti invece hanno un buon livello di accessibilità, con testi chiari dal formato modificabile, utili informazioni su come navigare sul sito, pagine dedicate all’accessibilità ed inviti a dare informazioni sui problemi di accessibilità. Tutto sommato, secondo questa relazione l’accessibilità dei siti degli enti locali è superiore a quella dei siti commerciali.
Le valutazioni sull’accessibilità sono state effettuate per conto della SOCITM dall’ente assistenziale AbilityNet (http://www.abilitynet.co.uk). Per ulteriori informazioni e per prenotare in anticipo una copia della relazione “I migliori siti del 2002 – una panoramica dei siti degli enti locali”, inviare una e-mail a Martin Greenwood presso il sito SocitmInsightUK@cs.com
* L’INDUSTRIA DELLA TELEFONIA CELLULARE SI DA’ DELLE DIRETTIVE.
Le aziende inglesi che si occupano di telefonia cellulare hanno concordato una collaborazione per la redazione di un elenco delle procedure che rendono più accessibili i servizi da loro forniti; tuttavia, non richiederanno suggerimenti da parte di gruppi esterni, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.
La decisione di sviluppare gli standard è stata presa la scorsa settimana durante la riunione inaugurale di un nuovo gruppo di accessibilità nel settore della telefonia cellulare, formato dagli operatori inglesi di telefonia cellulare Vodafone, BT Cellnet, One2One ed Orange (vedi anche Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, dicembre 2001).
Secondo Mike Duxbury della Vodafone, presidente del gruppo, questo documento “fornirà un panorama attendibile di dove siamo arrivati fino ad ora e dove riusciremo ad arrivare [in futuro]".
La prossima fase del progetto consisterà in una riunione in aprile, a cui verranno inviati anche i produttori ed i fornitori di telefonia mobile al di fuori della Gran Bretagna. Tuttavia non verranno richiesti suggerimenti da parte di gruppi di tutela dei consumatori, né di OFTEL, l’ente governativo che regola le telecomunicazioni.
Secondo Duxbury, la presenza di questi gruppi a riunioni di questo tipo può risultare controproducente; inoltre, egli ritiene che OFTEL non guardi abbastanza al futuro e si limiti a promulgare regolamenti basati sulla "tecnologia di ieri".
* UN FILM CLASSICO CHE RACCONTA UN FURTO E’ STATO DOTATO DI DESCRIZIONI AUDIO
“Ocean's Eleven”, il remake di un classico film di gangster del 1960 realizzato dalla Warner Brothers, diventerà il terzo film con descrizioni audio ad essere proiettato per prova in 11 cinema sul territorio del Regno Unito verso la metà di febbraio.
Questo film è l’ultimo di un esperimento di tecnologia digitale, della durata di sei mesi, chiamato Cinema Subtitling System (sistema di sottotitolazione cinematografica) realizzato dalla DTS, con sede negli Stati Uniti (http://www.dtsonline.com), che permette ai cinema di aggiungere un’ulteriore traccia audio ai film, che in questo caso contiene, fra un dialogo e l’altro, anche descrizioni dell’azione a beneficio dei ciechi e dei disabili visivi. Lo stesso sistema potrà essere utilizzato per la sovraimpressione di sottotitoli a beneficio delle persone con handicap auditivo e degli spettatori di lingua straniera.
Una versione con descrizione audio del film di fantasy “Harry Potter” è stata pubblicata in dicembre, mentre l’uscita di una versione di “Rat-Race”, una commedia sulle corse su strada, interpretata da molte star, è prevista per la prossima settimana. David Mann, attivista del RNIB dotato di un residuo visivo, dopo aver assistito alla proiezione di “Harry Potter” a Belfast ha dichiarato: “Non credevo che Harry Potter fosse il mio genere di film, ma l’ho trovato brillante”.
Per aggiornamenti sulle prossime uscite, contattate il reparto trasmissioni del RNIB al numero 020 7391 2398.
* RICHIESTA DI RIFORMA DEL TRATTATO EUROPEO.
Il Trattato Europeo, la normativa generale dell’Unione Europea, deve essere modificato per incoraggiare la filosofia del “design per tutti” relativamente ai prodotti ed ai servizi, compresi quelli forniti a mezzo Internet, secondo quanto dichiarato da uno dei principali membri del Parlamento Europeo.
Secondo Richard Howitt, membro del Parlamento Europeo per l’Inghilterra orientale e presidente del Gruppo Trasversale sulla Disabilità del Parlamento Europeo (http://www.richardhowitt.labour.co.uk), la dichiarazione 22 dell’articolo 95 del Trattato di Amsterdam, la versione più recente del Trattato Europeo, deve essere trasformata in un articolo completamente a se stante.
Questa variazione imporrebbe a tutti i funzionari della Commissione Europea di garantire che “le istituzioni della Comunità vengano obbligate a tenere conto delle esigenze dei disabili” anziché essere semplicemente “invitate” a farlo, come accade con le attuali normative. L’elemento di maggior importanza consiste nel fatto che questa considerazione si estenderebbe agli standard relativi ai prodotti ed ai servizi a livello europeo.
La proposta di Howitt è stata espressa durante una conferenza tenutasi il mese scorso a Bruxelles, nella quale si valutavano le azioni necessarie ad incoraggiare i designer affinché adottassero la filosofia del design universale. Per una relazione esauriente della conferenza, consultare la sezione quattro del presente Notiziario.
* FINALMENTE AGGIORNATO IL SITO GOVERNATIVO.
Questa settimana il governo inglese ha terminato l’aggiornamento lungamente atteso del suo sito web di informazioni sulla disabilità (http://www.disability.gov.uk), trascurato da oltre un anno (vedi Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, novembre 2001).
Il sito aggiornato contiene un’introduzione basilare alla legislazione che tutela i disabili e vari link per la consultazione di documenti e per le campagne di informazione condotte dal Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni (DWP), proprietario del sito. Una delle aggiunte più utili è costituita da un programma gratuito di ricerca di testi.
Un portavoce del DWP ha dichiarato che il sito dovrà essere ulteriormente sviluppato e che il dipartimento si è impegnato a renderlo il più possibile accessibile e facile da utilizzare. “Saremo lieti di ricevere opinioni sull’accessibilità e sui contenuti del nostro sito” ha dichiarato.
* NOTIZIE IN BREVE:
LEGGE SULLE DISABILITA’ 2001: Il governo irlandese ha promulgato una Legge sulle Disabilità che dovrà essere discussa in parlamento durante l’anno in corso. Se passerà nella sua forma attuale, darà luogo alla creazione di un Centro di Eccellenza nel Design Universale che si occuperebbe anche di sistemi elettronici: http://www.gov.ie/bills28/bills/2001/6801/default.htm
L’ABC DELLA TASTIERA: John Wilson, scrittore e narratore di una serie di audiocassette sull’accesso al computer da parte dei non vedenti, ha pubblicato un aggiornamento della sua serie di manuali e ausili guide “Dalla tastiera”. Su queste audiocassette sono registrate lezioni per imparare gradualmente ad utilizzare Windows, gli editor sonori, i masterizzatori ed il software di scannerizzazione e lettura utilizzando solamente la tastiera: http://web.onetel.net.uk/~fromthekeyboard/
CONTROLLO DEI SITI: un servizio di monitoraggio dell’accessibilità dei siti web è stato lanciato da HiSofware, un’azienda statunitense di software. Questo servizio, fornito inizialmente a 50 dollari al mese, controlla se i siti ottemperano alle principali direttive statunitensi ed internazionali relativamente agli standard di accessibilità: http://www.accessibilitywatch.com
[Fine della Sezione Uno].
* SEZIONE DUE – “NELLA CASELLA DELLA POSTA”
- IL FORUM DEI LETTORI
- Preghiamo inviare i vostri contributi o le vostre risposte per e-mail a: inbox@headstar.com
* LookOUT: In risposta alla richiesta di Andy Berry del mese scorso relativamente a informazioni sullo screen reader “LookOUT” o sull’ingranditore video Magnice, Chris McMillan della Choice Technology (http://www.screenreader.co.uk), ci scrive: “Proprio questa mattina ho ricevuto per posta le informazioni su questo argomento per conto di un’amica che non ha la posta elettronica, così nelle prossime settimane dovrei riuscire a scoprire se funziona. La mia amica è una principiante assoluta e non so neppure se possieda un computer, ma voleva avere un mio consiglio sulla sua utilità, dato che non è proprio il tipo da utilizzare pacchetti rumorosi come JAWS”.
La sig.a McMillan continua: "In base alla pubblicità, sembra si tratti di quello che tutti noi attendiamo da sempre ma, come il vostro corrispondente, voglio sapere quello che ne pensano gli utenti impacciati” come me. Ritengo che il Magnice mi sarebbe più utile per l’uso personale, anche se una versione combinata potrebbe risultare utile per alcune questioni specifiche”. [Rispondere a inbox@headstar.com]
*ONDE SONORE: Antonio Guimaraes scrive: "Uno dei vostri recenti articoli [“Le onde sonore invadono l’Europa”, nel numero di settembre] affermava che BeVocal (http://www.bevocal.com), Tellme (http://www.tellme.com), HeyAnita (http://www.heyanita.com), ed altri portali vocali offrono l’accesso alla rete. Credo che questa affermazione sia fuorviante. Ho utilizzato alcuni di questi portali, Tellme è quello che conosco meglio, e ci sono tanti elementi disponibili, come notizie, bollettini meteorologici, indicazioni di guida e sveglie, ma non posso navigare in Internet utilizzando questi servizi.
Non credo proprio che potremo usufruire pienamente della rete grazie al telefono. Scordiamocelo! Come si fa a salvare segnalibri, a navigare per mezzo di link, contrassegnare testi da incollare ai disegni come didascalie, salvare una pagina web, leggere tabelle eccetera? C’è un servizio chiamato Net by Phone (La rete per telefono, http://www.net-by-phone.com) che è molto costoso ed afferma di poter fornire un accesso facilitato ad Internet per mezzo del telefono, ma non spenderò mai tutti quei soldi per un servizio di questo tipo”.
Guimaraes conclude: “I ciechi hanno bisogno soltanto di un addestramento accurato e non avranno più bisogno che qualcuno renda loro Internet accessibile per mezzo del telefono”. [Per ulteriori commenti sui portali vocali inviare una e-mail a: inbox@headstar.com].
ACCESSO A XP: Paul Evans, Funzionario per la Progettazione Tecnologica del programma “Tecnologia nell’Apprendimento e nel Lavoro” a cura del RNIB, sta raccogliendo informazioni relativamente a Windows XP e alla sua accessibilità. I lettori che abbiano conoscenze in questo settore sono invitati ad inviare una e-mail a: inbox@headstar.com
[Fine della Sezione Due.]
* SEZIONE TRE: SERVIZIO SPECIALE
- MATEMATICA.
* NON SOLO CARTA E MATITA.
di Phil Cain, phil@headstar.com
I matematici sono orgogliosi del fatto che la loro disciplina sia divenuta così influente soltanto grazie all’uso di matita, carta ed un cestino per la carta straccia. Ma, anche se questi sono gli attrezzi riconosciuti del mestiere, i punti e i simboli che costituiscono le viti e i bulloni della matematica sono ampiamente inaccessibili per i ciechi, sia su carta che sullo schermo di un computer.
Come ha dichiarato Alistair Edwards, ricercatore presso il dipartimento di scienze informatiche dell’Università di York, durante la recente conferenza Techshare organizzata dal RNIB, “Non ci sono motivi per cui i ciechi non possano riprodurre mentalmente il punto; ma con la “carta” hanno dei problemi”. Prova ne sia il gran numero di ciechi fra i grandi della matematica: persone come Leonhard Euler, Nicholas Saunderson, Lev Pontryagin, Alfred Loewy, Stephen Smale, WG Bickley, Bernard Morin e Joseph Plateau.
Ma i risultati ottenuti da queste persone eccezionali non possono nascondere il fatto che il problema di accesso ai simboli matematici convenzionali è “non-banale”, per utilizzare la terminologia standard utilizzata dai matematici. Trovare una soluzione a questo problema vorrebbe dire non soltanto permettere ad un numero superiore di ciechi di diventare matematici e di dimostrare che “una sfera può essere rivoltata con facilità”, come ha dimostrato Smale nel 1959, ma anche consentire ad un maggior numero di persone di verificare i calcoli della bolletta del gas.
La difficoltà fondamentale qui riscontrata consiste nel fatto che la lettura della matematica scritta dipende dall’interpretazione delle posizioni relative di un’enorme serie di simboli su una superficie bidimensionale, mentre i lettori video dei computer ed il Braille li riportano soltanto riordinando un numero relativamente limitato di simboli su un piano monodimensionale. Per descrivere le espressioni matematiche in Braille o per permettere ad uno screen reader di interpretarle occorre un procedimento di codifica e di traduzione estremamente complesso.
Nel caso del Braille, la difficoltà del problema di traduzione ha dato vita alla creazione di diversi codici concorrenti, ognuno seguito dai propri fedeli sostenitori. Questa frammentazione significa che, a differenza dei loro colleghi vedenti, chi legge e scrive la matematica in Braille non utilizza un linguaggio universale. Per contribuire alla soluzione di questo problema si sta tentando l’unificazione dei codici utilizzati nel Regno Unito, dove ne esistono moltissimi, con il Codice Nemeth, che negli Stati Uniti è diventato uno standard a partire dal 1952.
Nonostante la mancanza di uno standard internazionale, il Braille costituisce tuttora il sistema più pratico per permettere alla maggior parte degli studenti di svolgere operazioni matematiche, come la matita e la carta sono tuttora più utilizzati del computer nel mondo dei matematici vedenti. Questo perché il Braille scritto permette ai matematici ciechi di muovere le dita da una riga all’altra per avere una costante visione d’insieme, nello stesso modo in cui i vedenti muovono lo sguardo sul testo.
Per un resoconto relativo a un vano tentativo di creare un’alternativa computerizzata alle vecchie dattilobraille, leggere le note di Alistair Edwards sull’”Accesso alla Matematica”:
http://www-users.cs.york.ac.uk/~alistair/Techshare.rtf
Tuttavia, poiché essere in grado di lavorare sulla matematica da soli o condividerla con altri utilizzando lo stesso codice Braille non basta per partecipare pienamente al mondo della matematica, i ciechi devono essere messi in grado di avere accesso alle opere dei loro colleghi vedenti. In questo settore i computer si rivelano estremamente utili, perché se vi si vogliono inserire equazioni matematiche bisogna farlo in forma monodimensionale e le loro interconnessioni su Internet portano ad una standardizzazione.
Il desiderio dei matematici di comunicare espressioni matematiche utilizzando semplici e-mail di testo ha portato nel 1985 alla creazione del linguaggio dattilografico LaTeX (http://www.latex-project.org) come standard di fatto, da parte di un gruppo di lavoro internazionale.
Per quanto utile, LaTeX non costituisce tuttavia la soluzione definitiva per i ciechi, essendo piuttosto ingombrante e poco intuitivo nella sua forma grezza. Per peggiorare le cose, non esiste alcun sistema automatico di conversione di questo sistema nel linguaggio quotidiano e neppure nel Braille standard, mentre può essere tradotto in forma di simboli grafici. E’ stato persino dimostrato matematicamente che non è possibile sviluppare un software in grado di trascrivere tutte le formule LaTeX in Braille senza ambiguità di significato.
Esistono alcuni programmi limitati di conversione dal LaTeX al Braille, uno dei più famosi è MegaDots, creato dalla Duxbury, un’azienda statunitense di software (http://www.duxburysystems.com).
Sono state sviluppate anche alcune soluzioni parziali per il problema della conversione dal LaTeX al linguaggio quotidiano. Una delle più recenti, ASTER (Audio System for Technical Reading, Sistema Audio per la Lettura Tecnica), è stata sviluppata dal gruppo statunitense dei matematici ciechi “TV” Raman. Una dimostrazione di ASTER, anche se di non facile accesso, è reperibile presso il sito web di Raman: http://www.cs.cornell.edu/Info/People/raman/aster/aster-toplevel.html.
Infine, l’ente World Wide Web Consortium, che si occupa degli standard di rete, sta lavorando ad un programma in corso di sviluppo, volto a creare uno standard per la presentazione di espressioni matematiche su pagine web e chiamato MathML (http://www.w3.org/Math). Questo programma potrebbe essere potenzialmente utile per i disabili visivi, dal momento che il Consortium ha dichiarato, in occasione della sua più recente uscita: “MathML 2.0 tenta di catturare una parte del significato nascosto delle equazioni piuttosto che concentrarsi completamente su come queste equazioni vadano formattate su video”.
Nel giugno di quest’anno si terrà a Chicago un incontro fra tutti coloro che sono interessati allo sviluppo di MathML. Per informazioni consultare il sito: http://www.mathmlconference.org/2002
NOTA: Il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità gradirebbe ricevere le opinioni in merito da parte di studenti, professori e matematici. Preghiamo inviare una e-mail a: inbox@headstar.com
[Fine della Sezione Tre.]
* SEZIONE QUATTRO: RELAZIONE SULLA CONFERENZA
- DESIGN PER TUTTI.
* COME MOTIVARE IL DESIGNER UNIVERSALE.
di Phil Cain phil@headstar.com
La Commissione Europea e il Forum Europeo sulle Disabilità, un gruppo comprendente diverse rappresentanze internazionali, hanno recentemente istituito un gruppo di lavoro “un tavolo permanente” di alto livello, allo scopo di valutare i provvedimenti da intraprendere per suggerire ai designer di prodotti e servizi di largo consumo, compresi quelli elettronici, di prendere in considerazione anche le esigenze delle persone affette da disabilità.
Quasi tutti i delegati presenti hanno concordato sui meriti della filosofia omnicomprensiva del design normalmente chiamata “design per tutti” o “design universale”. Fra i vantaggi menzionati vi è il fatto che tale design è importante sia per i disabili che per le persone prive di disabilità e che le imprese che lo hanno adottato sono state ricompensate da quote di mercato e da profitti in quantità superiore.
Tuttavia, i delegati hanno concordato anche sul fatto che la filosofia del design-per-tutti finora non è riuscita a introdursi pienamente nel settore commerciale europeo. Jan Steyaert (http://www.steyaert.org/jan), professore incaricato presso la Fontys University of Professional Education nei Paesi Bassi, ha dichiarato che i risultati dell’indagine mostrano che la scarsa consapevolezza, la resistenza e la pura e semplice negligenza costituiscono le motivazioni principali per questo basso livello di adozione di questa filosofia. Steyaert ha affermato: “Ad esempio, abbiamo parlato con un’azienda che ha creato le versioni elettroniche di 21 quotidiani regionali sul territorio del Paesi Bassi: la loro clientela è costituita dall’intera popolazione dei Paesi Bassi, ma il nostro interlocutore non sapeva nulla sul design per tutti: non sapeva di che si trattasse o a che cosa servisse”.
Un altro problema indicato da Steyaert consiste nell’”esecuzione scorretta”, come l’utilizzo immotivato di puntini in rilievo sui tasti dei telefoni cellulari o l’uso del nero su verde sugli schermi dei cellulari. Steyaert ha tratto le sue conclusioni da una ricerca effettuata per un progetto, fondato dalla Commissione Europea e chiamato Azione Capillare di Sostegno al Design-per-tutti (http://www.dasda.org).
Molti ritengono che una legge in merito costituisca il modo migliore di garantire l’adozione del design per tutti. Bas Treffers, un membro del Forum Europeo sulle Disabilità residente nei Paesi Bassi, ha affermato che l’Unione Europea dovrebbe rafforzare le normative relative alle forniture per rendere vincolanti i requisiti per l’accessibilità, anziché considerarle semplicemente come criteri opzionali come adesso. In particolare, secondo Treffers, le normative sul design per tutti dovrebbero essere rese obbligatorie per i progetti finanziati dall’Unione Europea.
Negli USA si è registrata una vasta mobilitazione da parte dei fautori della imposizione per legge. Molti hanno citato “ADA”, la Legge sugli Americani Disabili e la Sezione 508 delle Normative Federali della Legge statunitense sulla Riabilitazione del 1973 (http://www.section508.gov) come esempi di come cambiare la legislazione e le politiche delle pubbliche forniture possa promuovere il design per tutti. In occasione della conferenza sono stati proposti altri sistemi di regolamentazione, fra cui l’inserimento del design per tutti negli standard per i prodotti di largo consumo, un procedimento attualmente in corso in Europa.
Il Forum richiede anche una nuova direttiva europea per impedire la discriminazione, che renda illegale la discriminazione nei confronti dei disabili. “Abbiamo bisogno di una direttiva che preveda sanzioni per le imprese, statali o private, che non ottemperino a questa norma e che stabilisca per le Organizzazioni Non Governative e per i singoli disabili il diritto di citare in giudizio le aziende che non ottemperano a questa direttiva”.
Kevin Carey, direttore dell’ente assistenziale HumanITy, che si occupa di accessibilità digitale, è scettico sulle possibilità di varare una legge di sostegno al design per tutti. Secondo Carey, il concetto di design per tutti e l’idea che questo approccio riesca a soddisfare più o meno tutte le esigenze dei disabili sono troppo estremi: “Non importa quanto siano bravi i designer: io sono cieco e nessuno riuscirà a riprodurre la Gioconda per me in maniera corretta”, ha dichiarato Carey.
Tanto più che, secondo Carey, “Entrambe queste posizioni verrebbero facilmente demolite da qualsiasi avvocato decente”. A causa di questa mancanza di rigore legale, Carey afferma di essere più interessato all’idea di Richard Howitt, membro del Parlamento Europeo, relativamente alla proposta di trasformare la dichiarazione 22 dell’articolo 95 del Trattato Europeo in qualcosa di più concreto (vedi le Notizie in questo stesso numero).
[Fine della Sezione Quattro.]
* SEZIONE CINQUE: LEGISLAZIONE
- LEGGE SULLA DISCRIMINAZIONE DEI DISABILI.
* LA COMPLICATISSIMA LEGGE SULL’ACCESSIBILITA’ STA PER ESSERE COMPLETATA?
di Martin Sloan martin.sloan@orange.net
Una combinazione della legislazione inglese, di direttive internazionali e di altri precedenti internazionali, legislativi o giudiziari, potrebbe finalmente essere effettuata per far sì che Internet sia resa accessibile a tutti.
La parte tre della Legge Inglese sulla Discriminazione dei Disabili, del 1995, è entrata in vigore nell’ottobre 1999 ed ha imposto una serie di obblighi ai fornitori di servizi, fra cui:
- Il divieto di rifiutare di fornire, o di non fornire deliberatamente, un servizio ad una persona disabile se tale servizio viene fornito o ne sia prevista la fornitura al pubblico [sezione 19(1)(a)]
- Il divieto di fornire un servizio di standard o di qualità inferiori ad una persona disabile [sezione 19(1)(c)]
- L’obbligo di effettuare “modifiche ragionevoli” nelle circostanze in cui la mancanza di queste renderebbe impossibile o estremamente difficile a una persona disabile l’utilizzo di un servizio [sezione 19(1)(b)]
Anche se gli operatori di siti web non sono stati specificamente inclusi nella definizione di “fornitori di servizi”, un termine rimasto deliberatamente vago, è probabile che anch’essi siano tenuti a rispettare questa normativa. In effetti, sembra impossibile riuscire a stabilire una ragionevole differenza fra il servizio fornito da un normale rivenditore e quello ottenuto online.
Dal momento che i “servizi informativi” sono specificamente inclusi nella sezione 19(3)(c), se ne può desumere che anche tutti i siti web siano tenuti ad ottemperare a questa normativa, dal momento che Internet è proprio questo: un servizio informativo estremamente ampio e variegato. Si tratti degli orari ferroviari, delle informazioni sul bilancio dello stato o di un sito promozionale relativo all’ultima campagna pubblicitaria, si tratta comunque di fonti di informazione.
Il primo obbligo imposto da questa legge, il “divieto di rifiutare di fornire, o di non fornire deliberatamente un servizio”, potrebbe ragionevolmente applicarsi qualora un fornitore di servizi scelga deliberatamente di non rendere accessibile il proprio sito web. Questo potrebbe comprendere anche il caso in cui un filmato Flash viene utilizzato senza un’opzione per superarlo, impedendo così a chi utilizza uno screen reader di procedere ulteriormente. Anche se alcuni potrebbero controbattere che questa sezione ha un’applicabilità limitata perché prevede che il fornitore di servizi ne sia a conoscenza, esiste il dovere di avanzare richieste ragionevoli in base al codice comportamentale che accompagna questa Legge.
Il secondo obbligo, quello degli “standard di servizio” vieta ai fornitori di dare ad una persona disabile un servizio di livello inferiore rispetto a quello offerto ad una persona priva di disabilità. Il fatto che parecchi fornitori offrano servizi di shopping online inaccessibili costituisce inequivocabilmente una contravvenzione a questa normativa.
Il terzo obbligo, forse il più interessante fra gli obblighi principali, è quello delle “modifiche ragionevoli”. Il problema se la conversione di un sito web inaccessibile in un sito accessibile sia da considerarsi una modifica ragionevole è stato già preso in considerazione da un’analoga legge australiana.
Nel caso di Maguire contro il Comitato Organizzativo di Sydney per i Giochi Olimpici, la Commissione Australiana per i Diritti Umani (http://www.hreoc.gov.au) ha scoperto, a favore del querelante Bruce Maguire, che il comitato non aveva ottemperato ai propri doveri come fornitore di servizi, offrendo un sito web inaccessibile (vedi Notiziario, numero di maggio 2001). La commissione ha respinto le motivazioni del Comitato, secondo le quali l’introduzione dell’accessibilità avrebbe costituito un onere irragionevole in termini di costi e di forza lavoro, e ha dato ragione agli esperti chiamati in causa dal querelante, i quali hanno dichiarato che i costi sarebbero stati marginali. La commissione ha anche fatto riferimento alle direttive per l’accessibilità del World Wide Web Consortium (http://www.w3c.org/wai), riconosciute per la prima volta in una corte di giustizia come direttive riconosciute, che devono trovare applicazione.
Anche se i casi australiani non sono considerati come precedenti dai tribunali inglesi, non ci sono dubbi che vengano considerati indicativi al momento di prendere decisioni su casi analoghi. Ciò vale specialmente qualora la legislazione di un paese straniero sia simile a quella del Regno Unito (come in questo caso per quanto riguarda la legge sulle disabilità) e qualora si prendano in considerazione problemi provocati dalle nuove tecnologie. Pertanto, è ragionevole aspettarsi che, ove venisse istruita una causa contro un fornitore di servizi in Gran Bretagna, i tribunali seguano le direttive utilizzate per il caso del Comitato e pretendano che i fornitori di servizi ottemperino alle direttive del World Wide Web Consortium relative alla fornitura di un sito accessibile.
I fornitori di servizi farebbero pertanto bene a seguire i consigli del codice comportamentale che accompagna la Legge sulle Disabilità e che li obbliga ad adeguare i loro obblighi e a prendere in considerazione “gli sviluppi tecnologici che potrebbero fornire soluzioni nuove o migliori ai problemi relativi ai servizi inaccessibili” [paragrafo 4.9]. E’ probabile che questo obbligo venga interpretato in questo modo: anche se un sito web è stato progettato prima dell’introduzione di tali normative, esso dovrebbe comunque ottemperarvi dal momento che esse costituiscono un nuovo “standard”.
La causa dell’accessibilità dovrebbe ricevere nuovo impulso dalla bozza del codice comportamentale, che accompagnerà la parte finale della Legge sulle Disabilità, che entrerà in vigore nel 2004. La legge è attualmente all’esame del Parlamento e, quando verrà presentata nella sua forma definitiva a Febbraio, dovrebbe contenere riferimenti più espliciti all’accessibilità alla rete. Questa legge non costituirà soltanto un ammonimento ai fornitori di servizi, ma probabilmente aumenterà il livello di consapevolezza dei propri diritti all’interno della comunità dei disabili. Tutti questi fattori dovrebbero garantire che il diritto all’accessibilità venga finalmente riconosciuto come merita.
NOTA: Questo articolo si basa sull’articolo di Martin Sloan “Accessibilità alla Rete e Legge sulla Discriminazione dei Disabili”, pubblicato l’anno scorso sul Giornale di Informazione, Legge e Tecnologia:
http://elj.warwick.ac.uk/jilt/01-2/sloan.html
[Fine della Sezione Cinque.
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[Fine del notiziario.]