Notiziario Internazionale sull'Accessibilità
Il notiziario e-mail sugli strumenti tecnologici per persone ipovedenti e non vedenti.
Versione italiana a cura dell'istituto dei ciechi Francesco Cavazza - Bologna
(progetto CIFRA, sostenuto dalla Fondazione CaRiSBO).
Sito web di accesso per il notiziario in lingua inglese (comprendente archivio):
http://www.e-accessibility.com
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dalla National Library for the Blind
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[Inizio del notiziario].
* NUMERO 34, OTTOBRE 2002.
* IN QUESTO NUMERO:
Sezione Uno: Notizie.
1: Elezioni libere e corrette?
- proposta di legge sul diritto al voto.
2: Primo servizio descrittivo per la TV analogica
- la BBC inizia un esperimento audio a novembre.
3: Aperto Visugate
- con l'ambizione di essere una delle migliori risorse online per i ciechi.
4: L'arte viene resa accessibile
- i musei e le gallerie iniziano ad utilizzare descrizioni audio.
5: Heyanita sbarca in Europa
- l'azienda statunitense di tecnologia vocale in rete apre una sede a Londra.
6: Il disegno di legge sul copyright è arrivato alla fase finale
- il diritto di copia digitale legale dovrebbe partire dal prossimo anno.
Notizie in breve: 7: Toccare per sentire - un sito per il mouse tattile; 8: Servizio ai clienti - come fare acquisti dai principali grandi magazzini; 9: Accesso alla cultura - direttive internazionali; 10: Appassionati di televisione - i ricercatori cercano assistenti.
11: Informazione speciale: La conferenza Techshare 2002
- Tra i relatori il Ministro per le Disabilità ed e-Envoy.
Sezione due: "Nella casella della posta" - Il forum dei lettori.
- 12: Analisi dei premi Bafta; 13: Pazzi per la posta elettronica - accesso alla rete soltanto tramite email; 14: Accesso limitato - restrizioni sui costi; 15: Controllo remoto - una TV accessibile; 16: Progetto peruviano - si cercano aiuti; 17: Un finanziamento generoso? - l'assistenza agli studenti.
18: Sezione tre: Servizio speciale - la tecnologia in casa.
- La vita intelligente: Tamara Fletcher ci parla del futuro, con case elettroniche in grado di parlare e di aiutare i disabili visivi a vivere in maniera indipendente.
19: Sezione quattro: Punto di vista: i paesi in via di sviluppo.
- Siamo sempre divisi: Circa il 90% dei disabili visivi vive nei paesi in via di sviluppo. DPM Weerakoddy ci descrive quanto molti di loro vengano frustrati nei loro tentativi di accedere a tecnologie potenzialmente liberatorie.
20: Sezione cinque: Istruzione superiore - selezioni per i corsi.
- Molte università sembrano accogliere con favore i ciechi, ma la realtà può essere diversa, ci racconta Sabahattin Gucukoglu. Gli studenti con handicap visivi devono scegliere con estrema cura il luogo dove studieranno.
[Fine dei contenuti.]
* SEZIONE UNO:
*1: ELEZIONI LIBERE E CORRETTE?
Un Disegno di Legge sui Diritti Elettorali delle Persone affette da disabilità (http://fastlink.headstar.com/elec) è stato redatto da alcuni attivisti per i diritti dei disabili e funzionari dell'amministrazione elettorale provenienti da oltre 24 paesi, nell'ambito di un'iniziativa globale per rendere più accessibili le procedure politiche.
Il disegno di legge si prefigge lo scopo di stabilire e promuovere i diritti delle persone disabili in relazione a tutti gli aspetti delle procedure elettorali, in particolare al diritto a un voto segreto e alla totale accessibilità fisica ai seggi elettorali. Il contenuto di questo disegno di legge, concordato durante una conferenza tenutasi in Svezia il 14 settembre (vedi documento in formato pdf sul sito http://fastlink.headstar.com/conf), vuole essere un punto di partenza per le riforme dei regolamenti elettorali nei paesi che hanno partecipato alla sua stesura.
Questa iniziativa è stata salutata con grande interesse dagli attivisti inglesi nel settore delle disabilità, i quali stanno valutando gli esperimenti di voto elettronico attualmente in corso, con una certa preoccupazione per la loro potenziale mancanza di accessibilità (vedi Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, maggio 2002). Essi avevano espresso preoccupazione anche per l'affidabilità e l'impiego corretto dei nuovi speciali dispositivi tattili per il voto, dopo le ultime elezioni generali nel Regno Unito (vedi Notiziario, agosto 2001).
Secondo Sarah Gull della Commissione Elettorale Britannica, questa conferenza in Svezia ha permesso ai partecipanti di riferire i progressi compiuti nei loro paesi e di valutare le iniziative degli altri paesi per rendere possibile l'accessibilità. "Ad esempio, abbiamo sentito alcune idee interessanti relativamente ai seggi elettorali. Nel Regno Unito un elettore deve recarsi al seggio che gli viene indicato, ma altri paesi come l'Australia hanno sperimentato i seggi mobili ed in Ucraina li hanno collocati negli ospedali", ci racconta.
La conferenza è stata organizzata congiuntamente da International IDEA (http://www.idea.int), l'istituto indipendente per la democrazia e l'assistenza elettorale istituito da 14 governi, e dall'ente consultivo statunitense International Foundation for Election Systems (Fondazione Internazionale per i Sistemi Elettorali, http://www.ifes.org).
*2: PRIMO SERVIZIO DESCRITTIVO PER LA TV ANALOGICA.
Per la prima volta gli utenti televisivi inglesi potranno avere accesso a programmi con descrizioni audio sulla normale TV analogica durante la messa in onda da parte della BBC2 di "Free
Wheelers" ("A Ruota Libera"), "The man who learned to see" ("L'Uomo che Imparò a Vedere") e "One in seven" ("Uno su sette"), nell'ambito della recente serie televisiva "What's your problem?" ("Qual è il tuo problema?") sull'atteggiamento nei confronti della disabilità, a partire da martedì 5 Novembre
(http://www.bbc.co.uk/ouch/wyp).
I progetti di sviluppo di ulteriori servizi di descrizione audio per i programmi televisivi entro i prossimi dieci anni sono attualmente il pomo della discordia fra i gruppi che si occupano di assistenza ai ciechi e quelli che stanno redigendo una bozza di nuovi regolamenti governativi nell'ambito di un Progetto di Legge sulle Comunicazioni che dovrebbe formalizzare l'accesso ai media digitali per i disabili visivi (vedi Notiziario, luglio e agosto 2002).
Secondo il RNIB, gli obiettivi che l'attuale disegno di legge si pone per una TV accessibile (vedi il sito http://fastlink.headstar.com/com) sono troppo limitati, non prevedono aumenti sufficienti e non sono sostenuti da un forte impegno da parte dei legislatori.
Secondo Caroline Ellis del RNIB, i programmi di novembre saranno un'occasione per permettere ai disabili visivi di sperimentare la TV con descrizioni audio e di richiedere un ampliamento di questo servizio. "La gente dovrebbe scrivere alla BBC. Se un numero sufficiente di persone si rivela a favore delle descrizioni audio per la TV analogica, la BBC non potrà fare a meno di aumentarne il numero e di effettuare ulteriori pressioni sul governo affinché esso stabilisca obiettivi più alti per i servizi digitali", ha affermato.
Il RNIB sta anche trattando con la Camera dei Lord perché effettui una serie di necessarie variazioni al progetto di legge. "C'è una ragionevole possibilità di ottenere una coalizione fra i Democratici Liberali e i Conservatori" spiega Ellis. I Democratici Liberali hanno sostenuto all'unanimità tutte le principali richieste presentate dal RNIB durante la recente conferenza annuale (http://fastlink.headstar.com/libdem)
*3: APERTO VISUGATE.
Un sito web inglese, che ambisce a diventare la principale fonte di informazioni online sulla cecità, è stato lanciato questo mese.
Visugate (http://www.visugate.org) offre, per iniziare, alcune descrizioni "metadata" in formato audio e di testo sulle informazioni ricevute da 19 fonti, fra cui il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, più un motore di ricerca per facilitare la navigazione. Fra i servizi che dovrebbero essere inseriti nei prossimi mesi ci sono le informazioni sugli speciali gruppi di interesse, sulla ricerca di lavoro e sullo shopping. Gli ulteriori servizi comprendono un Centro di Istruzione sulle Disabilità Visive che creerà e dirigerà una serie di risorse per l'istruzione in rete ed una Biblioteca di Ricerca sulle Disabilità Visive (VILOR) (vedi Notiziario, dicembre 2001 per ulteriori informazioni su entrambi i progetti).
Il lancio di questo sito ha avuto luogo il 10 ottobre, Giornata Mondiale della Vista (http://www.who.int/mediacentre/releases/pr79/en), un evento annuale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità volto a promuovere la prevenzione e la cura della cecità. Punto focale dell'evento è stato il terzo mondo, dove vive la maggior parte dei ciechi dell'intero pianeta. Per informazioni sulla miscela di speranze e di frustrazioni vissute dai disabili visivi nei Paesi in via di sviluppo nel tentativo di accedere alla tecnologia, leggere l'articolo "Siamo sempre divisi", sezione quattro di questo Notiziario.
*4: L'ARTE VIENE RESA ACCESSIBILE.
Anche se la tecnologia mobile e quella di rete vengono utilizzate sempre di più per garantire ai visitatori ulteriori informazioni non puramente visive, la maggior parte dei musei e delle gallerie d'arte deve ancora trovare le informazioni corrette per il pubblico affetto da handicap visivi.
Tutti i musei devono prendere i provvedimenti necessari a permettere ai visitatori con handicap visivi di apprezzare le loro esposizioni, in ottemperanza alla Legge sulle Discriminazioni dei Disabili. Per aiutarli a raggiungere questi obiettivi, la Tate Modern Gallery di Londra sta ospitando un ciclo di quattro seminari, il primo dei quali ("Sfidare il predominio dell'occhio nel museo") avrà luogo il 1° novembre.
Fra le maggiori difficoltà che si incontrano quando si redigono descrizioni non visive c'è il tentativo di descrivere opere di arti visive contenenti pochi riferimenti al mondo reale, spiega Caro Howell, curatore dei progetti speciali della Tate Modern. Per aiutare a trovare una soluzione a questo problema, il seminario dovrà valutare se i musei possono trovare un "modello estetico concreto e comprendente l'olfatto, il tatto, il gusto, l'udito, il ritmo e l'equilibrio".
La Tate Gallery si considera un leader in questo settore, avendo vinto proprio questo mese il primo premio dell'Accademia Britannica di Arti Cinematografiche e Televisivi per l'accessibilità alla rete con il suo sito "iMap". Questo sito (http://www.tate.org.uk/imap) contiene immagini e dati perfezionati che possono essere utilizzati per creare immagini a rilievo dalle opere di Picasso e di Matisse.
Per partecipare ai seminari, inviare una mail a Caro Howell all'indirizzo Howell@tate.org.uk, o visitare il sito http://www.tate.org.uk/audiovideo per leggere gli interventi.
Per ulteriori informazioni sul premio Bafta per l'accessibilità, consultare la sezione Notizie del Notiziario del mese scorso e l'articolo "Analisi dei Premi", sezione "Nella Casella della Posta", in questo numero.
*5: HEYANITA SBARCA IN EUROPA.
L'azienda statunitense di tecnologia vocale HeyAnita (http://www.heyanita.com) è un'azienda del settore di "tecnologia vocale in rete" recentemente approdata sul mercato europeo, dopo l'arrivo in Europa, l'anno scorso, di Eckoh, il primo portale di rete completo di accesso vocale (http://www.eckoh.com - vedi Notiziario, agosto 2001 e settembre 2001).
Tuttavia, il settore della tecnologia vocale in rete non riesce a decollare in Europa, secondo un osservatore. "A mio parere, non è un mercato in crescita. L'Europa è decisamente arretrata e oserei dire che le cose stanno peggiorando" afferma Bob McDowell, consulente per gli affari e la tecnologia del gruppo Bloor Research. McDowell aveva già affermato in passato che l'Europa nel suo complesso è indietro di 18 mesi rispetto agli Stati Uniti nel settore della tecnologia vocale.
"Il mercato europeo non è un mercato unico: si hanno situazioni molto differenti nei diversi paesi ed è necessario esaminare la situazione per ogni singolo stato" ha dichiarato. "Inoltre c'è una quantità decisamente superiore di regolamenti e questo è uno dei fattori che bloccano la situazione".
L'espansione di HeyAnita finora ha raggiunto soltanto una piccola "sede londinese" presso Newbury, vale a dire in realtà piuttosto lontano dalla capitale. "Noi prevediamo una crescita organica in altri paesi, probabilmente in Germania, Francia, Spagna e Sudafrica", ha riferito al Notiziario uno dei portavoce. "Nelle prime sei settimane, l'interesse è stato decisamente notevole".
*6: IL DISEGNO DI LEGGE SUL COPYRIGHT E' ARRIVATO ALLA FASE FINALE.
Un disegno di legge per consentire la produzione senza scopo di lucro di versioni digitali di materiali soggetti a copyright ha affrontato la fase finale in Parlamento l'11 ottobre (vedi anche Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, marzo 2002 e luglio 2002).
Il Disegno di Legge sul Copyright (per i Disabili Visivi) dovrebbe ricevere l'approvazione della Corona nei prossimi mesi ed entrare in vigore nella prima metà del prossimo anno, secondo quanto dichiarato da David Mann, funzionario delle campagne del RNIB.
Il governo prevede una consultazione per il mese prossimo, in modo da poter creare direttive di guida alla nuova legge. Nel frattempo i detentori di copyright hanno invitato i produttori di formati accessibili (http://www.rnib.org.uk/campaign/copyright_policy.htm#1) ad un incontro previsto per dicembre.
Secondo Mann, "Ciò potrebbe rivelarsi una minaccia o un'opportunità, a seconda della natura delle loro proposte".
*NOTIZIE IN BREVE:
*7: TOCCARE PER SENTIRE: Un nuovo sito web, "ifeelpixel", creato da un gruppo di aziende ed organizzazioni specialistiche, offre una versione di prova di un software che permetterà agli utenti di "sentire" le immagini sullo schermo grazie all'impiego di un mouse tattile. Una seconda versione di prova verrà lanciata prima di Natale. Per i requisiti di sistema e per scaricarne una copia, consultare il sito http://www.ifeelpixel.com/download
*8: SERVIZIO AI CLIENTI: Il Notiziario sarebbe interessato a sentire l'opinione dei lettori disabili visivi e residenti nel Regno Unito sulle loro esperienze nell'acquisto di computer, telefoni cellulari o qualsiasi apparecchio o gadget tecnologico nei principali grandi magazzini. Il personale è stato adeguatamente addestrato a rispondere alle domande relative ai problemi di accessibilità? Vi preghiamo di inviare le vostre e-mail al direttore Dan Jellinek, all'indirizzo dan@headstar.com
*9: ACCESSO ALLA CULTURA: Una bozza di direttive volte ad aiutare i designer a creare pacchetti di istruzione online adatti ai disabili visivi e alle persone affette da altri handicap è stata pubblicata alla fine dello scorso mese dall'ente di standard internazionale body IMS Global Learning:
http://www.imsproject.org/accessibility/accessiblevers. Le direttive sono state discusse durante il primo incontro del gruppo di accessibilità del "CETIS", l'ente inglese di standard per l'educazione superiore con sede a Salford, durante questa settimana : http://fastlink.headstar.com/cetis.
*10: APPASSIONATI DI TELEVISIONE: Le persone con handicap visivi sono invitate a collaborare alla ricerca della City University di Londra relativa al loro impiego della televisione ed ai problemi legati ad esso. Il team di ricerca vorrebbe sperimentare la sua alternativa ad attivazione vocale alle guide su schermo, che provocano problemi di accesso agli utenti della televisione digitale. Coloro che fossero interessati devono contattare Fraser Hamilton all'indirizzo f.m.hamilton@city.ac.uk
[Fine della sezione uno.]
*11: INFORMAZIONE SPECIALE: Conferenza Techshare 2002
- Fra i relatori il Ministro per le Disabilità ed E-envoy.
Questa importantissima conferenza internazionale, organizzata dal Royal National Institute of the Blind, avrà luogo il 21 e 22 Novembre presso il Centro Internazionale delle Convenzioni, a Birmingham, nel Regno Unito.
La conferenza Techshare è rivolta a tutti coloro che hanno interesse a sapere come la tecnologia può facilitare l'accesso indipendente all'istruzione, all'occupazione, alla vita culturale e di società dei ciechi e degli ipovedenti. Maria Eagle, Ministro per le Disabilità, aprirà i lavori ed è stata appena confermata la presenta di E-envoy con un nuovo importante oratore, Andrew Pinder. Parteciperanno anche Heinz Wolff, celebrità televisiva e professore di bio-ingegneria a Brunelr of Bioengineering at Brunel, e Ian Pearson, Futurologo del BT, che sarà l'oratore chiave di quest'anno. I delegati avranno anche l'opportunità di visitare una vasta gamma di espositori. Per ulteriori informazioni consultare il sito: http://www.techshare.org.uk o inviare una e-mail a: techshare@rnib.org.uk, oppure telefonare allo 0870 013 9555 (per chi chiama dal Regno Unito) o +44 0121 665 4230 (per chi chiama da altri paesi).
{Fine dell'informazione speciale.]
* SEZIONE DUE: "NELLA CASELLA DELLA POSTA"
- IL FORUM DEI LETTORI.
- Preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte tramite email a: inbox@headstar.com
*12: ANALISI DEI PREMI. Ian Lloyd, lettore del Notiziario Elettronico Governativo, ci ha mandato la sua valutazione personale dei siti selezionati per partecipare alla prima premiazione per l'accessibilità istituita dalla British Academy of Film and Television Arts (Accademia Britannica delle Arti Cinematografiche e Televisive, BAFTA, http://fastlink.headstar.com/bafta) (vedi anche la sezione Notizie su questo Notiziario e sul numero scorso).
"Sono rimasto abbastanza sorpreso, erano siti molto diversi fra loro" ci ha raccontato. "Il primo finalista, UK Audio Network, presentava un impiego innovativo del suono che mi era sembrato decisamente degno di incoraggiamento. Però il secondo, I-map (che alla fine ha vinto) non era esattamente innovativo. Ad esempio, il titolo della prima pagina "Benvenuti" dava origine alla domanda "Benvenuti a che cosa, esattamente?". Navigando fra i link mi sono trovato davanti il termine "Introduzione" (a che cosa? Chiedo di nuovo) e così via.
"Il candidato numero tre era Foodlink, che ha un design piacevole e nitido, ma anche qui ho trovato alcuni difetti. Ad esempio, le opzioni contrassegnate con i numeri da 1 a 4 non erano espresse in successione, e alcuni degli attributi delle etichette "alt" non erano corretti. Il quarto candidato è il sito "Ouch!" della BBC. Qui, la prima cosa che ho incontrato è stata la parola "homepage" come titolo della prima pagina. Sarebbe stato molto meglio scrivere "home page" (due parole separate), così lo screen reader avrebbe potuto pronunciarle correttamente, cosa che non riusciva a fare. Fino a quando non riusciremo a controllare meglio la pronuncia, vorrei suggerire di suddividere termini come questo in due parole distinte, che possano essere comprese dallo screen reader.
"All'interno della pagina c'erano alcuni link che avrebbero tratto beneficio da un'ulteriore spiegazione, sotto forma di un attributo del titolo, e ciò vale in particolar modo per i link che erano in realtà nomi di persone. A difesa di Ouch, devo dire che con tanti aggiornamenti ogni settimana è comprensibile che l'occasionale attributo del titolo venga tralasciato. Tuttavia vorrei sapere: è questo quanto c'è di meglio nel campo dell'accessibilità? Non ne sono troppo sicuro". [inviate i vostri commenti all'indirizzo inbox@headstar.com].
*13: PAZZI PER LA POSTA ELETTRONICA: Sabahattin Gucukoglu, studente di informatica ed autore di un articolo nel Notiziario di questo mese, ci manda ulteriori informazioni sull'accesso ad Internet tramite posta elettronica, a seguito del nostro articolo sullo scorso numero, relativo alla nuova opzione di ricerca a mezzo e-mail su Google.
"Ci sono molte buone ragioni per utilizzare la posta elettronica per fare qualsiasi cosa su Internet", ci racconta. Alcuni utenti dei paesi del Terzo Mondo o con bande non particolarmente larghe, oppure coloro che lavorano in organizzazioni che forniscono solo la posta elettronica, non hanno altre possibilità; altri ritengono che aspettare il collegamento ad un server esterno sia un compito da lasciare ad un robot, evitando così di perdere tempo online.
"Questo sistema è estremamente vantaggioso per i ciechi, specialmente per quelli che si trovavano bene con i vecchi sistemi operativi o con gli apparecchi portatili. Alcuni ritengono semplicemente che il formato della posta elettronica è più gradevole in forma di testo semplice che non nella forma presentata dai loro browser.
"Una serie di informazioni su questo argomento, chiamata "ACCMail" (Accesso tramite Posta Elettronica), comprendente una lista email e un elenco delle domande più frequenti (FAQ), è stata assemblata da Gerald Boyd, un programmatore IBM in pensione, presso il sito: http://www.expita.com.
*14: ACCESSO LIMITATO: Jim Corcoran, lettore americano del Notiziario che vive a nord di New York, ci ha mandato alcuni ulteriori commenti rivelatori sull'accesso ad Internet: "Come probabilmente già saprete, molti disabili visivi vivono con un reddito fisso piuttosto basso ed anche se sono, come me, abbastanza fortunati da possedere un computer, a volte non possono permettersi l'accesso ad Internet, che costituisce un'ulteriore spesa su un reddito limitato.
"Ci sono svariati account gratuiti di posta elettronica, come quello che impiego io, con un accesso ad Internet estremamente limitato o addirittura impossibile. Di conseguenza, i link non servono in pratica a nulla. Molte persone presumono che noi abbiamo un accesso illimitato ad Internet, ma non è così".
*15: CONTROLLO REMOTO: Tracy Duckett, studentessa del sesto anno presso l'istituto Leighton Buzzard, chiede ai lettori del Notiziario assistenza per un progetto scolastico volto a progettare e costruire un controllo remoto per la radio, che sarebbe utilizzato dai ciechi e dagli ipovedenti. "Mi piacerebbe ricevere qualche idea valida, ad esempio sui materiali da utilizzare, su quale forma debbano avere i pulsanti, oppure campionature di Braille. shaped, or Braille samples." Scrivetele direttamente al suo indirizzo e-mail: tracy.duckett.freedom@02.co.uk
*16: PROGETTO PERUVIANO: Gina Bardelli, una nostra lettrice, ci scrive dal Perù: "Mi piacerebbe identificare alcune fonti di assistenza per creare un centro di informazione e di comunicazione per i ciechi a Lima, in Perù. Io sono la direttrice incaricata per l'istruzione e le politiche giovanili presso l'ente locale di San Borja, uno dei distretti di Lima. Tra gli incarichi di mia competenza c'è la gestione della biblioteca distrettuale, tramite la quale cerchiamo di fornire servizi ai ciechi sotto forma di libri parlati o grazie a lettori vedenti per le persone affette da handicap visivi che necessitano di un servizio di tipo più individuale.
"Abbiamo ottenuto un demo dell'Home Page Reader della IBM, che abbiamo installato su un terminale informatico collegato ad Internet. Però questo servizio ha dei limiti notevoli e noi ci siamo prefissi lo scopo di creare, con l'aiuto di volontari, un servizio di alta qualità per le persone con disabilità visive. Spero di ottenere validi suggerimenti o un aiuto per trasformare il nostro sogno in una realtà". [Preghiamo inviare le vostre risposte a inbox@headstar.com.]
*17: UN FINANZIAMENTO GENEROSO? Il nostro servizio speciale sull'accesso all'istruzione, pubblicato sul numero scorso (storia 13, Sezione quattro, numero di settembre) e in particolare le nostre informazioni sulle DSA, le borse di studio riservate agli studenti disabili, hanno provocato le reazioni di diversi lettori.
Steve Brazier da Nottingham ci racconta: "Sono ipovedente ed a febbraio ho iniziato un Corso Universitario Aperto, per prendere la specializzazione in tedesco. Mi hanno mandato i formulari per la DSA e io li ho compilati senza farmi troppe illusioni. Avevo già imparato da solo ad utilizzare il personal computer e possedevo un software accessibile.
"Sono stato sottoposto ad una valutazione presso il centro DART della Lincoln University a gennaio. Anche se non pensavo di averne bisogno, il centro mi ha raccomandato non soltanto di utilizzare un computer portatile ma di aggiornare la maggior parte del mio sistema operativo. Mi hanno anche consigliato un software specifico di istruzione, che mi avrebbe permesso di scannerizzare i testi ed estrarne i termini; avevo già fatto qualcosa del genere con l'aiuto di mia moglie, che leggeva a voce alta determinati file di testo mentre io inserivo tutto il necessario nel PC, impiegando svariate ore.
"La lista è stata approvata per intero ed io ho ricevuto le nuove attrezzature in aprile. Mi sono state estremamente utili e mi hanno permesso di divenire quasi completamente indipendente per quanto riguarda lo studio. Ciò che mi ha più impressionato è stato il fatto che siano andati al di là delle mie "modeste" richieste e mi abbiano fatto capire che prima me la cavavo a malapena. Spero che la mia esperienza possa servire a persuadere altri studenti del VI anno a compilare quel formulario".
Non tutti gli studenti però hanno avuto un'esperienza positiva. Jane Fleming da Whittlesey ci racconta: "Sono una laureata inglese, lavoro part-time e frequento un master in Geografia Urbana presso l'istituto London External (che fa parte della University of London). Non ho ricevuto un centesimo dalla DSA, né tantomeno un aiuto dal progetto di sostegno agli studenti promosso dal Senato Accademico. L'unica assistenza che ho ricevuto è stata la borsa di studio del RNIB, che mi ha permesso di aggiornare il mio screen reader".
[Fine della sezione due.]
*18: SEZIONE TRE: SERVIZIO SPECIALE
- LA TECNOLOGIA IN CASA.
LA VITA INTELLIGENTE.
di Tamara Fletcher tamara@headstar.com
Immaginate di svegliarvi al mattino e di utilizzare un unico pannello di controllo, posto accanto al letto, per fare una telefonata, accendere la radio, riempire la vasca da bagno (con la tranquillità di sapere che i rubinetti si chiuderanno al momento giusto) ed accendere il fuoco sotto la teiera. Benvenuti nella vita in una casa intelligente.
Oltre ad essere convenienti, le tecnologie intelligenti hanno il vantaggio di rendere la casa un luogo molto più sicuro e più gradevole per le persone affette da disabilità visive. Le interfacce audio, ad esempio, possono comunicare all'utente che l'acqua del bagno è troppo calda o dare informazioni vocali quando il forno è rimasto acceso.
Uscendo di casa, un segnale proveniente da un apparecchio tascabile accenderebbe l'impianto di allarme, chiuderebbe tutte le finestre rimaste aperte e si accerterebbe che tutte le porte fossero chiuse a chiave. Se ci fosse una perdita di gas, o se uno dei fornelli della cucina si spegnesse, i rilevatori presenti in casa spegnerebbero il gas dal rubinetto centrale, attivando un segnale d'allarme. Inoltre, tutte le caratteristiche di una casa intelligente potrebbero essere controllate via Internet tramite un collegamento senza fili, il che permetterebbe all'utente di accedervi o di comunicare con esse tramite un telefono cellulare o il computer del posto di lavoro.
La cooperativa edilizia John Grooms (http://www.johngrooms.org.uk), un ente assistenziale che fornisce 1.200 alloggi a persone disabili, è ottimista sul futuro delle case intelligenti. "La tecnologia diventerà sempre meno cara. Noi facciamo continuamente pressioni sugli enti, perché tengano in maggior considerazione le esigenze dei loro membri disabili. Credo che questa tecnologia decollerà nei prossimi anni", ci ha riferito un portavoce della cooperativa.
Un progetto di case intelligenti, creato congiuntamente dal Consiglio Comunale di Portsmouth, dalla Portsmouth University e dalla John Grooms ha dato vita alla costruzione di due appartamenti per due persone, di cui tre completamente attrezzati con tecnologie intelligenti e tre parzialmente attrezzati a seconda delle esigenze individuali, nella zona nord della città. Al momento nessuno di questi appartamenti è stato espressamente progettato per persone affette da handicap visivi, ma ci sono molte funzioni che potrebbero rivelarsi vantaggiose per questa categoria.
Ad esempio, anziché dover chiudere i rubinetti, un pulsante programmato in anticipo potrebbe misurare la quantità esatta di acqua necessaria a riempire una tazza. Le porte potrebbero riconoscere la presenza di un ostacolo ed i sistemi di entrata non richiederebbero serrature complicate.
Le case intelligenti non sono però facili da ottenere e la produzione di applicazioni non commerciali nel settore edilizio è lenta. Il dr. John Gill, capo del dipartimento scientifico del Royal National Institute for the Blind, ha dichiarato al Notiziario: "L'industria ha il problema della mancanza di uno standard unico per la rete: attualmente esiste un vasto numero di sistemi diversi, in concorrenza ed incompatibili fra loro.
Secondo Gill, adattare una casa vecchia può diventare un incubo per l'eccessivo numero di cavi. L'aspettativa di vita della tecnologia è un altro problema per le persone affette da disabilità, perché gli utenti si aspettano che il sistema rimanga attuale per almeno 10-15 anni, mentre i fornitori aggiornano o cambiano i sistemi nel giro di un solo anno.
"La richiesta al governo di abbandonare la TV analogica e di passare a quella digitale potrebbe aiutare la produzione di tecnologie intelligenti per la casa, perché i normali standard utilizzati per la TV verrebbero usati per tutte le altre cose", ha dichiarato.
La Joseph Rowntree Foundation (http://www.jrf.org.uk/housingtrust/smarthomes), assieme alla Sussex University (http://fastlink.headstar.com/smart), sta attualmente lavorando su una serie di esperimenti dimostrativi con persone disabili, per valutare l'affidabilità delle attuali tecnologie intelligenti nella casa.
Secondo Julie Cowans, manager delle politiche e delle pratiche aziendali di questa fondazione, "le tecnologie intelligenti potrebbero svolgere un ruolo potenzialmente importantissimo se i fornitori ed i produttori accettassero di venire a patti con le interfacce dell'utente. Gli apparecchi non sono ancora tutti facili da adoperare, ci vuole una laurea in programmazione di computer per far funzionare alcuni di essi".
Un altro problema, dichiara Cowans, è rappresentato dai costi. "I fornitori e gli installatori danno un sistema su misura ad ogni utente e ciò è incredibilmente costoso: l'industria guarda al mercato del divertimento commerciale, dove è disponibile una quantità enorme di prodotti, ma non prendono in considerazione il mercato domestico. Una cooperativa edilizia farebbe molta fatica a trovare un sistema realistico per sostenere costi del genere", ci spiega.
"Tra cinque anni le cose andranno meglio, perché questo mercato non sarà più tanto un mercato di nicchia. Attualmente i principali produttori come BT, Siemens e Echelon ritengono che il mercato non sia sufficientemente maturo per dedicargli le loro risorse", afferma.
Un esempio di uno dei progetti della fondazione, creato assieme alla cooperativa edilizia Edinvar, è quello dell'appartamento Edinvar a Edimburgo (http://www.gdewsbury.ukideas.com/Edinvarflatplan.html). L'organizzazione sta trattando anche con la York University per la creazione di un centro nazionale di automazione casalinga.
Anche quando la tecnologia sarà affidabile al 100%, per far sì che le case intelligenti in un contesto sociale si sviluppino nel Regno Unito come è già accaduto in alcuni Paesi del Nord Europa, probabilmente sarà necessario convincere il governo che il denaro risparmiato nell'assistenza istituzionale potrebbe finanziare i costi di hardware e di supporto.
Un'azienda statunitense che si occupa di case intelligenti, la Automated Living (http://www.automatedliving.com), è molto orgogliosa dell'apparente semplicità dei suoi prodotti a tecnologia vocale. "Una persona priva della vista avrà bisogno di aiuto per avviare il sistema, ma è una cosa talmente semplice che persino sua madre potrebbe occuparsene. I nostri sistemi non sono basati sulla tecnologia di dettatura, ma utilizzano una tecnologia vocale indipendente programmata con una sintassi molto ridotta, il che riduce i margini di errore" ci ha detto un portavoce di questa azienda, il cui prodotto più costoso costa solo 399 dollari statunitensi.
Però l'esperienza della fondazione Rowntree è stata molto diversa, secondo Cowans. "Sul mercato ci sono un sacco di strumenti interessanti, con tecnologie vocali e sistemi ad attivazione vocale, ma noi riteniamo che non siano ancora sufficientemente affidabili. Uno dei partecipanti all'esperimento ci ha impiegato 50 ore ad abituarsi al sistema che stava sperimentando, poi ha preso il raffreddore e il sistema non riconosceva più la sua voce".
[Fine della sezione tre.]
*19: SEZIONE QUATTRO: PUNTO DI VISTA
- I PAESI IN VIA DI SVILUPPO.
SIAMO SEMPRE DIVISI.
di DPM Weerakkody dpmw@mail.pdn.ac.lk
La prospettiva di un ulteriore aumento della globalizzazione rende indispensabile che i disabili visivi, indipendentemente dalla loro nazionalità, abbiano accesso alla tecnologia che permette loro di agire su una base di eguaglianza con i vedenti. Ma raggiungere questo obiettivo sarà difficile, specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove vive circa il 90% dei disabili visivi di tutto il mondo, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità; di questi, oltre nove milioni vivono in India, sei milioni in Cina e sette milioni in Africa.
Gli ingranditori visivi, i display Braille ed a rilievo e gli apparecchi appositamente progettati hanno reso possibile ai disabili visivi l'impiego del computer, offrendo loro molte opportunità nei settori dell'istruzione, dell'occupazione e del divertimento, come non era mai accaduto prima. Però per la maggior parte dei disabili visivi il costo di acquisto e di impiego di questi apparecchi rimane proibitivo, anche a causa dei costi aggiuntivi di addestramento e di aggiornamento del software.
Ne consegue che coloro che vivono nei paesi più poveri debbono affrontare un maggior numero di problemi, aggravati da condizioni economiche più svantaggiate per i disabili visivi dei paesi in via di sviluppo.
Tra gli articoli più costosi della tecnologia accessibile abbiamo gli apparecchi per la scrittura in Braille e quelli ad alta tecnologia, come i display Braille o a rilievo. Non è assolutamente vero, come alcuni ritengono, che questi apparecchi non siano di particolare utilità per un cieco, a meno che non sia anche sordo. Come professore universitario, ad esempio, trovo estremamente strano leggere le note ai testi o registrare relazioni utilizzando una sintesi vocale; inoltre, i libri in Braille sono uno strumento troppo privo di flessibilità per consentire un regolare aggiornamento o per adattarsi alle situazioni di insegnamento non previste.
Anche per i libri in Braille, che hanno permesso a migliaia di persone di imparare a leggere, i costi sono aumentati in maniera astronomica negli ultimi anni e ciò è dovuto in parte al passaggio alla tecnologia audio da parte di chi vive nel mondo occidentale. I libri in Braille vengono forniti agli utenti del mondo occidentale ad un costo ben superiore a quello applicato dalle organizzazioni, come il RNIB, che continuano a fornirli ai lettori locali ad un prezzo decisamente scontato. Ciò nonostante, la maggioranza dei lettori di libri in Braille nei Paesi in via di sviluppo non può permettersi di adottare i sistemi alternativi.
In qualità di professore di letteratura classica presso l'Università di Peradeniya nello Sri Lanka (http://www.pdn.ac.lk), sono fortunato perché ricevo ogni mese uno stipendio mensile di circa 200 sterline inglesi, che mi ha permesso di risparmiare denaro per acquistare le attrezzature di cui avevo bisogno. Però, anche con il mio stipendio, sono stato in grado di fare questo soltanto rinunciando all'acquisto di molte altre cose che migliorano la vita.
L'attrezzatura da me usata comprende due personal computer (uno in casa ed uno in ufficio), un sintetizzatore Apollo II (in memoria dei tempi del DOS), gli screen reader HAL e Windows Eyes (aggiornati quasi ogni anno), uno scanner e un Open Book Unbound (con gli aggiornamenti), registratori a quattro piste ed una dattilobraille Mountbatten. Ho anche acquistato una certa quantità di testi greci e latini in Braille, in numerosi volumi e ad un costo spaventoso, e quello che non ho potuto acquistare l'ho copiato con le mie mani, avvalendomi della dettatura, spesso scadente, di persone vedenti che pago per questo servizio.
Non approvo quello che fanno molte persone in India, vale a dire prendere a prestito dei software come JAWS e Kurzweil Reader, copiarli abusivamente e venderli ai ciechi ad un decimo del loro prezzo di vendita. Ho sempre fatto tutto il possibile per impedire alle persone in Sri Lanka di copiare abusivamente i software di accessibilità; finora ci sono riuscito, ma il risultato è che soltanto pochissime persone possiedono un computer dotato di software HAL.
Pertanto devo dire che attualmente la tecnologia di accesso costituisce un'esperienza inaffrontabile dal punto di vista finanziario e dunque decisamente frustrante per la maggior parte dei disabili visivi residenti nei paesi in via di sviluppo.
[Fine della sezione quattro.]
*20: SEZIONE CINQUE: ISTRUZIONE SUPERIORE
- SELEZIONI PER I CORSI.
BISOGNA FARE PIÙ COMPITI A CASA
di Sabahattin Gucukoglu
Come molti ciechi, quando ho dovuto scegliere l'università da frequentare mi sono fatto attrarre dagli ideali sbandierati dalla mia istituzione preferita: integrazione, coinvolgimento ed uguaglianza con i miei compagni non disabili. Tuttavia, dopo il fallimento del mio anno da matricola in scienze informatiche, ho iniziato ad avere dubbi sul processo decisionale adottato da molti disabili visivi, probabilmente dalla maggioranza di essi, al momento di scegliere dove studiare.
Al mio fallimento avevano contribuito troppi fattori perché possa descriverli tutti; ma uno dei principali fra essi fu una reazione puramente istintiva, che mi fece capire quanto fosse inappropriata la mia scelta dell'università e del corso.
Come molti aspiranti studenti, ho scelto l'università da frequentare soprattutto in base alle mie preferenze personali, ad informazioni non veritiere ed alla mancanza di attenzione ai dettagli riportati dal prospetto. Ma poi ho capito che affrontare questa procedura decisionale standard non è necessariamente sufficiente per una persona con un handicap visivo. Per ottenere le massime possibilità di successo bisogna fare ben di più che esaminare i prospetti e frequentare qualche riunione di routine sulle proprie esigenze particolari.
Bisogna fare attenzione a basare la propria decisione sull'apparente utilità dei programmi di inserimento delle persone con esigenze particolari. Mi sono reso conto che, una volta sul posto, ciò può avere ben poco a che fare con la reale situazione dell'università. Il mio programma di inserimento era molto promettente, ma ho scoperto ben presto che, una volta finito, mi sarei ritrovato abbandonato a me stesso. Ci si dovrebbe allarmare anche quando si scopre che il proprio dipartimento ed il proprio gruppo di supporto si parlano a malapena, perché è di importanza vitale che cooperino strettamente.
Bisogna anche stare attenti se ci si sente dire che l'unico modo di farcela è quello di contare sulla propria intelligenza eccezionale. Se, come me, si è ottimisti e compiacenti, ci si può ritrovare a sgobbare duramente soltanto per dimostrare che un corso inadeguato in realtà funziona benissimo. Devo ancora capire se ho sbagliato qualcosa o se mi sono comportato semplicemente da stupido.
Per prendere una decisione corretta e ben informata bisogna analizzare nei dettagli il programma di sostegno che viene offerto ed informarsi sulle esperienze degli altri studenti. Bisogna rendersi conto di non essere stati gli unici a fare determinate esperienze.
L'opinione generale riscontrata fra gli studenti disabili visivi con cui ho parlato era molto semplice: o le università capiscono le esigenze di questi studenti, o non le capiscono. Ad esempio, un'università deve sapere come gli studenti disabili visivi riescono ad affrontare i materiali dei corsi. Anziché ricevere una lezione su un dato argomento, come si fa con gli studenti vedenti, uno studente disabile visivo spesso preferirebbe ricevere tutto il materiale e studiarlo in fasi successive. Se si conoscono queste esigenze prima dell'arrivo di uno studente disabile visivo, non è difficile organizzarsi di conseguenza.
Nonostante questi problemi, comunque, sono lieto di dire che la mia università sta dimostrando di essere intenzionata a cambiare. Sta lavorando in ottemperanza alla Legge sulla Discriminazione dei Disabili, che è stata estesa all'istruzione, ha acquistato una serie di costosi strumenti tecnologici ed ha promesso di far funzionare le cose per me. Mi è stato offerto un posto in un corso di e-business, per accedere al quale ci dovrebbero essere meno ostacoli.
Secondo me, il mio fallimento è stato il prezzo che ho dovuto pagare per essere una cavia, e rimarrò sempre scettico sul fatto che una qualsiasi organizzazione che si propone di aiutare i disabili possa garantire qualunque cosa.
[Fine della sezione cinque.]
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[Fine del notiziario.]