+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.
- NUMERO 49, GENNAIO 2004.
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++NUMERO 49 - IN QUESTO NUMERO
01: La legge italiana sulla rete abbatte le barriere
- ma vale soprattutto per i siti del settore pubblico.
02: “Global garden” mostra al pubblico l’animazione accessibile
- l’importante esempio di “Flash”, il gioco per bambini che consente l’accesso ai testi.
03: Un balzo in avanti lungamente atteso per la TV parlante
- Freeview presenta le descrizioni audio a basso costo.
04: Il RNIB continua la sua politica progressiva sulle forniture accessibili
- una bozza di progetto esaminata dai principali dipartimenti governativi.
Notizie in breve: 05: Dati di registrazione – le statistiche sulla cecità in Inghilterra; 06: Si richiede la vostra opinione – consultazione sull’istruzione; 07: Continuare a lottare – un richiamo all’ordine per l’Europa. 08: Inchiesta della commissione – l’ombudsman inizia ad applicare la legge.
Sezione due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.
09: Conoscenza dei caratteri – un quesito sui caratteri di stampa; 10: Risorse musicali – partiture e puntini; 11: Una voce gallese – prodotti linguistici; 12: Telefoni parlanti – compatibilità con i portatili; 13: Una rettifica sullo schermo – l’usabilità di un ingranditore.
Sezione tre: Intervista - Janina Sajka.
14: Un esercito composto da una sola donna prende di mira la cultura dell’accessibilità “addizionale”: Mel Poluck parla con la vulcanica direttrice della ricerca dell’American Foundation of the Blind di come le aziende che si occupano di tecnologia agiscano in malafede e del potenziale liberatorio del software condivisibile.
Sezione quattro: Relazione sulla Conferenza - Techshare 2003.
15: La tecnologia: un ausilio o un ostacolo? I prodotti di adattamento possono essere costosi da acquistare e da mantenere, senza contare i costi ed i mal di testa dell’addestramento. Derek Parkinson ci parla del vivace dibattito che ha avuto luogo durante la recente conferenza internazionale organizzata dal RNIB.
[Fine dei contenuti].
++SEZIONE UNO: NOTIZIE.
+01: LA LEGGE ITALIANA SULLA RETE “ABBATTE LE BARRIERE”.
Il parlamento italiano ha approvato la nuova legge che consente alle persone affette da disabilità una maggior accessibilità ai servizi online. La cosiddetta “Legge Stanca”, che impone a tutte le agenzie governative italiane di rendere i propri siti web pienamente accessibili e che svilupperà alcuni standard non obbligatori di accessibilità per i siti del settore privato, è stata approvata all’unanimità dal Parlamento italiano lo scorso dicembre.
Secondo una dichiarazione rilasciata da Lucio Stanca, il ministro italiano per l’Innovazione e le Tecnologie, i nuovi requisiti “contribuiranno ad abbattere le barriere digitali e a creare rilevanti opportunità per consentire agli oltre tre milioni di disabili italiani di studiare, lavorare e partecipare attivamente alla vita sociale”. Il ministro ha dichiarato che la mancanza di accessibilità alle tecnologie digitali per i disabili italiani dava luogo all’emarginazione sociale e a vari deficit di ordine democratico ed economico.
Nel 1999, il governo italiano aveva promulgato una circolare allo scopo di incoraggiare le agenzie governative centrali e locali a far sì che i loro servizi in rete fossero resi accessibili. Ma la nuova legge si è spinta molto oltre, introducendo sanzioni disciplinari per quei dirigenti del settore pubblico che non ottempereranno ad essa. La legge stabilisce inoltre la cancellazione dei contratti relativi ai siti web se questi ultimi non ottempereranno ai requisiti della legge Stanca, prendendo a modello la legge del governo statunitense relativa all’accessibilità alla rete nota col nome di “sezione 508”.
Parecchi gruppi di cittadini hanno accolto favorevolmente questa legge, pur esprimendo un certo rincrescimento perché i suoi presupposti non sono obbligatori per le imprese private. “La legge rappresenta un’autentica svolta” ha dichiarato una portavoce del Movimento di Difesa del Cittadino (http://www.mdc.it). “Tuttavia dovrebbe essere supportata da incentivi economici per far sì che i siti web privati vengano anch’essi resi pienamente accessibili".
Il governo italiano ora provvederà a redigere un regolamento che definisca i nuovi criteri di accessibilità entro il mese di marzo del 2004, in collaborazione con le organizzazioni dei disabili e con le aziende fornitrici di tecnologie.
+02: “GLOBAL GARDEN” MOSTRA AL PUBBLICO L’ANIMAZIONE ACCESSIBILE.
Un innovativo sito web rivolto ai bambini, creato utilizzando l’animazione accessibile di rete denominata “Flash”, potrebbe stabilire una nuova tendenza nel settore dei giochi e dei cartoni animati accessibili, secondo il RNIB (http://www.rnib.org.uk).
“Our Global Garden” (“Il nostro giardino globale”) è il risultato di una collaborazione fra Eureka!
(http://www.eureka.org.uk), un museo di Halifax rivolto ai bambini, e “showme” (http://www.show.me.uk), la sezione per i bambini del progetto governativo culturale online “the 24-Hour Museum” (“Il museo 24 ore su 24”, http://www.24hourmuseum.org.uk). Il sito mostra una recente esposizione tenutasi presso Eureka! e consente ai bambini dai quattro ai sette anni di esplorare e paragonare sei diversi ambienti globali.
Il gioco è stato costruito utilizzando una combinazione di HTML e del software di animazione accessibile di rete Flash MX 2004, sviluppato dall’azienda Macromedia (http://www.macromedia.com). Il software consente l’accesso ad un testo descrittivo all’interno di un file di animazione che può essere interpretato grazie a strumenti di tecnologia assistiva, come gli screen reader.
"E’ davvero uno sviluppo eccitante”, dichiara Julie Howell, funzionario del RNIB incaricato dello sviluppo delle politiche digitali. “Negli anni scorsi la Macromedia ha modificato i suoi strumenti di software in modo da renderli maggiormente accessibili (cfr. Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero 10, ottobre 2000]. Tuttavia gli esempi pratici di utilizzo della tecnologia accessibile Flash per la creazione di siti web sono pochi e molto distanziati nel tempo”.
Howell spera che progetti come questo contribuiranno ad indurre il settore del design di rete a compiere esperimenti con questa tecnologia. “Per i designer di rete è facile pensare che “accessibilità” significa creare siti poco interessanti e costituiti soltanto dal testo. Questo progetto dimostra invece che le cose non stanno affatto così. Noi abbiamo bisogno che i designer di rete inizino a fare esperimenti con la tecnologia accessibile Flash, condividendo le loro esperienze e creando esempi pratici di sviluppo accessibile ed interattivo della rete".
+03: UN BALZO IN AVANTI LUNGAMENTE ATTESO PER LA TV PARLANTE.
La TV digitale accessibile del Regno Unito ha compiuto un balzo in avanti questo mese, a seguito della comparsa di un apparecchio a pulsantiera a prezzo contenuto in grado di fornire descrizioni audio per Freeview, il popolare servizio di TV digitale in chiaro utilizzata dalle televisioni via cavo ITV e BBC.
Per “descrizione audio” si intende la descrizione verbale delle scene che si vedono fra un dialogo e l’altro, descrizione che può essere realizzata come una colonna sonora separata nella televisione digitale o in alcuni cinema adattati allo scopo. Fino ad oggi era disponibile commercialmente soltanto tramite il servizio satellitare digitale di Sky; non viene minimamente supportata dalle televisioni via cavo ed in precedenza era disponibile su Freeview per soli 45 utenti, che prendevano parte ad un progetto pilota.
L’apparecchio, denominato Netgem i-Player, costa 125 sterline e fornisce l’accesso a tutti i programmi con descrizioni audio presenti su sei canali della BBC, su ITV1 e ITV2, su Channel 4 e Channel 5. "Finalmente! Questa è una gran bella notizia ed è qualcosa per cui lottiamo già da molto tempo”, ha dichiarato Jill Whitehead, funzionario del RNIB per l’immagine televisiva con descrizioni audio.
Il servizio di Freeview offre agli utenti una scelta più ampia, consentendo loro di regolare il volume della colonna sonora delle descrizioni audio indipendentemente da quello della colonna sonora principale del programma, a differenza di quanto avveniva con il sistema di Sky. L’apparecchio Netgem pronuncia inoltre automaticamente i nomi di ogni canale e presto verrà reso disponibile con un adattatore in cuffia, in modo da dare agli utenti la possibilità di ascoltare le descrizioni audio in maniera del tutto privata. Inoltre, l’apparecchio fornisce un link con il sito web del RNIB, per permettere agli utenti di controllare gli orari dei programmi.
Al momento l’apparecchio Netgem i-Player non è ancora in vendita nei negozi e deve essere ordinato direttamente all’azienda produttrice, telefonando al numero verde gratuito 0800 015 3092.
+04: IL RNIB CONTINUA LA SUA POLITICA PROGRESSIVA SULLE FORNITURE ACCESSIBILI.
Il RNIB ha annunciato questo mese di aver redatto una direttiva in cui si stabiliscono gli standard per le organizzazioni e le aziende, affinché possano fornire sistemi tecnologici completamente accessibili ai dipendenti affetti da handicap visivi, e di aver adattato le proprie procedure di fornitura a questa direttiva.
La direttiva impone di prendere in considerazione il fattore accessibilità al momento dell’acquisto di sistemi tecnologici aziendali, ponendo l’accento sui benefici economici che ne deriveranno per il fornitore. “Il RNIB desidera che le persone agiscano nel modo migliore quando acquistano un prodotto tecnologico, in maniera da consentirne l’utilizzo ai dipendenti affetti da disabilità", ha dichiarato Ruth Loebl, funzionario anziano del RNIB per lo sviluppo tecnologico, al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.
In ottemperanza a questa direttiva, il RNIB sta utilizzando lo standard ISO (International Standard
Organisation, Organizzazione Internazionale per gli Standard) 16071 (http://fastlink.headstar.com/iso1) per la valutazione di un sistema tecnologico aziendale che verrà proposto dal RNIB agli utenti affinché ne verifichino l’accessibilità, ad esempio la possibilità di svolgere le sue funzioni utilizzando la tastiera. In seguito verrà redatta una relazione sui problemi affrontati prima di trattare con il fornitore per garantire che tali problemi vengano eliminati, ci spiega Ruth Loebl.
Nel tentativo di incoraggiare altre grandi organizzazioni affinché sviluppino direttive analoghe, il RNIB, assieme a svariate altre organizzazioni di disabili fra cui AbilityNet, RNID e Scope, ha avuto prima di Natale un incontro con i rappresentanti di parecchi dipartimenti governativi, fra cui il Ministero del Lavoro e delle Pensioni ed il Ministero del Commercio e dell’Industria.
In seguito a questo incontro è stato istituito un gruppo di discussione online, chiamato "IT-include"
(http://groups.yahoo.com/group/IT-include/), allo scopo di discutere la realizzazione di un quadro generale per la fornitura di tecnologie accessibili in tutti i settori e per fornire consulenze sui metodi di collaudo e valutazione. Questa settimana hanno avuto luogo altri colloqui con l’agenzia governativa che si occupa delle forniture, l’Ufficio Governativo per il Commercio.
A tutt’oggi non esistono standard precisi per garantire l’accessibilità dei sistemi tecnologici aziendali, anche se, secondo Ruth Loebl, se un sistema deve essere adattato alle esigenze di un dipendente disabile è il progetto “Access to work” (accesso al lavoro) del Servizio per l’Occupazione a sostenerne i costi. Tuttavia, una direttiva che regolamenti le forniture di tecnologie accessibili è importante perché, a differenza di quanto avviene con un sito web, la modifica di un hardware inaccessibile effettuata dopo l’acquisto spesso risulta difficile e costosa.
++NOTIZIE IN BREVE:
+05: DATI DI REGISTRAZIONE: Ci sono 157.000 persone non vedenti o ipovedenti registrate presso i Comuni inglesi, secondo i dati più recenti resi noti dal Ministero della Sanità. Questo dato riporta un aumento del quattro per cento rispetto all’anno scorso e del cento per cento rispetto agli ultimi 20 anni. Consultare il sito: http://www.doh.gov.uk/public/blindpartiallysighted03.pdf.
+06: SI RICHIEDE LA VOSTRA OPINIONE: Un progetto strategico sull’uguaglianza e sulle diversità, previsto per il luglio 2007, volto ad eliminare la discriminazione nell’istruzione e nella formazione scolastica, è stato pubblicato dal Consiglio per l’Istruzione e la Qualificazione Professionale a scopo di consultazione. Le parti interessate possono esprimere il loro parere entro il 30 marzo. Consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/lsc1 .
+07: CONTINUARE A LOTTARE: Liz Lynn, parlamentare europea ed attivista nelle campagne a favore dei disabili, ha dichiarato che sono troppi i paesi europei che non hanno ancora ottemperato alla legislazione che protegge le persone disabili dalle discriminazioni sul luogo di lavoro. Ha esortato il governo irlandese, che attualmente detiene la presidenza europea, ad esercitare pressioni sugli stati inadempienti, continuando a lottare per gli ideali espressi nel 2003, Anno Europeo dei Disabili. Consultare il sito: http://www.lizlynne.org.uk/story.php?id=175 .
+08: INCHIESTA DELLA COMMISSIONE: P. Nikiforos Diamandouros, l’ombudsman europeo dotato dei poteri di effettuare indagini indipendenti sui presunti casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni europee, ha aperto un’inchiesta relativamente all’ottemperanza alla legge Europea sulle disabilità da parte della Commissione Europea. La Commissione dovrà rispondere entro il 29 febbraio esponendo dettagliatamente le azioni intraprese o che si propone di intraprendere in merito. Consultare il sito: http://www.euro-ombudsman.eu.int/disabilities/en .
[Fine della sezione uno].
++ANNUNCIO SPECIALE: CERCASI TESTERS DELL’USABILITA’.
Headstar, la casa editrice che pubblica il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, sta cercando utenti di computer che utilizzano speciali tecnologie di accesso o tecnologie adattative come gli screen reader per un lavoro retribuito di valutazione dei siti web.
Questo lavoro occasionale comporta la navigazione di siti web e la compilazione di un semplice questionario sulle esperienze fatte (possiamo fornire questi questionari in qualsiasi formato richiesto, digitale o cartaceo).
Se siete interessati a questo tipo di lavoro, vi preghiamo di inviare una e-mail all’indirizzo usability@headstar.com specificando dettagliatamente la tecnologia (o le tecnologie) di accesso da voi utilizzate per navigare in rete e noi vi contatteremo dandovi ulteriori informazioni.
[Fine dell’annuncio speciale].
++SEZIONE DUE: “NELLA CASELLA DELLA POSTA”
- IL FORUM DEI LETTORI.
- Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre domande a mezzo e-mail all’indirizzo inbox@headstar.com .
+09: CONOSCENZA DEI CARATTERI: John Conway, Funzionario per le Disabilità presso il Royal Agricultural College, ha un quesito relativamente ai migliori caratteri utilizzabili per un testo leggibile. “Mi pare di capire che per un disabile visivo sarebbe meglio utilizzare il carattere Sans Serif; intendo provare a introdurre questo standard nel mio computer, su cui attualmente è impostato il carattere Arial, ma il vostro documento standard relativo al notiziario mensile spedito via e-mail con testo accessibile (TEN, http://www.headstar.com/ten) inizia col carattere Times New Roman." C’è qualche lettore che voglia comunicarci i suoi commenti su questo argomento? [Vi preghiamo di inviare le risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+10: RISORSE MUSICALI: Sul numero scorso, Scott Rae dell’Associazione dei Ciechi delle Highlands ci aveva scritto per chiederci dell’esistenza di una tecnologia in grado di aiutare i giovani disabili visivi a leggere gli spartiti musicali.
La nostra infaticabile corrispondente Chris McMillan ci manda ben tre suggerimenti relativi a risorse utilizzabili. La prima è il progetto Talking Music (Musica Parlante), con sede in Olanda, che diffonde l’eccellente Notiziario sulla Musica Accessibile: consultare il sito http://projects.fnb.nl/Talking%20Music/ .
La seconda è la VIMA (Visually Impaired Musicians Association, Associazione dei Musicisti con Disabilità Visive), un’organizzazione di musicisti e di amanti della musica ciechi o ipovedenti. Il numero di telefono è 0208 3666019 per chi chiama dal Regno Unito, altrimenti consultare il sito http://fastlink.headstar.com/vima1 .
La terza è Share Music (Condividere la Musica), un’organizzazione che promuove corsi di musica, teatro e danza per persone con disabilità fisiche o sensoriali, residenti e non residenti, dall’età di 16 anni in su. Consultare il sito http://www.sharemusic.org.uk .
Anche Bill McCann, fondatore e Presidente dell’associazione Dancing Dots Braille Music Technology (Tecnologia Musicale Braille Puntini Danzanti), ci ha mandato una risposta: “Naturalmente, lo stesso Louis Braille ha inventato un codice per la musica così come il Braille per la scrittura e per la matematica (e pensate che ha fatto tutto questo a soli vent’anni!).
"Nel 1997 l’associazione Dancing Dots ha commercializzato GOODFEEL, il primo software al mondo per la traduzione in Braille della musica, dotato di numerose opzioni di trascrizione, compresa una serie di opzioni di formattazione in lingua inglese, che applicano le variazioni inglesi al sistema Braille. Abbiamo pubblicato alcuni corsi di lettura della musica in Braille ed il nostro distributore per il Regno Unito, l’azienda Techno-Vision Systems, lancerà presto sul mercato un nuovo corso di musica in Braille per i lettori inglesi.
"Il nostro prodotto, chiamato Sibelius Speaking (Sibelius Parlante), dà all’utente di JAWS un’ottima possibilità di accesso al software Sibelius per l’annotazione della musica, consentendo così ai ciechi di spostarsi lungo lo spartito e di sentire descrizioni musicali e verbali degli elementi dello spartito stesso, o di creare una nuova partitura. Gli studenti potrebbero anche essere interessati alla creazione di registrazioni della loro musica, utilizzando SONAR, la nostra soluzione di accesso a Cakewalk, che noi abbiamo denominato CakeTalking.
"Per ulteriori informazioni su tutti questi prodotti consultare il sito http://www.dancingdots.com e per contattare l’azienda Techno-Vision inviare una e-mail all’indirizzo info@techno-vision.co.uk".
Un’altra lettrice, Chris Towers, aggiunge: “Hai provato ad utilizzare il software Cubase dell’azienda Steinberg (http://www.steinberg.net/en/start)? Io l’ho utilizzato per prendere il diploma e l’ho trovato eccellente. Sono una disabile visiva e mi ha consentito di ingrandire gli spartiti e di leggerli al di fuori dello schermo, o di stamparli”.
+11: UNA VOCE GALLESE: Rebecca Redmile, istruttrice di mobilità quotidiana ed assistente all’accessibilità presso l’organizzazione non-profit BALANCE di Toronto (http://www.balancetoronto.org), ha una domanda relativamente all’articolo da noi pubblicato lo scorso mese sulla nuova tecnologia di sintesi vocale artificiale, in grado di consentire l’accesso a riviste e giornali (vedi “Prossimo lancio di una tecnologia vocale rivoluzionaria”, articolo numero 1, Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero 48, Dicembre 2003).
Ci scrive: “Non posso che apprezzare il servizio di lettura in lingua inglese; qui nell’America del Nord siamo un po’ più indietro in questo campo. [Tuttavia] ho una domanda estremamente specifica a cui forse sarete in grado di rispondere.
"Ho cercato un software o uno screen reader esterno in grado di leggere correttamente il gallese. Sapete se c’è qualcuno in grado di darmi consigli in merito?” [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+12: TELEFONI PARLANTI: Clare Page ci scrive per chiederci ulteriori informazioni sui telefoni cellulari parlanti: “Nei mesi scorsi ho notato che il nuovo software Talks, che fornisce una sintesi vocale ai telefoni cellulari, è stato più volte nominato nel Notiziario. Io vivo in Francia e ho comperato un telefono cellulare qui, ma naturalmente nei telefoni cellulari moderni ci sono alcune funzioni che una persona disabile visiva, come me, non può utilizzare senza un qualche adattamento. Perciò mi chiedevo: il software Talks è compatibile con tutti i telefoni cellulari o solo con determinati modelli? E se può essere utilizzato con qualsiasi telefono, è possibile reperirlo al di fuori del Regno Unito?
"Solo di recente ho acquistato un nuovo telefono cellulare di marca Sagem (http://www.sagem.com/en) con un mucchio di funzioni moderne, ma senza la possibilità di aggiungere una sintesi vocale non sono in grado di usarne nessuna. In Francia ho sentito parlare di un unico programma che sembra essere simile a Talks e si chiama Mobile Accessibility, ma è compatibile soltanto con alcuni cellulari Siemens e Nokia”. Vi preghiamo di inviare consigli e informazioni all’indirizzo inbox@headstar.com .
+13: UNA RETTIFICA SULLO SCHERMO: Nel nostro ultimo numero abbiamo scritto che Chris McMillan aveva utilizzato ZoomText con lo schermo piatto da 18 pollici TFT iiyama AS 4611 UT senza riscontrare problemi; in realtà avremmo dovuto fare riferimento a Lunar, non a ZoomText, parlando dell’ingranditore da lei utilizzato senza difficoltà con questo schermo. Chris non ha mai provato ad utilizzare ZoomText.
[Fine della sezione due].
++ SEZIONE TRE: INTERVISTA
- JANINA SAJKA.
+14: UN ESERCITO COMPOSTO DA UNA SOLA DONNA PRENDE DI MIRA LA CULTURA DELL’ACCESSIBILITA’ “ADDIZIONALE”.
di Mel Poluck mel@headstar.com .
Janina Sajka, direttrice della ricerca e dello sviluppo presso la Fondazione Americana dei Ciechi, prova sgomento nei confronti della cultura dell’accessibilità “addizionale” prevalente presso le aziende produttrici di tecnologia, che sviluppano prodotti che in un secondo momento dovranno essere adattati alle esigenze di utenti con disabilità visive.
"Credo fermamente che agiscano in malafede. Se lavorassero fin dall’inizio con persone affette da disabilità, finirebbero con il creare prodotti migliori per se stessi”, dichiara. “Sono sempre più preoccupata per quanta strada c’è ancora da percorrere, per come l’accessibilità viene ancora ghettizzata, per il modo in cui non viene integrata nei principali sistemi di fornitura di servizi”.
Il lavoro di Sajka consiste nel fornire supporto e consulenze e nello sviluppare standard di tecnologia accessibile per le aziende e per i governi di tutto il mondo, relativamente ai settori dei sistemi emergenti di informazione e delle tecnologie di accesso.
Uno dei progetti ai quali Sajka sta attualmente lavorando consiste nello sviluppo di una strategia per i disabili visivi residenti negli Stati Uniti, per consentire loro l’accesso alle informazioni sanitarie dai telefoni cellulari, utilizzando la tecnologia fornita dal consorzio DAISY per i libri parlati (http://www.daisy.org), con cui Sajka collabora.
Questo nuovo servizio di informazioni sanitarie fornirebbe agli utenti i contenuti degli opuscoli gratuiti che si trovano presso gli ambulatori medici, indicando ad esempio come ottenere i farmaci o come accedere ad un maggior numero di informazioni, ed utilizzerebbe la tecnologia già esistente: è un progetto che sta molto a cuore a Sajka. E’ stato dimostrato che l’idea può funzionare, ci spiega, e tutto ciò che resta da fare a lei ed al suo team è incontrare i dipartimenti governativi preposti per discuterne la possibilità di realizzazione.
Secondo Sajka, ci sono alcuni notevoli problemi di utilizzabilità nelle registrazioni su cassette audio, il metodo attualmente utilizzato per consentire ai pazienti con disabilità visive di accedere a questo tipo di informazioni. Con le registrazioni effettuate con il sistema DAISY, invece, gli utenti possono dirigersi subito sull’argomento di loro interesse senza dover utilizzare le funzioni di riavvolgimento e di avanzamento, o dover ascoltare gli elenchi e i “bip” che contrassegnano le sezioni di una cassetta audio, cosa che spesso costringe l’utente a memorizzare molteplici opzioni. “Perché bisogna consultare gli elenchi?” chiede Sajka. “Perché non si potrebbe utilizzare un cellulare? E’ rapido ed è un buon sistema per ottenere le informazioni necessarie con rapidità, comodità ed efficacia”.
Sajka si occupa di molte altre cose. Oltre ad essere consulente del governo statunitense per quanto riguarda la legislazione sull’accessibilità e a fornire consulenza nello sviluppo di uno standard digitale per i libri parlati (http://www.loc.gov/nls/z3986/), lavora anche per la WAI (Web Accessibility Iniziative, Iniziativa per l’Accessibilità alla Rete, http://www.w3.org/WAI/) del consorzio di Internet.
Inoltre, come se questi progetti non fossero sufficienti, Sajka ci racconta che per i prossimi anni concentrerà le sue energie sul suo incarico di presidente del gruppo di lavoro sull’accessibilità del FSG (Free Standards Group, Gruppo per gli Standard Gratuiti, http://www.freestandards.org), che si prefigge lo scopo di contribuire allo sviluppo di standard accessibili per il software gratuito e condivisibile. Questo gruppo diventerà operativo in occasione del convegno LinuxWorld che si terrà a New York il 27 gennaio prossimo (http://www.linuxworldexpo.com/linuxworldny).
Una delle grandi passioni di Sajka è la possibilità di rendere Internet un luogo più accessibile, utilizzando il potenziale del movimento per il software condivisibile. In un’altra intervista con il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità (vedi numero 24, dicembre 2001), Sajka aveva dichiarato che, grazie al movimento per il software condivisibile, le persone affette da disabilità ora “non hanno bisogno di avvocati, ma di ingegneri”.
La pensa ancora allo stesso modo: “Con i sistemi tradizionali di proprietà, se il tuo computer non funziona ti informi su chi l’ha prodotto, gli telefoni e risolvi il problema” ci dice. “Ma il software condivisibile invita tutti gli utenti alla collaborazione. Tutto ciò che serve per cambiare la situazione esiste già: ognuno deve fare la sua parte. E se qualcuno desidera proporre uno standard oppure una correzione e questi funzionano, è probabile che verranno inseriti nella versione successiva di quello specifico software”.
Nel complesso però ciò a cui Sajka è maggiormente interessata nel suo tentativo di migliorare la vita quotidiana delle persone affette da disabilità visive non è l’accessibilità ai computer, ma l’utilizzo di tecnologie di base e quotidiane, come i termostati od i sistemi di sicurezza. “Non mi preoccupo eccessivamente dei computer; ci sono apparecchi di uso comune che sono semplicemente inaccessibili”.
Come potete immaginare, Sajka ha già pronta una soluzione. Parte del suo lavoro con la Commissione Internazionale sugli Standard per le Tecnologie Informative comprende la “V2 spec” (http://www.v2access.org). Si tratta della progettazione di un apparecchio universale, da affidare a persone disabili per scoprire quali sono gli altri apparecchi presenti in una data zona.
Questa “Console Remota Universale” è in grado di individuare e “comunicare” con una vasta gamma di oggetti presenti nelle vicinanze dell’utente e di dare informazioni su ciò che circonda l’utente stesso, dalle TV alle radio, fino agli ascensori, alle strade o alle caffettiere. In futuro questo apparecchio potrebbe persino essere in grado di valutare la distanza esistente fra l’utente ed altri eventuali apparecchi. Per realizzare questo scopo, spiega Sajka, bisogna renderlo d’attrazione per le principali industrie. Nel giro di un mese verrà pubblicata una relazione tecnica aperta alla consultazione pubblica.
Nel complesso, Sajka dichiara che ciò che è necessario alla costruzione di un ambiente tecnologico più favorevole alle persone affette da disabilità è molto semplice: “Un sistema più intelligente di usare le cose che condividiamo con le altre persone. Siamo stati in grado di inventare le rampe per le sedie a rotelle: possiamo fare la stessa cosa nel settore elettronico”.
[Fine della sezione tre].
++SEZIONE QUATTRO: RELAZIONE SULLA CONFERENZA.
- TECHSHARE 2003.
+15: LA TECNOLOGIA: UN AUSILIO OD UN OSTACOLO?
di Derek Parkinson
La maggior parte di noi ha riposto grandi speranze nella tecnologia prima o poi. E’ facile sognare gadget in grado di svolgere i compiti più noiosi con la spietata efficienza di Terminator e di essere facili da utilizzare quanto un paio di vecchie scarpe. Fortunatamente a volte le cose vanno proprio così, ma spesso accade invece che la realtà risulti deludente.
Il problema se la tecnologia sia stata un ausilio od un ostacolo per le persone affette da handicap visivi ha costituito pertanto un eccellente argomento per un dibattito aperto tenutosi durante la conferenza Techshare di novembre, organizzata dal RNIB (http://www.rnib.org.uk/techshare). Secondo uno dei principali oratori, Brian Charlson dell’ACB (American Council of the Blind, Associazione Americana dei Ciechi, http://www.acb.org), le tecnologie adattative vengono spesso progettate e sviluppate in un modo che ignora completamente le esigenze pratiche della vita quotidiana.
Ne consegue che le tecnologie adattative spesso impongono agli utenti richieste irragionevoli. “Noi siamo solo dei normali esseri umani, come tutti gli altri, ma non abbiamo scelta: dobbiamo padroneggiare tutte queste tecnologie”, spiega Charlson. “E’ noto che molti operatori telefonici sono ciechi, perché un tempo questa era una delle poche professioni che potessero esercitare. Ma in realtà queste persone dovevano svolgere un lavoro molto difficile, utilizzando un dispositivo Braille di uscita con una mano e un dispositivo Braille di entrata con l’altra mano, ascoltando contemporaneamente le voci in cuffia”, ci dice.
Per molte persone è abbastanza difficile sostenere i costi dei prodotti tecnologici assistivi, il loro aggiornamento e la loro manutenzione, dichiara Charlson; inoltre devono sostenere anche i costi e le richieste dell’addestramento, per non parlare del fatto di riuscire ad ottenere innanzitutto un addestramento decente. “La quantità di cognizioni richiesta dalle tecnologie adattative è davvero irragionevole”, ci spiega.
Il pensiero che la tecnologia vada a beneficio esclusivo di una minoranza di persone è riaffiorato durante un vivace dibattito presieduto da Jeremy Paxman, presentatore del programma Newsnight. “Siamo d’accordo sul fatto che molti di noi abbiano beneficiato della tecnologia, ma chi siamo «noi»? Questa stanza è piena di persone di razza caucasica e con un buon livello di istruzione”, ha detto Janina Sajka, direttrice del settore Ricerca e Sviluppo Tecnologico presso l’Associazione Americana dei Ciechi (vedi anche la sezione tre di questo numero, dove è riportata un’intervista a Sajka).
Secondo Peter White, presentatore del programma “In Touch” (In Contatto), trasmesso da Radio 4 della BBC e che tratta dei problemi relativi alla cecità, spesso ci dimentichiamo che la tecnologia è un mezzo per raggiungere un dato scopo. “Le persone non vogliono tecnologie, vogliono risposte ai loro problemi”, ha dichiarato. White ha sostenuto anche che l’entusiasmo relativo allo sviluppo di nuove tecnologie spesso ha molto più a che fare con il risparmio di denaro che non con le necessità degli utenti. “Si è lavorato per abbattere i costi, vale a dire per favorire il sistema di addestramento faccia a faccia”, ha affermato White.
Charlson ha spiegato che l’addestramento alle tecnologie assistive deve essere meno costoso, più facile da utilizzare e più disponibile, non soltanto al momento dell’acquisto ma durante l’intero periodo d’uso di un dato apparecchio. Secondo lui, siamo stati eccessivamente lenti nell’incoraggiare lo sviluppo di alternative al modello di addestramento faccia a faccia. “Dobbiamo domandarci se l’addestramento online può costituire una delle soluzioni”, ha affermato. Ciò non significa che l’addestramento faccia a faccia debba essere eliminato, ma che le risorse relative all’insegnamento devono essere maggiormente mirate.
I materiali relativi all’addestramento potrebbero raggiungere un maggior numero di utenti finali se venissero distribuiti ad una fascia più vasta di istruttori, ci dice. “Abbiamo bisogno di una maggior quantità di materiali relativi all’addestramento per quegli istruttori che non siano specialisti di tecnologie assistive".
Il tema della collaborazione ha assunto un ruolo di primo piano nell’importante intervento di Rob Lees, direttore delle tecnologie presso la Vodafone Global Products and Services (Prodotti e Servizi Globali Vodafone). Lees ha messo in luce soprattutto i vantaggi reciproci che sia Vodafone che il RNIB traggono dalla collaborazione dei loro esperti, ed ha illustrato come le organizzazioni potrebbero perseguire obiettivi comuni nella pratica. Ha ammesso senza difficoltà che le motivazioni principali per
i giganti della telefonia cellulare sono le quote di mercato ed i profitti, ma ha suggerito che anche la comunità delle persone affette da handicap visivi ha molto da guadagnare.
Secondo Lees, ciò accade a causa del modo in cui i mercati tendono a frammentarsi a causa dei rivenditori. Per Vodafone, tutte le persone di età superiore ai 45 anni vengono catalogate assieme come “utenti di età matura”, un segmento che continua ad essere poco sfruttato ma tende ad avere un’alta disponibilità finanziaria. Inoltre, una vasta percentuale di questo gruppo di età ha qualche problema di riduzione visiva. “Di conseguenza c’è una forte richiesta di apparecchi con dispositivi vocali, i tipi di telefoni che possono essere realizzati su misura in base alle esigenze individuali”, ha spiegato Lees. Pertanto la Vodafone ha consultato il RNIB per ottenere una consulenza e alcune informazioni su questo tipo di servizi, ed è pronta ad utilizzare il suo potere sul mercato per realizzare questo tipo di telefoni. “Con 125 milioni di clienti, siamo in grado di esercitare una forte pressione sui fabbricanti di telefoni”, ha dichiarato.
Questi suggerimenti pratici sono tipici della conferenza Techshare, che sembra diventare più importante ad ogni anno che passa ed è già diventata molto di più di una mostra di nuovi prodotti e di un punto di incontro per i gruppi di pressione.
[Fine della sezione quattro].
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