+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

- NUMERO 59, NOVEMBRE 2004.



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++NUMERO 59 - IN QUESTO NUMERO


Sezione Uno: Notizie.


01: Lanciato un nuovo servizio gratuito di libri parlati

- trascrizioni DAISY per gli insegnanti e gli studenti.


02: Un benvenuto controverso al primo DVD accessibile

- critica alla “censura” in un film a larga distribuzione.


03: Una directory che illustra tutte le attività del Regno Unito

- una panoramica più ampia delle caratteristiche di accessibilità di svariati servizi.


04: Il software “PDA parlante” verrà presentato alla mostra Techshare

- soluzioni per l’installazione di prodotti di largo consumo.


Notizie in breve: 05: Una correzione in tema giudiziario – la legge statunitense; 06: Un risultato accessibile – motore di ricerca; 07: Un compagno di scuola – un software Macintosh per gli studenti.


Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

08: La legge statunitense – correzioni all’ultimo numero del Notiziario; 09: Firma qui – continua il dibattito sulle firme; 10: Corso di linguaggio PHP – informazioni sull’apprendimento; 11: Terapia online – mailing list dei massaggiatori.


Sezione Tre: Servizio Speciale – L’accessibilità ad Internet.

+12: La controversa voce della Rete, parte II. Nell’ambito del vivace dibattito sul valore dei siti web ad emissione vocale come una possibile via all’accessibilità, Julie Hill raccoglie le risposte pervenute da aziende di software e da esperti di accessibilità.


Sezione Quattro: Servizio Speciale – I computer tascabili.

+13: Un tour guidato del PAC Mate: John Williams esamina le caratteristiche e le possibilità di questo assistente personale digitale accessibile.


[Fine dei contenuti].



++Sezione Uno: Notizie.


+01: Lanciato un nuovo servizio gratuito di libri parlati.


Un servizio gratuito di trascrizione digitale di libri parlati realizzato con il sistema DAISY, rivolto agli insegnanti e agli studenti, è stato lanciato da Virtual SEN (http://www.virtualsen.com), un gruppo di editori di libri digitali che sviluppa nuove risorse accessibili ai media per le esigenze particolari nel campo dell’istruzione.


DAISY (Digital Accessible Information System, Sistema Informativo Digitale Accessibile, http://www.daisy.org) è il principale sistema standard internazionale utilizzato per i libri parlati ed accessibile per i ciechi e le persone con problemi nella lettura dei materiali stampati.


Il settore DAISY dedicato all’istruzione all’interno del sito Virtual SEN (http://www.virtualsen.com/daisy/daisy.htm) consente agli insegnanti e agli studenti di presentare testi (fogli di lavoro, saggi, opuscoli) ed immagini di una certa importanza affinché vengano convertiti manualmente dagli specialisti in libri scaricabili DAISY, con testi ed audio sincronizzati e navigabili.


In seguito verrà reso disponibile agli utenti un archivio gratuito, che fornirà informazioni di base sui contenuti dell’istruzione accessibile.


Volevamo offrire un servizio gratuito agli studenti e agli insegnanti interessati a creare e ad accedere ai testi realizzati col sistema DAISY,” spiega Will Pearson, fondatore del sito Virtual SEN. “Questo forum consente agli insegnanti e agli studenti di condividere vari materiali e li incoraggia a sperimentare il formato DAISY”.


Pearson ha lasciato di recente il RNIB (http://www.rnib.org.uk), dove era responsabile del progetto finanziato dal DfES, dal titolo “Materiali letterari con il sistema DAISY per una classe onnicomprensiva”, con lo scopo di valutare come i materiali realizzati con DAISY possano essere utilizzati nelle scuole. All’inizio, ci spiega, la maggior parte del lavoro di trascrizione verrà probabilmente focalizzato sulla narrativa per l’infanzia.


Per poter accedere all’archivio gratuito, gli utenti dovranno utilizzare i software playback di DAISY, come ad esempio EaseReader della Dolphin (http://www.dolphinuk.co.uk/audio/) oppure il Lettore TPB gratuito fornito dal Consorzio DAISY (http://www.daisy.org/tpbreader/index.asp?lang=en).



+02: Un benvenuto controverso al primo DVD accessibile.


Il RNIB ha dato una valutazione positiva della nuova versione in DVD del film “The Shawshank Redemption”, il primo DVD di un film a larga distribuzione che verrà pubblicato con descrizioni audio e menu parlati per le persone con disabilità visive.


La descrizione audio offre una spiegazione descrittiva delle azioni, dei gesti, dei cambiamenti di scena e di altre informazioni a carattere visivo che altrimenti rimarrebbero inaccessibili alle persone affette da handicap visivi.


Questo nuovo DVD è stato prodotto dalla Granada Ventures (http://www.granadamedia.com) nel decimo anniversario della prima uscita del film.


Il RNIB ha accolto in maniera molto favorevole il nuovo DVD, composto da un set di tre cd, pur criticando il fatto che le descrizioni audio ed i menu parlanti sono presenti soltanto in uno dei tre dischi. Ciò significa che, anche se i disabili visivi possono avere accesso alle caratteristiche principali della pellicola e selezionare alcune scene specifiche, non sono comunque in grado, ad esempio, di avere accesso alle interviste con gli attori presenti sugli altri due dischi.


Inoltre, quando i dischi vengono inseriti in un lettore DVD, non c’è alcun modo di distinguere un disco da un altro.


Il menu parlato è una caratteristica che dovrebbe essere disponibile su tutti e tre i dischi. Se una persona è completamente cieca ed inserisce il disco numero due o numero tre nel suo lettore DVD, non ha la minima idea di ciò che questi dischi contengono, per non parlare del modo in cui può accedere ai settori a cui è interessata”, dice Jill Whitehead, funzionario del RNIB, che si occupa delle trasmissioni e delle immagini parlate. Jill ha anche criticato il fatto che il disco contenente le descrizioni audio consente l’accesso soltanto a tre opzioni di menu sulle sei presenti, il che significa che i disabili visivi vengono esclusi da alcuni dei contenuti, come il director’s cut.


Il problema con questo prodotto sta nel fatto che l’editore ha stabilito personalmente a quali settori le persone cieche ed ipovedenti potrebbero desiderare di avere accesso”, dice Whitehead. “E questa è in realtà una forma di censura”. Se la Granada Ventures avesse consultato il RNIB, avrebbe potuto evitare errori di design così grossolani, dichiara Whitehead.


Tuttavia, anche lei plaude al notevole sforzo compiuto per consentire l’accessibilità. “La Granada Ventures ha compiuto un enorme passo avanti nel rendere accessibili i DVD e nel mostrare al resto dell’industria ciò che è possibile realizzare; solo, non si è spinta abbastanza in là. Speriamo che questa sia la prima di una lunga serie di pubblicazioni e, se consideriamo che si tratta di un primo tentativo, lo sforzo è stato davvero lodevole”.



+03: Un archivio che illustra tutte le attività del Regno Unito.


E’ stato creato un archivio online gratuito, con lo scopo di fornire informazioni sull’accessibilità degli impianti e dei servizi offerti da tutte le aziende del Regno Unito.


Direct Enquiries” (“Domande dirette”, http://www.directenquiries.com) fornisce informazioni dettagliate sull’attuale accessibilità di strutture, come gli ascensori, le toilette, l’altezza dei contatori, l’illuminazione, i formati alternativi come la stampa a caratteri grandi ed il Braille e l’assistenza da parte del personale; dà inoltre informazioni sulle nuove caratteristiche di accessibilità che verranno fornite in un prossimo futuro.


Gli utenti devono iscriversi a questo servizio, poi possono cercare le informazioni in base al tipo di attività, al nome o alla posizione geografica dell’attività. Possono anche chiedere di ricevere informazioni a mezzo e-mail ogni volta che vengono aggiornate le informazioni riguardanti determinate attività. Gli utenti possono anche mandare le loro opinioni relativamente ai servizi e agli impianti.


L’obiettivo che ci prefiggiamo per il prossimo anno è quello di incorporare tutti i provider di servizi aziendali di attività presenti nel Regno Unito” ha dichiarato Liz Hollander, una dei portavoce di questo servizio. Fra le iscrizioni più recenti troviamo quelle della London Transport e della Polizia Metropolitana, mentre sono in corso trattative con le strutture carcerarie.


Questo archivio è stato istituito come un servizio privato dal suo direttore generale, Grant Kennedy, il cui padre vive su una sedia a rotelle, assieme alla Reale Associazione per le Disabilità e la Riabilitazione (RADAR - http://www.radar.org.uk) ed al Forum degli Imprenditori sulla Disabilità (http://www.employers-forum.co.uk/www/index.htm). Le aziende pagano 35 sterline per iscriversi a Direct Enquiries, e di queste circa 10 vanno a sostenere i due enti assistenziali che collaborano al progetto.



+04: Il dibattito sul software PDA si vivacizza in vista del Techshare.


Un’applicazione che consente ai "personal digital assistant" (PDA) di “parlare” con gli utenti verrà lanciata nella prossima primavera e sarà presentata questa settimana durante la mostra Techshare sulle tecnologie assistive, organizzata dal RNIB (http://www.techshare.org.uk).


Questo software usa una sintesi vocale per gli utenti di PDA che utilizzano una interfaccia tattile per la navigazione in rete. “Ciò che speriamo di fare è fornire ai clienti la possibilità di prendere un qualsiasi PDA in vendita e di installarvi direttamente questo software," ha dichiarato Steve Bennett, direttore vendite dell’azienda che ha creato il software, la Dolphin Computer Access (http://www.dolphinuk.co.uk/index_dca.htm). Il software funziona con la piattaforma operativa Windows CE e l’obiettivo, secondo quanto affermato da Bennett, è quello di poterlo adattare alla maggior parte dei PDA esistenti sul mercato.


Anche se non ha ancora un nome, si potrebbe chiamarlo HAL per i PDA.


Secondo Bennett, gli utenti di PDA affetti da disabilità visive in precedenza erano costretti ad acquistare hardware specializzato, costoso e realizzato soltanto in quantità ridotta.


Tuttavia, secondo Bill Alker dell’ufficio stampa del RNIB, altre aziende che progettano PDA accessibili stanno “sminuendo” questo nuovo sviluppo, sostenendo che queste tecnologie “aggiuntive” non saranno mai valide quanto un prodotto progettato tenendo in considerazione l’accessibilità.


Altre aziende hanno tentato di entrare nel mercato dei PDA usando uno screen reader all'interno di un PDA preesistente”, ha dichiarato Jonathan Mosen della Pulse Data International (http://www.pulsedata.com), che produce il BrailleNote PK, un PDA con una interfaccia appositamente progettata per i ciechi. “Però, la “P” di “PDA” significa “personale” e le nostre ricerche hanno dimostrato che la cosa più importante è la velocità con cui l’apparecchio riesce a fornire e ad immagazzinare informazioni. Il nostro software per i ciechi, KeySoft, è efficiente ma anche intuitivo”.


Invece Richard Orme, vice direttore dei servizi ITC del RNIB, afferma che il Braillenote PK è stato oggetto di notevoli controversie al momento della sua immissione sul mercato, dal momento che costa circa 3.500 sterline.


Il dibattito continuerà durante la mostra Techshare, che si terrà a Birmingham, Inghilterra, domani e venerdì. Fra gli altri avvenimenti, segnaliamo una presentazione condotta da Judy Brewer, della Web Accessibility Initiative. Nel numero di dicembre pubblicheremo un servizio completo sulla mostra Techshare.



++Notizie in breve:


+05: Una correzione in tema giudiziario: Cynthia Waddell, Direttore Esecutivo del Centro Internazionale delle Risorse per la Disabilità in rete e rinomata esperta della legge sull’accessibilità, ci ha scritto per correggere alcuni “notevoli errori” apparsi nell’articolo pubblicato nell’ultimo numero del Notiziario ed intitolato “La legge statunitense cambia le regole per la rete”. L’articolo tratta dell’applicazione della legge statunitense sulle disabilità ai siti web e la lettera di Cynthia viene riportata nella sezione “Nella casella della posta” (vedi articolo numero 8, sezione due, in questo numero), assieme ad un analogo contributo pervenutoci da un altro lettore, Sailesh Panchang. Il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità si scusa per tutte le inesattezze contenute nel precedente articolo e ringrazia Cynthia Waddell e Sailesh Panchang per il loro contributo.


+06: Un risultato accessibile: Un motore di ricerca che esamina esclusivamente i siti web accessibili e ne valuta il livello di accessibilità in base alle richieste presentate verrà lanciato ufficialmente alla fine del mese. Il sito, chiamato “Net-guide”, creato dall’ente di consulenza Net Progress, al momento contiene circa 1.000 siti di tutto il mondo nel suo database:

http://www.net-guide.co.uk .


+07: Un compagno di classe: Una nuova versione di un software accessibile per aiutare gli studenti nella scrittura, nella creazione di un vocabolario e nella preparazione di documenti utilizzando computer Macintosh è stato lanciato dall’azienda statunitense Kurzweil Educational Systems, che si occupa di tecnologie assistive. Il software “Kurzweil 3000 Macintosh Versione 3” consente agli studenti di accedere a file personali, indipendentemente dal tipo di computer di rete utilizzato: http://www.kurzweiledu.com/press_102004.asp .


[Fine della Sezione Uno].



++Sezione Due: “Nella Casella della Posta”

- Il forum dei lettori.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.



+08:La legge statunitense: Cynthia Waddell, Direttore Esecutivo del Centro Internazionale delle Risorse per la Disabilità in Rete, ci scrive per correggere alcuni “notevoli errori” apparsi nell’articolo pubblicato nell’ultimo numero del Notiziario ed intitolato “La legge statunitense cambia le regole per la rete”. (numero 58, ottobre 2004). Ci scrive: “Sfortunatamente, il caso del sito web accessibile della Southwest Airlines ha dato origine, negli Stati Uniti e all’estero, ad una vasta serie di articoli erronei riguardanti la situazione dei siti accessibili ed i diritti dei disabili negli Stati Uniti.


Non è vero che la Corte di Appello statunitense abbia deliberato se le organizzazioni che forniscono servizi online debbano o non debbano ottemperare alla Legge sugli cittadini Americani Affetti da Disabilità (ADA). In realtà, la Corte non ha preso in esame questo problema e ha semplicemente giudicato il caso in base a questioni procedurali. Contrariamente a quanto da voi riportato, ciò significa che la Corte non ha deliberato sui meriti del caso e non ha confermato quanto stabilito dal tribunale di prima istanza. Come affermato dalla Corte nelle motivazioni, nessuno dei problemi inerenti all’appello è stato presentato in maniera corretta e pertanto la Corte non ha potuto deliberare sui meriti di questo caso (vedi pagina due delle motivazioni, archiviate in data 24 settembre 2004 - http://fastlink.headstar.com/findlaw1). In effetti, una delle complicate questioni sottoposte al tribunale di prima istanza era quella relativa al fatto che le linee aeree, come la Southwest, non rientrano generalmente nelle normative ADA, ma in un'altra legge sull’accesso ai disabili, la Legge sull’Accesso ai Mezzi Aerei, precedente alla ADA.


Tuttavia, l’opinione espressa dalla Corte di Appello Statunitense ha ribadito che, anche se il caso della Southwest Airlines non poteva essere dibattuto nel merito, i problemi legali che esso poneva erano significativi. La Corte aveva affermato che “La Rete sta trasformando la nostra economia e la nostra cultura e la questione se essa debba ottemperare alla ADA (una delle principali leggi sui diritti civili di questo Paese) è di importanza fondamentale”.


Forse ai lettori può interessare sapere che in questo periodo, negli Stati Uniti, i tribunali sono divisi su una questione puramente giurisprudenziale: se la ADA sia o non sia applicabile ai siti web privati. La legislazione in merito è superata, per questo la Corte di Appello Statunitense ha affermato che ciò costituisce un’importante questione legale”.


Per quanto riguarda i siti web governativi, che non sono né privati né commerciali, la Sezione 508 della Legge sulla Riabilitazione del 1973, perfezionata dagli Emendamenti del 1998 alla Legge sulla Riabilitazione, impone che i siti web del governo federale statunitense siano resi accessibili. Oggi, molti degli stati che compongono la nostra nazione hanno adottato anche le indicazioni fornite dalla Sezione 508 sul design accessibile di rete, sia per statuto sia come direttiva. Ne risulta pertanto che anche le organizzazioni non governative che usufruiscono di finanziamenti statali possono essere soggette alle indicazioni relative al design accessibile di rete”.


Sailesh Panchang, ingegnere capo dell’accessibilità presso l’azienda Deque Systems, con sede in Virginia, ci scrive per commentare lo stesso articolo: “Mi è dispiaciuto dover notare che il Notiziario ha riportato in maniera erronea la recente sentenza riguardante la Southwest Airlines e la ADA. La decisione della Corte si è ampiamente basata su motivazioni procedurali e il giudice ha riconosciuto l’importanza dell’accessibilità dei siti web (per una relazione esauriente, consultare il sito http://fastlink.headstar.com/ada1).


Credo che un tale travisamento dei fatti da parte della vostra newsletter contribuisca alla disinformazione dei lettori e non renda un buon servizio agli sforzi compiuti per raggiungere l’accessibilità in rete. Inoltre, negli Stati Uniti la ADA è stata promulgata precedentemente alla nascita di Internet ed è per questo motivo che non contiene riferimenti all’accessibilità alla rete, mentre l’analoga legge DDA nel Regno Unito è stata promulgata nel 1995 e non avrebbe mai potuto ignorare il problema della rete”.



+09: Firma qui: Nell’ambito del dibattito in corso sulle tessere “Chip & PIN” per i pagamenti bancari, la nostra lettrice Estelita ci scrive dal Derbyshire per rispondere al racconto di Debbie Payne sui suoi problemi con la firma: “La capisco perché a me è successa la stessa cosa”, ci dice. “Ad un certo punto ho dovuto fornire la mia firma e il mio insegnante mi ha suggerito di usare l’impronta digitale del pollice destro, unita al mio nome scritto da chiunque fosse presente e potesse assistermi. Questo sistema veniva accettato nelle Filippine e in Canada, ma non credo che sia accettato qui in Inghilterra.


L’impronta del pollice è facile da utilizzare: ho un timbro di gomma, che utilizzo per il mio nome, con un cuscinetto auto-inchiostrante su cui appongo il pollice per firmare. Questo tipo di firma non può essere contraffatto o rubato. In alcuni casi sembra proprio che il sistema Chip & PIN rappresenti la soluzione migliore, allora che importa se le tastiere sono diverse? Possiamo imparare diversi modi di utilizzarle e non è affatto difficile, perciò andiamo avanti con questo sistema! Che cosa ne pensate, lettori?”.



+10: Corso di linguaggio PHP: In risposta alla richiesta pubblicata nel numero scorso dal team del Notiziario Internazionale sull’Accessibilità relativamente alle risorse online per il linguaggio PHP, Rich Caloggero ci scrive dal Dipartimento di Tecnologie Assistive per le Informazioni e il Calcolo del Massachusetts Institute of Technology: “Il sito http://www.php.net/ è uno dei migliori che abbia mai visto. Io ho imparato il linguaggio PHP dal sito e il suo manuale di riferimento è eccellente e facilissimo da usare, anche se si utilizza uno screen reader”.



+11: Terapia online: La nostra lettrice Tamera Snelling ci scrive dagli Stati Uniti per invitare i lettori interessati alle terapie di massaggio ad associarsi al primo gruppo in rete di terapisti massaggiatori ciechi e ipovedenti. Il gruppo “BLMT” (http://health.groups.yahoo.com/group/BLMT/), ospitato dai gruppi Yahoo, ha lo scopo di aiutare le persone a condividere suggerimenti e idee sulla loro pratica di terapie di massaggio collegate alla cecità o alla menomazione visiva.


Tamera scrive: “Il gruppo si è formato più di due anni fa ed è un luogo dedicato a coloro che progettano di intraprendere una formazione professionale in questo settore, per metterli in contatto con persone che praticano questo mestiere da vari anni, allo scopo di diffondere e condividere varie idee relative alla professione di terapista massaggiatore. Yahoo non fa un buon lavoro per quelli fra noi che hanno bisogno del codice visivo per associarsi al gruppo, ma un messaggio e-mail inviato all’indirizzo subscribe-blmt@yahoogroups.com vi consentirà di associarvi”.


[Fine della Sezione Due].



++Annuncio Speciale: Forum di discussione sull’accessibilità.


Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i Principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.


Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.


[Fine dell’annuncio speciale].



++Sezione Tre: L’accessibilità ad Internet

- I siti web ad emissione vocale, II


+12: La controversa voce della Rete, parte II.

di Julie Hill.


La nostra recente discussione sui vantaggi di ogni software per fornire i siti web di “emissione vocale” (vedi Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero 57, settembre 2004) ha provocato reazioni sia da parte delle aziende commerciali che da parte degli esperti di accessibilità.


Alcuni prodotti come Browsealoud (http://www.browsealoud.com) e ReadSpeaker (http://www.readspeaker.com) consentono ai proprietari di siti web di rendere “leggibile” il contenuto dei loro siti agli utenti che utilizzano una sintesi vocale computerizzata. Il proprietario del sito paga una sottoscrizione annuale al provider di servizi, mentre gli utenti possono accedere gratuitamente a questo servizio utilizzando un collegamento al browser.


Nel nostro articolo sul numero di settembre, Julie Howell, funzionario per lo sviluppo delle politiche digitali del RNIB (http://www.rnib.org.uk), criticava queste soluzioni di sintesi vocali perché hanno un valore molto limitato per le persone cieche o con handicap visivi, definendole “un sostituto scadente delle soluzioni di accesso, come gli screen reader e gli ingranditori video” e dichiarando che i proprietari dei siti farebbero meglio a concentrare i loro sforzi per raggiungere l’accessibilità sulle Direttive di Accessibilità alla Rete (Web Accessibility Initiative, WAI – http://www.w3.org/WAI) del World Wide Web Consortium, che sono gratuite ed hanno il vantaggio di aprire l’accesso a tutti gli utenti, indipendentemente dal tipo di tecnologie che adoperano”.


Entrambe le aziende intervistate nell’articolo originale, ReadSpeaker e Browsealoud, hanno voluto sottolineare che il loro software non era stato progettato come alternativa allo sviluppo delle direttive WAI; affermano invece che, per far funzionare i loro prodotti in maniera efficiente, bisognerebbe innanzi tutto progettare i siti web in modo da renderli accessibili.


ReadSpeaker ha gli stessi requisiti di uno screen reader, rispetto all’accessibilità” dice Carin Lennartsson, direttore di ReadSpeaker UK. “Perciò il problema non è tanto quello di limitarsi ad aggiungere ReadSpeaker, ma quello di far sì che il sito ottemperi alle direttive WAI”.


Gary Morrison di Texthelp (http://www.texthelp.com), l’azienda che ha costruito Browsealoud, è d’accordo. “Più un sito web è accessibile, più è probabile che possa funzionare con le tecnologie assistive, come gli screen reader ed i software ad emissione vocale. Ciò significa che l’utente cieco che utilizza un software come JAWS può leggere il testo di un determinato sito, come del resto può fare una persona affetta da dislessia servendosi di uno screen reader come Browsealoud”.


Entrambe le aziende hanno ribadito che i loro prodotti non sono stati commercializzati con lo scopo di sostituire gli screen reader utilizzati dai ciechi e dagli ipovedenti per avere accesso ai siti web. “Vogliamo chiarire che il nostro prodotto non è stato studiato in modo particolare per la comunità dei ciechi e dei disabili visivi”, spiega Lennartsson, “perché questi continueranno ad avere bisogno di screen reader per poter accedere ai siti web”.


Browsealoud e ReadSpeaker leggono ad alta voce il contenuto dei siti man mano che l’utente li percorre con il cursore. Pertanto, il fatto che l’utente debba in primo luogo essere in grado di trovare un dato sito web, e quindi di vedere il cursore per poter navigare, rende questi prodotti inutilizzabili dai ciechi.


Comunque, entrambe le aziende affermano che i loro prodotti sono diretti alle persone affette da lievi disabilità visive. Infatti, la Texthelp ha dichiarato di aver modificato la versione Beta di Browsealoud in modo da renderla più facile da utilizzare, basandosi sui suggerimenti ricevuti dagli utenti affetti da handicap visivi. L’attuale versione di Browsealoud comprende un evidenziatore colorato, che mette in rilievo il testo che viene letto ad alta voce man mano che l’utente muove il mouse. Questa funzione è utile alle persone ipovedenti e agli altri utenti e permette loro di navigare più facilmente nei vari siti, spiega McKay.


Nel frattempo, la ReadSpeaker ha dichiarato che il suo prodotto è stato ben accolto, ed in alcuni casi anche adottato, da gruppi di assistenza ai ciechi e agli ipovedenti in altri Paesi. Ad esempio, la Synskadades Riksforbund (http://www.srfriks.org), l’Associazione dei Disabili Visivi Svedesi, utilizza ReadSpeaker sul suo sito web. “Ci sono molte persone che non sono membri della nostra organizzazione ma soffrono comunque di una lieve menomazione visiva e a volte non hanno accesso alle tecnologie assistive” spiega Vivianne Emanuelsson di Synskadades Riksforbund. “Perciò, i siti web “parlanti” possono essere comunque utili”.


In ogni caso, i principali interessati a queste tecnologie, secondo le aziende, sono le persone affette da dislessia, quelle con un basso livello di scolarizzazione e di capacità di lettura, quelle la cui madre lingua non è l’inglese e tutte quelle che, per i motivi più disparati, trovano difficile la navigazione e la lettura online. Questi gruppi costituiscono una percentuale notevole degli utenti della rete, secondo David Sloan, membro del Gruppo di Accesso ai Media Digitali dell’Università di Dundee (http://www.dmag.org.uk).


Sono assolutamente d’accordo [con Julie Howell] nel ritenere che queste soluzioni non siano adatte alle persone che già utilizzano le tecnologie di screen reading per accedere alla rete”, dichiara Sloan. “Però il fatto di sminuirli, considerandoli non in grado di trarre beneficio dall’accessibilità alla rete nel suo complesso, secondo me significa rinunciare a prendere in considerazione tutte le altre persone che vedono normalmente, ma hanno difficoltà a leggere i testi sullo schermo”.


Uno dei meriti delle tecnologie ad emissione vocale sta nella loro gratuità per gli utenti. In effetti, la Texthelp ha affermato di aver sviluppato Browsealoud originariamente come prodotto destinato al governo elettronico, in modo da permettere ai cittadini delle classi meno abbienti dal punto di vista socio-economico e con difficoltà nella lettura di poter accedere ai servizi pubblici online da cui altrimenti sarebbero rimasti esclusi.


Il RNIB riconosce che, a differenza di altri apparecchi di accesso come gli screen reader, che sono eccessivamente costosi per la maggior parte dei ciechi e degli ipovedenti, la gratuità di queste soluzioni è qualcosa di lodevole. Però il RNIB è anche piuttosto cauto sulla loro natura commerciale. “Il RNIB continua ad esercitare pressioni per ottenere l’accessibilità alla rete sulla base delle direttive WAI”, spiega Howell. “Queste vengono fornite gratuitamente in un dominio pubblico e noi non siamo particolarmente favorevoli a proporre soluzioni che presuppongono una certa spesa”.


Secondo Sloan, la moltiplicazione delle soluzioni ad emissione vocale automatica, come Browsealoud e ReadSpeaker, deve essere incoraggiata, perché esse contribuiscono a rendere la rete accessibile ad un maggior numero di persone; inoltre, esse non entrano in conflitto in alcun modo con le tecnologie tradizionali di accesso, come gli screen reader utilizzati dai ciechi e dai disabili visivi. “Non credo che, se queste soluzioni si diffondessero maggiormente, gli utenti di screen reader ne risulterebbero svantaggiati o si vedrebbero costretti ad usare la soluzione di sintesi vocale imposta dal proprietario del sito”, spiega. “In realtà, gli utenti di screen reader possono tranquillamente ottenere un beneficio dal fatto di far parte di un gruppo più vasto di utenti, che ascolta i siti web anziché vederli”.


Tuttavia, nel caso di una moltiplicazione di sintesi vocali in concorrenza fra loro, uno dei pericoli è quello di creare confusione nella testa degli utenti, spiega Sloan. “Non avremo un metodo standard per abilitare le funzioni di sintesi vocale nei diversi siti web”, dice. “In questa pagina, ad esempio, dov’è il pulsante per l’ascolto? In alto a sinistra, o in alto a destra? E che aspetto ha?”.


Una delle principali preoccupazioni del RNIB è che i proprietari di siti web potrebbero considerare queste soluzioni un buon metodo per ignorare la questione dell’accessibilità. “Esiste il rischio reale che alcuni progettisti di rete ritengano che questi sistemi ad emissione vocale siano tutto ciò di cui il loro sito ha bisogno per essere accessibile, ignorando tutti gli altri elementi in gioco perché risulti davvero accessibile”, dichiara Smillie. Anche Howell è d’accordo: “Noi temiamo che [il software ad emissione vocale] non costituisca una soluzione esaustiva e vorremmo sottolineare che non deve diventare un’alternativa alla messa in pratica delle direttive WAI”.


Le aziende continuano tuttavia a sostenere che tali preoccupazioni sono infondate, se non altro perché le loro tecnologie funzionano in maniera efficace soltanto se il sito web in questione è stato progettato fin dall’inizio in modo da ottemperare alle direttive WAI.


Howell concorda: “Purché le aziende si rendano conto dell’estrema importanza delle direttive WAI, possono continuare ad aggiungere soluzioni specialistiche per rendere ascoltabili i siti web, a beneficio di gruppi più vasti di utenti”.


[Fine della Sezione Tre].



++Sezione Quattro: Servizio Speciale – I computer tascabili

+13: Un tour guidato del PAC Mate

di John M. Williams


Il PAC Mate (http://www.freedomscientific.com/fs_products/PACmate2.asp), un assistente digitale personale (PDA) per i ciechi, fu lanciato dalle aziende Freedom Scientific e Microsoft Corporation nell’ottobre 2002. Esistono due versioni del PAC Mate: la versione BNS utilizza una tastiera Braille ad otto punti, di conseguenza richiede che l’utente abbia una certa familiarità con l’inserimento di simboli Braille, ma che non debba necessariamente leggere il Braille o su display. La versione TNS utilizza una normale tastiera Qwerty.


Il PAC Mate consente l’accesso, in qualunque modo e in qualunque tempo, ai documenti ed al contenuto della rete tramite il sistema operativo Windows CE, la tecnologia Microsoft Pocket PC e la tecnologia vocale JAWS per gli screen reader. JAWS costituisce la spina dorsale del PAC Mate.


La tecnologia di screen reading di questo apparecchio consente agli utenti ciechi o con handicap visivi di ascoltare documenti, immagini e contenuti della rete, integrandosi con il software del computer e con altri apparecchi del tipo Pocket PC (PC Tascabile); inoltre permette agli utenti di prendere appunti e di aggiornare la loro agenda in tempo reale.


E’ necessario un collegamento PCMCIA per il modem, sia di tipo tradizionale che a banda larga (56K, Ethernet), oppure un attacco periferico come un micro-drive, un floppy-drive o un CD-Rom. Per mezzo del modem, gli utenti possono navigare in Internet ed inviare e ricevere messaggi e-mail.


C’è una porta USB per il collegamento con i desktop, i portatili, le stampanti e gli altri apparecchi sia nella modalità host che nella modalità client. Fra le altre funzioni troviamo un calcolatore, un editor per la formattazione lineare, un orologio e un cronografo. Una porta della Infrared Data Association (IrDA) consente all’utente di trasferire file fra il PAC Mate ed altri personal computer. Ad esempio, gli utenti possono trasferire fogli di lavoro Excel dal loro PAC Mate al loro computer da tavolo o portatile, o viceversa. Lo scambio di documenti viene realizzato senza fili, consentendo la gestione dei documenti stessi all’interno dell’ambiente Windows.


Il PAC Mate ha accesso ai media di rete tramite una sintesi vocale inserita nella stessa scheda audio, così l’utente può ascoltare le trasmissioni in rete tramite Pocket Internet Explorer.


Chi utilizza il Braille può inserire dati con il Braille di grado 2 e, alla fine del 2002, la Freedom Scientific presentò la versione BNS del PAC Mate, con possibilità di inserire i dati in Braille e di ascoltarli per mezzo della sintesi vocale, e la versione TNS del PAC Mate, ad emissione vocale. Questi modelli furono seguiti da display Braille da 20 e da 40 celle.


C’è una porta Compact Flash con una capacità illimitata di archiviazione dei documenti, se utilizzata con una scheda di memoria e una porta seriale da utilizzare quando non è possibile servirsi di una connessione USB e di una porta IrDA.


Ma è facile imparare ad usare il PAC Mate? Scott Meyers, il direttore marketing della Freedom Scientific, mi ha spiegato che coloro che già conoscono lo screen reader JAWS e le applicazioni di Windows, come Word, Excel, Internet Explorer ed Outlook, hanno bisogno soltanto di un breve addestramento per riuscire ad usarlo. Meyers ammette però che la capacità di apprendimento può variare da persona a persona.


I PDA che verranno prodotti in futuro da altre aziende avranno un sistema di posizionamento globale (GPS) integrato. La Freedom Scientific ha già collaborato con l’azienda canadese VisuAids per inserire un sistema GPS opzionale, in grado di favorire l’orientamento descrivendo il luogo in cui l’utente si trova e di aiutarlo a raggiungere la località desiderata. La funzione GPS viene commercializzata dal 2003.


Il PAC Mate è un prodotto eccellente che aiuta i ciechi, gli ipovedenti e gli studenti affetti da handicap a studiare e a lavorare. In effetti, potrà mantenere ampiamente ciò che promette, cioè svolgere un ruolo chiave nel potenziare e nell’aumentare la produttività delle persone affette da disabilità nei vari settori lavorativi, purché riesca a conquistare una fetta di mercato più vasta e ciò provochi una conseguente diminuzione del suo prezzo.


Il PAC Mate costa 2.595 dollari, sia nella versione BNS che in quella TNS. Questo prezzo comprende la custodia ma non il modem. Gli acquirenti possono spendere di meno consegnando un modello obsoleto di un notetaker Freedom Scientific; ma in ogni caso questo prezzo così elevato risulta proibitivo per molti studenti e lavoratori affetti da disabilità, e anche per le scuole, limitandone l’acquisto.


Gli studenti affetti da disabilità possono ottenere notevoli vantaggi dal PAC Mate, dal momento che esso fornisce loro gli strumenti necessari per orientarsi nel settore delle tecnologie. Mentre molti studenti liceali privi di disabilità utilizzano già gli iPAQ Compaq, i PalmPilot ed altri strumenti tascabili di comunicazione, quelli affetti da un handicap devono prima o poi ottenere la possibilità di accedere alle tecnologie assistive tascabili, come il PAC Mate.


La versione BNS misura all’incirca 25 cm in lunghezza e 15 cm in altezza e pesa all’incirca 750 grammi quando la batteria sostituibile è installata. Il modello TNS è lungo 30 cm, largo 15 cm e pesa poco più di un chilo, batteria compresa. Dal momento che entrambi i modelli sono in effetti troppo grossi per essere portati in tasca, il nome “PC tascabile” non è proprio corretto, ma l’utilità dell’apparecchio è indiscutibile.


NOTE: Una precedente versione di questo articolo è stata pubblicata per la prima volta sul sito web dell’Organizzazione Nazionale sulle Disabilità degli Stati Uniti. John Williams è un autore e un giornalista specializzato nelle tecnologie assistive.


[Fine della Sezione Quattro].



++NOTE FINALI.


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