+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

- NUMERO 70, OTTOBRE 2005.



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Sponsorizzato dal Royal National Institute for the Blind

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Traduzione italiana sponsorizzata da Fondazione CaRisBO nell'ambito del progetto CIFRA

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Tutti i particolari sono riportati alla fine del notiziario.

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++Annuncio Speciale: e-Democracy ’05.

- La più importante conferenza del Regno Unito sulla democrazia elettronica.

- 9 Novembre 2005, Centro Conferenze CBI, Londra

http://www.headstar-events.com/edemocracy/


Organizzata da Headstar, la Casa editrice che pubblica il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, da VoxPolitics e dalla Società Hansard. Fra i relatori saranno presenti Helen Petrie, docente di Informatica presso l’ Università di York, e Sue Mottershead, del Gruppo Pilota di Inclusione Digitale di Age Concern (Cura degli Anziani), che terranno un seminario sul settore delle tecnologie digitali. Si tratterà della conferenza e della mostra più importante mai tenutasi nel Regno Unito sulla democrazia elettronica; fra i vari argomenti, tratterà anche del voto elettronico, delle campagne elettorali elettroniche e delle consultazioni elettroniche.


La partecipazione costerà 145 sterline al pubblico e ai membri delle organizzazioni benefiche e di volontariato, e 195 sterline per i membri del settore privato. Per ulteriori informazioni, consultare il sito:

http://www.headstar-events.com/edemocracy/



++NUMERO 70 - IN QUESTO NUMERO


Sezione Uno: Notizie.


01: I datori di lavoro “ignorano i problemi di accesso alla tecnologia”

- i risultati di un’inchiesta svolta alla conferenza sull’accessibilità.


02: Blunkett annuncia un nuovo ente per le disabilità

- un nuovo organismo governativo per incentivare l’accessibilità nel Regno Unito.


03: La versione più recente di JAWS è compatibile con Firefox

- il popolare screen reader adesso è operante con il browser Mozilla.


04: La risoluzione della Commissione Europea sull’accessibilità elettronica “è una perdita di tempo”

- il vice-presidente del RNIB critica i progetti di accessibilità.


Notizie in breve:


05: Guida digitale – un apparecchio svizzero per gli spostamenti; 06: Un convertitore del formato PDF – accesso audio ai file; 07: L’esperienza del movimento – uno screen reader per gli apparecchi portatili.


Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

08: Contributi esterni; richiesta di contributi per un sito web; 09: La teoria dei colori - un test per il daltonismo; 10: Dibattito politico – si richiedono commenti sul “libro audio” del parlamento.


Sezione Tre: L’accessibilità – L’indagine di e-Access’05.

11: Rivalutare il “fattore meraviglia”: un’inchiesta condotta dai delegati durante la nostra recente conferenza e-Access '05 ha rivelato che la maggior parte delle persone ritiene che i datori di lavoro non siano sufficientemente coscienti dei problemi dell’accessibilità. Mel Poluck ce ne parla.


Sezione Quattro: Europa – La risoluzione della Commissione Europea sull’accessibilità.

12: Uno spreco di comunicazione: Kevin Carey ci spiega perché ritiene che il nuovo documento redatto dalla Commissione Europea sul futuro dell’accessibilità elettronica costituisca una mancata opportunità.


[Fine dei Contenuti].



++Annuncio Speciale

- Techshare 2005 – Seminari pre-conferenza

- 16 Novembre 2005, Centro Conferenze RNIB, Birmingham


C’è ancora un certo numero di posti disponibili per i seminari pre-conferenza, della durata di mezza giornata, in occasione della conferenza Techshare di quest’anno, il principale evento gestito dal RNIB relativo all’accesso alla tecnologia. I seminari sono aperti a tutti e non riservati soltanto ai delegati Techshare. Fra gli argomenti trattati: l’accessibilità di base alla rete, l’apparecchio Apple VoiceOver presentato da Mike Shebanek, principale responsabile dei prodotti della Apple USA, e la creazione dei libri parlati in formato DAISY.


La partecipazione ai seminari costa 85 sterline ed include il pranzo a buffet. Per coloro che desiderano partecipare ad un seminario al mattino e uno al pomeriggio, il costo è di 150 sterline. Per ulteriori informazioni e per la prenotazione online (e per saperne di più sulla conferenza Techshare), visitare il sito: http://www.rnib.org.uk/techshare .


[Fine dell’Annuncio Speciale].



++Sezione Uno: Notizie.


+01: I datori di lavoro “ignorano i problemi di accesso alla tecnologia”.


I datori di lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato, non sono sufficientemente informati sulle tecnologie che potrebbero aiutare le persone disabili sul posto di lavoro, secondo una nuova ricerca condotta dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.


L’indagine è stata svolta sui delegati della recente conferenza e-Access ’05 (http://www.headstar-events.com/eaccess05). Circa il 76% degli interpellati ha dichiarato che i datori di lavoro non sono affatto aggiornati; una sola persona si è dichiarata in disaccordo.


L’indagine ha rivelato anche che oltre la metà degli interpellati ritiene che le principali aziende produttrici di tecnologia non si danno abbastanza da fare per garantire l’accesso al settore digitale da parte di tutti. Quando è stato chiesto che cosa potrebbero fare per garantire l’accessibilità a tutti, uno degli interpellati ha risposto: “Le persone disabili non vengono consultate a sufficienza, pertanto non possono spiegare ai produttori ciò che vogliono e sono invece costrette ad accontentarsi di ciò che i produttori realizzano”.


Un’altra persona ha dichiarato: “E’ probabile che esistano moltissimi esempi di pratiche valide ed è importante riunirle in maniera da poterle condividere, allo scopo di migliorare l’accesso. Questa condivisione deve essere gratuita o finanziata a livello centrale, in maniera da poter raggiungere tutti”.


L’indagine è stata realizzata su un totale di 62 persone, comprendenti utenti disabili di tecnologie, funzionari di enti locali preposti all’accessibilità, direttori di organizzazioni per i disabili, bibliotecari, consulenti governativi sull’accessibilità, addetti all’assistenza tecnica per le tecnologie IT ed altri delegati della conferenza.


NOTA: Per conoscere i risultati definitivi dell’indagine, vedere l’articolo “Torna in vigore il ‘fattore meraviglia’”, Sezione Tre del presente Notiziario.



02: Blunkett annuncia un nuovo ente per le disabilità.


Alla fine di quest’anno, il governo del Regno Unito istituirà un nuovo ente, con il compito di migliorare l’accesso ai servizi per le persone affette da disabilità.


L’ODI (Office for Disability Issues, Ufficio per i Problemi di Accessibilità) avrà il compito di iniziare e di coordinare i lavori sui problemi relativi all’accessibilità all’interno del Governo centrale, ma opererà anche in collaborazione con enti come la Commissione per i Diritti dei Disabili ed altri gruppi di pressione, allo scopo di promuovere l’accesso ai servizi per un maggior numero di cittadini.


Il progetto è stato rivelato da David Blunkett, Ministro del Lavoro e delle Pensioni, durante un viaggio in Nord America, dove ha incontrato funzionari canadesi che dispongono di un ente analogo, funzionante fin dal 2001. I progetti per l’organismo ODI erano stati originariamente preparati all’inizio di quest’anno, nell’ambito di “Migliorare le possibilità di vita dei disabili”, una relazione del Gruppo Strategico del Primo Ministro, e il viaggio esplorativo di Blunkett in Canada probabilmente servirà a definire i particolari del ruolo e dei compiti dell’ODI:


Da Ottawa, Caroline Weber, direttore generale dell’Ufficio Canadese per i Problemi relativi alle Disabilità, ha dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che l’ente canadese ha quattro compiti fondamentali: coordinare i lavori dei vari ministeri governativi, costruire strutture nelle comunità, distribuire i fondi ed influenzare la promulgazione di leggi.


Per quanto riguarda questi compiti, Caroline Weber è particolarmente orgogliosa del record stabilito dall’ODI canadese nel lavoro di sostegno ai gruppi all’interno delle comunità. “Rispetto al Governo, all’interno delle comunità c’è un maggior numero di persone in grado di affrontare questi problemi, visto il gran numero di associazioni non governative”, ha dichiarato.



+03: La versione più recente di JAWS è compatibile con Firefox.


La versione più recente di JAWS, il più noto screen reader, oggi è compatibile con Mozilla Firefox, un browser di rete gratuito che ha rapidamente ottenuto un’enorme popolarità, secondo quanto dichiarato dall’azienda Freedom Scientific, che produce JAWS.


Il lavoro necessario a far sì che tutte le funzioni di Firefox siano accessibili agli utenti della versione 7.0 di JAWS è ancora allo stadio iniziale, ma verrà portato avanti, secondo la dichiarazione presentata da Freedom Scientific. “L’obiettivo è far sì che tutte le caratteristiche e gli strumenti utili disponibili in Internet Explorer vengano resi compatibili anche con Firefox. Sarà possibile utilizzare le chiavi di navigazione veloce, i contrassegni, le etichette personalizzate, gli elenchi di elementi HTML e molto altro”, ha affermato l’azienda.


Gli utenti di JAWS saranno anche in grado di accedere ai più recenti prodotti di messaggeria istantanea, come MSN Messenger e Yahoo! Messenger. Questi prodotti consentono agli utenti di ricevere un avvertimento quando gli amici o i colleghi sono in linea, di scambiare file e messaggi e di effettuare telefonate utilizzando il computer. La versione 7.0 di JAWS è inoltre più facile da utilizzare in generale, perché le impostazioni ora potranno essere conservate sui pendrive che si inseriscono nei personal computer.


Gli utenti che desiderano paragonare questo prodotto alle versioni precedenti oppure ad altri screen reader potranno scaricarne una versione dimostrativa gratuita dal sito: http://fastlink.headstar.com/jaws2 .



+04: La risoluzione della Commissione Europea sull’accessibilità elettronica “è una perdita di tempo”.


Uno dei principali esperti europei sull’accessibilità ha definito la nuova risoluzione della Commissione Europea sulle politiche da intraprendere “una perdita di tempo”.


La Risoluzione della Commissione Europea del 2005 sull’accessibilità elettronica (http://fastlink.headstar.com/comm1 ), adottata il 13 settembre, ha lo scopo di incoraggiare l’aumento delle attività nei settori fondamentali dell’accessibilità nell’intera Europa, compresi i settori delle forniture, degli schemi di certificazione e della legislazione. Il documento descrive la necessità, da parte degli Stati membri, di collaborare per un approccio reale all’accessibilità elettronica, definita come “urgente”.


Tuttavia, Kevin Carey, vice presidente del RNIB e membro della sotto-commissione per le comunicazioni globali della Commissione Europea (INCOM, Inclusive Communication Sub-Committee, http://fastlink.headstar.com/comm2 ), questo mese ha dichiarato che la risoluzione “non ha niente di significativo da dire sullo stato attuale delle cose; inoltre, non propone nulla di preciso per il futuro, a parte fornire uno studio”.


Nel suo articolo, pubblicato in questo numero del Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, Carey definisce il documento una “distorsione temporale”, dal momento che fa riferimento “alle nuove tecnologie in cui l’accessibilità deve essere presa in considerazione fin dall’inizio”, mentre queste tecnologie in realtà si basano su standard messi a punto molti anni fa. Inoltre, non vengono neppure citate la TV interattiva, la radio, i giochi, i DVD o gli apparecchi multimediali che vengono utilizzati per funzioni molteplici, ci ha spiegato.


La scorsa settimana, a Londra ha avuto luogo una conferenza disoci, allo scopo di discutere la comunicazione (http://fastlink.headstar.com/comm3 ). La conferenza è stata ospitata dal RNIB e costituisce uno dei numerosi eventi che contrassegnano la presidenza inglese della Commissione Europea. Il prossimo stadio di lavoro comprenderà le ricerche in corso di svolgimento, da parte degli Stati membri, volte a sviluppare la comunicazione, in vista di una revisione su vasta scala del progetto, che avverrà nei prossimi due anni.


NOTA: Vedere l’articolo “Uno spreco di comunicazione”; nella Sezione Quattro del presente Notiziario.



++Notizie in breve:


+05: Guida digitale: Un computer portatile per gli spostamenti fuori di casa è stato sviluppato dalla Bones GmbH, un’azienda che produce tecnologie assistive, in collaborazione con due organizzazioni svizzere per i ciechi. Il PAVIP (Personal assistant for visually impaired people, Assistente personale per i disabili visivi) fornisce suggerimenti audio sulle direzioni da prendere, sulla posizione dei principali punti di riferimento ed informazioni sui trasporti pubblici. Consultare il sito: http://www.bones.ch/english_version/pavip/ .


+06: Un convertitore del formato PDF: Un software che consente di convertire i documenti nel formato Adobe PDF in un formato audio è stato presentato questo mese negli Stati Uniti e verrà lanciato in Europa a partire dal mese prossimo dalla Texthelp. Il convertitore “Lexiflow” funziona con i documenti in formato pdf di Adobe Acrobat, convertendoli in descrizioni audio, e può essere utilizzato sia sulla piattaforma di Windows che di Macintosh. Consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/pdf1 .


+07: L’esperienza del movimento: Un software di screen reader per i PDA (Personal Digital Assistant, Assistente Personale Digitale) basati su Windows e per i telefoni di ultima generazione è stato presentato dall’azienda spagnola Code Factory. Il software, chiamato Mobile Speak Pocket, fornisce l’accesso a tutte le funzioni dei principali PDA ed interagisce con i sintetizzatori vocali, come Fonix e Acapela, in undici lingue diverse. Consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/factory1 .


[Fine della Sezione Uno].



++Annuncio Speciale: Forum di discussione sull’accessibilità.


Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i Principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.


Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.


[Fine dell’annuncio speciale].



++Sezione Due: “Nella Casella della Posta”

- Il forum dei lettori.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.


+08: Contributi esterni: Judyth Mermelstein ci scrive da Quebec, nel Canada, per rispondere alla domanda di Ron Milliman su come consentire ad un collaboratore di aggiungere contenuti al sito web dell’Associazione dei Ciechi del Kentucky. “Il sistema più semplice, secondo me, è quello di utilizzare una formula che si utilizzava in rete qualche tempo fa”, scrive Judyth. “Si può costruire una pagina web che contenga già il titolo, i menu, le note a piè di pagina e gli elementi di design che si desiderano sulle nuove pagine.


"Successivamente, si può inserire un normale riquadro di contenuto di testo al centro della pagina, dove l’autore può scrivere il suo nuovo contributo utilizzando il suo normale browser e senza correre il rischio di rovinare gli altri elementi della pagina. Ci sono parecchi programmi open source che rendono questa procedura estremamente semplice.


"Un’alternativa può essere la fornitura di una data pagina, completa di riquadro per il contributo, come un semplice file di testo che l’autore può utilizzare come base con qualsiasi editor di testo o processore di word utilizzato. In quel caso, l’autore scriverebbe su una copia del file originale, salvandolo come testo anziché esportarlo con un filtro HTML. In seguito, l’autore carica la pagina tramite FTP.


"Sconsiglio nel modo più assoluto qualsiasi metodo in cui l’autore crei le sue pagine in Word. L’idea della Microsoft di HTML/XML è poco elegante e non ottempera necessariamente agli standard W3C. Il sig. Milliman potrebbe consultare qualche sito di questo genere, prima di consigliarne uno al suo collaboratore”. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com]



+09: La teoria dei colori: John Starbuck, del dipartimento collegato ICT presso il Consiglio Distrettuale Metropolitano di Wakefield, ci ha inviato dall’Australia questo link con descrizioni di testo per i colori, rivolto alle persone affette da daltonismo: http://www.toledo-bend.com/colorblind/Ishihara.html .


Ci chiede inoltre se qualche lettore conosce qualcosa di analogo nel Regno Unito. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com]



+10: Dibattito politico: Mary Zaccai, della Quadrant Media and Communications, con sede a Cardiff, nel Galles, ci scrive: “Al momento stiamo esaminando il Libro Audio del Parlamento Europeo, la trasmissione mensile di mezz’ora, accessibile gratuitamente via Internet, in modo da poter fornire alle persone affette da handicap visivi informazioni sui lavori del Parlamento Europeo. Questo link vi fornirà la trasmissione più recente: http://www.epaudiobook.com .


Mary sarebbe interessata a conoscere le opinioni in merito da parte dei lettori del Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che avessero ascoltato la trasmissione. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com]


[Fine della Sezione Due].



++Sezione Tre – L’accessibilità


+11: Rivalutare il “fattore meraviglia”

di Mel Poluck.


Le nuove tecnologie informative e di comunicazione sono potenzialmente in grado di migliorare la vita delle persone affette da disabilità in molti settori: occupazione, divertimento, istruzione e servizi pubblici.


Tuttavia, una nuova indagine svolta interpellando i delegati di un’importante conferenza sull’accesso alla tecnologia (la conferenza e-Access '05, promossa dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità) ha scoperto che oltre la metà degli interpellati ritiene che le principali aziende fornitrici di tecnologie non facciano abbastanza per garantire l’accesso digitale a tutti.


"Ogni volta che offrono qualcosa, lo fanno in una maniera estremamente melodrammatica”; ha dichiarato uno degli interpellati. “I servizi di assistenza, per la maggior parte, dovrebbero essere richiesti, anziché offerti anticipatamente”. Un altro ha affermato: “Le persone disabili non vengono consultate a sufficienza, pertanto non possono spiegare ai produttori ciò che vogliono e sono invece costrette ad accontentarsi di ciò che i produttori realizzano”.


I delegati interpellati per questa inchiesta (che rappresentano tutte le parti in causa nel dibattito sull’accessibilità, dalle persone affette da handicap alle aziende principali), hanno riconosciuto che il problema dei costi potrebbe risultare fondamentale per le aziende che realizzano tecnologie e per i fornitori di servizi, che sarebbero costretti a risolverlo per poter fornire prodotti e servizi accessibili. “L’impatto finanziario sulle piccole aziende può risultare davvero notevole”, ha detto uno dei delegati. Un altro ha affermato: “Alcuni producono [tecnologie accessibili] ed altri non lo fanno, sembra che si trovino ancora in una fase di apprendimento. Noi potremmo fornire le nostre esperienze di utenti e collaborare con i fornitori per aiutarli a migliorare i loro prodotti”.


Anche se molti fra gli interpellati hanno espresso l’opinione che i fornitori di tecnologie dovrebbero attenersi agli standard di accessibilità e alle direttive stabilite dal governo e dalle Direttive per l’Accessibilità del World Wide Web Consortium (WCAG), non tutti credono che questo risolverebbe il problema. “Bisognerebbe mantenersi in contatto con l’utente finale per vedere fino a che punto le cose funzionano bene, limitarsi a rispettare gli standard non è sufficiente”, ha affermato uno dei delegati. “E’ necessario che le tecnologie siano semplici e più stabili possibile”.


Alcuni degli interpellati hanno dichiarato che le aziende dovrebbero orientarsi maggiormente sui prodotti accessibili IT per battere le altre aziende. “[Bisogna rendere] l’accessibilità un problema più fondamentale e un presupposto di vendita per quanto riguarda i nuovi sviluppi”, ha detto uno di loro. Anche se altri hanno riconosciuto che alcune aziende si stanno già orientando in questa direzione, hanno anche affermato che è ben superiore il numero dei produttori specializzati che sono ancora molto indietro: “Alcuni si sono resi conto che l’accessibilità è un presupposto di vendita per i prodotti, ma altri produttori, soprattutto [nei settori] maggiormente orientati sulla grafica, ad esempio la Geographical Information Systems, dimostrano una scarsa conoscenza in merito”.


Tra gli interpellati, alcuni hanno dichiarato che le aziende dovrebbero incentivare la conoscenza dei prodotti accessibili, ad esempio tramite riviste e pubblicazioni di elettronica, dal momento che, in alcuni casi, coloro che sviluppano ed utilizzano le tecnologie accessibili sono semplicemente ignari di ciò che può essere disponibile. Un delegato ha affermato che le aziende dovrebbero “informare le persone degli sviluppi in un linguaggio non specialistico e con dimostrazioni visive, in modo da consentire alle persone di essere informate prima di decidere quali elementi desiderano usare. Dovrebbero servirsi dei migliori tipi di mass media per informare la gente, indirizzando queste informazioni alle parti interessate”.


Per le aziende che già producono prodotti accessibili, un delegato ha suggerito che dovrebbero “non limitarsi a far sì che il prodotto finale risulti accessibile, ma studiare l’intera gamma dei prodotti da loro offerti. Un’azienda potrebbe produrre un CMS (content management system, sistema di gestione dei contenuti) in grado di creare pagine web perfettamente accessibili, ma questo CTM magari risulta inaccessibile in sé, e questo significherebbe che un utente disabile non potrebbe dare il suo contributo alla procedura di pubblicazione dei contenuti”.


La responsabilità di fornire tecnologie che non escludano nessuno dall’era dell’informazione non va messa a carico esclusivamente ai produttori di tecnologie; la maggior parte degli interpellati per questa indagine ritiene che la legge è alquanto debole in questo settore. Oltre la metà di coloro che hanno contribuito all’indagine ha dichiarato che l’attuale legislazione nel Regno Unito non è sufficiente a garantire l’accessibilità a tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro capacità.


Commenti del tipo “La DDA (Disability Discrimination Act, Legge sulla Discriminazione dei Disabili) non è abbastanza efficace” e “E’ un buon inizio ma, dal momento che le aziende la considerano poco incisiva per quanto riguarda le procedure di ottemperanza agli obblighi di legge, spesso viene ignorata” hanno messo in evidenza il fatto che, per 32 interpellati su un totale di 62, le disposizioni principali della DDA, come quella secondo la quale i fornitori di beni e servizi dovrebbero effettuare “ragionevoli modifiche” per ottenere l’accessibilità, sono troppo confuse.


L’importanza delle cause legali per la valutazione della DDA è stata messa in luce da molti interpellati. “La legge esiste, perciò credo che sia giunto il momento di iniziare a portare le aziende in tribunale. In presenza di cause legali, credo che le organizzazioni si daranno da fare un po’ di più”, ha dichiarato uno dei delegati, mentre un altro, disabile visivo, ha affermato: “E’ utile, ma non costituisce un efficace deterrente per le aziende; e poi, non tutte le persone decidono di intraprendere azioni legali, è una procedura troppo lenta e burocratica”.


D’altra parte, una delle 18 persone che hanno dichiarato che l’attuale legge è più che sufficiente, ci ha detto: “La DDA dimostra che, sebbene in presenza di una legge precisa a favore dell’inclusione, le organizzazioni hanno bisogno di un certo periodo di tempo per cambiare le loro politiche; quello che ci vuole è un’applicazione più rigorosa della legge esistente”.


Un altro interpellato ha affermato: “La legge non è efficace come dovrebbe e c’è molta ignoranza sui reali obblighi legali per quanto riguarda le tecnologie accessibili. La rete e i siti web ne risentono in maniera particolare e la mancanza di parametri legali precisi, relativi all’accessibilità dei siti web costituisce un vero problema”.


In termini di occupazione e tecnologie accessibili, soltanto uno degli interpellati ha risposto che i datori di lavoro, per quanto riguarda le tecnologie accessibili, dispongono di conoscenze sufficienti per garantire l’assistenza ai propri dipendenti. Fra coloro che si sono dichiarati in disaccordo, alcuni hanno ricordato la necessità di una formazione del personale sulle opzioni a disposizione. “Il problema è che il settore di mercato relativo alle disabilità è molto nascosto; qualsiasi miglioramento in questo campo deve necessariamente includere una formazione sui problemi delle disabilità”, mentre un altro ha dichiarato: “La consapevolezza del problema è decisamente scarsa, ma la conoscenza delle opzioni non sarebbe comunque sufficiente: bisogna trovare un incentivo a scoprire e a promuovere i sistemi tecnologici adatti”.


Altri ancora hanno parlato del già citato problema dei costi: “Mi chiedo se alcuni direttori di piccole aziende non ritengano l’accessibilità un costo ulteriore che potrebbero benissimo evitare”.


Dal punto di vista pratico, uno degli interpellati ha suggerito: ““E’ probabile che esistano moltissimi esempi di pratiche valide ed è importante riunirle in maniera da poterle condividere, allo scopo di migliorare l’accesso. Questa condivisione deve essere gratuita o finanziata a livello centrale, in maniera da poter raggiungere tutti”.


Le esperienze di prima mano sul luogo di lavoro da parte degli interpellati affetti da handicap rivelano una mancanza di conoscenza delle tecnologie accessibili a disposizione, per non parlare del loro scarso uso pratico: “Per esperienza personale, trovo evidente che molti datori di lavoro, anche se hanno sentito parlare di queste tecnologie, non le hanno mai utilizzate di persona, e di conseguenza non hanno la minima idea di come funzionino e di come possano costituire un aiuto”.


Un altro ha dichiarato che nulla può sostituire la dimostrazione pratica di come l’accesso alla tecnologia possa trasformare la vita delle persone. “Non ho abbastanza dita nelle mani e nei piedi per contare il numero delle volte in cui il “fattore meraviglia” ha funzionato quando ho mostrato ad un datore di lavoro o ad un collega il software che utilizzo per avere accesso a tutte le aree del computer. Questo si può parzialmente spiegare con lo scarso numero di disabili presenti nei posti di lavoro; ci vuole sempre l’esperienza diretta per suscitare una maggior consapevolezza e un approccio professionale alle disabilità e alla conoscenza delle tecnologie assistive”.


NOTA: La presentazione dell’indagine di e-Access '05 è reperibile online, sul sito: http://www.headstar-events.com/eaccess05 .


[Fine della Sezione Tre].



++Annuncio Speciale: Controllate l’accessibilità del vostro sito.


Headstar, la Casa editrice che pubblica il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, offre una vasta gamma di pacchetti di valutazione indipendenti ed avanzati per garantire che il vostro sito web sia conforme con gli standard più alti e con la legge. Possiamo fornirvi una relazione chiara e dettagliata sull’attuale accessibilità del vostro sito ed una lista di operazioni da compiere per ottemperare ai requisiti previsti dal governo.


Nelle relazioni vengono anche riportati i risultati ottenuti dai test sulla qualità generale, come il controllo dei link. Intraprendere un’azione volta a garantire l’accessibilità costituirà un vantaggio per tutti gli utenti, renderà il vostro sito più facile da aggiornare e potrà anche migliorare la categoria del vostro motore di ricerca! Vi preghiamo di considerare che questo servizio è rivolto soprattutto alle grandi aziende con siti web o servizi di notevoli dimensioni.


Per ulteriori informazioni, vi preghiamo di inviare una e-mail all’indirizzo: access-consult@headstar.com.


[Fine dell’Annuncio Speciale].



++Sezione Quattro: Europa

- La risoluzione della Commissione Europea sull’accessibilità


+12: Uno spreco di comunicazione

di Kevin Carey


La risoluzione della Commissione Europea sull’accessibilità elettronica è stata finalmente pubblicata, ma la si potrebbe definire quantomeno disastrosa. Per conto del Governo del Regno Unito, io sono stato uno dei membri dei gruppi che hanno fornito relazioni informative per la stesura del documento e ritengo che non ci sia stato un disabile che si sia fatto coinvolgere più di me nella messa a punto di questa risoluzione (ma lo dico senza il minimo orgoglio, dato che si è trattato fondamentalmente di una perdita di tempo).


La risoluzione (http://fastlink.headstar.com/comm4) propone una serie di azioni politiche con l’obiettivo di favorire l’accessibilità elettronica. Si rivolge agli stati membri e agli azionisti perché sostengano le azioni positive volte a rendere i prodotti e i servizi molto più disponibili nell’intera Europa.


Nell’Allegato al Documento di Lavoro le opzioni sono state redatte con chiarezza. La commissione poteva: 1) non fare nulla; 2) coordinare e promuovere; 3) legiferare. Gli industriali preferivano l’opzione 1, ma avrebbero accettato anche la 2; gli utenti volevano l’opzione 3 e di conseguenza, come prevedibile, la Commissione si è orientata sull’opzione 2.


La risoluzione cita poi un elenco impressionante di problemi semplici che non sono ancora stati risolti, come l’incompatibilità dei telefoni con opzione testo, la non accettazione in tutta Europa del numero 112 come numero telefonico unico di emergenza e la mancanza di standard europei relativi all’accessibilità.


Secondo la risoluzione, “la maggior parte di questi problemi potrebbe teoricamente venire risolta da un punto di vista tecnico, ma ciò richiede cooperazione, coordinamento e determinazione a livello europeo, dal momento che le organizzazioni di mercato da sole sembrano essersi rivelate inefficaci, a tutt’oggi”. Ma che cosa potrebbe cambiare la situazione là dove il mercato ha fallito? E quali segnali di risolutezza abbiamo potuto vedere?


Il paragrafo successivo inizia così: “Nel prossimo futuro, alcuni esempi di nuove tecnologie in cui il problema dell’accessibilità deve essere preso in considerazione fin dall’inizio sono la televisione digitale, i telefoni cellulari di terza generazione e la comunicazione a banda larga”. Ho dovuto leggere questa frase più volte perché non potevo credere che non fosse uno scherzo.


I funzionari in seguito hanno spiegato che queste tecnologie saranno presto abbastanza diffuse da presentare problemi, ma gli standard per queste tecnologie erano già stati stabiliti parecchi anni fa! Infatti gli standard per i telefoni 4G, la televisione ad alta definizione, la prossima iterazione della rete e molte altre tecnologie sono già stati completati; inoltre, non si è assolutamente parlato di televisione interattiva, di radio, di giochi, di DVD e di apparecchi multimediali. In realtà, tutto ciò che attiene all’idea di una convergenza fra i diversi media è stato ignorato.


La risoluzione propone tre soluzioni che considera innovative: requisiti di accessibilità per le forniture pubbliche, certificazione dell’accessibilità e miglior utilizzo della legislazione esistente.


La prima di queste tre soluzioni è molto popolare presso I gruppi di disabili, se non presso la Commissione stessa. La Commissione ha insistito per il raggiungimento di standard unitari ed un orientamento verso la certificazione dell’accessibilità potrebbe, per assurdo, creare difficoltà al settore dell’accessibilità più che al mercato in generale. E’ stata espressa anche la richiesta di una valutazione della Commissione Europea dell’accessibilità dei siti web, il che non sarebbe una cattiva idea, ma solo se tale valutazione venisse effettuata manualmente anziché automaticamente.


Perciò, quali conclusioni possiamo trarre? Per prima cosa, che questo documento risente dell’ossessione per i problemi di vecchia data e non ha nulla di significativo da dire sul presente, per non parlare poi del futuro. In secondo luogo, nonostante la sua retorica, la commissione è onesta nel tenere in maggior considerazione gli interessi dell’industria rispetto a quelli dei disabili. In terzo luogo, non propone nessuna azione significativa in questo campo. Per finire, non propone nulla per il futuro, a parte fornire uno studio della situazione.


Tutto ciò ci lascia un’unica opzione praticabile. Anziché stare sempre a lamentarci, dobbiamo lavorare per stabilire una regolamentazione dell’accessibilità, comune a tutti ed adatta a tutte le piattaforme, che ci permetta di definire una serie di standard. Questo, a sua volta, può creare un mercato di beni e servizi accessibili. Sarà un percorso difficile, perché fondamentalmente significa stabilire un generico diritto all’informazione; tuttavia, se ci riusciremo, non saremo costretti ad intraprendere campagne relative ad ogni singola tecnologia emergente.


[Fine della Sezione Quattro].



++NOTE FINALI.


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REDAZIONE:

Direttore - Dan Jellinek

Vicedirettore - Derek Parkinson

Capo Cronista – Mel Poluck

Tecnico – Nick Apostolidis

Consulente Editoriale - Kevin Carey



ISSN 1476-6337


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