+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

- NUMERO 76, APRILE 2006.



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++NUMERO 76 - IN QUESTO NUMERO


Sezione Uno: Notizie.


01: Il portale MyGuide si prepara per il lancio

- una nuova fase per il progetto governativo di inserimento nella rete.


02: Iniziata l’istruzione gratuita sulle tecnologie IT in tutto il Regno Unito

- Avviato il progetto EyeT4All.


03: Una galleria d’arte vince un importante premio per l’accessibilità alla rete

- Il servizio I-Map della galleria Tate Modern si dimostra vincente.


04: L’inaccessibilità creerà “cittadini di seconda classe”, dichiara una parlamentare

- Ann Widdecombe lancia un progetto di istruzione sulle tecnologie IT.


Notizie in breve: 05: Windows spiegato – guide al software; 06: Richiesta di risposte – opinioni su libri digitali campione; 07: Europa digitale – un incontro sulle politiche di inserimento.


Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

08: Risposta per un posto di lavoro – possibilità di lavoro nel settore delle tecnologie assistive; 09: Onda Radio – ancora sulle radio-trasmittenti accessibili; 10: Un taglio ai prezzi – i costi delle tecnologie assistive; 11: Per un buon uso della rete – risposta ad una richiesta dalla Lituania; 12: Regolazione delle dimensioni – come domare Internet Explorer.


Sezione Tre: L’Opinione – I giochi accessibili

13: Avventure in infiniti panorami sonori: Justin Daubenmire, fondatore dell’azienda BSC Games, con sede negli Stati Uniti, esamina i problemi delle piccole aziende creatrici di giochi accessibili e suggerisce i futuri sviluppi.


Sezione Quattro: Servizio speciale – Le forniture di tecnologie IT

14: Come acquistare un software senza infrangere la legge: Sei anni fa, un consorzio di Comuni aveva iniziato a collaborare con i creatori di uno dei principali software allo scopo di renderlo più accessibile, ed oggi ci sono riusciti. Ruth Loebl ci racconta come hanno raggiunto l’obiettivo e le lezioni che hanno imparato.


[Fine dei contenuti].



++Annuncio Speciale: QAC Sight Village 2006

- Birmingham, Regno Unito, 18-20 luglio 2006.


Tutte le novità nelle tecnologie più avanzate per le persone non vedenti o ipovedenti verranno presentate nel prossimo luglio alla mostra Sight Village, presso il Queen Alexandra College di Birmingham.


Giunta al tredicesimo anno, questa iniziativa comprende svariate presentazioni, dai grafici tattili all’occupazione, come pure diverse tavole rotonde e mostre di alta qualità realizzate da aziende e da organizzazioni di tutto il mondo e dell’intero Regno Unito. Ai partecipanti verranno messe a disposizione accompagnatori vedenti e mappe tattili.


L’iscrizione a questa importante iniziativa è gratuita. Per ulteriori informazioni e per la partecipazione, consultate il sito: http://www.viewplus.com/sightvillage-registration/.


[Fine dell’Annuncio Speciale].



++Sezione Uno: Notizie.


+01: Il portale MyGuide si prepara per il lancio.


Sono iniziati i test su MyGuide, un nuovo portale che aiuterà le persone con scarsa esperienza della rete ad iniziare ad usare la posta elettronica, a cercare informazioni ed a navigare sui siti web. I test, della durata di sei mesi, raccoglieranno le risposte ottenute da gruppi di utenti solitamente “esclusi dal mondo digitale”, come i disabili visivi e gli anziani.


Il portale MyGuide viene sperimentato a Leicester, Blackburn, Gloucester, Kings Lynn e Wisbech, Southwark e Lambeth, allo scopo di identificare i rimanenti difetti di design e di ottenere valide risposte sull’effettiva utilità di questo servizio. Le prove sono condotte dall’Università per l’Industria (University for Industry, UfI - http://www.ufi.com/home/default.asp ), l’ente a cui si deve la creazione del servizio Learndirect e che gestisce i 6.000 centri online del Regno Unito. In base alle risposte ottenute, MyGuide potrebbe essere lanciato ufficialmente fra alcuni mesi, supportato da una campagna pubblicitaria governativa.


Il lavoro di sviluppo di MyGuide, che avrà un ruolo di primaria importanza nella strategia governativa di inserimento digitale, viene finanziato con 22,5 milioni di sterline provenienti dal Capital Modernisation Fund (Fondo per la Modernizzazione dei Capitali) e coordinato dal Ministero per l’Educazione e le Abilità (DfES); il nome originale del progetto è “Cybrarian”.


Secondo una ricerca compiuta dal DfES, circa 16 dei 40 milioni di adulti viventi nel Regno Unito potrebbero trarre beneficio da questo servizio, fra cui le persone con disabilità fisiche o cognitive, gli anziani, le persone con esigenze culturali specifiche, quelle con scarse conoscenze di informatica di base e quelle che non si sono ancora rese conto dei benefici che la Rete può fornire loro.


Il servizio MyGuide è stato progettato in modo da poter essere utilizzato a casa, ma anche nelle biblioteche pubbliche e nelle comunità. Una ricerca di mercato effettuata da Ofcom ha scoperto che molte persone, specialmente anziane, preferiscono apprendere come utilizzare i media con l’aiuto dei familiari o degli amici, o da sole, piuttosto che in gruppi appositi. Consultare il sito: http://www.ofcom.org.uk/advice/media_literacy/medlitpub/medlitpubrss/medialit_audit/. Al progetto contribuiscono svariate importanti organizzazioni, fra cui Age Concern, the Disabled Living Foundation, il RNIB ed il RNID.



+02: Iniziata l’istruzione gratuita sulle tecnologie IT in tutto il Regno Unito.


Un progetto gratuito di istruzione, con l’obiettivo di facilitare l’accesso ai computer alle persone affette da handicap visivi, è stato avviato questo mese in Inghilterra e nell’Irlanda del Nord.


Scopo dell’iniziativa è avvicinare all’uso del computer i disabili visivi con poca o nessuna esperienza di tecnologia, e gli sforzi verranno concentrati sull’insegnamento a coloro che al momento non lavorano e non studiano, come pure alle persone che hanno perduto la vista tardi nella vita.


Le sessioni di istruzione saranno condotte da insegnanti qualificati dell’Associazione Informatica Britannica dei Ciechi (British Computer Association of the Blind, BCAB - http://www.bcab.org.uk/), che insegneranno alcune azioni quotidiane da effettuare al computer ai disabili visivi della zona, ad esempio, come scrivere una lettera al computer, come inviare e ricevere posta elettronica, come ascoltare le stazioni radio su Internet e come scannerizzare ed ingrandire i materiali a stampa. Le sessioni, della durata di una giornata (la prima ha già avuto luogo presso il Consiglio di Contea del Kent, verranno realizzate in collaborazione con le sedi locali delle associazioni dei ciechi, in tutto il Paese.


Gli studenti impareranno su computer su cui sono stati installati pacchetti di software accessibili: il software di riconoscimento vocale “Freedom Box”, utilizzato per accedere alla posta elettronica e alla Rete, realizzato dall’azienda statunitense Serotek Corporation (http://www.freedombox.info/about.html) e il software “Guide” (http://www.softwareexpress.co.uk/read_more_about_Guide.asp?P=GBP), un ingranditore e screen reader prodotto dall’azienda britannica Software Express.


Il progetto finora ha ricevuto finanziamenti per altre 30 sessioni di istruzione, con uno stanziamento globale di 26.000 sterline, realizzato unicamente vendendo CD di poesie lette da personaggi famosi e scritte dal poeta folk Les Barker.


Il lancio dell’iniziativa, denominata “EyeT4All,” da parte dell’Associazione BCAB, è stato definito “una giornata speciale” per i ciechi del Regno Unito dal dottor Mike Townsend, presidente di BCAB.



+03: Una galleria d’arte vince un importante premio per l’accessibilità alla rete.


Il servizio online i-Map, fornito dalla galleria d’arte Tate Modern, ha vinto il Jodi Award, il premio annuale conferito ai siti web che rendono accessibili ai disabili visivi i musei, le biblioteche e le gallerie d’arte.


Secondo i giudici, questo servizi è uno dei pochi che fornisce ampie descrizioni audio delle opere in mostra, ed è destinato a diventare una pietra miliare nelle pratiche di accessibilità a livello mondiale. Il servizio i-Map della Tate Modern consente alle persone affette da handicap visivi di analizzare le opere in mostra utilizzando animazioni, descrizioni audio e la tecnologia delle immagini a rilievo.


Il Jody Award solitamente conferito per il miglior risultato ottenuto con un basso budget è stato vinto da Speaking Volumes, un sito web che consente ai visitatori con disabilità visive di condividere le loro opinioni sui libri in formato audio e di istituire circoli di lettura in collaborazione con la Biblioteca Wakefield ( http://www.24hourmuseum.org.uk/nwh_gfx_en/ART36038.html ).


Nella rosa dei candidati erano presenti il sito web dei Musei e della Galleria d’Arte di Birmingham, denominato “Finds” (Ritrovamenti), per archeologi dilettanti, gestito dal British Museum, ma anche il sito Their Reading Futures (I loro futuri di lettura), una risorsa online per i dipendenti delle biblioteche che lavorano con i giovani, e The History of Wolverhampton (La storia di Wolverhampton), un sito web sviluppato dal Servizio delle Arti e dei Musei di Wolverhampton, con una parte riservata agli utenti disabili.


La selezione per la rosa finale dei candidati è stata effettuata con una combinazione di test automatici e suggerimenti degli utenti. Il vincitore è stato scelto da una giuria che comprendeva Nina Baptiste del Consiglio dei Musei, Biblioteche e Archivi dello Yorkshire, Ross Parry del Dipartimento Studi Museali dell’Università di Leicester, Jon Pratty del Museo 24 Ore, e Marcus Weisen, un consulente per l’accessibilità per il Consiglio dei Musei, Biblioteche ed Archivi.


Secondo uno dei giudici, Jon Pratty del Museo 24 Ore, i creatori di siti web devono spingersi oltre gli standard per l’accessibilità come quelli stabiliti dall’Iniziativa per l’Accessibilità alla Rete (Web Accessibility Initiative, WAI - http://www.w3.org/WAI/ ). “E’ importante diffondere il messaggio che, nella realizzazione di un sito web accessibile ed interessante, anche l’intuizione e la creatività hanno grande importanza”, Pratty ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.



+04: L’inaccessibilità creerà “cittadini di seconda classe”, dichiara una parlamentare.


La mancanza di accesso al computer per le persone affette da disabilità provocherà l’insorgere di una classe di “nuovi poveri”, ha dichiarato la parlamentare Ann Widdecombe (http://www.annwiddecombemp.com/ ) in occasione del lancio di un’iniziativa volta ad incoraggiare i disabili visivi ad utilizzare i computer.


La Parlamentare, eletta nella circoscrizione di Maidstone and the Weald, nel Kent, ha dichiarato al pubblico presente in occasione del lancio dell’iniziativa “EyeT4All”, per l’istruzione di base nell’uso del computer su tutto il territorio nazionale del Regno Unito, la scorsa settimana, “Se non si ha accesso alla tecnologia, si può diventare cittadini di seconda classe”.


Secondo l’Associazione Informatica Britannica dei Ciechi (British Computer Association of the Blind, BCAB – http://www.bcab.org.uk/ ), soltanto il 31% dei disabili visivi ha accesso ad un computer, rispetto al 58% delle persone vedenti.


La presentazione è stata tenuta presso il Consiglio di Contea del Kent, che ha anche ospitato la prima giornata di istruzione come parte dell’iniziativa. “EyeT4All” si prefigge l’obiettivo di insegnare ai disabili visivi con scarsa o nessuna esperienza di informativa ad apprendere alcune azioni quotidiane da effettuare al computer, come utilizzare la posta elettronica e la Rete, scrivere lettere ed avere accesso ai contenuti audio online.



++Notizie in Breve:


+05: Windows spiegato: Una guida online per insegnare alle persone ad utilizzare gli ingranditori o gli screen reader Jaws per accedere a Windows XP è stata pubblicata dall’Associazione Henshaws per i ciechi. Le guide forniscono istruzioni passo per passo per imparare ad usare la posta elettronica, a redigere documenti e a navigare in rete, e si basano sulle lezioni di informatica tenute presso il Gruppo Chorlton a Manchester: per informazioni, consultare il sito http://vip.chowo.co.uk/


+06: Richiesta di risposte: Webwords, un servizio bibliotecario gestito dal Reale Distretto Amministrativo di Windsor e Maidenhead che consente agli utenti con disabilità visive di ascoltare campionature audio di libri registrati, chiede agli utenti di fornire le loro impressioni. I campioni audio, che hanno lo scopo di facilitare la scelta dei testi, sono accessibili tramite iperlink nei cataloghi online della biblioteca del Distretto Amministrativo. Consultare il sito: http://www.webwords.org/index.php


+07: Europa digitale: La Commissione Europea terrà un’assemblea pubblica a Bruxelles il 25 Aprile, per iniziare a stabilire le sue linee politiche future sull’inserimento digitale, un tema importante nell’Iniziativa 2010 sulla Società dell’Informazione della Commissione, per l’occupazione e la crescita. I contributi copriranno una vasta serie di argomenti, la promozione delle pratiche valide, la ricerca ed il lavoro di regolamentazione. Per ulteriori dettagli sulla possibilità di partecipare, consultare il sito: http://europa.eu.int/information_society/policy/accessibility/eincl/policy/2006-04ws/index_en.htm



[Fine della Sezione Uno].



++Annuncio Speciale: Braille Translations.


L’azienda Braille Translations (Trascrizioni Braille) fornisce un servizio rapido, di alta qualità ed a costi contenuti, di versioni Braille di qualsiasi documento. Siamo in grado di fornire menu, opuscoli rivolti al pubblico e biglietti da visita in Braille e di aiutarvi ad ottemperare alla Legge sulla Discriminazione dei Disabili. Possiamo fornirvi anche versioni Braille di materiali in stampa ingrandita, audiocassette o CD audio.


Possiamo inoltre produrre cartelli accessibili, compresi i cartelli indicatori in Braille per le toilette e per altri tipi di segnalazione.


Tutte le trascrizioni Braille realizzate vengono ricontrollate prima della spedizione e siamo anche in grado di fornire un servizio espresso in 24 ore. Per i preventivi, vi preghiamo di telefonare ai nostri uffici, utilizzando il numero verde gratuito 08000 190 946, oppure il numero di cellulare 07903 996533. Potete anche inviare una mail al nostro indirizzo: ghow@brailletranslations.co.uk, oppure consultare il nostro sito: http://www.brailletranslations.co.uk .


[Fine dell’annuncio speciale].



++Sezione Due: “Nella Casella della Posta”

- Il forum dei lettori.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.


+08: Risposta per un posto di lavoro: In risposta ad una richiesta pubblicata sul numero di febbraio sulle liste di occupazione nel settore delle tecnologie assistive, diversi lettori ci hanno comunicato le loro idee in merito. Sia Margaret Hill, del Team per le Soluzioni Accessibili del Ministero Britannico del Lavoro e delle Pensioni, che Aidan Parr, un ricercatore presso la Fondazione per le Tecnologie Assistive (Foundation for Assistive Technology, FAST), con sede a Londra, suggeriscono di utilizzare il database online di FAST sui posti di lavoro nel settore delle tecnologie assistive, reperibile sul sito http://www.fastuk.org/list_of_all_ATJobs.php . Aidan aggiunge: “Esiste anche la Società Nordamericana di Tecnologie Assistive ed Ingegneristiche per la Riabilitazione (Rehabilitation Engineering and Assistive Technology Society of North America, RESNA). Consulta il sito: http://careers.resna.org/.


Rachel Rosenbaum scrive dagli Stati Uniti: “La maggior parte delle persone cerca lavoro tramite l’Associazione per l’Istruzione e la Riabilitazione dei Ciechi e dei Disabili Visivi (Association for Education and Rehabilitation of the Blind and Visually Impaired, AERVI) in Virginia, negli Stati Uniti (il numero di telefono è 877-492-2708, oppure 703-671-4500), oppure tramite l’Associazione del Consiglio Nazionale dei Direttori delle Strutture Private a servizio dei Ciechi e dei Disabili Visivi (Association of Agency Directors’ National Council of Private Agencies serving Blind and Visually Impaired Persons, NCPABVI – http://www.ncpabvi.org/ ), con sede nel Missouri. La persona da contattare è Roxann Mayros, il funzionario capo; il suo indirizzo di posta elettronica è: roxannmayros@agenciesfortheblind.org .


[Vi preghiamo di inviare ulteriori risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].



+09: Onda Radio: Terry Robinson, proprietario del servizio di navigazione online Describe Online, con sede in Scozia, ci scrive in risposta ai commenti di Giovanni Urso sull’accessibilità delle radio ricetrasmittenti (vedi Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, febbraio 2006): “La maggior parte dei moderni ricetrasmettitori usati da dilettanti è equipaggiata con un interface del computer che consente il controllo remoto per mezzo del computer di casa o di un apparecchio analogo, anche se per poterlo fare rimane comunque indispensabile acquistare alcune componenti extra.


Sono certo che si sono compiuti molti progressi e che i ricetrasmettitori possono essere inseriti nei computer senza tutti questi passaggi intermedi. I modelli più recenti, compreso il Kenwood TS870, sono dotati di un software proprio che simula l’esistenza di un ricetrasmettitore sul computer, ma non sono certo del livello di accessibilità di questi programmi.


Potresti acquistare un amplificatore auto-sintonizzante, in questo modo elimineresti gli ulteriori potenziali problemi di accessibilità.


Possiamo evitare molti dei limiti all’accessibilità degli interface per i ricetrasmettitori grazie al controllo remoto tramite un computer casalingo accessibile o un apparecchio analogo. Io utilizzo un vecchio computer con DOS, con sintesi vocale e barra Braille. Preferisco usare la barra Braille, perché non mi va di sentire la sintesi vocale che mi parla mentre tento di ascoltare una stazione remota.


Possiamo procurarci apparecchi di sintonizzazione automatici relativamente facili da usare, anche se non eccessivamente accessibili, per regolare le antenne, e possiamo controllare i risultati tramite un ondametro con segnale audio o con rapporto d’onda stazionario (VSWR). Possiamo anche utilizzare amplificatori auto-sintonizzanti. Io ho un attuatore di antenna con una manopola tattile, perciò riesco persino ad orientare il raggio come preferisco. Ma anche questo si può fare tramite un software, in base al segnale di chiamata o al localizzatore della stazione remota.


Forse, alcuni altri iscritti alla mailing list dei “radioamatori ciechi” sono più informati. Per iscriverti, puoi mandare una e-mail senza testo all’indirizzo blind-hams-subscribe-request@listserv.icors.org”. [Vi preghiamo di inviare ulteriori risposte all’indirizzo inbox@headstar.com]



+10: Un taglio ai prezzi: Roger Wilson-Hinds, direttore di Choice Technology (www.screenreader.co.uk ), con sede nel Regno Unito, ci scrive in risposta a Fay Rohrlach che, nel numero scorso, si lamentava del costo eccessivo delle tecnologie assistive. “Io sono cieco ed ho lavorato per molti anni nel settore delle tecnologie a basso costo. Non è facile, perché le vendite a basso costo non consentono entrate sufficienti alla commercializzazione dei nostri prodotti.


Tuttavia, abbiamo preso il toro per le corna. A luglio presenteremo uno screen reader gratuito che consentirà un accesso eccellente a Microsoft Word, alla posta elettronica, alla Rete e ad altri programmi del sistema operativo Windows. Sarà fornito gratuitamente a chi lo utilizza a casa, mentre prevediamo che le organizzazioni saranno disposte a pagare per utilizzare il nostro screen reader. La nostra iniziativa deve essere sostenibile finanziariamente. Consideriamo quello che facciamo come un’opportunità di garantire [l’acquisizione delle] conoscenze informatiche ai ciechi, indipendentemente dalle situazioni economiche”. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].



+11: Per un buon uso della rete: Il dottor Mark Magennis, Direttore del Centro per le Tecnologie di Inserimento del Consiglio Nazionale dei Ciechi d’Irlanda (www.cfit.ie ) ci scrive per rispondere a Dalia Zamuiskaite, che nel numero scorso ci aveva scritto dalla Lituania per chiedere informazioni sugli standard di accessibilità alla rete.


Mark scrive: “Lo standard internazionale per l’accessibilità ai siti web è costituito dalle Direttive di Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG), promulgate dall’Iniziativa per l’Accessibilità alla Rete (Web Accessibility Initiative) del World Wide Web Consortium (www.w3.org/TR/WAI-WEBCONTENT/). Sono un po’ difficili da leggere e da comprendere, pertanto l’Ente Nazionale Irlandese per le Disabilità (Irish National Disability Authority, NDA) ha pubblicato una fonte di informazioni con una struttura più semplice e spiegazioni più chiare delle direttive WCAG ( http://accessit.nda.ie/technologyindex_1.html ). Per quanto riguarda il software di applicazione, l’Ente NDA fornisce una valida serie di direttive funzionali ( http://accessit.nda.ie/technologyindex_4.html ).


Queste direttive riguardano il design per tutti gli utenti, tenendo in considerazione ogni genere di disabilità. Le direttive specifiche per gli handicap visivi probabilmente esistono, ma progettare in base ad un handicap specifico non costituisce mai una pratica valida. E’ discriminatorio di per sé, promuove l’idea errata che l’accessibilità riguarda il design rispetto ad alcune disabilità specifiche anziché il design rispetto alla diversità, e porta alla frammentazione della comunità dei disabili, alla perdita di importanza e a divisioni interne che in ultimo si dimostrano controproducenti per tutte le persone affette da disabilità”. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].



+12: Regolazione delle dimensioni: Geoff Adams-Spink, giornalista esperto dei problemi dell’età e della disabilità presso la BBC online, ci scrive: “Sto utilizzando Internet Explorer (IE), versione 6.0.2900.2180.xpsp.040806-1825. Sembra incapace di memorizzare le regolazioni delle dimensioni del testo, perciò sono costretto ad impostarlo ogni volta sulle dimensioni più grandi. E’ una cosa irritante e del tutto assurda: qualcuno sa dirmi come risolvere questo problema?”. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com]



[Fine della Sezione Due].



++Annuncio Speciale: Forum di discussione sull’accessibilità.


Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i Principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.


Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.


[Fine dell’annuncio speciale].



Sezione Tre – L’Opinione

- I giochi accessibili.


+11: Avventure in infiniti panorami sonori

di Justin Daubenmire


Ho fondato la BSC Games nel 2002, per realizzare giochi a computer accessibili ai ciechi ed ai disabili visivi. Mi piace moltissimo. Sono stati il mio profondo rispetto e la mia identificazione con la comunità dei ciechi ad incoraggiarmi nel progetto di creare giochi in formato audio rivolti a loro.


Eseguo la supervisione del lavoro dei dipendenti dell’azienda: programmatori, tecnici del suono, sceneggiatori, musicisti, assistenti alle vendite, assistenti tecnici, scrittori tecnici, addetti al marketing e collaudatori beta, tutte persone cieche o affette da handicap visivi.


Noi della BSC Games creiamo esattamente il tipo di giochi apprezzati dai giocatori vedenti, con una sola eccezione: la mancanza di ogni tipo di grafica. Questo ci obbliga ad essere maggiormente creativi con le immagini audio e gli apparecchi interattivi, come i pad ed i joystick. Utilizziamo i suoni per ricreare le scene dei giochi nella mente dei giocatori ciechi.


Anche se i giochi in formato audio che realizziamo sono rivolti ai ciechi, vengono utilizzati anche da parecchi giocatori vedenti che apprezzano la sfida costituita da un gioco in formato audio, perché consente loro di mettere alla prova le loro capacità in un modo diverso da quello dei giochi su base grafica. Una di questi giocatori vedenti è Anne Walzer, che ama il nostro Pipe2 Blast Chamber (http://www.bscgames.com/pipe2.asp ), un gioco in cui i giocatori assumono l’identità di un agente segreto la cui missione è impedire alla mafia di San Diego di far saltare in aria la città. “Giocare nel mondo non visivo rende più interessante immaginare che cosa si dovrebbe riuscire a fare!”, spiega Walzer. “Anziché limitarsi a guardarsi attorno e poi partire in azione, con questi giochi ho imparato ad ascoltare di più e ad essere più attenta alle istruzioni fornite dalla documentazione del gioco”.


E’ interessante vedere l’industria dei giochi accessibili creare giochi di gruppo online “multiplay”. La caratteristica divertente di questo tipo di giochi consiste nella possibilità di parteciparvi con gruppi di amici, spostandosi attraverso diverse città, andando in cerca di particolari oggetti, affrontando avventure e combattendo i nemici, assieme al gruppo. Questi giochi funzionano come un programma di chat line, così è possibile comunicare con gli amici del gruppo quando si sta svolgendo una missione in giro per il mondo. I giocatori si registrano con un nome utente e una password e pagano una quota mensile per giocare, e con buona ragione: in questo modo hanno a disposizione intere ore di divertimento..


DI solito, per realizzare questo tipo di giochi le principali aziende impiegano interi anni. Equivale approssimativamente alla produzione di un film, dal momento che bisogna applicare quasi tutti gli stessi concetti e le stesse risorse. Normalmente si dispone di diversi dipendenti: circa cinque programmatori a tempo pieno, sceneggiatori che creano i dialoghi che saranno recitati dagli attori, designer di grafica che creano le immagini per rappresentare le diverse culture e tribù ed i personaggi di ogni parte del mondo; infine, i tecnici del suono ed i musicisti devono coordinare i suoni e la colonna sonora per adattarli ai giochi e il team di programmazione deve programmare il motore che fa funzionare il tutto. I giochi multiplay costituiscono quantomeno un lavoro molto coinvolgente ed estremamente costoso.


Alla BSC Games ci troviamo nella fase esplorativa iniziale di programmazione di un gioco sia nella versione grafica che in quella audio, per consentire ai ciechi e ai vedenti di giocare assieme. E’ stato difficilissimo trovare programmatori qualificati che fornissero assistenza al progetto e consulenti in grado di darci l’istruzione necessaria; ma ora stiamo facendo progressi e speriamo che il nostro prossimo gioco sia inseribile in rete.


Più in generale, i creatori di giochi accessibili stanno compiendo lenti progressi nella programmazione dei giochi multiplay; alcune delle aziende principali sono già riuscite a raggiungere questo difficile obiettivo. I nostri progressi sono più lenti, ma notevoli. A causa delle nostre risorse limitate, dobbiamo compiere passi avanti più brevi rispetto alle principali aziende, ma fra noi creatori di giochi accessibili esiste un senso di collaborazione che difficilmente si riesce a trovare negli altri settori.


Per quanto riguarda il futuro dello sviluppo di giochi accessibili, penso che dapprima vedrete giochi in rete del tipo “uno contro uno”, e poi, in base alle risorse disponibili, giochi più complessi, a cui si può partecipare in squadre ed avere avventure in mondi diversi. Solitamente, in questo tipo di giochi il numero dei mondi è infinito, ed è questo che li rende tanto divertenti.


[Fine della Sezione Tre].



++Annuncio Speciale: Controllate l’accessibilità del vostro sito.


Headstar, la Casa editrice che pubblica il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, offre una vasta gamma di software di valutazione indipendente ed avanzato per garantire che il vostro sito web sia conforme con gli standard più alti e con la legge. Possiamo fornirvi una relazione chiara e dettagliata sull’attuale accessibilità del vostro sito ed una lista di operazioni da compiere per ottemperare ai requisiti previsti dal governo.


Nelle relazioni vengono anche riportati i risultati ottenuti dai test sulla qualità generale, come il controllo dei link. Intraprendere un’azione volta a garantire l’accessibilità costituirà un vantaggio per tutti gli utenti, renderà il vostro sito più facile da aggiornare e potrà anche migliorare la categoria del vostro motore di ricerca! Vi preghiamo di considerare che questo servizio è rivolto soprattutto alle grandi aziende con siti web o servizi di notevoli dimensioni.


Per ulteriori informazioni, vi preghiamo di inviare una e-mail all’indirizzo: access-consult@headstar.com.


[Fine dell’Annuncio Speciale].



++Sezione Quattro: Servizio Speciale

- Le forniture di tecnologie IT.


+08: Come acquistare un software senza infrangere la legge

di Ruth Loebl.


Siete informati sull’obbligo, da parte del settore pubblico, di promuovere l’uguaglianza dei disabili, che costituisce parte integrante della Legge sulla Discriminazione dei Disabili (Disability Discrimination Act, DDA)? Dal punto di vista delle associazioni di volontariato e degli enti assistenziali come l’Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (RNIB), questo obbligo, noto anche come Obbligo di Uguaglianza per i Disabili (Disability Equality Duty, DED) costituisce un grande passo avanti, mentre forse dal vostro punto di vista ha un’importanza relativa. Ma se avete a che fare con le forniture di tecnologie IT, dovreste essere informati sulla sua esistenza.


La Commissione per i diritti dei disabili (Disability Rights Commission, DRC) pubblica un codice di pratica ( http://www.drc-gb.org/thelaw/publicsectordutycodes.asp ) che offre indicazioni pratiche sul DED agli enti pubblici. Uno degli esempi riportati da questo codice afferma: “Se un ministero governativo ha intenzione di procurarsi un nuovo sistema di tecnologie IT, deve accertarsi che il suo piano di azione comprende il lavoro che dovrà effettuare per garantire che questo nuovo sistema sarà utilizzabile anche dai dipendenti con disabilità. Il piano di azione dovrebbe anche riportare il modo in cui si svilupperanno le caratteristiche tecniche, in maniera da consentire al sistema di fornire i prodotti più adatti ai clienti disabili. Ciò potrebbe rendere indispensabile un sistema per l’identificazione di quei clienti e delle loro esigenze, il che potrebbe portare, ad esempio, alla necessità di fornire documenti e lettere in formati accessibili alle persone affette da handicap visivi”.


I consulenti legali del RNIB ricevono una notevole quantità di reclami relativamente all’interazione dei cittadini con il governo. A volte, il “sistema” non riesce a fornire l’informazione richiesta in un formato leggibile per l’utente; a volte l’utente ci riesce, ma non ha nessuna possibilità di indicare la sua preferenza per un formato alternativo. Pertanto, i documenti vengono stampati ogni volta, ed il destinatario è costretto a tornare indietro e richiedere la conversione nel formato desiderato… e anche questo ogni volta.


Il momento migliore per affrontare questo problema è in occasione delle forniture, come suggerito dal codice di pratica della Commissione, ma che succede se i fornitori non mettono a disposizione nessuna opzione accessibile? Questa situazione si era presentata circa sei anni fa con un sistema di software denominato CareFirst, un sistema creato con l’obiettivo di aiutare gli enti locali a gestire i servizi sociali.


Nel 1999, il Consiglio Municipale di Glasgow stava iniziando ad utilizzare il software CareFirst nei dipartimenti dei servizi sociali, e tutto andava bene. Il sistema soddisfaceva tutte le esigenze di lavoro del Consiglio, raccoglieva i dati e li catalogava in maniera estremamente efficiente e tutti erano certi che avrebbe migliorato la qualità dei servizi ai clienti. Tuttavia, c’era un problema: CareFirst non era un software accessibile e presso il Comune di Glasgow lavoravano parecchi ciechi che avrebbero avuto la necessità di utilizzare questo sistema; del resto, anche molti residenti, in qualità di utenti del servizio, avevano bisogno che il sistema fosse accessibile.


Il Comune di Glasgow contattò un notevole numero di clienti di CareFirst e scoprì che anche loro avevano lo stesso problema. Assieme al RNIB, contattò la OLM Group, un’azienda di sviluppo di software ( http://www.olmgroup.com/ ), spiegando di che cosa aveva bisogno. Con un notevole sforzo, la OLM, il RNIB e gli utenti risolsero i problemi più immediati modificando alcuni interface del software e configurandoli perché funzionassero anche con una sintesi vocale.


Fin qui tutto bene, dunque, ma la verità è che una modifica ogni tanto non riuscirà mai a trasformare un prodotto inaccessibile in uno accessibile. Il problema reale consisteva nel fatto che la OLM non riusciva a comprendere la necessità di svolgere tanto lavoro allo scopo di ottenere l’accessibilità, che veniva percepita da questa azienda come una caratteristica secondaria rispetto ai suoi obiettivi commerciali principali.


Durante i test e la configurazione iniziale, è apparso subito evidente che far funzionare il sistema in maniera efficace sarebbe stato un lavoro lungo e che i costi avrebbero potuto essere potenzialmente notevoli”, spiega Brian Paterson, del Consiglio Municipale di Glasgow. “Ci siamo anche resi conto che gli altri utenti disponevano di diversi livelli di conoscenze, di comprensione e di sviluppo; di conseguenza, l’unica scelta sensata era quella di un approccio unitario”.


Il Consorzio per l’Accesso a CareFirst venne pertanto costituito nel 2002 ed era formato da clienti di CareFirst provenienti dagli enti locali di tutto il Regno Unito. Le quote di partecipazione fornirono un contributo alla campagna e all’assistenza agli utenti finali, oltre che alla creazione di un sito web accessibile ( http://www.cfaccess.org.uk/ ).


Vedendo che numerosi clienti in tutto il Regno Unito ritenevano l’accessibilità un argomento di primaria importanza e che doveva essere affrontato, l’azienda OLM iniziò ad apprezzare i benefici di un prodotto che fosse accessibile a tutti gli utenti, non soltanto a quei pochi che utilizzavano la sintesi vocale.


La procedura richiese un tempo più lungo di quanto inizialmente previsto dai membri del consorzio (da quel primo contatto iniziale dovevano passare sei anni) ma, quando la OLM di recente ha annunciato l’uscita del la versione più recente di CareFirst, il consorzio è stato in grado di presentarlo come un prodotto totalmente accessibile, contribuendo in maniera determinante al suo successo commerciale.


Il software ora è diventato un’applicazione fornita da un browser, l’usabilità è migliorata enormemente (e non soltanto per i disabili, ma per tutti gli utenti) e, per svilupparne una versione accessibile, la OLM non ha dovuto investire più denaro di quanto avrebbe fatto per un prodotto inaccessibile. Il consorzio ha compiuto la sua missione e ben presto verrà sciolto.


Lavorando assieme, noi membri del consorzio abbiamo imparato molte cose sulla maniera di rendere accessibile un software, e non soltanto dal punto di vista tecnico. Abbiamo imparato che molti piccoli passi avanti possono portare a risultati incredibili, con il passare del tempo; abbiamo imparato il potere della collaborazione e l’importanza di unire molti diversi interessi per ottenere un obiettivo comune.


Abbiamo imparato che ottemperare alle normative sull’accessibilità può costituire un vantaggio anche per i fornitori: conoscendo la crescente importanza dell’Obbligo di Uguaglianza per i Disabili, la OLM può domandare ai suoi fornitori se i prodotti della concorrenza ottemperano a quanto previsto dalla Legge sulla Discriminazione dei Disabili.


Forse però la lezione più importante in assoluto è stata quella che ora i fornitori sono maggiormente attenti alle richieste dei clienti, più ancora che a quelle dei benintenzionati rappresentanti di comunità di utenti, come il RNIB. Il denaro si fa sentire molto di più di una discussione sui benefici dell’accessibilità.


NOTA: Ruth Loebl è Funzionario Anziano per lo Sviluppo delle Tecnologie IT presso il RNIB (http://www.rnib.org.uk/technology ).


[Fine della Sezione Quattro].



++NOTE FINALI.


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ISSN 1476-6337


[Fine del notiziario.]