+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.
- NUMERO 94, OTTOBRE 2007.
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++
NUMERO 94 – IN QUESTO NUMERO
Sezione Uno: Notizie.
01: Proposto un ultimatum sull’accessibilità per i siti del governo britannico
-
il dominio 'gov.uk' potrebbe essere ritirato in caso di mancata
conformità.
02: Un professionista di information
technology, disabile visivo, vince una causa per discriminazione
-
Intentata contro la Siemens in Irlanda dopo alcuni problemi in una
richiesta di assunzione.
03: I creatori di un programma BBC
per l’apprendimento lottano per evitarne la sospensione
- “La
casa di Benjamin” è stata chiusa a seguito di una causa di
concorrenza.
Notizie in breve: 04: Correzione sull’indennità – vedere il numero scorso; 05: Biblioteche virtuali – i servizi internazionali di libri elettronici; 06: I punti salienti di Leopard – le caratteristiche di accesso del sistema operativo di Apple.
Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.
08:
Un ritratto della Cina – aggiornamento a livello nazionale; 09: Una
consulenza sul suono – I menu vocali per l’iPod.
Sezione
Tre: Relazione sulla Conferenza - Techshare.
10: Un accesso
convenzionale: Circa 14 dei 32 articoli della “Convenzione sui
diritti delle persone con disabilità” delle Nazioni Unite
fanno riferimento alle tecnologie, e le Nazioni Unite oggi raccolgono
informazioni dai Paesi membri su come garantire la realizzazione di
questi progetti. Nel Regno Unito, questa procedura è iniziata
in occasione della recente conferenza Techshare.
Sezione
Quattro: L’istruzione.
11: Lavorando con Moodle: Nick Freear e
Chetz Colwell ci parlano della loro esperienza su come garantire
l’accessibilità di Moodle, la piattaforma online di
apprendimento open source ampiamente diffusa e situata presso la Open
University del Regno Unito, dove uno studente su venti è
affetto da una disabilità.
[Fine
dei contenuti].
++Annuncio
Speciale: Conferenza e-Democracy '07
- 08 Novembre 2007, Londra
-
http://www.headstar-events.com/edemocracy07
.
Martha Lane Fox, imprenditrice di Dot.com, Dominic Tinley, webmaster del Parlamento del Regno Unito e fondatore di Demos, e Theresa May, leader ombra della Camera dei Comuni, sono alcuni degli importantissimi relatori che potremo ascoltare in occasione di e-Democracy '07, la conferenza annuale organizzata da Headstar sulla funzione della Rete e delle altre nuove tecnologie per un miglior funzionamento della democrazia.
Giunto
ormai alla terza edizione, questo evento diventerà la
principale conferenza e mostra del Regno Unito relativa alla
democrazia elettronica; quest’anno sarà incentrata sulla
democrazia elettronica a livello locale, con una disamina della
democrazia elettronica in Nuova Zelanda, delle petizioni elettroniche
presentate al numero 10 di Downing Street, e del ruolo delle reti
sociali e dei mondi virtuali nella democrazia elettronica.
A
tutt’oggi, fra gli sponsor ed i sostenitori troviamo ICELE (il
Centro internazionale per l’eccellenza della democrazia elettronica
locale), Cisco, la Hansard Society, Screenreader.net, il Distretto
Amministrativo di Redbridge, Londra, MySociety.org e Prospect.
Per
informazioni sui costi e per l’iscrizione, consultare il sito:
http://www.headstar-events.com/edemocracy07.
[Fine
dell’Annuncio Speciale].
++Sezione Uno: Notizie.
01:
Proposto un ultimatum sull’accessibilità per i siti del
governo britannico.
I
siti web governativi potrebbero essere privati del nome di dominio
“gov.uk” se continueranno a non conformarsi ai nuovi e rigidi
standard di accessibilità per gli utenti disabili, in base ad
una bozza riservata di proposta esaminata dal Bollettino del Governo
Elettronico, la pubblicazione associata al Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità.
Le direttive, intitolate “Come
creare siti web onnicomprensivi: l’accessibilità incentrata
sull’utente”, sono attualmente in fase di redazione presso
l’Ufficio Informativo Centrale, l’organo di Whitehall che assiste
gli enti pubblici in occasione delle campagne di comunicazione.
Se tali direttive verranno approvate, i siti web governativi attualmente esistenti avranno tempo fino al dicembre del 2008 per ottenere lo standard “AA” imposto dalle Direttive sull’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG) sviluppate dal World Wide Web Consortium. Tutti i nuovi siti dovranno invece ottenere tale standard fin dall’inizio.
“Qualsiasi
nuovo sito approvato dalla Sotto-Commissione del Consiglio dei
Ministri per l’Impegno a Livello Pubblico e per la Fornitura di
Servizi dovrà essere conforme a queste direttive fin dal
momento dell’apertura”, viene affermato nella bozza delle
direttive. “I siti indipendenti preesistenti dovranno ottenere
questo livello di accessibilità entro il mese di dicembre del
2008; i siti web che non conseguiranno il livello previsto di
conformità saranno soggetti ad una procedura di ritiro del
nome di dominio gov.uk, come previsto nella Denominazione e
Registrazione dei Siti Web".
Per
il governo, conformarsi a queste direttive sarà impegnativo
quanto scalare una montagna, vista la situazione attuale. Nessuno dei
siti web governativi aveva ottenuto il livello “AA”, secondo la
ricerca più esauriente condotta in questo settore e pubblicata
dall’Ufficio del Consiglio dei Ministri nel 2005 nell’ambito
della Presidenza britannica dell’Unione Europea. Soltanto il 3% dei
siti web governativi dell’Unione Europea aveva ottenuto il livello
minimo “A” (http://fastlink.headstar.com/coi2
).
Il
documento dell’Ufficio Informativo Centrale comprende indicazioni
su come conformarsi agli standard richiesti quando si commissionano
nuovi siti web, su come controllarne la conformità con le
Direttive WCAG, e su come coinvolgere le persone disabili nella
pianificazione e nella verifica di questi siti web. Molti degli
elementi essenziali sono presenti nella Specifica Aperta al Pubblico
(Publicly Available Specification, PAS 78:2006) intitolata “Guida
alle Pratiche Corrette nel Commissionare un Sito Web Accessibile”,
secondo l’Ufficio Informativo Centrale
(http://fastlink.headstar.com/pas3).
Tuttavia,
l’Ufficio riconosce che modificare i siti web attualmente esistenti
per migliorarne l’accessibilità sarà più
difficile e più costoso.
NOTA: Per esprimere i vostri commenti su questo articolo o sulle questioni che solleva, visitate il nostro nuovo servizio del “Notiziario Internazionale sull’Accessibilità In Diretta”, sul sito http://www.headstar.com/eablive.
+02:
Un professionista di information technology, disabile visivo, vince
una causa per discriminazione.
Un
professionista di information technology, disabile visivo, ha
ricevuto da un Tribunale del Lavoro irlandese un indennizzo di 12.000
euro quale risarcimento, a seguito dell’accertamento, da parte del
Tribunale, che le procedure di assunzione utilizzate dall’azienda
multinazionale Siemens erano discriminatorie nei confronti dei
candidati all’assunzione affetti da disabilità.
Il
Tribunale del Lavoro di Dublino ha concluso che a Martin O’Sullivan
“è stata negata la possibilità di partecipare in
maniera completa alla procedura di selezione a causa della sua
disabilità. Ciò significa che l’intera procedura di
selezione è stata invalidata a causa della discriminazione
compiuta” (per ulteriori informazioni, consultare il sito:
http://fastlink.headstar.com/siem1
).
Per O'Sullivan, questa decisione ha costituito la fine di una battaglia durata due anni e mezzo e volta a dimostrare che la procedura di assunzione utilizzata dalla Siemens era discriminatoria nei confronti di alcuni candidati a causa delle loro disabilità, in contrasto con la Legge Irlandese sull’Uguaglianza nell’Occupazione.
Nel novembre del 2004, O’Sullivan aveva presentato alla Siemens una domanda di assunzione per un incarico di Specialista di Sostegno per l’information technology. Ai candidati era stato richiesto di completare un testo scritto e di partecipare ad un colloquio, ma quando O’Sullivan aveva richiesto una copia del testo scritto redatta in un formato elettronico accessibile, questa gli era stata rifiutata. "Invece, mi hanno posto alcune domande durante il colloquio. Le domande che mi sono state fatte in tale occasione non erano esaurienti quanto quelle poste ai candidati che avevano compilato il testo scritto. Mi sono reso conto che questo mi avrebbe messo in una posizione di svantaggio al momento di valutare la mia domanda di assunzione per quell’incarico”, ha spiegato O’Sullivan al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.
Quando
O'Sullivan venne informato che la sua candidatura non era stata
accettata, telefonò alla Siemens per saperne di più.
“Ero certo di aver subito una discriminazione, perciò mi
misi in contatto con loro… per domandare se il mio handicap visivo
era il motivo reale per cui avevano deciso di non darmi
quell’incarico. Mi risposero di sì”, racconta O'Sullivan.
O’Sullivan,
che oggi lavora per la IBM nell’ambito del Progetto di Accesso
Facilitato alla Rete, ha raccontato al Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità che il tempo impiegato per risolvere la
questione ha rappresentato il problema principale nella causa contro
la Siemens. "Per me, l’esperienza [di essere interrogato in
tribunale] non è stata particolarmente stressante; l’unico
aspetto frustrante è stato tutto il tempo che ci è
voluto, quasi due anni e mezzo, per riuscire ad arrivare ad una
conclusione”, ha dichiarato.
NOTA:
Per esprimere i vostri commenti su questo articolo o sulle questioni
che solleva, visitate il nostro nuovo servizio del “Notiziario
Internazionale sull’Accessibilità In Diretta”, sul sito
http://www.headstar.com/eablive.
03:
I creatori di un programma BBC per l’apprendimento lottano per
evitarne la sospensione.
I creatori di una risorsa online gratuita di apprendimento, dedicata ai bambini con disabilità visive, originariamente sviluppata dalla BBC ma la cui pubblicazione è stata sospesa a seguito dei reclami sporti dai fornitori del settore privato di software per l’istruzione, stanno cercando aiuto per rendere tale programma nuovamente disponibile al grande pubblico.
"La casa di Benjamin" è un gioco che si propone di insegnare l’alfabeto, il Braille e le tecnologie IT tramite il giro virtuale della casa del poeta inglese Benjamin Zephaniah. Questo programma è una delle centinaia di risorse online gratuite dedicate agli studenti dai cinque ai sedici anni, disabili e non, sviluppate fra il 2003 e il 2006 sotto l’egida del “curriculum digitale” della BBC, noto anche come “BBC Jam”.
Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione della BBC ha deciso di sospendere Jam appena un mese prima della sua attivazione, dopo che alcune aziende del settore privato avevano minacciato una causa perché ritenevano che avrebbe potuto danneggiare i loro interessi commerciali. "Abbiamo il primo software per l’apprendimento dell’alfabeto in inglese e in Braille, ma non possiamo pubblicarlo”, ha dichiarato Jonathan Hassell, Direttore per l’accessibilità di BBC Jam, ai convenuti alla conferenza annuale Techshare, sponsorizzata dal RNIB e tenutasi questo mese.
Hassell
e l’altro creatore della risorsa, Nick Kind, dell’organizzazione
non profit per l’istruzione elettronica denominata Spark Learning (
http://www.sparklearning.com/
), si sono rivolti, a nome del team dei programmatori, ai delegati,
perché li aiutassero a trovare un modo per portare avanti il
loro programma. “Abbiamo una possibilità di pubblicarlo e di
trasformare la vita dei ragazzini”, ha dichiarato Hassell. Nick
Kind ha creato un blog per parlare della sospensione di Jam
(presentato originariamente nell’ottobre del 2008):
http://nickkind.blogspot.com/
.
Gli utenti di “La Casa di Benjamin” possono incontrare personaggi pittoreschi che vivono all’interno della casa, compreso un ragno e un aspirapolvere, ascoltare poesie e racconti, partecipare a giochi di grammatica e di lingua mentre navigano attraverso le stanze e fra i vari mobili. “Volevamo fare qualcosa che non era mai stato fatto in precedenza, sfruttando il fantastico archivio dei materiali della BBC”, ha raccontato Hassell ai delegati. Il gioco era stato collaudato in tutto il Paese, “da Glasgow alla Cornovaglia”, ha dichiarato.
Un
particolare insolito: la sua progettazione aveva preso in
considerazione utenti disabili e normodotati.
Tutti
i contenuti della Casa di Benjamin sono forniti di audio e di
semplici descrizioni di testo relative alla disposizione della casa,
comprendenti descrizioni di ciò che si può vedere,
sentire e odorare nella casa a ogni fase del “giro”. Il gioco era
stato sviluppato soprattutto per essere utilizzato a casa e “ridurre
il divario casa-scuola per mezzo di Internet”, ha spiegato
Hassell.
NOTA: Per le informazioni precedentemente pubblicate
dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità su BBC Jam,
consultate i nostri archivi aperti al pubblico e cercate l’articolo
intitolato “Appiccicoso di nome e di fatto”, pubblicato sul
numero di gennaio del 2007, nella Sezione Tre, presso il sito:
http://www.headstar.com/eab/archive.html
.
++Notizie in Breve:
+04:
Correzione sull’indennità: Nello scorso numero del
Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, avevamo
erroneamente scritto che l’Indennità per la Disabilità
(Disability Living Allowance) è un sussidio basato sul
reddito, mentre in realtà non dipende né dal reddito né
dai risparmi. Vorremmo scusarci per questo errore.
+05:
Biblioteche virtuali: Per la prima volta, oltre 34.000 libri in
formato audio accessibile sono stati messi a disposizione degli
abbonati di tutto il mondo da Bookshare.org, un’organizzazione non
profit con sede negli Stati Uniti. Questa collezione è
costituita da libri in lingua inglese, ma comprende anche 1.000 testi
in spagnolo. L’abbonamento costa 75 dollari, meno di 40 sterline,
per il primo anno, ed è pagabile con carta di credito:
consultare il sito http://fastlink.headstar.com/bookshare1
. Nel frattempo, oltre mille audiolibri scaricabili in formato MP3
sono stati messi a disposizione del pubblico dal rivenditore online
eMusic, con sede negli Stati Uniti; l’abbonamento costa soltanto
9,99 dollari, pari a circa 5 sterline. Per informazioni, consultare
il sito: http://fastlink.headstar.com/emusic1
.
+06: I punti salienti di Leopard: Fra le caratteristiche
avanzate di accessibilità del sistema operativo più
recente di Apple troviamo un supporto per i display Braille e per i
dispositivi portatili per appunti, oltre ad un’emissione vocale dal
suono più naturale. La nuova caratteristica di Leopard per
VoiceOver” permette di esaminare un oggetto o un settore in una
finestra accessibile, utilizzando “punti salienti” ed informando
l’utente ogni volta che si verifica un cambiamento. Per
informazioni, consultare il sito:
http://fastlink.headstar.com/leopard1
.
[Fine della Sezione Uno].
++Sezione
Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.
Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.
+08:
Un ritratto della Cina: Kevin Chow, un cieco residente a Hong Kong,
ci ha scritto in risposta all’articolo da noi pubblicato nel numero
scorso, “La distanza fra i diritti e la realtà”, scritto
da Julie Howell e riportato nella Sezione Tre. “Ho letto con grande
interesse l’articolo della signora Howell, ci scrive, relativo al
suo viaggio in Cina. Molti appartenenti a gruppi svantaggiati, in
Cina, sono ancora privi dei benefici delle tecnologie IT,
specialmente coloro che vivono nelle zone rurali, ma sono stato
testimone dei grandi passi avanti compiuti dal governo cinese negli
ultimi anni, nel tentativo di ridurre il divario digitale per le
persone affette da disabilità visive”.
“Riporto
qui di seguito alcuni fra i programmi e le iniziative più
importanti: nel 2004, si è tenuta a Pechino la prima
Conferenza Nazionale sull’Informazione Accessibile, che ora credo
sia diventata un evento a cadenza annuale; questa conferenza, che si
prefigge l’obiettivo di promuovere le tecnologie digitali
accessibili e i servizi elettronici per le persone disabili, ha
ottenuto un grandissimo successo e il sostegno di molti fra i grandi
nomi dell’industria delle tecnologie IT, come Microsoft, IBM e HP.
“La Federazione Cinese delle Persone Disabili (China Disabled Person's Federation, CDPF) ha avviato costi gratuiti di formazione sulle tecnologie IT in molte città, allo scopo di insegnare ai disabili l’uso del computer e la navigazione in rete.
“Tuttavia, l’iniziativa più importante è costituita dal sostegno fornito allo sviluppo di apparecchi di tecnologie assistive per i disabili. In Cina è possibile acquistare uno screen reader di produzione cinese con un numero ragionevole di funzioni, anche se non paragonabile a quelle di JAWS o di SuperNova, pagando circa 60 sterline, un telefono cellulare comprendente funzioni di sintesi vocale decisamente avanzate per meno di 70 sterline, ed un apparecchio MP3 dotato di sintesi vocale pagando soltanto 40 sterline.
“Se esaminiamo il divario digitale nei Paesi in via di sviluppo, credo che l’ostacolo più notevole che impedisce ai disabili di ridurre tale divario sia costituito dal costo proibitivo della maggior parte degli strumenti di tecnologie assistive attualmente prodotti nei Paesi occidentali. Vale la pena di esaminare il modo in cui la Cina produce ausili a basso costo per le persone che ne hanno bisogno. Prego chiunque desideri discutere ulteriormente questo argomento di contattarmi. [vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+09:
Una consulenza sul suono: Molte persone ci hanno scritto per
rispondere alla richiesta di John Turley su come accedere al suo iPod
Apple. John voleva sapere se le informazioni che appaiono sullo
schermo possono essere convertite in formato audio. Rich Caloggero,
Ricercatore per l’Accessibilità presso il Centro Nazionale
per i Media Accessibili, suggerisce a John di scaricare “Rockbox”
(http://www.rockbox.org/).
Rich scrive: “Si tratta di un “firmware”, in sostanza di un software di sistema, che puoi caricare sul tuo lettore. Converte in formato audio i menu e le funzioni. Io non possiedo un lettore MP3, perciò non ho un’esperienza diretta di questo software, ma ne ho sentito parlare molto bene”.
Il software Rockbox funziona su una vasta gamma di lettori, compresa la maggior parte degli iPod: sulla home page del suo sito web si può vedere l’elenco completo.
Anche Akbar Currim ci ha scritto da Bombay, in India, per consigliare Rockbox, che comprende anche la comunicazione online: “Oggi sono disponibili gli archivi per il sistema Tech Talk di istruzione su Rockbox, il sistema open source di firmware che rende accessibili la maggior parte dei lettori MP3 di serie, sui podcast, su Windows Vista e su molti altri sistemi. Consulta il sito: http://accessibleworld.org/show.php?contentid=43".
Anche Anna Dresner, autrice di alcuni testi sull’accessibilità dei lettore, ci ha scritto dagli Stati Uniti per consigliare Rockbox, ed ha aggiunto:
“Esiste
anche un programma denominato VoiceBox che trova i file sul lettore e
crea clip vocali, in modo da consentire a Rockbox di pronunciare i
nomi dei file e delle cartelle. Questo software è ancora in
fase di sviluppo, pertanto non è sempre stabile quanto si
vorrebbe, ma può costituire una valida opzione se la cosa non
ti preoccupa particolarmente. Per ulteriori informazioni, consulta il
Portale sui Lettori Portatili di Brian Hartgen, sul sito
http://www.hartgen.org”.
[vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo
inbox@headstar.com].
[Fine
della Sezione Due].
++Sezione
Tre: Relazione sulla Conferenza
- Techshare 2007.
+10:
L’accesso convenzionale
di Derek Parkinson.
L’accesso da parte delle persone disabili ai servizi online, compresi quelli relativi al governo elettronico, diventerà ben presto un punto focale degli sforzi compiuti dalle Nazioni Unite (ONU) per promuovere i diritti umani, secondo quanto comunicato ai partecipanti a Techshare 2007, una conferenza organizzata in questo mese dal Royal National Institute for Blind People (RNIB; http://www.rnib.org.uk/techshare).
La
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili è
la prima convenzione sui diritti umani di questo millennio, e quasi
la metà di questa convenzione è stata dedicata
all’accesso alle tecnologie informative, secondo quanto dichiarato
da Axel Leblois, direttore dell’Iniziativa Globale per l’Insieme
delle Tecnologie di Informazione e Comunicazione (Global Initiative
for Inclusive Information and Communication Technologies, G3ICT).
“Fra gli aspetti fondamentali troviamo la definizione di disabilità, per cui è stato compiuto un importante passo avanti nel riconoscere che la società è in parte responsabile delle barriere che le persone affette da disabilità devono affrontare. Altrettanto significativa è l’attenzione dedicata all’impiego delle tecnologie IT. La convenzione comprende 32 articoli, di cui 14 relativi alle tecnologie IT”, ha dichiarato Leblois, la cui organizzazione dirige il tentativo delle Nazioni Unite di valutare i progressi compiuti dalle diverse nazioni nel garantire l’accessibilità delle tecnologie.
La Convenzione è stata firmata da circa 114 Paesi da quando è stata presentata, nel marzo del 2007, ha affermato Leblois, aggiungendo che il passo successivo per questi Paesi è costituito dalla ratifica della Convenzione e dall’inserimento dei suoi articoli nelle legislazioni nazionali quando ciò si dimostrerà necessario. “A breve termine, la maggior parte degli Stati esaminerà la propria legislazione e la adeguerà alla Convenzione; alcuni Paesi dovranno introdurre parecchie nuove leggi, mentre altri, come ad esempio il Regno Unito, potranno identificare i vuoti legislativi ed intraprendere le azioni necessarie a colmarli”, ha dichiarato Leblois. Il settore pubblico svolgerà un ruolo fondamentale nella messa in pratica della Convenzione, secondo Leblois: “Il governo deve fare qualcosa; in molti casi, dovrà modificare i regolamenti sulle forniture, a cominciare dalle forniture al settore pubblico”.
Più tardi, Leblois ha presieduto una tavola rotonda a cui hanno partecipato rappresentanti di tutti i settori, con l’obiettivo di identificare gli esempi di pratiche corrette per garantire alle persone affette da disabilità l’accesso alle nuove tecnologie. Il settore pubblico, nel Regno Unito, ha basato il suo approccio su due elementi fondamentali: la legislazione e gli standard, secondo quanto affermato dai partecipanti. La Legge sulla Discriminazione dei Disabili fissa i principali requisiti legali per l’accesso alle tecnologie, prevedendo inoltre normative speciali per il settore pubblico, come la Normativa sull’Eguaglianza dei Disabili, che impone agli enti pubblici di promuovere attivamente gli interessi delle persone affette da disabilità.
Il governo britannico dispone anche di standard obbligatori per le tecnologie IT del settore pubblico, volti a garantire che i servizi online abbiano un livello decisamente alto, secondo quanto dichiarato dai partecipanti. Alcuni di questi standard, come le Direttive per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines), redatte da uno speciale gruppo di interesse del World Wide Web Consortium, sono di tipo internazionale, mentre altri sono semplicemente "fatti in casa", ha riferito Leblois.
Questo approccio ha consentito di ottenere alcuni miglioramenti, ma il settore pubblico del Regno Unito potrebbe fare molto di più per migliorare l’accessibilità dei servizi elettronici, hanno dichiarato i partecipanti. Gli standard obbligatori e la legislazione possono incoraggiare un approccio di tipo graduale all’accessibilità, anziché porre l’accento sulle necessità degli utenti finali, ha riferito Leblois. Alcuni dei siti web governativi, nel Regno Unito, sono conformi ai requisiti di accessibilità dal punto di vista tecnico, tuttavia continuano ad essere complicati e poco gratificanti da utilizzare per le persone con disabilità, è stato dichiarato durante la tavola rotonda. Si è compiuto uno sforzo decisamente superiore per promuovere gli standard di accessibilità per i servizi elettronici rispetto a quello volto alla condivisione delle pratiche corrette ed alla fornitura di un sostegno reale agli enti che fanno fatica ad applicarli; inoltre, non si è riscontrato un notevole impegno nel controllo della conformità agli standard.
In molti enti pubblici, è difficile identificare una singola persona o un singolo reparto, all’interno di un’organizzazione del settore pubblico, che abbia assunto la responsabilità dell’accessibilità dei servizi elettronici, hanno dichiarato i partecipanti all’assemblea. Fino a non molto tempo fa, il governo elettronico britannico aveva un suo garante nella figura del “delegato elettronico”, ma le persone che hanno occupato tale carica, dapprima Alex Allan e in seguito Andrew Pinder, hanno ricevuto l’incarico di promuovere lo spostamento dei servizi elettronici al settore pubblico anziché l’accessibilità in particolare, ha riferito Leblois. Infine, la responsabilità dei siti web del governo centrale è stata ripartita fra l’Ufficio del Consiglio dei Ministri, l’Ufficio Informativo Centrale e il Ministero per il Lavoro e le Pensioni, hanno spiegato i convenuti alla tavola rotonda.
Questa mancanza di definizione di una precisa responsabilità è visibile anche negli organismi del governo locale, a detta dei partecipanti. Tuttavia, alcuni municipi hanno compiuto notevoli progressi ed il governo centrale potrebbe prendere esempio da loro, ha riferito Leblois. I convenuti hanno dichiarato che i successi ottenuti dai singoli comuni possono frequentemente essere dovuti al desiderio di distinguersi dagli enti locali analoghi, oppure alla fortuna di poter contare su dipendenti fortemente motivati, a livello personale, nei confronti dell’accessibilità. Anche il governo locale sottopone ad una revisione i risultati ottenuti, con iniziative come l’indagine annuale “Meglio Connessi” (Better Connected), condotta dalla Società della Gestione delle Tecnologie IT, che esamina i siti web comunali. Gli altri risultati resi noti al pubblico e relativi ai progressi compiuti dal governo sono quelli derivanti dall’impegno di alcune organizzazioni, come il RNIB, nella promozione delle buone prassi, però le cerimonie di premiazione non possono sostituire una valutazione a largo raggio dell’accessibilità, ha riportato Leblois. Nel complesso, il risultato ottenuto dal governo è costituito da progressi piuttosto episodici.
Il primo risultato visibile della convenzione sarà costituito dalla pubblicazione, entro il mese corrente, di una ricerca della G3ICT, suddivisa in base a quattro argomenti: gli esempi di buone prassi, l’analisi delle barriere all’accessibilità da parte dei fornitori del settore privato, gli standard e il miglior sistema per uniformarli e, infine, la legislazione ed i regolamenti, ha dichiarato Leblois, aggiungendo che la ricerca verrà pubblicata in formato stampa e in altri formati elettronici accessibili. “Vogliamo incoraggiare l’invio di risposte, vorremmo che le persone ci mandassero i loro studi su questi argomenti”, ha affermato ancora Leblois.
[Fine della Sezione Tre].
++Sezione
Quattro – Servizio Speciale
- L’istruzione.
+11:
Lavorando con Moodle
di
Nick Freear e Chetz Colwell.
La Open University (Università aperta) è l’unica università del Regno Unito che opera nel settore dell’istruzione a distanza, con la missione di essere “aperta alle persone, ai luoghi, ai metodi ed alle idee”. E’ una delle più grandi università europee, con circa 150.000 studenti, e uno studente su venti dichiara di essere affetto da un qualche tipo di disabilità.
Nell’ottobre
del 2005, la Open University ha adottato il sistema open source di
software per l’apprendimento denominato “Moodle” come ambiente
virtuale per l’istruzione. Moodle è un sistema di gestione
dell’istruzione o dei corsi fondato su un modello di apprendimento
in base al quale i discenti sono anche docenti, e viceversa. Gli
studenti, gli insegnanti ed i lettori accedono a Moodle via Internet,
mediante i loro browser di rete.
Questo software era stato
inizialmente sviluppato da Martin Dougiamas di Perth, in Australia,
nel 2002, come parte di un progetto di dottorato di ricerca, basato
sulle sue esperienze come amministratore di un sistema universitario.
E’ un software open source, come Linux e Mozilla Firefox, il che
significa che chiunque può scaricarlo, modificarlo ed
utilizzarlo per l’insegnamento. Il nome Moodle sta per “Ambiente
di Apprendimento Dinamico Modulare Orientato sulla Materia (Modular
Object-Oriented Dynamic Learning Environment) e dispone di molte
attività modulari che possono essere mescolate o affiancate:
blog, forum, glossari, quiz, wiki, eccetera. Dispone anche di
numerose caratteristiche inseribili, compresi i formati dei corsi, le
domande tipiche, i filtri per il testo, i pacchetti linguistici e gli
argomenti (per la progettazione): in tutto sono circa 20.
Oggi esistono più di 25.000 siti registrati di utenti di Moodle nelle università, nei college, nelle scuole, nel governo e nelle aziende di ogni parte del mondo, in 75 lingue diverse. Dal 2005 in poi, la Open University ha finanziato e partecipato a un grande numero di lavori di sviluppo di questo progetto, comprese le modifiche necessarie per ottenere l’accessibilità (assieme ai gruppi italiani di ricerca FORMEZ e ISS). L’uso a livello globale di Moodle induce a ritenere che questi sviluppi saranno estremamente utili per molti utenti all’interno dell’Università, del Regno Unito, e anche all’estero.
A partire dal febbraio del 2006, sono state effettuate verifiche dell’accessibilità da parte di esperti che hanno coinvolto la maggior parte degli strumenti e delle attività di Moodle. Il test iniziale consisteva in un lungo elenco di argomenti che sono divenuti in seguito i punti di riferimento per gli ulteriori sviluppi dell’accessibilità. Vengono effettuate anche verifiche a cadenza regolare assieme agli studenti, siano essi affetti o meno da disabilità. Dal dicembre del 2006 sono stati effettuati tre cicli di verifiche, con il coinvolgimento di 32 studenti, 14 dei quali affetti da handicap. Tali verifiche erano incentrate sui siti web dei corsi, sui forum, sui wiki, sui quiz e sui profili. Queste verifiche condotte dagli studenti consistono in sessioni di osservazione basate sulla tecnica del “pensare ad alta voce”, con gli studenti che svolgono incarichi di tipo realistico in un contesto formativo.
I problemi di accessibilità identificati durante le verifiche condotte dagli esperti e dagli studenti verranno eliminati ad ogni nuova edizione di Moodle. Nella versione 1.6, pubblicata nel giugno del 2006, è stato inserito il testo ALT mancante, sono state utilizzate alcune codifiche per i titoli, una serie di tabelle sono state eliminate, il contrasto cromatico è stato migliorato e, per gli elenchi, sono state fornite alcune codifiche particolari.
Nella versione 1.8, pubblicata nel marzo del 2007, è stata adottata una “biblioteca” di modelli, allo scopo di standardizzare i modelli presenti e di utilizzare i modelli di codifica più adatti, e questo lavoro è tuttora in corso. Sono state eliminate alcune etichette poco chiare, alcune scorciatoie di tastiera sono state inserite nell’editor del testo, sono state fornite alcune alternative di trasmissione di informazioni quando si utilizza un solo colore o un solo formato, è stato inserito un ulteriore elenco di codifiche e si è operato in modo da garantire che tutti gli aspetti del software fossero utilizzabili senza Javascript.
Nella prossima edizione, la cui uscita è prevista per ottobre 2007, è già stata comunicata la presenza di ulteriori miglioramenti per le codifiche, ed è previsto l’inserimento di un nuovo elenco di codifiche. Si spera che le future versioni di Moodle (la versione 2.0 è prevista per la metà del 2008) risolveranno alcuni notevoli problemi, compresa l’eliminazione delle tabelle rimaste, ulteriori miglioramenti dei moduli e l’eliminazione delle rimanenti etichette poco chiare.
Ovviamente, quando si lavora su un progetto su vasta scala di questo genere, ci sono diversi problemi da affrontare. Per iniziare, esiste la difficoltà dell’eliminazione retrospettiva degli ostacoli all’accessibilità. Moodle è un sistema vasto e complesso, con oltre un milione di righe di codice nel sistema di base, e un tempo di sviluppo calcolato attorno a 275 persone/anno. I programmatori utilizzano un numero elevato di dispositivi differenti, pertanto individuare i problemi ed eliminarli non è un lavoro semplice. In secondo luogo, anche se alla lunga sarà possibile risolvere I problemi di accessibilità per le interfacce utenti, è molto più difficile garantire l’accessibilità agli insegnanti e al materiale prodotto dagli studenti. Ad esempio, nell’utilizzo di strumenti di collaborazione come i wiki ed i forum diventa difficile fare in modo che gli studenti utilizzino etichette per i titoli e link corretti all’interno dei testi quando realizzano i vari contenuti online; naturalmente, ciò vale per tutti i contenuti online realizzati dagli utenti.
Fra gli altri problemi da affrontare, c’è l’aumento della conoscenza dei problemi e delle tecniche relative all’accessibilità nel gruppo di programmatori, sia stipendiati che volontari, provenienti da background di tipi diversi; ciò vale particolarmente per i moduli creati da terze persone, per gli argomenti e per i pacchetti linguistici.
Il potenziale dell’istruzione online per la partecipazione allargata dovrebbe trasformare l’esperienza dell’apprendimento per molte persone, comprese quelle con disabilità. Speriamo che i miglioramenti apportati all’accessibilità di Moodle contribuiscano a conseguire questo obiettivo.
NOTA:
Il Dr. Nicholas Freear è il Programmatore Tecnico per le
Soluzioni di Apprendimento e Insegnamento, e il Dr. Chetz Colwell è
il Funzionario del Progetto per l’Accessibilità del team di
Media per l’Apprendimento, presso l’Istituto delle Tecnologie di
Apprendimento della Open University: per informazioni, consultare il
sito: http://iet.open.ac.uk/aem
.
[Fine della Sezione Quattro].
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Speciale: Forum di discussione sull’accessibilità.
“Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i Principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.
Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.
[Fine dell’annuncio speciale].
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L’azienda Braille Translations (Trascrizioni Braille) fornisce un servizio rapido, di alta qualità ed a costi contenuti, di versioni Braille di qualsiasi documento. Siamo in grado di fornire menu, opuscoli rivolti al pubblico e biglietti da visita in Braille e di aiutarvi ad ottemperare alla Legge sulla Discriminazione dei Disabili. Possiamo fornirvi anche versioni Braille di materiali in stampa ingrandita, audiocassette o CD audio.
Possiamo inoltre produrre cartelli accessibili, compresi i cartelli indicatori in Braille per le toilette e per altri tipi di segnalazione.
Tutte le trascrizioni Braille realizzate vengono ricontrollate prima della spedizione e siamo anche in grado di fornire un servizio espresso in 24 ore. Per i preventivi, vi preghiamo di telefonare ai nostri uffici, utilizzando il numero verde gratuito 08000 190 946, oppure il numero di cellulare 07903 996533. Potete anche inviare una mail al nostro indirizzo: ghow@brailletranslations.co.uk, oppure consultare il nostro sito: http://www.brailletranslations.co.uk .
[Fine dell’annuncio speciale].
++Note finali.
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REDAZIONE:
Direttore - Dan Jellinek
Vicedirettore - Derek Parkinson
Capo Cronista – Mel Poluck
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ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]