+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.
Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità
- NUMERO 101, MAGGIO 2008.
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http://www.e-accessibility.com
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++
NUMERO 101 – IN QUESTO NUMERO
01:
Il progetto generale di aiuto nel passaggio alla TV digitale “è
stato frainteso”
- i risultati di un’indagine spiegano perché la fornitura del pacchetto è stata richiesta da pochi.
02:
Secondo un analista, l’accesso alla rete sarà incentrato
sugli ISP
-
Però Kevin Carey avverte che sarà necessario lo
stanziamento di fondi pubblici per vigilare sui contenuti.
03:
Pubblicata una guida ad ampio raggio per gli standard di rete
-
Il progetto dell’Istituto per gli Standard Britannici comprende
alcuni riferimenti all’accessibilità.
Notizie in
breve: 04: PC per anziani – un computer casalingo progettato per le
persone anziane; 05: Il fallimento del settore pubblico – i siti
web governativi non sono conformi agli standard; 06: Una guida
profetica – il sito web “Tiresia” fornisce direttive per la
tecnologia.
Sezione
Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.
07:
Obiezione ai CAPTCHA – un’alternativa in formato audio; 08: Un
approccio ingegnoso – l’accessibilità alla rete calcolata
per gradi.
Sezione
Tre: Relazione dalla Conferenza – L’editoria accessibile.
09:
Ti ricevono forte e chiaro? Non tutte le informazioni prodotte dalla
tua organizzazione possono essere presentate in tutti i formati, ma i
messaggi principali devono raggiungere un pubblico molto vasto. Dan
Jellinek intervista la consulente Katie Grant, che descrive un
progetto per una strategia editoriale accessibile con l’integrazione
della rete e delle pubblicazioni a stampa.
Sezione
Quattro: L’opinione – Regolamentare l’accessibilità.
10:
E’ il momento di un nuovo inizio: a causa dei nuovi provider di
contenuti di rete, piccoli e specializzati, che nascono dappertutto e
non hanno il denaro necessario a rendere accessibili tutti i loro
contenuti, gli enti regolatori hanno un mal di testa planetario. Come
si può vigilare sull’accessibilità? Kevin Carey
riparte dai principi fondamentali.
[Fine dei
Contenuti].
++Annuncio Speciale: Come progettare per
tutti: un approccio complessivo all’editoria in rete, a mezzo
stampa e per via elettronica
- Un corso di formazione pratica, della durata di un giorno, con disamina dei documenti
-
Martedì 24 giugno, Londra
Centrale
http://www.headstar-training.com/dfa/
Insegnante:
Katie Grant, ex direttore delle pubblicazioni della Commissione per i
Diritti dei Disabili.
”Come progettare per tutti” è
un seminario pratico, che ha l’obiettivo di spiegare alle
organizzazioni l’importanza di realizzare informazioni accessibili
e facili da recepire per un pubblico estremamente vasto, comprendente
le persone anziane, i disabili e coloro che non sono di madre lingua
inglese.
Il seminario aiuta a valutare l’attuale
progettazione ed il contenuto delle informazioni (portate alcuni
esempi al nostro servizio di disamina dei documenti) ed a utilizzare
uno schema onnicomprensivo per migliorare l’accessibilità
tramite un mix di comunicazioni.
Il
corso può essere interessante per chiunque sia coinvolto nella
progettazione e nella fornitura di informazioni a mezzo stampa, per
via elettronica e in rete, compresi i manager dei contenuti di rete,
i team di gestione dei contenuti, i funzionari del marketing e delle
comunicazioni e i dipendenti del settore editoriale. Per prenotare un
posto, consultare il sito:
http://www.headstar-training.com/dfa/
[Fine
dell’annuncio speciale].
++Sezione Uno: Notizie.
+01:
Il progetto generale di aiuto per il passaggio alla TV digitale “è
stato frainteso”.
La
relazione ufficiale relativa al primo passaggio in diretta alla TV
digitale nel Regno Unito, che ha avuto luogo a Whitehaven in Cumbria,
ha messo in evidenza una scarsa comprensione del progetto generale di
aiuto nel passaggio alla TV digitale, rivolto alle persone anziane e
ai disabili.
La
relazione da Whitehaven ( http://fastlink.headstar.com/copeland1
) è stata pubblicata da Digital UK, l’ente finanziato dalle
emittenti televisive ed incaricato di sovrintendere al passaggio
dalla TV analogica a quella digitale in tutto il Regno Unito, a
partire da oggi fino al 2012.
Si è scoperto che, nel complesso, i residenti di Whitehaven erano ben informati su questo passaggio, che ha avuto luogo nello scorso novembre, e che il 95% delle persone della zona aveva sentito parlare di questa procedura già un anno prima della sua applicazione.
Tuttavia, anche se molte persone sapevano anche dell’esistenza del progetto di aiuto, che avrebbe fornito una pulsantiera digitale e l’assistenza all’installazione, il sistema del pagamento per questo aiuto non è stato pienamente compreso.
Il
progetto di aiuto viene offerto gratuitamente a coloro che rispondono
a determinate caratteristiche, mentre per altri utenti televisivi è
previsto un pagamento di 40 sterline. Tuttavia, molte persone non si
sono rese conto che queste 40 sterline costituiscono un pagamento
agevolato e consentono di acquistare una serie di ausili il cui
valore è nettamente superiore alla cifra richiesta; tali
ausili comprendono una pulsantiera accessibile, l’installazione, la
consulenza e, se necessario, l’installazione di una nuova antenna
esterna (che da sola può costare anche più di 80
sterline).
La mancata comprensione dell’importanza di questo progetto potrebbe spiegare perché sono stati pochissimi a richiedere l’applicazione di questo progetto agevolato, vale a dire soltanto il 14% delle famiglie che potevano essere interessate, secondo quanto riportato nella relazione. Al contrario, è stato rilevato che il 50% di coloro che potevano ottenere un’assistenza completamente gratuita in base a questo progetto ne ha presentato richiesta.
E’ stato intrapreso un programma che coinvolgeva l’intera cittadinanza di Whitehaven, per diffondere le informazioni sul passaggio alla TV digitale e sulle fonti di aiuto. Digital UK ha aperto quattro centri di assistenza, mentre l’ente assistenziale Age Concern ha organizzato più di 100 incontri in diversi quartieri della città.
+02:
Secondo un analista, l’accesso alla rete sarà incentrato
sugli ISP.
In futuro, la responsabilità di garantire
l’accessibilità ai contenuti della rete passerà dagli
editori di tali contenuti ai fornitori di servizi internet (Internet
Service Provider, ISP), secondo quanto dichiarato da un importante
analista dell’accessibilità.
“Dal
momento che la rete è globale, la regolamentazione dovrà
passare dal Paese di produzione al Paese dove tali contenuti vengono
utilizzati”, ha dichiarato Kevin Carey, direttore dell’ente
assistenziale HumanITy, che si occupa di inserimento digitale,
durante la recente conferenza E-Access ‘08 (
http://www.headstar-events.com/eaccess08/
).
Questo significa che la regolamentazione dell’accessibilità, ma anche alcune questioni come la sicurezza e la tutela dei minori, diverranno di competenza dell’ISP locale che fornisce l’accesso ai siti, Carey ha affermato.
“La globalizzazione della produzione e dell’editoria segnerà la condanna a morte dell’accessibilità, a meno che non si riesca a stipulare un’alleanza con gli addetti alla sicurezza, alla riservatezza, alla tutela dei minori e ai contenuti dei servizi pubblici, per ottenere un riconoscimento pubblico del modo in cui filtriamo e riceviamo i contenuti. Tuttavia, se gli IPS dovranno vigilare sui contenuti pornografici, sulla sicurezza, sui virus e sull’accessibilità, dovranno ricevere un pagamento sia dai consumatori che dal settore pubblico”.
Alcuni
costi di questo servizio di vigilanza dovranno forse essere sostenuti
dai fornitori dei contenuti e dagli ISP, secondo Carey, ma è
ragionevole aspettarsi che le piccole ditte non debbano pagare quanto
le grandi imprese per rendere accessibili i loro contenuti; inoltre,
diventerebbe indispensabile prendere in considerazione lo scopo per
cui è stata istituita un’azienda multimediale, ha dichiarato
Carey. “Ad esempio, potremmo pensare che un canale televisivo della
BBC debba fornire il 100% di accessibilità, a differenza di un
blog gestito da studenti”.
NOTA: Per leggere il testo integrale
dell’intervento di Kevin Carey, vedere la Sezione Quattro del
presente Notiziario.
+03:
Pubblicata una guida ad ampio raggio per gli standard di rete.
Una
guida ad ampio raggio per gli standard dei siti web, comprendente
alcuni riferimenti agli standard di usabilità ed
accessibilità, è stata pubblicata dall’Istituto per
gli Standard Britannici (British Standards Institution, BSi,
http://www.bsi-global.com/).
La
Guida PAS 124 – Indicazioni a Disposizione del Pubblico (Publicly
Available Specification, PAS), intitolata “Come definire, attuare e
gestire gli standard per i siti web” prende in esame undici diverse
caratteristiche qualitative dei siti web, due delle quali sono
l’accessibilità e l’usabilità. E’ stata
commissionata al BSi da Magus, il fornitore di software di gestione
dei contenuti di siti web (http://www.magus.co.uk/).
Il
BSi ha già prodotto una guida maggiormente incentrata
sull’accessibilità ai siti web, denominata PAS 78, che al
momento sta per essere trasformata in uno standard britannico a tutti
gli effetti, con il numero BS8878. Julie Howell, direttore
dell’accessibilità presso Fortune Cookie, che aveva
commissionato la Guida PAS 78, è stata incaricata di
presiedere la commissione tecnica che dovrà sviluppare questo
standard (vedere l’articolo 01, Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità N° 89, febbraio 2008).
Howell ha raccontato al Notiziario questo mese che le persone che hanno bisogno di alcune direttive sull’accessibilità possono utilizzare la Guida PAS 78, che “contiene tutto ciò che i creatori e i proprietari di siti hanno bisogno di sapere per consentire alle persone disabili di utilizzare tali siti. La Guida PAS 124 fa riferimento alla PAS 78 ma non è basata unicamente su questa”.
Inoltre, secondo Simon Lande, fondatore e funzionario capo di Magus, la Guida Pas 124 fa riferimento alla PAS 78 perché la sua intenzione non è mai stata quella di “reinventare la ruota”. Si tratta della prima serie completa di specifiche relative ai siti web mai pubblicata, ed è stata realizzata dopo che una ricerca condotta da Magus ha evidenziato come i siti web di molte grandi aziende non risultano conformi agli standard tecnici formali che dovrebbero utilizzare.
Le
guide sono scaricabili dal sito web del BSi al costo di 85 sterline.
Per informazioni, consultare il sito:
http://fastlink.headstar.com/bsi2
.
++Notizie in breve:
+04: PC per anziani: Un computer per uso casalingo, creato in modo da risultare facilmente accessibile alle persone anziane, viene attualmente realizzato dalla Microsoft UK in collaborazione con gli enti assistenziali Age Concern e Help the Aged. Il PC disporrà di un software semplificato per la posta elettronica, l’elaborazione di testi e la gestione di ricette mediche, estratti conto, progettazione di viaggi e fotografie. La Microsoft produce già alcuni pacchetti di PC per Anziani per il mercato statunitense. Per informazioni, consultare il sito: http://www.microsoft.com/enable/aging/seniorpc.aspx.
+05:
Il fallimento del settore pubblico: Un terzo dei siti web governativi
non risulta conforme agli standard relativi all’accessibilità,
secondo una relazione della Commissione per i Rendiconti Pubblici
della Camera dei Deputati. Lo spostamento di un maggior numero di
servizi ai portali di servizio del governo centrale (Directgov per il
pubblico e Businesslink.gov.uk per le aziende), che il governo si è
impegnato ad effettuare, dovrebbe migliorare la situazione, dal
momento che quei siti sono accessibili, in base a quanto dichiarato
nella relazione. Secondo questa relazione, intitolata “Il governo
in rete: i progressi compiuti nella fornitura di informazioni e di
servizi online”, per il governo è divenuto di primaria
importanza informarsi su come gli altri siti web di sua pertinenza
possono essere resi più accessibili, anche se questo lavoro
potrebbe rivelarsi arduo, dal momento che “non conosce il numero
esatto dei siti web che gestisce”. Per informazioni, consultare il
sito: http://fastlink.headstar.com/pac8
.
+06: Una guida profetica: Una serie di direttive per la
creazione di sistemi tecnologici accessibili per l’informazione e
le comunicazioni è stata pubblicata dalla Divisione Ricerca
Scientifica del RNIB sul proprio sito web, denominato “Tiresia”.
Queste direttive possono essere consultate per individuare i gruppi
di utenti disabili, i settori tecnologici o i settori di applicazione
(come gli apparecchi per uso domestico, i computer, i televisori o il
turismo accessibile). Altre pubblicazioni ed informazioni gratuite
sull’accessibilità alle tecnologie sono reperibili sul sito:
http://www.tiresias.org
.
[Fine della Sezione Uno].
++Annuncio Speciale:
Fortune Cookie
- Siti web che funzionano sul serio.
I
membri del team di Fortune Cookie che si occupano di accessibilità
alla rete vogliono accertarsi che tutti gli utenti trovino facili da
utilizzare i siti web da loro progettati. Oltre ad essere
accessibili, i siti web di Fortune Cookie sono belli e valgono
decisamente la spesa; inoltre, hanno vinto parecchi premi. Nel 2007,
il lavoro del team ha ricevuto ben 11 nomination per i principali
premi del settore del design di rete.
Legal & General, Kuoni, Diabetes UK, FT Business: ecco qualcuno dei marchi più rinomati presenti sull’elenco clienti di Fortune Cookie.
Tutte
le aziende possono trarre un beneficio dal rendere più
accessibile il proprio sito web. Se volete sapere ciò che
l’accessibilità può significare per la vostra
azienda, rivolgetevi a Fortune Cookie.
Visitate il nostro sito
web all’indirizzo: http://www.fortunecookie.co.uk
Julie
Howell è la nostra Direttrice per l’accessibilità.
Potete contattarla inviando una e-mail all’indirizzo:
Julie.Howell@fortunecookie.co.uk
.
[Fine dell’Annuncio Speciale].
++Sezione
Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.
Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.
+07:
Obiezione ai CAPTCHA: Gli articoli che pubblichiamo nella Casella
della Posta di questo mese erano stati inviati sotto forma di
commenti al blog in diretta del Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità (http://www.headstar.com/eablive
). Il primo è stato inviato da Darrell Shandrow, che gestisce
anche un proprio blog, il Diario dell’Accesso per i Ciechi (Blind
Access Journal), all’indirizzo http://blog.blindaccessjournal.com/
.
Darrell
ci ha inviato un commento sul nostro recente articolo relativo ai
cinque errori di accessibilità commessi più comunemente
dai designer di rete, tratto dalla pubblicazione sull’accessibilità
alla rete realizzata dall’ente locale Society of IT Management
(Socitm), che a sua volta era stata scritta da Robin Christopherson
di Abilitynet.
Darrell
ci ha scritto: “Volevo fare un’obiezione al suggerimento
contenuto al punto 5 [l’utilizzo di determinate caratteristiche di
rete senza prevedere un’alternativa accessibile] e dirvi che esiste
un’alternativa accettabile ai CAPTCHA, basata sulla posta
elettronica o sul telefono. E’ chiaramente inaccettabile
costringere qualcuno ad aspettare ore, o addirittura giorni o
settimane, per ottenere qualcosa che ad un vedente viene fornito
istantaneamente, se soltanto questa persona è in grado di
vedere un’immagine CAPTCHA.
“Come minimo, tutti i siti dovrebbero contenere un CAPTCHA audio in playback. Non esiste alcuna scusa per omettere questa caratteristica, oggi che esistono alcuni servizi come ReCAPTCHA.net, che forniscono soluzioni alternative ai designer di rete.
“A questo punto, la mancata fornitura di almeno una caratteristica audio in playback su un qualunque CAPTCHA può essere paragonata all’esposizione di un cartello con la scritta “vietato l’ingresso ai ciechi””.
[Vi
preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo
inbox@headstar.com,
oppure direttamente al blog: http://www.headstar.com/eablive/?p=183
].
+08: Un approccio ingegnoso: Un altro commento ci è
stato inviato, tramite il suo blog, da Martin Kliehm, che lavora come
Direttore dello Sviluppo di Rete a Francoforte, in Germania, e
gestisce il blog “Imparare il mondo” (“Learning the World”,
http://learningtheworld.eu/
), incentrato sugli standard di rete e sull’accessibilità.
Martin fa riferimento all’approccio all’accessibilità dei
siti web attualmente più utilizzato, vale a dire la
valutazione dei siti in base agli standard internazionali “WCAG”
e alle classificazioni di livello A, AA e AAA, per stabilire se un
sito è in grado di superare o meno il test.
“Non credo che questo approccio binario del tipo “promosso o bocciato” sia utile”, ci scrive. "Il fatto che un sito web non abbia ottenuto la classificazione di livello A oppure AA non significa necessariamente che tale sito sia inaccessibile alle persone disabili. Inoltre, sarebbe interessante sapere fino a che punto il sito non ha superato la valutazione.
"In
Germania, le persone spesso utilizzano il “BITV-Test” [indirizzo
del sito web tedesco: http://bitvtest.de/],
basato sulla legislazione tedesca relativa agli standard WCAG. Si
tratta di un sito ben documentato, contenente molte discussioni su
come effettuare i test. Per un controllo veloce, vengono selezionate
soltanto tre pagine di diverso tipo, come la home page, una pagina di
contenuti e un modulo per i contatti.
“Ogni valutazione viene assegnata in base a tre criteri di gravità: notevole, normale o ridotto. Partendo con un totale di 100 punti, vengono sottratti 3, 2 oppure 1 punto ad ogni fase non superata, e la metà di questi punti se una fase viene superata solo parzialmente. Un sito web viene considerato estremamente accessibile se ottiene un punteggio totale di 95 o più punti, accessibile se raggiunge quota 90-94 punti e scarsamente accessibile al di sotto dei 90 punti. Inoltre, alcuni punti di controllo possono modificare il risultato definendo un sito “inaccessibile”, indipendentemente dal punteggio ottenuto, ad esempio, le immagini di navigazione prive di testo Alt.
“Pertanto, si ottiene un punteggio che può essere paragonato a quello di altri siti web, ed una definizione più precisa dell’accessibilità di un dato sito; secondo me, questo approccio è decisamente migliore”.
[Vi
preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo
inbox@headstar.com
oppure direttamente al blog: http://www.headstar.com/eablive/?p=183
].
[Fine della Sezione Due].
++Annuncio
Speciale – La Creazione del Perfetto Sito Web Comunale
- Il principale oratore internazionale per il 2008
- 16 luglio, Olympia 2, Londra
http://www.headstar-events.com/council08/
.
Siamo lieti di presentarvi la nostra terza conferenza annuale su come creare il perfetto sito web comunale: una collaborazione fra il Notiziario del Governo Elettronico ed il Programma Insight di Socitm.
Quest’anno,
il nostro principale oratore è Gerry McGovern, il guru
internazionale dell’usabilità della rete. Gerry, che è
una vera autorità nel settore della creazione di contenuti web
efficaci, è stato descritto dal quotidiano The Irish Times
come uno dei cinque principali “profeti” della rete a livello
mondiale (assieme a Tim Berners-Lee, Tim O'Reilly, Nicholas
Negroponte e Vint Cerf).
Per
il resto, questa conferenza utilizzerà tutte le conoscenze
ottenute durante un decennio di revisioni effettuate dalla Socitm e
intitolate “Better Connected” (collegati meglio) relative a tutti
i siti web comunali del Regno Unito. Prenota oggi stesso un posto
collegandoti al sito: http://www.headstar-events.com/council08/
Le
aziende interessate ad ottenere uno spazio espositori sono pregate di
contattare Will Knox all’indirizzo will.knox@headstar.com
oppure di telefonargli al numero 01273 267974.
[Fine dell’Annuncio Speciale].
++Sezione Tre: Relazione dalla Conferenza
- L’editoria
accessibile.
+09:
Ti ricevono forte e chiaro?
di Dan Jellinek.
Gli
enti del settore pubblico dovrebbero promuovere strategie editoriali
accessibili in grado di integrare il loro approccio all’editoria in
rete e in formato stampa, consentendo in tal modo la diffusione dei
messaggi più importanti ad un pubblico più vasto,
secondo quanto è stato spiegato ai delegati della Conferenza
E-Access 08, che ha avuto luogo il mese scorso.
Katie Grant,
direttore dell’ente di consulenza Raincharm Communications, che si
occupa di comunicazione accessibile, ed ex direttore editoriale della
Commissione per i Diritti dei Disabili, ha spiegato, durante la
sessione di un seminario, che “accessibilità” è un
termine usato per descrivere fino a che livello un apparecchio, un
servizio o un ambiente di lavoro può essere utilizzato dal
maggior numero possibile di persone. Nell’ambito di questa
definizione, “accessibile” ha tre significati: a) che consente
l’accesso; b) usabile e raggiungibile, c) facile da comprendere o
da valutare.
Vi sono alcuni punti fondamentali che devono essere rispettati in tutte le strategie relative ad un’editoria accessibile, ha dichiarato Grant. Essi sono:
-
Hai bisogno di pubblicare?
- Se sì, qual è il tipo
di pubblico che intendi raggiungere?
- Quali formati hai
intenzione di usare?
- Fino a che punto l’informazione da te
prodotta è in grado di informare e influenzare il pubblico?
-
Fino a che punto ciò che pubblichi rientra nella strategia
globale della tua organizzazione?
- Come verrà diffusa questa informazione?
-
In che modo potrai calcolare il suo successo?
Il compito di progettare informazioni accessibili va ben oltre gli aspetti più ovvi e più tecnici, come il sistema per trasmettere tale informazione o per illustrarla tramite immagini, ha spiegato Grant. E’ importante iniziare prendendo in considerazione il tipo di pubblico che si desidera raggiungere ancor prima di selezionare un formato ed iniziare a redigere un documento.
“Chiedetevi qual è il pubblico che volete raggiungere e se avete preso in considerazione le sue esigenze, ad esempio quando state creando il vostro sito web. I formati editoriali dovrebbero sempre essere basati sulla ricerca dell’utente e trovarsi in una situazione di equilibrio fra l’accessibilità e la funzionalità”.
Ovviamente, le questioni relative al budget incidono sul tipo di formato utilizzabile e sulla quantità di informazioni che si possono pubblicare, ha dichiarato Grant; tuttavia, quando prendono in considerazione la disponibilità, le organizzazioni dovrebbero valutare il costo rispetto al valore fornito, in termini di miglioramento del servizio. Un’azienda che vuole fornire un servizio accessibile deve anche valutare l’urgenza di ogni genere di informazione.
Durante un esercizio interattivo che faceva parte del seminario, i convenuti hanno presentato alcune loro questioni da prendere in considerazione al momento di sviluppare una strategia editoriale accessibile. Tali questioni comprendevano l’assenza di ambiguità nei requisiti aziendali dichiarati, lo sviluppo di una strategia flessibile e graduabile, e la messa in atto di revisioni e valutazioni costanti per poter rimanere sempre al passo con gli sviluppi tecnologici.
I delegati hanno inoltre messo in evidenza una serie di questioni culturali e “popolari”, fra cui la necessità di essere pienamente proprietari della strategia, grazie ai contributi provenienti sia dal personale addetto alla produzione ed al marketing, sia dai direttori e dagli amministratori del budget.
“E’ indispensabile istituire un team editoriale già nella fase di progettazione, coinvolgendo le persone che si occuperanno della produzione vera e propria (i creatori dei siti e gli addetti al marketing) e tutti gli altri componenti dell’organizzazione”, ha affermato Grant.
“In seguito, è necessario garantire un’attuazione adeguata, pertanto bisogna individuare un responsabile per ogni settore”, ha spiegato. “E queste responsabilità vanno inserite nelle descrizioni degli incarichi”.
“L’accesso
ad un’informazione realizzata in maniera chiara e facile da leggere
dovrebbe essere un diritto fondamentale di ogni individuo. Realizzare
una strategia editoriale accessibile ed inserirla nella cultura di
comunicazione di ogni organizzazione dovrebbe essere uno degli
elementi fondamentali di tutti i progetti di pianificazione
aziendale”.
NOTA: Katie Grant è l’insegnante
dell’esclusivo corso di formazione pratica, della durata di un
giorno, organizzato da Headstar e denominato “Come progettare per
tutti” (“Designing for all”), che si pone l’obiettivo di
spiegare alle organizzazioni del settore pubblico l’importanza di
realizzare un’informazione accessibile e facile da recepire per il
pubblico più disparato. Il primo corso si terrà il 24
giugno a Londra centrale. Per prenotare un posto, consultare il sito:
http://www.headstar-training.com/dfa/
[Fine
della Sezione Tre].
++Annuncio
Speciale: Forum di discussione sull’accessibilità.
“Accessify Forum” è un forum di discussione in rete che si occupa di tutti gli argomenti connessi con l’accessibilità alla rete. Gli argomenti coprono vari settori, dalle “Informazioni per i Principianti” e “La creazione e la valutazione di un sito” fino a progetti come WaiZilla, il nuovo strumento di valutazione dell’accessibilità, e l’accessibilità dello stesso software condivisibile utilizzato per questo forum.
Tutto ciò di cui avete bisogno per iscrivervi è un indirizzo di posta elettronica funzionante, perciò pensateci ed unitevi a noi presso il sito: http://www.accessifyforum.com.
[Fine dell’annuncio speciale].
++Sezione
Quattro: L’Opinione
- Regolamentare l’accessibilità.
+10:
E’ il momento di un nuovo inizio
di Kevin Carey.
Esiste una gradevole corrispondenza fra la quantità di informazioni in circolazione e la sua accessibilità, e questa può essere espressa per mezzo di due formule.
La prima afferma che, quanto maggiore è la quantità di informazioni, tanto più basso è il suo costo di produzione; la seconda dichiara che, tanto più basso è il costo di produzione, tanto maggiore è la percentuale addizionale di costo per rendere accessibili tali informazioni.
Prendiamo ad esempio la televisione. Ai tempi in cui il numero dei canali era limitato, l’apparecchio era analogico e la forza lavoro era sindacalizzata, il costo della produzione televisiva era alto, e lo stesso si poteva dire del costo di produzione di servizi di accessibilità, come l’inserimento di sottotitoli, le descrizioni audio e le indicazioni, ma il costo in percentuale di questi servizi speciali era relativamente basso.
Adesso pensate all’esplosione della televisione a partire dal 1990, all’epoca dell’introduzione del satellite, e andate avanti, fino alla televisione in rete: non esiste più un numero limitato di canali e, di conseguenza, la scarsità degli stessi, e la produzione digitale costa poco. Anche i produttori più piccoli trovano una nicchia dove collocare i loro prodotti, però, più il produttore è piccolo, più aumenta il costo in percentuale dei servizi relativi all’accessibilità.
Questo scenario può essere esteso ai canali multimediali e ai servizi su richiesta; pertanto la domanda è la seguente: ci aspettiamo che i fornitori multimediali forniscano una gamma esauriente di servizi per l’accessibilità, indipendentemente dalle loro condizioni economiche?
Se vogliamo cercare una risposta razionale a questa domanda, il punto di partenza è il modo in cui l’accessibilità alla televisione è stata regolamentata. La Legge sulle Telecomunicazioni del 2003 ha obbligato Ofcom a regolamentare i servizi per l’accessibilità, istituendo percentuali ragionevoli di conformità, prendendo in considerazione la percentuale di fatturato che i produttori televisivi devono spendere per ottemperare a tale legge; se la percentuale risulta troppo alta, il produttore televisivo viene esentato.
Questo è un buon principio di partenza, ma non va troppo oltre. Un secondo fattore che dobbiamo prendere in considerazione è lo scopo per cui è stata istituita un’azienda multimediale. Ad esempio, possiamo esigere che un canale televisivo della BBC fornisca un’accessibilità pari al 100%, mentre non possiamo pretenderla da un blog gestito da studenti; fra questi due estremi, abbiamo ogni genere di fornitori di informazione che devono sottostare ad un principio razionale, basato sulle loro condizioni economiche. Secondo me, questo principio deve essere il seguente: il livello di accessibilità richiesto deve dipendere dall’importanza del fornitore di informazioni per il pubblico; potremmo sostenere che, per un grosso dettagliante, l’obbligo sarebbe maggiore rispetto a quello richiesto ad un fornitore all’ingrosso di viti e bulloni.
Esiste
un principio direttamente collegato sia alle condizioni economiche
che all’importanza per il pubblico, vale a dire il raggio d’azione.
Se insistiamo per ottenere un determinato livello di accessibilità,
esso deve fare riferimento al numero di persone che potrebbero trarne
un beneficio. Ciò non comporta soltanto la realizzazione di
una quota di servizi per i ciechi e gli ipovedenti, oppure per i
sordi e gli ipoudenti; il livello di accessibilità va
calcolato in base alla situazione effettiva e non a qualche stima
approssimativa degli utenti interessati..
Se mettiamo assieme la missione dell’organizzazione, le condizioni economiche e il raggio d’azione, iniziamo ad ottenere un sistema razionale per comprendere il rapporto fra il fornitore ed il cliente che richiede un servizio per l’accessibilità.
Infine, abbiamo bisogno di un nuovo approccio all’accessibilità, che sia proporzionato, basato sulla situazione effettiva e fattibile dal punto di vista economico. Però la cosa non finisce qui: una delle caratteristiche fondamentali dell’era dell’informazione digitale è che la produzione e la diffusione stanno diventando globali, pertanto, se la regolamentazione è troppo severa in un determinato settore politico, le aziende si trasferiranno ad un altro settore.
A sua volta, ciò significa che la regolamentazione dei contenuti non deve più essere effettuata dal Paese di origine, ma dal Paese di fruizione, e questo comporterebbe che i notevoli costi non verrebbero più sostenuti dagli editori, ma dai Fornitori di Servizi di Rete (internet service providers, ISP) e dagli operatori dell’informazione. Se gli IPS dovranno vigilare sui contenuti pornografici, sulla sicurezza, sui virus e sull’accessibilità, dovranno essere pagati sia dai consumatori che tramite gli stanziamenti del settore pubblico.
Questa discussione è importante, perché la globalizzazione della produzione e dell’editoria segnerà la condanna a morte dell’accessibilità, a meno che non si riesca a stipulare un’alleanza con gli addetti alla sicurezza, alla riservatezza, alla tutela dei minori e ai contenuti dei servizi pubblici, per ottenere un riconoscimento pubblico del modo in cui filtriamo e riceviamo i contenuti.
Riassumendo, non è più possibile continuare come un tempo. Non potremo più contare sui regolatori nazionali o addirittura europei per ottenere l’accessibilità dall’editore. Dovremo rivolgerci agli operatori dell’informazione, ai distributori ed agli addetti alla diffusione, elaborando qualche strategia per poter imporre obblighi simili a quelli che, indubbiamente, i governi finiranno con l’imporre per salvaguardare la sicurezza nazionale e la tutela dei minori. Abbiamo sprecato quasi vent’anni aspettando che fosse qualcun altro ad agire ed ora stiamo per affrontare tempi davvero duri. Abbiamo bisogno di un nuovo approccio, dobbiamo ripartire da zero: non sarà facile, ma questo è ciò che dobbiamo fare.
NOTA: Kevin Carey è il direttore di humanITy. Questo articolo è il riassunto dell’intervento effettuato da Kevin durante la recente conferenza e-Access ’08, organizzata da Headstar e patrocinata dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.
[Fine
della Sezione Quattro].
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Direttore - Dan Jellinek
Reporter – Majeed Saleh
Consulente Editoriale - Kevin Carey
Direttore marketing – Claire Clinton
Vendite e marketing – Jo Kneill, Will Knox
ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]