+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL’ACCESSIBILITA’.

Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità

- NUMERO 103, LUGLIO 2008.



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++ NUMERO 103 – IN QUESTO NUMERO


01: Lo standard britannico per l’accesso alla rete è “rivolto al settore marketing”
- Direttive che offrono un ausilio non tecnico ai rivenditori e alle grandi aziende.

02: Un ente assistenziale pubblica il Manifesto per l’Inclusione Digitale
- Una consulenza su come raggiungere la “settima parte svantaggiata” della società.

03: Un ente per i disabili boccia la bozza anti-discriminazione dell’Unione Europea
- La direttiva proposta non promuove gli standard per l’accessibilità.

Notizie in breve: 04: Un kit di inclusione – una risorsa internazionale; 05: Un rimedio sociale – uno strumento per l’accesso alla rete; 06: Errata corrige sugli imprenditori – correzione dell’articolo del numero scorso.

Sezione Due: “Nella casella della posta” – Il forum dei lettori.

07: Sempre sui CAPTCHA – il dibattito sugli strumenti anti-spam; 08: Una precisazione sulle etichette – le caratteristiche dell’immagine in rete; 09: Amici di VoiceOver – richiesto un consiglio su Apple.


Sezione Tre: Servizio Speciale Attualità – Le Direttive di accessibilità alla rete per il settore pubblico.
10: Armi nascoste e messaggi controversi: il governo ha pubblicato alcune direttive sull’accessibilità ai siti web del settore pubblico, che rendono più rigidi i requisiti necessari ad ottenere la qualificazione “AA”. Ma le nuove regole sono facili da comprendere? E che cosa accadrà agli enti che non le applicheranno? Dan Jellinek ce ne parla.

++Sezione Quattro: L’Opinione – Il manifesto per l’inclusione digitale.
11: Un aiuto per la “settima parte svantaggiata”: l’ente di consulenza HumanITy ha pubblicato un programma per aiutare la fascia più svantaggiata della società nel Regno Unito a conquistare una parte più ampia dei benefici forniti dall’era dell’informazione. Ne pubblichiamo qui un compendio.

[Fine dei Contenuti].


++Annuncio Speciale: Come progettare per tutti: un approccio complessivo all’editoria in rete, a mezzo stampa e per via elettronica

- Un corso di formazione pratica, della durata di un giorno, con disamina dei documenti

- Martedì 24 giugno, Londra Centrale
http://www.headstar-training.com/dfa/

Insegnante: Katie Grant, ex direttore delle pubblicazioni della Commissione per i Diritti dei Disabili.

”Come progettare per tutti” è un seminario pratico, che ha l’obiettivo di spiegare alle organizzazioni l’importanza di realizzare informazioni accessibili e facili da recepire per un pubblico estremamente vasto, comprendente le persone anziane, i disabili e coloro che non sono di madre lingua inglese.

Il seminario aiuta a valutare l’attuale progettazione ed il contenuto delle informazioni (portate alcuni esempi al nostro servizio di disamina dei documenti) ed a utilizzare uno schema onnicomprensivo per migliorare l’accessibilità tramite un mix di comunicazioni.


Il corso può essere interessante per chiunque sia coinvolto nella progettazione e nella fornitura di informazioni a mezzo stampa, per via elettronica e in rete, compresi i manager dei contenuti di rete, i team di gestione dei contenuti, i funzionari del marketing e delle comunicazioni e i dipendenti del settore editoriale. Per prenotare un posto, consultare il sito: http://www.headstar-training.com/dfa/

[Fine dell’annuncio speciale].


++Sezione Uno: Notizie.

+01: Lo standard britannico per l’accesso alla rete è “rivolto al settore marketing”.

Lo standard Britannico di prossima uscita per i siti web accessibili, denominato BS8878, sarà rivolto principalmente alle divisioni marketing dei principali rivenditori e fornitori di beni e servizi ai consumatori, secondo quanto è stato riportato.

Durante una riunione aperta di progettazione, tenuta questa settimana dall’Istituto per gli Standard Britannici (British Standard Institution, BSi -
http://www.bsi-global.com ), la commissione incaricata di redigere questo standard ha consultato una serie di accademici e di organizzazioni tecniche per garantire che la nuova opera non costituisca una ripetizione di altre direttive e non entri in conflitto con esse.

A seguito della riunione, Julie Howell, presidente della commissione tecnica del BSi, ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che, data l’esistenza di altri standard tecnici per l’accessibilità alla rete, come le Direttive Internazionali per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (international Web Content Accessibility Guidelines, WCAG), è stato deciso di rivolgere l’attenzione alle divisioni marketing dei principali rivenditori e fornitori di beni e servizi ai consumatori. Questo settore non ha fino ad oggi ricevuto un gran numero di informazioni specifiche sull’accessibilità, ha dichiarato Howell.


Eravamo tutti convinti di dover redigere lo standard in un linguaggio comprensibile per gli addetti al marketing. Pertanto, quello che stiamo facendo non avrà caratteristiche squisitamente tecniche, per quelle disponiamo già delle direttive WCAG; invece, prenderà in considerazione le tecniche di marketing, dato che spesso sono le divisioni marketing delle principali grandi aziende a stanziare i budget per i siti web”.


Questo standard non si rivolgerà agli enti del settore pubblico, ha affermato Howell, perché questi dispongono già di svariate direttive, comprese quelle recentemente pubblicate dall’Ufficio Centrale delle Informazioni (vedi Notiziario Internazionale per l’Accessibilità, numero di giugno 2008, e Sezione Tre del presente numero). Una prima bozza dello standard BS8878 verrà redatta entro la fine di agosto e resa nota a settembre e ottobre per raccogliere i commenti del pubblico. La pubblicazione dello standard definitivo è prevista per il mese di aprile del 2009.


+02: Un ente assistenziale pubblica il Manifesto per l’Inclusione Digitale.

E’ necessario fornire una maggiore assistenza affinché la “settima parte svantaggiata” (vale a dire, il 15% più svantaggiato della società nel Regno Unito) riesca ad usufruire dei benefici forniti dalla società dell’informazione, secondo un “Manifesto per l’Inclusione Digitale” pubblicato da HumanITy, l’ente assistenziale specializzato nella consulenza (http://www.humanity.org.uk).

Contrariamente alle aspettative, il cosiddetto “divario digitale” ha aggravato l’esclusione dei settori più vulnerabili della società e, anche se moltissime risorse sono state destinate al miglioramento dell’accesso per l’ “ultimo terzo”, c’è ancora molto lavoro da fare per aiutare i settori più svantaggiati, secondo quanto riportato in questo Manifesto.

Gli strati più poveri della società nel Regno Unito sono comprensibilmente scettici riguardo ai benefici che potrebbero ottenere dalle nuove tecnologie, viene dichiarato. Il governo si sta concentrando sulle forniture online di servizi, ma più dell’80% delle transazioni governative viene effettuato da persone che non dispongono di un computer nelle loro abitazioni.

Il manifesto mette in evidenza la necessità di agire tramite una vasta gamma di piattaforme tecnologiche, dal computer per uso casalingo alla telefonia cellulare.


Spesso, le competenze tecnologiche fornite ai settori più svantaggiati sono quelle più elementari, che stanno diventando sempre meno necessarie grazie ai progressi compiuti nel campo dell’automazione, viene dichiarato nel manifesto. E’ necessario modificare radicalmente questa tendenza.


NOTA: Per una serie di estratti di questo manifesto, vedere la Sezione Quattro del presente Notiziario.


+03: Un ente per i disabili boccia la bozza anti-discriminazione dell’Unione Europea.

La bozza di direttiva anti-discriminazione redatta dalla Commissione Europea è stata criticata da un importante gruppo di pressione sulle disabilità, in quanto non contempla gli standard per l’accessibilità alle tecnologie.


La proposta della Commissione, denominata “Non-discriminazione e pari opportunità: un impegno rinnovato”, tratta delle discriminazioni commesse nei confronti delle persone a causa della disabilità, della razza, della religione, del genere o dell’orientamento sessuale, e comprende settori diversi da quello dell’occupazione, come l’istruzione, la previdenza sociale e la sanità (consultare il sito http://fastlink.headstar.com/eur8).

In una dichiarazione rilasciata dal Foro Europeo sulle Disabilità (European Disability Forum, EDF), il Presidente Yannis Vardakastanis ha affermato che la direttiva non considera “diversi importanti problemi relativi alle persone disabili, come la concezione del design universale, la necessità di standard di accessibilità europei e nazionali ed il diritto ai servizi volti a garantire l’inclusione".

Inoltre, il documento “lascia spazio all’interpretazione e darà adito ad incertezze dal punto di vista legale”, ha dichiarato Vardakastanis (vedere il sito http://fastlink.headstar.com/edf2 ).

L’EDF è stato creato nel 1996 per dare voce ai 50 milioni di disabili presenti nell’Unione Europea (
http://www.edf-feph.org ).


++ Notizie in Breve:

+04: Un kit di inclusione: Un kit online per la promozione di politiche atte a promuovere l’accessibilità alle tecnologie IT è stato presentato dall’Iniziativa Globale per le Tecnologie IT Inclusive (Global Initiative for Inclusive ICTs, G3ict) e dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (International Telecommunication Union, ITU). Questa risorsa fungerà da archivio delle diverse politiche e strategie e da piattaforma per la condivisione di esperienze. Per informazioni, consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/itu2 .

+05: Un rimedio sociale: Un servizio che consente ai ciechi che utilizzano screen reader di riferire i problemi da essi riscontrati nella consultazione delle pagine web è stato inaugurato dall’IBM. Il Progetto Sociale di Accessibilità (Social Accessibility Project) è un sistema di collaborazione che consente agli utenti affetti da disabilità visive di mettere in evidenza gli errori presenti nelle pagine web, compresi i meta-dati mancanti, utilizzando un comando di tastiera. Il sistema invia tali informazioni ad un server centrale e allerta gli utenti vedenti che sostengono la causa dell’accessibilità, affinché possano indagare sul problema e fornire un aiuto per correggerlo, a beneficio degli utenti futuri. Un breve video che spiega questa procedura è visibile sul sito: http://fastlink.headstar.com/social1 , mentre il software pilota è scaricabile dal sito: http://services.alphaworks.ibm.com/socialaccessibility/ .

+06: Errata corrige sugli imprenditori: Nel numero scorso avevamo commesso un errore nel citare una dichiarazione del Forum degli Imprenditori sulle Disabilità, vale a dire che l’azienda di servizi finanziari Legal and General avrebbe ottenuto un incremento nelle vendite online pari a 90.000 sterline rendendo più accessibile il proprio sito web. In realtà, l’azienda ha riferito di un aumento nelle vendite online pari al 90% grazie a questa modifica del sito. Ci scusiamo per l’errore.

[Fine della Sezione Uno].


++Annuncio Speciale: Fortune Cookie
- Siti web che funzionano sul serio.

I membri del team di Fortune Cookie che si occupano di accessibilità alla rete vogliono essere sicuri che tutti gli utenti trovino facili da utilizzare i siti web da loro progettati. Oltre ad essere accessibili, i siti web di Fortune Cookie sono belli e valgono decisamente la spesa; inoltre, hanno vinto parecchi premi. Nel 2007, il lavoro del team ha ricevuto ben 11 nomination per i principali premi del settore del design di rete.


Legal & General, Kuoni, Diabetes UK, FT Business: ecco qualcuno dei marchi più rinomati presenti sull’elenco clienti di Fortune Cookie.


Tutte le aziende possono trarre un beneficio dal rendere più accessibile il proprio sito web. Se volete sapere ciò che l’accessibilità può significare per la vostra azienda, rivolgetevi a Fortune Cookie.

Visitate il nostro sito web all’indirizzo:
http://www.fortunecookie.co.uk

Julie Howell è la nostra Direttrice per l’accessibilità. Potete contattarla inviando una e-mail all’indirizzo:
Julie.Howell@fortunecookie.co.uk .

[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Sezione Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.


Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.



+07: Sempre sui CAPTCHA: Sul blog del nostro Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo continua il dibattito sull’utilizzo di strumenti anti-spam “CAPTCHA” inaccessibili da parte di alcuni siti web, a seguito del nostro articolo recentemente pubblicato sui cinque errori più diffusi relativi all’accessibilità alla rete, scritto da Robin Christopherson di Abilitynet (vedi Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, Aprile 2008).

Tedd Sperling, un programmatore freelance residente negli Stati Uniti, ha inviato un link ad un gruppo di diversi tipi di strumenti “CAPTCHA” da lui creati: consultare il sito: http://webbytedd.com/aa/assorted-captcha/

Sperling dichiara: "Mi rendo conto che il primo demo non è accettabile, ma potete dirmi se qualcuno degli altri esempi funziona per le persone affette da disabilità? Certamente alcuni saranno inadatti, perché richiedono l’uso della vista, ma la cecità è soltanto una delle molte diverse forme di disabilità.


Una combinazione di diversi CAPTCHA può fornire la soluzione? Oppure i CAPTCHA rappresentano semplicemente uno dei problemi che non possono essere risolti?".

Per partecipare alla discussione, consultare il nostro blog “Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo” (
http://www.headstar.com/eablive/?p=183#comments). Riporteremo altri commenti in questa sezione del Notiziario.


+08: Una precisazione sulle etichette: James Coltham, Funzionario Incaricato dello Sviluppo di una Intranet Attiva presso l’Assessorato per i Bambini e la Famiglia del Consiglio Comunale di Edimburgo, solleva un’altra questione relativamente all’articolo sui cinque errori più diffusi nell’ambito dell’accessibilità alla rete.

Coltham scrive che nell’articolo originale c’è una lieve imprecisione, vale a dire la frase “fare in modo che le immagini che sono anche link o pulsanti descrivano ciò che accade se si clicca su di loro, ad esempio inserendo un testo alternativo come “Marylin Monroe – clicca qui per conoscere la storia della sua vita”.


Coltham afferma invece: "Non è proprio esatto. La descrizione alternativa di un’immagine dovrebbe equivalere esattamente al suo aspetto, pertanto, se si tratta di una foto di Marylin Monroe e l’immagine non riporta alcun testo, la dicitura deve essere soltanto “Marilyn Monroe”. Invece, se quell’immagine è anche un iperlink, l’attributo del titolo del link stesso può essere utilizzato per descrivere dove si arriva con quel link. Spero che questa informazione si riveli utile ai vostri lettori".

[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo:
inbox@headstar.com].


+09: Amici di VoiceOver: La nostra lettrice Estelita Clayton ci scrive per contattare altri utenti di VoiceOver, il software di screen reader inserito nel sistema operativo Apple OSX.


Estella scrive: “Ultimamente ho comprato un iMac [con inserito] OSX, che dispone della sintesi vocale intergrata denominata VoiceOver. Ho ammirato i programmatori di Apple Mac per aver avuto questa idea brillante, che è di enorme aiuto a noi utenti di computer affetti da handicap visivi!


Vorrei che venisse realizzato anche un iPod con una sintesi vocale integrata; in quanto nuova utente di VoiceOver, mi piacerebbe contattare altre persone che utilizzano lo stesso sistema, in modo da poter condividere idee e conoscenze”.


[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com]

[Fine della Sezione Due].


++Annuncio Speciale – La Creazione del Perfetto Sito Web Comunale

- Il principale oratore internazionale per il 2008

- 16 luglio, Olympia 2, Londra

http://www.headstar-events.com/council08/ .

Siamo lieti di presentarvi la nostra terza conferenza annuale su come creare il perfetto sito web comunale: una collaborazione fra il Notiziario del Governo Elettronico ed il Programma Insight di Socitm.


Quest’anno, il nostro principale oratore è Gerry McGovern, il guru internazionale dell’usabilità della rete. Gerry, che è una vera autorità nel settore della creazione di contenuti web efficaci, è stato descritto dal quotidiano The Irish Times come uno dei cinque principali “profeti” della rete a livello mondiale (assieme a Tim Berners-Lee, Tim O'Reilly, Nicholas Negroponte e Vint Cerf).

Per il resto, questa conferenza utilizzerà tutte le conoscenze ottenute durante un decennio di revisioni effettuate dalla Socitm e intitolate “Better Connected” (collegati meglio) relative a tutti i siti web comunali del Regno Unito. Prenota oggi stesso un posto collegandoti al sito: http://www.headstar-events.com/council08/

Le aziende interessate ad ottenere uno spazio espositori sono pregate di contattare Will Knox all’indirizzo will.knox@headstar.com oppure di telefonargli al numero 01273 267974.

[Fine dell’Annuncio Speciale].



++ Servizio Speciale Attualità

Le Direttive di accessibilità alla rete per il settore pubblico.

+10: Armi nascoste e messaggi controversi
di Dan Jellinek.

Le nuove direttive per gli enti del settore pubblico del Regno Unito sulla “Fornitura di siti web inclusivi” (vedi Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, giugno 2008) sono un sorprendente miscuglio di vaghezza e di imposizioni rigidissime.


La guida, pubblicata dall’Ufficio Centrale di Informazione (Central Office of Information, COI) con il numero di riferimento “TG102” (consultare il sito http://www.coi.gov.uk/guidance.php?page=129 ), stabilisce che tutti i nuovi siti web del settore pubblico nel Regno Unito dovranno ottenere quantomeno una valutazione di tipo “AA” in base agli standard di accessibilità fissati dalle Direttive per l’Accessibilità ai Contenuti del W3C Web.


I siti web già esistenti dei ministeri del governo centrale dovranno risultare conformi alla valutazione “AA” entro il dicembre del 2009. "Ciò riguarderà i siti web che convergeranno in Directgov o BusinessLink, a meno che tale convergenza non sia prevista prima di questa data”, è riportato nelle direttive. I siti di tutti gli altri enti governativi e non ministeriali dovranno ottenere tale conformità entro il mese di marzo del 2011.

La guida si esprime in maniera chiara e precisa anche sull’obbligo di evitare il più possibile i formati meno accessibili. I formati esclusi dalla Direttiva WCAG 1.0, come Flash, pdf e JavaScript “vanno utilizzati esclusivamente se è dimostrato che sono i formati più adatti allo scopo. Ad esempio, questo può verificarsi quando il contenuto proposto favorisce la funzionalità o la comprensione per il pubblico a cui sono indirizzati”.


Se viene stabilito che i suddetti formati sono essenziali, “si dovrà compiere ogni sforzo possibile per garantire che vengano utilizzate le caratteristiche di accessibilità dello strumento in questione”, viene affermato nella guida.


Fra gli altri settori presi in considerazione, abbiamo l’obbligo, per gli enti pubblici, di presentare le politiche di accessibilità ai siti web al sotto-gruppo del Digital People Network (Network Persone Digitali) preposto all’accessibilità. Questo è un nuovo forum istituito dal COI per i dirigenti del settore pubblico che lavorano con media digitali, e tale presentazione dovrà avvenire entro il dicembre del 2008. La guida fornisce inoltre consulenza sulla progettazione, sulle forniture, sui contenuti del design e sulla manutenzione e valutazione dell’accessibilità tramite l’utilizzo di test condotti dagli utenti e di altre metodologie.


Fin qui, è tutto chiaro. Ma come verranno applicate queste direttive?


Anche se non saranno obbligatorie per legge, la guida avverte che “I proprietari di siti web governativi sono tenuti a conformarsi alle condizioni di utilizzo previste per il dominio .gov.uk (TG114). I siti web che non ottempereranno ai requisiti di accessibilità .gov.uk rischieranno di subire il ritiro del nome del dominio”.


Questa frase attenua l’avvertimento presente in una bozza precedente di queste direttive, che riportava una formula più rigida: “I siti web che non riusciranno ad ottenere il livello di conformità obbligatorio saranno soggetti al ritiro del nome del dominio .gov.uk”.


Inoltre, le “condizioni per l’utilizzo del nome .gov.uk” a cui si fa riferimento nella guida, presenti nel documento TG114 dell’Ufficio del Gabinetto, sono vaghe sulle definizioni di accessibilità.


Esse affermano: “Le applicazioni (rete, posta elettronica, etc.) che utilizzano il nome di dominio .gov.uk devono ottemperare alla legislazione vigente nel Regno Unito e sostenere canali in grado di fornire l’accessibilità alle persone disabili, ai membri delle minoranze etniche e alle persone a rischio di esclusione sociale/digitale. La legislazione comprende il diritto d’autore, la Legge sulla protezione dei dati e la Legge sulla Discriminazione dei Disabili. La mancata conformità comporterà il ritiro del nome (consultare il sito http://fastlink.headstar.com/caboff1 ).

Fino a che punto questo paragrafo è utile? Per un documento ufficiale, sembra decisamente superfluo specificare che qualsiasi forma di attività di governo “deve ottemperare alla legislazione vigente nel Regno Unito”. Inoltre, il suggerimento per cui i siti web devono “sostenere canali in grado di fornire l’accessibilità” è altrettanto inutile, perché i “canali” (presumibilmente, i media o le tecnologie più importanti) non forniscono l’accessibilità in quanto tali: essa dipende molto di più dal modo in cui questi canali vengono utilizzati.

In maniera forse più utile, le condizioni per l’utilizzo del nome .gov.uk affermano anche: “Quando si utilizza il nome di dominio .gov.uk per fornire una presenza in rete, bisogna ricordare che i siti web sono tenuti alla conformità con il Quadro Interoperativo del Governo Elettronico (e-Government Interoperability Framework), con le Direttive per i Siti Web Governativi del Regno Unito (Guidelines for UK Government websites) e con il Quadro per i Governi Locali (Framework for Local Government), specialmente su questioni come l’utilizzo dei meta-dati, le etichette PICS, l’accessibilità e la segretezza”.


A seguito di questo riferimento sempre più involuto al Quadro Interoperativo del Governo Elettronico (“e-Government Interoperability Framework”, e-GIF) qui riportato (e il cui ultimo aggiornamento consiste nella versione 6.1, pubblicata nel marzo del 2005), troviamo una frase che ci è già familiare nel paragrafo 2.23: “I sistemi governativi di informazione dovranno essere progettati in modo da ottemperare alla legislazione vigente nel Regno Unito e da sostenere i canali in grado di fornire l’accessibilità alle persone disabili, ai membri delle minoranze etniche e alle persone a rischio di esclusione sociale/digitale”.


Per quanto riguarda l’e-GIF, invece, il paragrafo 6.25 contiene una serie di avvertimenti più severi, legati alla mancata conformità, vale a dire che “Se un sistema non supera il test per uno qualunque degli aspetti sopra elencati, esso sarà obbligato a fornire una strategia di modifica che dovrà essere approvata dall’Ente per il Governo Elettronico. La mancata conformità e l’assenza di una strategia accettabile di modifica porterà all’adozione dei seguenti provvedimenti:


-la conformità con l’e-GIF è uno dei criteri che verranno utilizzato al momento della disamina/valutazione delle strategie ministeriali di commercio elettronico e sarà considerata decisiva per l’erogazione di finanziamenti da parte dell’Ente per il Governo Elettronico e del Tesoro di Sua Maestà.

"- i nuovi sistemi non conformi con l’e-GIF non otterranno l’approvazione dei loro progetti né il finanziamento degli stessi da parte degli enti competenti all’interno della loro organizzazione;


- i fornitori che cercheranno di collegarsi a Directgov, al Portale Governativo o al Network di Conoscenza (Knowledge Network) senza essersi dimostrati conformi all’ e-GIF non potranno ottenere il collegamento;


- i fornitori che non saranno disposti ad ottemperare ai requisiti specifici dell’e-GIF o a requisiti equivalenti non verranno presi in considerazione quali fornitori”.


E’ chiaro che, finalmente, qui abbiamo qualche arma potente con cui sconfiggere coloro che creano siti web inaccessibili. Tuttavia, è un vero peccato che tali armi siano state seppellite in un mare di scartoffie burocratiche.


Un minimo di razionalizzazione di tutti questi consigli si renderà probabilmente necessario, se si vorranno mettere in pratica gli standard di accessibilità lodevolmente alti fissati nella nuova guida.


[Fine della Sezione Tre].


++Sezione Quattro: L’Opinione
– Il manifesto per l’inclusione digitale.


+11: Un aiuto per la “settima parte svantaggiata”.

Il mese scorso, HumanITy, l’ente assistenziale di consulenza ed inclusione digitale, ha pubblicato il suo Manifesto per l’Inclusione Digitale (vedere anche le Notizie, in questo numero). Riportiamo qui di seguito un riassunto del documento.


In contrasto con molte previsioni ottimistiche della metà degli anni ’90, l’incremento del possesso di tecnologie digitali ha avuto un impatto deludente sull’ “ultimo terzo”, vale a dire sulle persone delle categorie meno abbienti della nostra società, e ancor più su quella che potrebbe essere definita la “settima parte svantaggiata”, equivalente al circa il 15% della popolazione.


Questo Manifesto riporta una notevole serie di proposte dirette ad affrontare i problemi più gravi nel settore dell’inclusione elettronica, mettendo in evidenza l’indispensabile spostamento dal consumo alla produzione e la necessità di un approccio multilaterale.


Spesso, le nuove tecnologie più importanti vengono considerate una panacea, invece esse creano o aggravano frequentemente le differenze socio-economiche. Questo modo di pensare ha accolto favorevolmente l’avvento del computer poco costoso per uso casalingo, ma è stato dimostrato che la sua efficacia è stata limitata e che il computer non è stato pienamente utilizzato nei suoi settori chiave, come l’incentivazione alla creatività e la convergenza con i media di trasmissione. I politici si sono resi conto della presenza di un potenziale “divario digitale”, ma contavano di eliminarlo favorendo la formazione delle persone. Questa strategia ha fallito, in parte a causa della mancanza di incentivi e dell’accento posto su competenze rese ormai obsolete dall’automazione, a danno delle competenze emergenti, come ad esempio la fotografia digitale.


I cittadini più poveri si sono giustamente dimostrati scettici sui benefici della rete, considerandoli superflui e di scarsa importanza per le loro esigenze. La concentrazione sulla piattaforma basata sul PC e i problemi di usabilità e di accessibilità dei siti web governativi hanno costituito gravi ostacoli per gli utenti: più dell’80% delle transazioni governative viene effettuato da persone che non possiedono un PC per uso casalingo.


La poca attenzione alle “competenze di base”, l’accento posto sul consumo autonomo anziché sulla creazione collaborativa ed un’idea ristretta della creatività hanno impedito un’autentica diffusione dei benefici offerti dalla società digitale. Il governo ha bisogno di un aiuto per comprendere questi fenomeni.


Anche se c’è stato un certo interesse politico nei confronti dell’ “ultimo terzo”, rimane da affrontare la “Terza parte svantaggiata” che ha bisogno di politiche mirate e concentrate sulle risorse.


Ognuna delle raccomandazioni che riportiamo qui di seguito è affiancata da una proposta o da un progetto strategico, elencati separatamente nel programma di collaborazione di HumanITy, che è reperibile in rete, assieme alla versione integrale del Manifesto.


- Il governo ha bisogno di aiuto per rendere i suoi servizi maggiormente utilizzabili dalla stragrande maggioranza degli utenti di tali servizi; ciò significa abbandonare la tendenza a favorire la piattaforma per i PC.


- Il governo ha bisogno di aiuto per comprendere che l’impatto della rivoluzione delle informazioni sui comportamenti è ridotto, per realizzare il suo potenziale nell’area della collaborazione e della creatività e per capire il suo effetto sul sistema scolastico.


- L’attuale modello di proprietà intellettuale, che comprende tutti i prodotti indipendentemente dal loro valore economico, necessita di riforme altrettanto radicali.


- Il governo ha bisogno di aiuto nell’interazione dei casi più difficili (la “Settima parte svantaggiata, pari al 15% della popolazione), ma ciò richiederà una notevole concentrazione di sforzi, che vanno ben oltre quelli che si possono compiere servendosi delle risorse governative. Pertanto, sarà necessario trovare nuove metodologie di collaborazione con le organizzazioni non governative.

[Fine della Sezione Quattro].

++Note finali.


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REDAZIONE:

Direttore - Dan Jellinek

Reporter – Majeed Saleh

Consulente Editoriale - Kevin Carey

Direttore marketing – Claire Clinton

Vendite e marketing – Jo Kneill, Will Knox


ISSN 1476-6337


[Fine del notiziario.]