+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITA'.
Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità
- NUMERO 116, AGOSTO 2009.
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La
principale conferenza annuale del Regno Unito su tutti gli aspetti
della democrazia elettronica è tornata, e si occuperà delle
campagne elettorali elettroniche, delle petizioni elettroniche e del
voto elettronico, ma anche di tutti gli aspetti dell’utilizzo di
Internet e delle nuove tecnologie nell’ambito della politica, delle
attività democratiche e dell’impegno civile. Siamo orgogliosi di
essere giunti al sesto anno di vita.
Stiamo organizzando la
partecipazione di diversi importanti relatori: date un’occhiata
all’ordine del giorno con gli ultimi aggiornamenti. Fra i nostri
sostenitori e partner abbiamo Hansard Society, MySociety, PEP-NET e
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registrazione costa soltanto 195 sterline + IVA per i delegati del
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[Fine
dell’Annuncio Speciale].
++Numero 116: In questo
numero.
01: Un accademico sollecita il passaggio
dall’accessibilità all’ “adattabilità”
- Il nuovo
approccio “del mondo reale” prevede l’assistenza agli utenti
disabili della rete.
02: Un’applicazione rende Twitter
accessibile agli utenti disabili.
- In fase di collaudo una
versione accessibile del popolare servizio di micro-blogging.
03:
Un’inchiesta rivela un “panorama deprimente” per i dipendenti
-
Riscontrato un basso livello di accessibilità nei sistemi IT per il
personale.
Notizie in breve: 04: Giochi nel linguaggio dei
segni – per i giocatori sordi; 05: Nomination mondiali – i siti
web culturali accessibili; 06: Il programma di Techshare – l’evento
sulle tecnologie digitali.
Sezione Due: “Nella casella della
posta” – Il forum dei lettori.
07: La cultura del tatto – le
mostre accessibili; 08: Una sfida ai musei – descrizioni audio; 09:
Un suggerimento per la TV – risposta ad una richiesta; 10: Gli
ostacoli della BBC – le barriere dell’ i-Player; 11: Una
richiesta sugli audiolibri – cercando una ricerca; 12: Sconcertato
da JAWS – richiesta di un manuale per lo screen-reader.
Sezione
Tre: La ricerca in rete – L’adattabilità contro
l’accessibilità.
13: E’ ora di diventare flessibili: Anche se
oggi può sembrare relativamente facile ottenere l’accessibilità
alla rete seguendo semplicemente le direttive e gli standard
internazionali, nel mondo reale dei budget limitati e delle
tecnologie in continuo cambiamento è necessario un approccio più
flessibile, scrive Brian Kelly.
[Fine dei
contenuti].
++Sezione Uno: Notizie.
+01: Un
accademico sollecita il passaggio dall’accessibilità all’
“adattabilità”.
Nel Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità di questo mese, un importante accademico
sollecita un miglioramento dell’accesso alla rete per le persone
disabili tramite un approccio basato sull’ “adattabilità”
anziché sull’ “accessibilità”.
Brian Kelly, responsabile di rete per il Regno Unito presso UKOLN, l’ente di ricerca sulle biblioteche digitali nazionali con sede presso l’Università di Bath, dichiara che l’ “adattabilità” si basa sul parere espresso dalla Convenzione delle Nazioni Unite, secondo la quale la disabilità deriva dall’interazione fra le persone con un handicap e le barriere attitudinali ed ambientali che ostacolano la loro partecipazione alla società.
“Di conseguenza, la disabilità è una sovrastruttura sociale e non una caratteristica di un individuo”, spiega Kelly. “In particolare, l’accessibilità alle risorse è l’adattamento di una risorsa alle esigenze ed alle preferenze di un individuo, e non l’attributo di una determinata risorsa.
“Questa
è una filosofia diversa da quella che troviamo alla base delle
direttive WAI (Iniziativa per l’Accessibilità alla Rete) del World
Wide Web Consortium, secondo le quali l’accessibilità universale
può essere ottenuta concentrandosi esclusivamente sulle singole
risorse di rete, sugli strumenti usati per creare tali risorse e sui
browser usati per accedere a tali risorse".
L’approccio
basato sull’adattabilità della rete non rifiuta le valide
indicazioni fornite dalle direttive WAI, afferma Kelly. “Invece,
questo approccio prevede che esse vengano considerate indicazioni
utili in molte circostanze, anche se non in tutte. E’
indispensabile che le direttive WAI vengano utilizzate in maniera
pragmatica e non come una serie di regolamenti inflessibili”.
L’approccio
basato sull’adattabilità è concentrato sulle sfide rappresentate
dai sistemi utilizzati nel mondo reale anziché sull’imposizione
delle direttive indipendentemente dal contesto di utilizzo, dalle
complessità tecniche dell’odierno ambiente di rete, dalla notevole
diversità di utilizzi della rete stessa e dalle svariate esigenze e
necessità di ogni singolo individuo, secondo quanto espresso da
Kelly.
NOTE: Per maggiori informazioni sulla relazione di
Brian Kelly sull’adattabilità della rete contrapposta
all’accessibilità, vedere la Sezione Tre del presente
Notiziario.
I commenti su questo articolo sono oggi reperibili
sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo:
consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=319
.
+02: Un’applicazione rende Twitter accessibile agli
utenti disabili.
Link accessibili dalla tastiera, indicazioni
audio e schemi semplificati sono alcune delle caratteristiche
presenti in “Accessibile Twitter” (Twitter accessibile), una
nuova applicazione in fase di sviluppo volta a rendere il popolare
servizio di micro-blogging accessibile anche agli utenti disabili.
Gli utenti si registrano in questa applicazione ( http://www.accessibletwitter.com/ ) con il loro normale username di Twitter e la loro password ed ottengono una versione modificata di questo servizio, più facile da utilizzare e dotata di alternative accessibili alle diverse caratteristiche.
Fra queste, troviamo i titoli e le intestazioni delle pagine disegnati in maniera da poter funzionare con gli screen reader, caratteri di testo dalle dimensioni superiori e un notevole contrasto cromatico per una visione facilitata, oltre ad indicazioni audio che mettono l’utente in guardia quando si avvicina al limite dei 140 caratteri previsto per la redazione di un “tweet”.
Il creatore di questa applicazione, Dennis Lembree, designer di rete ed esperto di accessibilità, residente negli Stati Uniti, ha dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità di sperare che in futuro Twitter decida di incorporare le caratteristiche di accessibilità da lui evidenziate nella sua opera. Tuttavia, non è molto ottimista sulla possibilità che ciò avvenga bell’immediato: “Penso che [Twitter] migliorerà in maniera molto graduale, ma non in maniera significativa e non tanto presto. Twitter funziona benissimo con altre aziende e creatori di siti web che utilizzano API [application programming interface – interface di programmazione delle applicazioni] creando così una vasta gamma di applicazioni”.
Lembree
ha dichiarato che gli utenti disabili delle tecnologie vengono “quasi
sempre” trascurati dai creatori di programmi.
Anche
se si trova ancora nella fase di sviluppo “alfa”, Accessible
Twitter è al momento disponibile a chiunque voglia utilizzarlo e
funziona con tutti i principali browser di rete. La versione “beta”
di questa applicazione comprenderà altre caratteristiche di Twitter
adattate in maniera da aumentarne l’accessibilità, comprese
“l’autenticazione all’apertura, il caricamento delle foto ed
una migliore gestione degli errori”, ha dichiarato Lembree.
I
commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario
Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito:
http://www.headstar.com/eablive/?p=321
.
+03: Un’inchiesta rivela un “panorama deprimente”
per i dipendenti.
Il basso livello di accessibilità
riscontrato nei sistemi IT interni per il personale sta creando un
“panorama deprimente per l’assunzione di persone disabili”,
secondo una nuova inchiesta svolta in collaborazione con il
Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.
Questa ricerca, condotta da Bloor Research assieme al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità e ad Ability Magazine, ha scoperto che le organizzazioni del settore privato hanno sistemi interni IT più accessibili rispetto alle organizzazioni del settore pubblico: il 44% delle aziende del settore privato che sono state esaminate ha dimostrato di disporre dell’accessibilità per oltre il 70% dei sistemi interni, rispetto al 29% delle organizzazioni del settore pubblico.
E’
stato chiesto in entrambi i settori se questa situazione ha qualche
possibilità di cambiare entro la fine del 2010. Anche qui il settore
privato si è dimostrato all’avanguardia, con il 60% degli
intervistati che ha dichiarato che per la fine del 2010 più del 70%
dei sistemi interni verrà reso accessibile, rispetto al 44% delle
organizzazioni del settore pubblico.
Tuttavia, il panorama
generale è ancora deprimente per le prospettive di impiego dei
lavoratori disabili, secondo quanto scoperto da questa indagine.
“Anche se vengono esercitate pressioni per migliorare i sistemi
interni, un gran numero di essi non sarà ancora accessibile nel 2011
e ciò limiterà le opportunità di assunzione”, viene dichiarato
in questa inchiesta.
Nonostante
i problemi nei sistemi interni, il settore pubblico ha dimostrato di
avere in generale un livello superiore di accessibilità nei sistemi
esterni. Queste differenze sono “probabilmente dovute alle
pressioni del governo elettronico per fornire ai cittadini l’accesso,
da una parte, e dall’inaccessibilità dei sistemi interni nel
settore pubblico dall’altra”, secondo questa indagine.
Il
documento completo, con i risultati e le conclusioni dell’inchiesta,
può essere visionato consultando il sito:
http://fastlink.headstar.com/bloor2
.
I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul
Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare
il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=324
.
++Notizie in breve:
+04: Giochi nel linguaggio
dei segni: L’utilizzo del linguaggio dei segni nei videogiochi
viene sperimentato tramite l’inserimento di un personaggio sordo
nella prossima versione del popolare gioco “Half-Life 2: Episodio
Terzo”. Gabe Newell, co-fondatore di Valve, l’azienda che ha
creato questo videogioco, ha recentemente ospitato un gruppo di
studio di giocatori sordi, dichiarando in tale occasione che
l’inserimento di questo personaggio è "una scusa per inserire
la tecnologia del linguaggio dei segni" in un gioco. Per
informazioni, consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/sg1
.
+05: Nomination mondiali: Le organizzazioni che hanno
ottenuto una nomination mondiale per i siti web culturali accessibili
o i servizi di rete accessibili sono invitate a prendere parte al
concorso Jodi Awards in una nuova categoria internazionale, che
premia i successi ottenuti nell’ambito della cultura digitale
accessibile. Questa premiazione, che ha visto fra i vincitori la
galleria Tate Modern ed il British Museum, avrà luogo il 2 dicembre
e la data ultima per le iscrizioni è il 25 settembre. Per
informazioni, consultare il sito: http://fastlink.headstar.com/jodi3
.
+06: Il programma di Techshare: Richard Schwerdtfeger,
presidente dell’ Accessibility Architecture Review Board (Consiglio
di Revisione dell’Architettura dell’Accessibilità) dell’IBM, e
Cynthia Waddell, direttore responsabile dell’ International Center
for Disability Resources on the Internet (Centro Internazionale delle
Risorse per la Disabilità in Internet), saranno i principali
relatori della conferenza Techshare 2009, un evento che esamina le
tecnologie digitali per gli utenti disabili. Gli argomenti trattati
in questa conferenza (organizzata dal Royal National Institute of
Blind People (Istituto Nazionale Reale dei Ciechi, RNIB, a Londra dal
16 al 18 settembre) comprenderanno l’accessibilità alla rete,
l’istruzione elettronica e gli apparecchi portatili. Per
informazioni, consultare il sito: http://www.techshare.org.uk
.
[Fine della Sezione Uno].
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sull’accessibilità.
Accessify Forum è stato il primo sito
web per le discussioni sull’accessibilità ed è stato realizzato
quasi sei anni fa. Dal momento che il mese prossimo festeggeremo il
nostro sesto compleanno, vi troverete discussioni sull’accessibilità
a tutti i livelli, dai principianti agli esperti del settore.
Il
sito è stato riprogettato di recente ed il sistema del forum è
stato migliorato. Il forum è sempre attivo e potrete unirvi alle
discussioni.
Pertanto, se volete saperne di più
sull’accessibilità, se volete aiutare altre persone ed aumentare
le vostre conoscenze, o anche se vi interessa soltanto dare
un’occhiata ai nostri archivi, unitevi a noi e consultate il sito:
http://www.accessifyforum.com/
[Fine
dell’Annuncio Speciale].
++Sezione
Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.
Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.
+07:
La cultura del tatto: nel numero scorso, la nostra lettrice Margot
Whitfield del Royal Ontario Museum in Canada ci aveva chiesto alcune
informazioni sull’accesso tattile alle mostre culturali.
Stefanie
Armbrust, dell’Ufficio del Regno Unito per i Problemi di
Disabilità, ci scrive: “So che il British Museum (
http://www.britishmuseum.org/
) effettua tour e sessioni tattili”.
Anche
Rachel Ethier Rosenbaum, Presidente del Carroll Center for the Blind
(Centro Carroll per i Ciechi) di Newton, nel Massachusetts, e
corrispondente regolare del Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità, ci ha scritto: “Noi del Carroll Center
abbiamo collaborato ampiamente con i musei di Boston negli anni ’70
e ’80 per creare opportunità di accesso alle persone cieche,
utilizzando guanti per toccare le sculture, ecc.
"Ellie
Rubin del Museum of Fine Arts (MFA, Museo delle Belle Arti) ha preso
a cuore questo argomento e ha organizzato un valido sistema… non so
se abbiano continuato a fornire queste esperienze tattili, dovete
domandarlo a loro. Noi abbiamo collaborato anche con il Museo della
Scienza di Cambridge."
Dopo aver posto la domanda al MFA
secondo il suggerimento di Rachel, abbiamo ricevuto subito una
risposta da Hannah Goodwin, responsabile dell’accessibilità, che
ci ha scritto: “Il programma dell’MFA per le persone cieche o
ipovedenti funziona ancora benissimo… ed è stato ampliato.
Forniamo l’accesso a tutte le collezioni e le mostre temporanee,
lavoriamo in tutti i settori artistici, compresi quelli che non
possono essere toccati.
“Collaboriamo
regolarmente con alcuni gruppi e di tanto in tanto riceviamo visite
di altri gruppi e di parecchi singoli individui, compresi alcuni
visitatori che sono diventati membri del programma. Abbiamo alcuni
volontari ciechi. Ce la mettiamo davvero tutta per fare in modo che
gli eventi organizzati dai nostri membri e tutti i nostri programmi
per le famiglie siano realmente aperti a tutti". [Vi preghiamo
di inviare le vostre risposte all’indirizzo:
inbox@headstar.com].
+08:
Una sfida ai musei: A seguito di una richiesta sull’accesso ai
musei, Linda Woodbury di San Diego, California, ci scrive: "Se
qualcuno dispone di informazioni sui servizi di descrizioni audio nei
musei, vi prego di pubblicarle… ma non parlo del genere di
descrizioni ascoltabile da una persona vedente mentre se ne va in
giro per il museo: [sto cercando] descrizioni esaurienti dei dipinti,
ecc.
“Vivo
in una città con molti, molti musei, che si vanta di applicare le
“migliori pratiche” e di organizzare mostre “da vedere
assolutamente”. Tuttavia, per me che sono completamente cieca
spesso non è possibile organizzare una di queste visite (neppure in
occasione dei “martedì gratuiti”) a causa della mancanza di
accessibilità". [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte
all’indirizzo: inbox@headstar.com].
+09:
Un suggerimento per la TV: Sempre nel numero scorso, Flávia Oliveira
Machado, una studentessa universitaria brasiliana, ci aveva scritto
per chiederci un suggerimento per la sua tesi sulle descrizioni audio
per i programmi televisivi.
Rachel
Ethier Rosenbaum, del Carroll Center for the Blind (vedere il
capitolo “La cultura del tatto”, più in alto) scrive:
“L’American Foundation for the Blind (Fondazione Americana dei
Ciechi) di New York ha svolto una ricerca per il Ministero
statunitense della Cultura sull’efficacia delle descrizioni audio
realizzate dalla WGBH di Boston, che è stata finanziata dal governo
statunitense con almeno cinque milioni di dollari”.
Anche
Joan Greening, Funzionario per lo Sviluppo presso il Royal National
Institute of Blind People (RNIB), suggerisce a Flávia di consultare
le notevoli risorse di rete dell’Istituto sul sito:
www.rnib.org.uk/audiodescription
. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo:
inbox@headstar.com].
+10:
Gli ostacoli della BBC: James Wright, un lettore delle West Midland,
Regno Unito, ci scrive per domandarci: “Avete provato il percorso
ad ostacoli per tentare di comprendere come funziona l’ iPlayer
della BBC? Io sono rimasto sconvolto nel vedere quanto è complicato
tentare di sintonizzarsi su un determinato programma e di scaricarlo.
Persino una cosa semplicissima come ascoltare un programma radio può
diventare difficilissima e molto frustrante per un cieco.
“Perché queste grandi aziende sembrano incapaci di soddisfare le esigenze degli utenti ciechi e disabili? Sembra proprio che, tanto più grande è l’azienda, tanto più difficile diventa per lei fornire un buon livello di accessibilità. Di certo non sono solo, sicuramente ci sono altri ciechi che stanno lottando con questo problema dell’ iPlayer.
“Spero
proprio che venga il giorno in cui, oltre ad un link alla pagina dei
contenuti, verrà fornito un link per la pagina di screen reader per
gli utenti ciechi. E’ eccessivo sperare che la tecnologia compia
qualche progresso in questa direzione in un futuro non troppo
lontano?”. [Vi preghiamo di inviare le vostre risposte
all’indirizzo: inbox@headstar.com].
+11:
Una richiesta sugli audiolibri: Ken Ingham, Presidente di Amazability
a Waban, nel Massachusetts, sta tentando di rintracciare una ricerca
sugli audiolibri e sulla lettura tramite dispositivi audio. Ken ci
racconta: “Qualche tempo fa ho visto uno studio realizzato in
Inghilterra dove si spiegava che una percentuale notevole della
popolazione inglese (circa il 18%) preferiva leggere tramite
dispositivi audio. Oltre agli handicap visivi, fra le ragioni addotte
vi erano altre disabilità ma anche l’avversione nei confronti
degli schermi, eccetera. Sfortunatamente, non ho conservato una copia
di quello studio e ora vorrei riesaminarlo e parlare con gli autori.
Ne sapete qualcosa? Nel caso, potreste farmi sapere dove posso
trovare questo studio?".
+12: Sconcertato da JAWS: Mark
Pimm, un lettore del Regno Unito, ci scrive con una richiesta
riguardante il popolare screen reader JAWS: “Mi domando se posso
chiedervi un favore: potreste suggerirmi un manuale (gratuito o anche
a pagamento) che spieghi agli utenti ciechi di JAWS come accedere
alla rete? Sto cercando qualcosa di molto, molto semplice (ho visto
alcune pagine su [un] sito web che mi hanno lasciato completamente
sconcertato). Mi domando se potete suggerirmi qualcosa di facile”.
[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo:
inbox@headstar.com].
[Fine
della Sezione Due].
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[Fine dell’Annuncio Speciale].
++Sezione
Tre: Ricerca in Rete
- L’adattabilità contro
l’accessibilità.
+13: E’ ora di diventare flessibili
di
Brian Kelly.
Per ottenere l’accessibilità universale per le loro risorse di rete, possiamo sostenere che tutto ciò che le organizzazioni devono fare è applicare le direttive internazionali WAI (Web Accessibility Iniziative, Iniziative per l’Accessibilità alla Rete), ed in particolar modo le direttive WCAG per i contenuti della rete?
Purtroppo
alcuni riscontri, come la recente indagine Better Connected
(Collegati Meglio) 2009 organizzata dall’ente locale Society of IT
Management ( http://fastlink.headstar.com/so6
), hanno dimostrato che le organizzazioni del settore pubblico non
hanno affatto utilizzato queste direttive. Tuttavia, piuttosto che
esigere un nuovo sforzo per l’applicazione del modello WAI, forse
c’è bisogno di un approccio alternativo: un passaggio
dall’accessibilità della rete all’adattabilità della rete.
Si
potrebbe iniziare adottando il parere della Convenzione delle Nazioni
Unite, secondo la quale la disabilità deriva dall’interazione fra
le persone con un handicap e le barriere attitudinali ed ambientali
che ostacolano la loro partecipazione piena ed effettiva alla società
sullo stesso piano delle altre persone (per informazioni, consultare
il sito http://www.un.org/disabilities/default.asp?id=260
).
Di conseguenza, la disabilità è una sovrastruttura sociale e non una caratteristica di un individuo. In particolare, l’accessibilità alle risorse è l’adattamento di una risorsa alle esigenze ed alle preferenze di un individuo, e non l’attributo di una determinata risorsa.
Questa
è una filosofia diversa da quella che troviamo alla base delle
direttive WAI, secondo le quali l’accessibilità universale può
essere ottenuta concentrandosi esclusivamente sulle singole sorse di
rete, sugli strumenti usati per creare tali risorse e sui browser
usati per accedere a tali risorse".
L’approccio scelto dalle direttive WAI ha certamente i suoi meriti in svariati settori, come la semplice fornitura delle risorse di informazione. Ma questo approccio non funziona in altri settori, come lo sviluppo dei servizi di istruzione elettronica, in cui l’obiettivo del servizio (l’istruzione) non è una funzione della risorsa stessa, ma il modo in cui essa può venire usata e sperimentata. In questo caso, lo scopo fondamentale è quello di garantire che siano gli obiettivi relativi all’apprendimento, e non le risorse dell’istruzione elettronica in quanto tali, a dover essere rese accessibili.
Questo
approccio porta al concetto di “istruzione mista”, in cui sia le
soluzioni del mondo reale, sia quelle della rete e le altre risorse
IT possono essere utilizzate per fornire una soluzione appropriata
all’utente finale. E questa soluzione appropriata può riflettere
le preferenze personali e gli stili di apprendimento dell’utente
finale: è un approccio che tratta l’utente disabile esattamente
come ogni altro utente, come auspicato nel parere espresso dalla
Convenzione delle Nazioni Unite sulla disabilità.
L’approccio basato sull’adattabilità della rete si fonda sul nostro lavoro iniziale presso UKOLN, l’ente di ricerca sulle biblioteche digitali nazionali con sede presso l’Università di Bath, in cui abbiamo esaminato l’accessibilità delle risorse per l’istruzione elettronica. Il nostro documento del 2004, intitolato “Lo sviluppo di un approccio olistico per l’accessibilità all’istruzione elettronica (http://fastlink.headstar.com/ukoln1 ), descriveva come applicarla in altri contesti, in base allo studio di quattro casi.
Questi prendevano in esame il sostegno agli utenti con problemi di apprendimento, con un approccio volto a coinvolgere l’utente finale nella creazione e nello sviluppo del sistema; l’adattabilità per I sordi, che illustra l’inadeguatezza del modello medico di disabilità alla base dell’approccio delle direttive WAI; l’adattabilità nel contesto governativo, con una disamina dei problemi derivanti dall’applicazione delle migliori pratiche in presenza di risorse limitate e di scadenze ravvicinate; infine, l’adattabilità e gli enti istituzionali, suggerendo un approccio basato sul sostegno e sull’istruzione relativamente ai modi di promuovere l’accessibilità delle pubblicazioni di ricerca, oltre alla ricerca di maniere innovative per promuovere l’accessibilità delle risorse stesse.
E’
importante notare che l’approccio basato sull’adattabilità della
rete non rifiuta, nel complesso, le valide indicazioni sviluppate
dalle direttive WAI. Invece, questo approccio prevede che esse
vengano considerate indicazioni utili in molte circostanze, anche se
non in tutte. E’ indispensabile che le direttive WAI vengano
utilizzate in maniera pragmatica e non come una serie di regolamenti
inflessibili.
Il
documento conclude dichiarando la necessità “di adottare un
approccio basato sull’adattabilità della rete, comprendente gli
approcci precedenti e, cosa forse ancora più importante, proiettato
verso il futuro, comprendente le innovazioni tecniche, le diverse
percezioni del significato dell’accessibilità e le sfide
rappresentate dai sistemi esistenti nel mondo reale".
Non
è forse questo l’approccio che le organizzazioni del settore
pubblico dovrebbero adottare? Inoltre, visti I tagli ai finanziamenti
nel settore pubblico, non è forse essenziale per noi riconoscere
queste sfide rappresentate dai sistemi esistenti nel mondo reale,
anziché continuare ad imporre l’utilizzo di direttive
indipendentemente dal contesto di utilizzo, dalle complessità
tecniche dell’odierno ambiente di rete, dalla notevole diversità
di utilizzi della rete stessa e dalle svariate esigenze e necessità
di ogni singolo individuo?
NOTA:
Brian Kelly è Direttore di Rete per il Regno Unito e Capo Divisione
presso UKOLN. E’ il principale autore del documento
“Dall’accessibilità alla rete all’adattabilità della rete”
(http://fastlink.headstar.com/ukoln2
), pubblicato recentemente nella rivista “Disabilità e
riabilitazione: le tecnologie assistive” e riassunto nel blog
britannico di Web Focus, dove i lettori possono partecipare a
discussioni aperte a tutti: http://fastlink.headstar.com/ukoln3
. Per ulteriori dettagli sull’approccio basato sull’adattabilità,
altri documenti possono essere reperiti nel sito:
http://fastlink.headstar.com/ukoln4
.
I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul
Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare
il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=327
[Fine
della Sezione Tre].
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Speciale: Fortune Cookie
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membri del team di Fortune Cookie che si occupano di accessibilità
alla rete vogliono essere sicuri che tutti gli utenti trovino facili
da utilizzare i siti web da loro progettati. Oltre ad essere
accessibili, i siti web di Fortune Cookie sono belli e valgono
decisamente la spesa; inoltre, hanno vinto parecchi premi. Nel 2007,
il lavoro del team ha ricevuto ben 11 nomination per i principali
premi del settore del design di rete.
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le aziende possono trarre un beneficio dal rendere più accessibile
il proprio sito web. Se volete sapere ciò che l’accessibilità può
significare per la vostra azienda, rivolgetevi a Fortune
Cookie.
Visitate il nostro sito web all’indirizzo:
http://www.fortunecookie.co.uk
Julie
Howell è la nostra Direttrice per l’accessibilità. Potete
contattarla inviando una e-mail all’indirizzo:
Julie.Howell@fortunecookie.co.uk
.
[Fine dell’Annuncio Speciale].
++Note
finali.
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REDAZIONE:
Direttore - Dan Jellinek
Reporter – Tristan Parker
Consulente Editoriale - Kevin Carey
ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]
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membri del team di Fortune Cookie che si occupano di accessibilità
alla rete vogliono essere sicuri che tutti gli utenti trovino facili
da utilizzare i siti web da loro progettati. Oltre ad essere
accessibili, i siti web di Fortune Cookie sono belli e valgono
decisamente la spesa; inoltre, hanno vinto parecchi premi. Nel 2007,
il lavoro del team ha ricevuto ben 11 nomination per i principali
premi del settore del design di rete.
Legal & General, Kuoni, Diabetes UK, FT Business: ecco qualcuno dei marchi più rinomati presenti sull’elenco clienti di Fortune Cookie.
Tutte
le aziende possono trarre un beneficio dal rendere più accessibile
il proprio sito web. Se volete sapere ciò che l’accessibilità può
significare per la vostra azienda, rivolgetevi a Fortune
Cookie.
Visitate il nostro sito web all’indirizzo:
http://www.fortunecookie.co.uk
Julie
Howell è la nostra Direttrice per l’accessibilità. Potete
contattarla inviando una e-mail all’indirizzo:
Julie.Howell@fortunecookie.co.uk
.
[Fine dell’Annuncio Speciale].
++Note
finali.
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REDAZIONE:
Direttore - Dan Jellinek
Reporter – Tristan Parker
Consulente Editoriale - Kevin Carey
ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]