+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ'.
Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità
- NUMERO 123, MARZO 2010.

 

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++Numero 123: In questo numero:

01: In Esclusiva: L’Unione Europea si accinge a stabilire delle regole sui prodotti accessibili.
- Il Regno Unito si schiera con la maggioranza nell’appoggiare la blanda Direttiva per un Trattamento Equo.

02: Un plauso per i progressi compiuti dai Comuni per l’accessibilità alla rete.
- Una relazione parla di un miglioramento "sorprendente”.

03: Una fondazione che si occupa di tecnologie sta per lanciare un centro online per il benessere sociale.
- Una rete per condividere le informazioni sui progetti sociali relativi alle tecnologie IT.

Notizie in breve: 04: Messaggi contradditori – dal governo australiano sull’accessibilità; 05: Navigazione gratuita – per imparare a conoscere la rete; 06: Il lettore portatile – un apparecchio portatile per i libri in formato DAISY.

Sezione Due: Servizio Speciale – I siti web comunali.

07: Migliori di quanto non sembrino? L’ultima disamina annuale dei siti web di tutti gli enti locali del Regno Unito -Better Connected (Collegati Meglio) 2010, realizzata dalla Society of IT Management (Società per la Gestione delle Tecnologie IT, Socitm) – sembra dimostrare che la maggioranza dei siti web comunali non sono ancora totalmente accessibili alle persone affette da disabilità; tuttavia, un’occhiata al di là degli standard qualitativi rivela un notevole miglioramento del livello di accessibilità “funzionale”; come ci riferisce Tristan Parker.

[Fine dei Contenuti].


++Sezione Uno: Notizie.

+01: In Esclusiva: L’Unione Europea si accinge a stabilire delle regole sui prodotti accessibili.

L’Unione Europea sembra decisa a non sostenere la proposta di legge che avrebbe preteso l’accessibilità, da parte delle persone disabili, a tutti i beni di consumo posti sul mercato, dai televisori digitali alle lavatrici, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

L’assemblea che si terrà questa settimana a Bruxelles confermerà probabilmente le modifiche alla bozza della Direttiva per un Trattamento Equo (Equal Treatment Directive, ETD), inizialmente proposta dalla Commissione Europea nel 2008 per vietare ogni discriminazione nell’accesso ai beni ed ai servizi, come previsto dall’intestazione completa: Proposta per una Direttiva del Consiglio per promuovere il principio di un trattamento equo fra le persone, indipendentemente dalla religione o dai principi, dalla disabilità, dall’età o dall’orientamento sessuale ( http://bit.ly/9IFqXc ).

Nella sua forma originaria, la direttiva avrebbe imposto che qualsiasi genere di apparecchio venisse reso accessibile e, ad esempio, non potesse essere gestito unicamente da comandi su un touch-screen o da schermi puramente visivi ed inaccessibili ai non vedenti.

Tuttavia, dal 2008 ad oggi, gli stati membri hanno modificato il testo, eliminando qualsiasi obbligo specifico. L’articolo 4, punto 3, della serie di modifiche più recente (disponibile esclusivamente in formato pdf sul sito http://bit.ly/anrdqs ) dichiara: “La presente Direttiva non verrà applicata alla progettazione ed alla produzione di beni”. La nuova versione afferma semplicemente che gli stati membri dovrebbero prendere in considerazione “provvedimenti volti a garantire l’accessibilità per le persone affette da disabilità… [e] promuovere la ricerca e lo sviluppo di beni dal design universale, promuovere la loro disponibilità ed il loro uso e promuovere il design universale nello sviluppo di standard e di direttive”. Tuttavia, non vengono forniti dettagli sulle maniere in cui questi provvedimenti dovranno essere presi.

La nuova versione che verrà discussa a Bruxelles viene appoggiata dalla maggioranza degli stati membri dell’Unione Europea, compreso il Regno Unito. Un ristretto gruppo di Paesi, fra cui l’Austria, si è però espresso contro le modifiche alla proposta originale e, se si desidera trasformare questa direttiva in una legge, sarà necessario ottenere un consenso unanime.

Carine Marzin, funzionario addetto alle campagne europee presso il Royal National Institute of Blind People, (RNIB), ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che continuare a fare affidamento sulla buona volontà delle aziende produttrici affinché forniscano prodotti accessibili non è un modo valido per risolvere il problema. “In pratica, non cambierà nulla se gli stati membri non saranno disposti ad affrontare questo argomento con una legge”, ha affermato Marzin. “Questa è un’occasione unica per porre fine alle discriminazioni che molte persone disabili devono subire quando tentano di avere accesso a vari prodotti, è un’occasione che non possiamo permetterci di perdere”.

Da parte sua, l’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union, EBU) dichiara che il mancato sostegno alle proposte relative all’accessibilità presenti nella bozza originale potrebbe compromettere il commercio con alcuni Paesi extra-europei che adottano normative più rigide in merito (vedere la risposta della EBU, redatta in formato Microsoft Word, sul sito: http://bit.ly/bowvGU ). Negli Stati Uniti, ad esempio, esiste una proposta di legge per costringere i produttori a creare prodotti tecnologici di largo consumo totalmente accessibili (vedere il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero 122 - http://bit.ly/cRZVrs ).

Un gruppo di enti assistenziali britannici per i disabili ha recentemente lanciato una campagna per opporsi alla posizione del Regno Unito sulla Direttiva per un Trattamento Equo. Per informazioni, consultare il sito: http://bit.ly/d1EP2R ).

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito:  http://bit.ly/aKG4es


+02: Un plauso per i progressi compiuti dai Comuni per l’accessibilità alla rete.

I siti web degli enti locali del Regno Unito sono “ora molto più accessibili di quanto non siano mai stati”, secondo uno specialista che ha collaborato alla recente inchiesta “Better Connected (Collegati Meglio) 2010”, che ha esaminato i siti web di tutti gli enti locali del Regno Unito ed è stata realizzata dalla Society of IT Management (Società per la Gestione delle Tecnologie IT - Socitm) ( http://bit.ly/dltkU5 ).

Bim Egan, consulente anziano per l’accesso alla rete presso il Royal National Institute of Blind People, (RNIB), ha dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che quest’anno la differenza fra l’accessibilità dei siti web comunali è “sorprendente” rispetto alla situazione del 2009. “Un numero decisamente maggiore di [comuni] ha recepito il messaggio e sta prendendo provvedimenti per rendere i propri siti web decisamente più accessibili”, ha affermato.

I commenti di Egan sono positivi anche se quest’anno un numero inferiore di siti web di enti locali ha ottenuto la formalizzazione della conformità al livello A delle Direttive Internazionali per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete, versione uno (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG 1.0): sono stati soltanto 32 rispetto ai 36 del 2009. Tuttavia, il RNIB ha effettuato per conto proprio un’ulteriore verifica dell’ “accessibilità funzionale”, definendo 187 siti web comunali (pari al 43%) “soddisfacenti” o “eccellenti”, rispetto ai soli 135 municipi (pari al 33%) che avevano ottenuto una valutazione analoga lo scorso anno.

Nonostante il miglioramento, Egan ha affermato che l’eccessivo utilizzo di file in formato PDF (il formato di Adobe utilizzato per i documenti), spesso inaccessibili agli screen reader e ad altri apparecchi di tecnologie assistive, costituisce tuttora un notevole problema di accessibilità per i siti web degli enti locali.

“Non sarebbe un problema grave se tanti comuni non utilizzassero quasi esclusivamente il formato PDF, ma… se questo formato non viene reso accessibile, si potrebbero verificare situazioni in cui le persone non riusciranno neppure a conoscere l’importo delle imposte comunali che dovranno pagare”, ha spiegato Egan.

Per un rendiconto completo dei risultati relativi all’accessibilità ottenuti dall’inchiesta Better Connected 2010, vedere la sezione tre del presente Notiziario.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito:  http://bit.ly/9N5KGG


+03: Una fondazione che si occupa di tecnologie sta per lanciare un centro online per il benessere sociale.

Un nuovo centro informazioni online per le organizzazioni che operano nel settore delle tecnologie e del benessere sociale verrà lanciato a giugno dall’ente assistenziale Nominet Trust, secondo quanto appreso dal Notiziario Internazionale sull’Accessibilità.

Questo centro informazioni ( http://bit.ly/aXFbxD ), la principale fondazione del Regno Unito per i progetti sociali basati sulle tecnologie IT, ha ricevuto un finanziamento di otto milioni di sterline dal dominio web Nominet per finanziare iniziative legate ad Internet sia a livello nazionale che internazionale, nei settori dell’istruzione, della ricerca e dello sviluppo, della sicurezza e dell’inclusione, per soddisfare le esigenze dei giovani, degli anziani, dei disabili e dei malati, delle persone socialmente svantaggiate e di altri gruppi fortemente vulnerabili.

Il suo nuovo network online, che sarà attivo a partire dal mese di giugno, comprenderà un centro di monitoraggio che controllerà tutti gli investimenti effettuati e consentirà agli enti finanziati di fornire relazioni trimestrali online, ed un “centro di conoscenza” che permetterà ai diversi gruppi di interagire fra loro. Il suo obiettivo è quello di diventare il principale centro per le migliori pratiche e un punto di riferimento per tutti i settori finanziati, secondo quanto dichiarato da Jonathan Welfare, presidente della fondazione, al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, in occasione della conferenza Digital Inclusion (inclusione digitale), tenutasi la scorsa settimana a Londra ( http://bit.ly/aFvYk7 ).

Il Nominet Trust (Fondazione Nominet) ha effettuato diversi investimenti a partire dal febbraio del 2009, con 36 sovvenzioni a tutt’oggi, per un totale di 1.900.000 sterline. La sovvenzione più modesta erogata fino ad oggi è stata di mille sterline ad una scuola elementare del Derbyshire, come contributo alla realizzazione di un opuscolo sui potenziali pericoli di Internet, progettato dagli scolari e diffuso presso altri istituti scolastici in tutta la contea dall’ente preposto all’istruzione; la sovvenzione più notevole, invece, è stata di mezzo milione di sterline, erogate all’ente assistenziale UnLtd (“Unlimited” – Senza limiti) ( http://bit.ly/cKD3Qy ), che a sua volta finanzia progetti minori legati alle tecnologie IT in tutto il Regno Unito.

Una delle prime sovvenzioni della Fondazione, erogata nell’aprile del 2009, è stata a beneficio dell’Associazione Informatica Britannica dei Ciechi (British Computer Association of the Blind, BCAB), per finanziare il supporto tecnico remoto a persone con handicap visivi. Fra gli altri gruppi sovvenzionati troviamo Screenreader.net, che ha creato il sistema gratuito di conversione testo-voce denominato “Thunder”; la fondazione ACE Centre Advisory Trust, per SpeechBubble, un sito web di confronto per gli ausili di comunicazione per i disabili; AbilityNet, per un progetto a sostegno dei materiali accessibili digitali di istruzione; ed infine Citizens Online, per un progetto di individuazione e soluzione dei problemi di accessibilità dei siti web.

Qualsiasi gruppo può chiedere una sovvenzione in qualunque momento, e le decisioni sui nuovi finanziamenti vengono prese ad ogni trimestre.

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito:  http://bit.ly/beZNon


++Notizie in Breve:

+04: Messaggi contradditori: I siti web governativi australiani dovranno uniformarsi entro il 2015 alla versione più recente delle Direttive internazionali per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines, WCAG 2.0) del World Wide Web Consortium's (W3C), secondo quanto annunciato dal Segretario Parlamentare per le Disabilità: per informazioni, consultare il sito http://bit.ly/cTUNu7. Tuttavia, questa decisione non potrà contare su un supporto legale a meno che non venga approvata dalla Commissione Australiana per i Diritti Umani. Inoltre, Tom Worthington, consulente per le tecnologie IT, ha reso noto sul suo blog che la stessa pagina web che pubblicizza questo annuncio non risulta conforme agli standard per l’accessibilità di base. Per informazioni, consultare il sito: http://bit.ly/bwYWQU.

+05: Navigazione gratuita: Effettuare una ricerca con Google ed accedere al sito web del British Museum sono alcuni fra gli argomenti insegnati ai ciechi ed agli ipovedenti nel corso di un ciclo di 50 “giornate gratuite di apprendimento della rete”, che si svolgeranno in tutto il Paese durante i prossimi quattro mesi. Organizzate dall’ente assistenziale Screenreader.net grazie ad un sussidio governativo di 70.000 sterline, queste sessioni utilizzeranno il software gratuito di screen reader denominato Thunder per mostrare ai disabili visivi che usano il computer come si naviga in rete. Per informazioni, consultare il sito: http://bit.ly/cJipz4.

+06: Il lettore portatile: I libri parlati realizzati nel formato DAISY (Digital Accessible Information System – Sistema di Informazioni Digitali Accessibili) ora potranno essere trasferiti direttamente dal CD ad un apparecchio portatile, senza bisogno di utilizzare un computer. Il lettore Victor Reader Stream CD Edition, realizzato da HumanWare, consente agli utenti ciechi ed ipovedenti di copiare i libri parlati ed altri file audio sull’apparecchio portatile utilizzando un solo pulsante. Per informazioni, consultare il sito: http://bit.ly/a2NZTC.

[Fine della Sezione Uno].


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[Fine dell’Annuncio Speciale].


++Sezione Due: Servizio Speciale
- I siti web comunali.

+07: Migliori di quanto non sembrino?
di Tristan Parker.

A una prima impressione, i risultati relativi all’accessibilità rilevati dall’inchiesta “Better Connected” (Collegati Meglio) realizzata quest’anno dalla Society of IT Management (Società di Gestione delle Tecnologie IT - Socitm), riguardante tutti i siti web comunali del Regno Unito ( http://bit.ly/dltkU5 ), farebbe ritenere che l’accesso online agli enti locali da parte degli utenti di computer con disabilità e delle altre persone che utilizzano tecnologie assistive non sia ancora considerato prioritario.

Quest’anno, ad esempio, un numero inferiore di enti locali ha ottenuto il livello “A” delle Direttive internazionali per l’Accessibilità ai Contenuti della Rete (Web Content Accessibility Guidelines9, versione uno (WCAG 1.0 http://bit.ly/cmbc4g ) rispetto allo scorso anno (32 anziché 36) e, per il secondo anno di seguito, nessun comune ha ottenuto la conformità al livello superiore “AA”.

Tuttavia, le apparenze possono ingannare e questi dati non descrivono interamente la realtà dei fatti, secondo Bim Egan, consulente anziano per l’accessibilità alla rete presso il Royal National Institute of Blind People, (RNIB): http://bit.ly/a5Jz3i.

Egan, che ha effettuato numerose verifiche per l’inchiesta Better Connected, ha dichiarato al Notiziario Internazionale per l’Accessibilità che i siti che non sono riusciti ad ottenere neppure il livello base “A” di conformità alle direttive WCAG non sono necessariamente del tutto inaccessibili alle persone affette da disabilità.

Le direttive WCAG rappresentano, nel loro insieme, una valutazione quantitativa di svariati aspetti di un sito mentre, per il secondo anno di seguito, anche il RNIB ha effettuato ulteriori valutazioni qualitative dei siti web comunali per ottenere una panoramica più ampia dell’accessibilità online. Le valutazioni del RNIB si basano su fattori “pratici”, come “se gli utenti riescono o meno a navigare, utilizzare e comunicare con il sito in maniera relativamente facile, nel caso abbiano bisogno di utilizzare tecnologie assistive o abbiano esigenze particolari”, ha spiegato Egan.

Le verifiche hanno utilizzato un proprio sistema di valutazione con voti da 0a 3, dove 0 rappresenta la frequente mancanza di accessibilità e 3 viene assegnato ad un sito pienamente accessibile da un punto di vista funzionale. In base a questo sistema, 187 comuni (pari al 43%) sono stati valutati dal RNIB come “soddisfacenti” o “eccellenti” rispetto ai 136 comuni (pari al 33%) dello scorso anno.

Tutto ciò sembra incoraggiante, ma perché non vi è corrispondenza con il sistema basato sulle direttive WCAG 1.0? “Non abbiamo mai creduto che le verifiche di conformità potessero misurare realmente il livello di accessibilità”, ha spiegato Egan. "Non si tratta soltanto di ciò che viene fatto, ma del modo in cui viene fatto, ed i test di conformità controllano fondamentalmente elementi come i titoli che vengono utilizzati e non l’effettiva validità [dei siti web]".

Nel complesso, i risultati ottenuti fanno ritenere che i siti web comunali abbiano migliorato la loro accessibilità funzionale, ha affermato Egan, anche se a volte hanno adottato nuove tecnologie e nuove tecniche che hanno impedito loro di raggiungere i livelli di conformità con gli standard.

E quali sono queste nuove tecniche che hanno ostacolato la conformità con gli standard?

Uno dei colpevoli, e non per la prima volta, è JavaScript, un normale linguaggio di programmazione utilizzato nelle pagine web. L’uso di JavaScript spesso comporta una maggior difficoltà nella navigazione in una pagina web quando si utilizzano tecnologie assistive oppure una tastiera: per fare un esempio, questo linguaggio fornisce contenuti “nascosti” che non vengono rilevati da alcune tecnologie assistive. Anche se JavaScript può a volte essere effettivamente usato per aumentare l’accessibilità, ad esempio fornendo all’utente ulteriori informazioni, nel complesso costituisce un problema ricorrente per la conformità agli standard di accessibilità.

“Il problema principale dei test di conformità alle direttive WCAG 1.0 consiste nel fatto che un numero sempre crescente di siti aggiunge ogni giorno ulteriori funzioni in gran parte basate su JavaScript”, ha dichiarato Egan. “Se non dovessimo controllare JavaScript, avremmo riscontrato un notevole miglioramento nella conformità al Livello A”.

Egan ha anche messo in guardia sul fatto che, se l’anno prossimo il team addetto all’inchiesta Better Connected sui siti web decidesse di adottare le direttive WCAG versione 2.0 (la versione più recente di queste direttive) per le sue valutazioni, si renderebbe necessario apportare ulteriori cambiamenti per riuscire ad ottenere la conformità agli standard di base. "In base alle direttive WCAG 2.0, sicuramente i comuni finiranno col rimpiangere di aver utilizzato tanto spesso il formato PDF”, ci ha spiegato.

I file nel formato PDF (il “formato portatile per i documenti” di Adobe, ampiamente utilizzato dagli enti locali e da altri enti pubblici) spesso non sono pienamente accessibili agli screen reader e ad altre tecnologie assistive. Vi sono sistemi per creare file PDF accessibili, utilizzando nuove versioni di questo formato in grado di fornire, ad esempio, etichette di testo alle immagini, ma i comuni continuano in gran parte a servirsi delle vecchie versioni, che sono inaccessibili.

“Non sarebbe un problema grave se tanti comuni non utilizzassero quasi esclusivamente il formato PDF, ma… se [il formato PDF] non viene reso accessibile, si potrebbero verificare situazioni in cui le persone non riusciranno neppure a conoscere l’importo delle imposte comunali che dovranno pagare”, ha spiegato Egan.

Nonostante queste preoccupazioni, Egan è propensa a mettere in luce l’aumento di accessibilità dimostrato dalle valutazioni qualitative effettuate dal RNIB. “Lavoro sull’inchiesta Better Connected da cinque anni e la differenza è sorprendente. I siti web comunali sono oggi più accessibili di quanto non siano mai stati”, ha dichiarato.

Forse potrà sorprendere il fatto che, secondo Egan, una legislazione più rigida non costituirà il modo più efficace per ottenere ulteriori miglioramenti: più utile, magari, mettere in evidenza i siti che funzionano meglio ed incoraggiarli a trascinare gli altri con il loro esempio. “Non credo che una nuova legge ci riuscirebbe”, ha affermato Egan. “Abbiamo ricevuto minacce davvero tremende, come rischiare di perdere il dominio “gov.uk”, e non so cos’altro potrebbe essere fatto per incoraggiare i siti a diventare più accessibili, se non dimostrarlo con l’esempio e premiare e lodare quelli che fanno le cose come si deve. Dobbiamo dare loro più tempo, in maniera che le persone che non realizzano correttamente i siti e i comuni a cui tali siti appartengono siano costretti a fare qualcosa per migliorarli”.

Egan incoraggia gli enti che fino ad oggi non hanno avuto buone valutazioni di accessibilità a raccogliere questa sfida. “I siti web che non hanno ottenuto la conformità alle direttive WCAG 1.0 o hanno ottenuto una valutazione di 1 o 2 con il nostro [del RNIB] sistema di valutazione non devono sentirsi scoraggiati: preferirei che si sentissero sfidati”, ha affermato Egan. “L’accessibilità non è il luogo in cui ci si trova, è la strada che si deve percorrere".

I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito:  http://bit.ly/aQQNiy

[Fine della Sezione Due].


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++Note finali.

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REDAZIONE:
Direttore - Dan Jellinek
Reporter – Tristan Parker
Consulente Editoriale - Kevin Carey

ISSN 1476-6337

[Fine del notiziario.]