+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ.
Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità.
- NUMERO 143, DICEMBRE 2011.
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A tutti i nostri lettori: Buone feste!
++Numero 143: In questo numero:
01: Un nuovo ostacolo al trattato globale per le eccezioni al copyright
- Gli emendamenti proposti dall’Unione Europea ne impediscono il progresso.
02: “Fix The Web” lotta per sopravvivere
- Manca il denaro per un progetto pilota che fornirebbe aiuto alla rete in crowdsourcing.
03: Un ingranditore gratuito fra i primi Premi per l’Accessibilità Intelligente
- Le applicazioni vincenti presentate dalla Fondazione Vodafone.
Notizie in breve:
04: Il compleanno dello standard - BS8878 compie un anno; 05: Accolto l’appello – il governo canadese reagisce contro la sentenza sull’accesso alla rete; 06: I punti del documento – le principali grandi aziende si assumono un impegno in 10 punti sull’accessibilità; 07: La rete del futuro – lancio di un progetto europeo.
Sezione Due: Nella casella della posta – Il forum dei lettori:
08: Assistenza per il formato PDF – suggerimenti per l’ingrandimento e la conversione; 09: La battaglia per le aste – è possibile fare causa a eBay? 10: Corso accelerato – una risorsa per l’accessibilità alla rete risulta inizialmente inaccessibile, poi viene sistemata.
Sezione Tre: Servizio speciale – Il sostegno in un negozio del centro.
11: Il guru riceve: Il nuovissimo grande magazzino di O2, il fornitore di telefonia cellulare a banda larga, è uno dei primi tentativi, da parte di un negozio di tecnologie, di offrire un servizio su misura alle persone disabili, grazie all’aiuto di Abigail Gorman, il primo “guru” sordo della O2. Dan Jellinek è andato a trovarla.
[Fine dei contenuti].
++Sezione Uno: Notizie.
+01: Un nuovo ostacolo al trattato globale per le eccezioni al copyright.
I tentativi di creare un trattato internazionale che consenta alle versioni accessibili delle opere protette da copyright di essere condivise fra i vari Paesi, consentendo così alle persone con problemi di lettura un accesso più ampio ai libri, hanno incontrato un ostacolo questo mese, a seguito di un intervento “aggressivo” da parte dei negoziatori dell’Unione Europea.
Fra il 21 novembre e il 2 dicembre, la WIPO (World Intellectual Property Organization, Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) ha tenuto a Ginevra un’assemblea della sua commissione permanente sul copyright e sui diritti ad esso connessi, ed i negoziatori della WBU (World Blind Union, Unione Mondiale dei Ciechi) speravano che avrebbe aperto la strada ad un accordo per un trattato sul diritto d’autore.
Dalla sessione di giugno di questa commissione erano emersi segnali positivi, in base ai quali gli Stati membri della WIPO avevano convenuto di far convergere svariate posizioni precedentemente separate in un’unica bozza di documento, noto con il nome “testo della presidenza” (vedere il Notiziario Internazionale sull’Accessibilità, numero di luglio 2011, http://www.headstar.com/eablive/?p=615 ). Il nuovo incontro, però, ha reso questo progetto meno sicuro dopo che il presidente, Manuel Guerra Zamarro del Messico, ha inaspettatamente invitato i membri a sottoporre ulteriori emendamenti.
I negoziatori dell’Unione Europea hanno successivamente tentato di introdurre nuovamente alcune clausole che avrebbero imposto ai detentori dei diritti d’autore di autorizzare formalmente le organizzazioni ad utilizzare qualsiasi eccezione soltanto previa approvazione, una condizione che, secondo la WBU, avrebbe reso quasi totalmente inutile l’intera procedura.
“L’Unione Europea ha deciso di presentare una serie di nuovi emendamenti aggressivi che ci hanno portato ancora più distanti dall’obiettivo di un testo concordato”, ha dichiarato Dan Pescod, vice presidente della WBU, al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. “Hanno tentato di riproporre l’idea dell’autorizzazione, ma in realtà si tratta di un no definitivo. Il punto chiave di questa eccezione sta nel fatto di poterlo utilizzare solo quando non si è ricevuto alcun aiuto dai detentori del copyright”.
I nuovi emendamenti proposti sono stati ora inseriti in un documento di lavoro che, secondo Pescod, dovrà essere discusso in maniera approfondita fra gli stati membri prima della prossima assemblea della WIPO, prevista per il mese di luglio del 2012. “Quello che ora chiediamo è che gli stati membri si riuniscano prima della prossima assemblea per concordare le basi di un nuovo testo singolo, anziché ritrovarci in una situazione in cui ogni volta qualcuno propone nuovi emendamenti, se ne va e non li prende più in considerazione fino all’assemblea successiva”, ha affermato.
Rimane un altro problema di importanza vitale: se il nuovo accordo dovrà diventare un trattato legalmente vincolante, come richiesto dalla WBU, oppure trasformarsi in direttive più morbide e non vincolanti; tuttavia, Pescod spera che in luglio si riuscirà a risolvere tutto. “Sono ancora ottimista sulla possibilità di terminare questo lavoro il prossimo anno, prima della conferenza diplomatica formale del 2013”.
Se i fatti daranno ragione a Pescod, si apriranno nuovi spazi di trattativa: la WIPO di norma agisce allo scopo di rinforzare la protezione dei detentori di copyright, mentre questo trattato sosterrebbe una maggiore possibilità di accesso da parte degli utenti. E non sarà stata una vittoria facile: i negoziati formali su questo trattato sono iniziati due anni e mezzo fa, nel maggio del 2009.
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=659 .
+02: “Fix The Web” lotta per sopravvivere.
Un progetto rivoluzionario che prevede l’arruolamento di volontari per risolvere i problemi di accesso alla rete riscontrati dalle persone disabili è a rischio di chiusura, non essendo riuscito ad accedere ad un finanziamento governativo.
Il progetto, denominato Fix the Web (Sistema la Rete, http://www.fixtheweb.net/ ), era stato presentato nel novembre del 2010 per consentire agli utenti disabili di Internet di denunciare rapidamente e facilmente i siti web inaccessibili, servendosi di Twitter, della posta elettronica o dei formulari online. I membri di una squadra di volontari registrati si sarebbero poi assunti la responsabilità di contattare i proprietari dei siti web per conto degli utenti, trasmettendo loro tutte le risposte ed i risultati ottenuti.
Dal momento del lancio, questo progetto ha reclutato circa 700 volontari che nel complesso hanno gestito più di mille relazioni su siti web e contribuito a risolvere problemi con parecchi siti di alto profilo, compreso quello della Coventry Building Society, diversi siti della BBC e Doodle, un servizio di prenotazioni online. Un aumento dell’attività della squadra è stato riscontrato all’inizio di quest’anno, dopo che Stephen Fry, attore, scrittore ed amante delle tecnologie, aveva inviato un messaggio di sostegno a questa campagna.
Tuttavia, pur avendo ottenuto un finanziamento iniziale di 50.000 sterline dal Fondo Nominet e ricevuto un sostegno pubblicitario da diverse organizzazioni fra cui il RNIB, questo progetto non è riuscito ad ottenere altri finanziamenti e ormai da un anno funziona senza alcun finanziamento esterno.
Dopo aver appreso la notizia del fallimento di una recente gara d’appalto per un finanziamento da 10 milioni di sterline, indetta dal nuovo ente governativo Social Action Fund (Fondo per l’Azione Sociale), Gail Bradbrook, fondatrice di Fix the Web e direttore dei programmi di Citizens Online (Cittadini Online), ha raccontato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che il progetto fa molta fatica a sopravvivere.
“Il governo ha chiesto agli enti assistenziali di fare innovazioni, e questo è proprio ciò che Citizens Online ha fatto: abbiamo raccolto milioni di sterline per finanziare tutti i nostri progetti nel corso degli anni, mentre il governo centrale non ha mai sborsato un centesimo. Non siamo un’organizzazione che chiede la carità con il cappello in mano, ma non possiamo certamente sopravvivere nutrendoci di aria.
“Fix The Web dispone ancora di un potenziale enorme, ma ha bisogno di un certo lavoro di progettazione e di alcuni finanziamenti per supervisionare il lavoro svolto dai volontari. Con l’anno nuovo, se non verrà presentato un piano ben preciso per quel progetto, Citizens Online potrebbe ritrovarsi costretta a chiuderlo, perché il nostro marchio verrebbe associato a qualcosa che non viene gestito correttamente”.
Il progetto potrebbe venire sostenuto da piccole donazioni provenienti da varie fonti, ma necessita a breve termine di circa 150.000 sterline entro i prossimi 18 mesi, se intende raggiungere un livello sostenibile, ha affermato Bradbrook.
Citizens Online era riuscita ed ottenere impegni di servizio per un valore di 270.000 sterline da utilizzare “in parallelo” ai finanziamenti in occasione della recente gara d’appalto del Social Action Fund. “Questo mostra il livello di sostegno e di impegno per il progetto. L’obiettivo è quello di ottenere del denaro, quando sono pochi i finanziatori adatti agli scopi di questo progetto. I tempi sono davvero duri per il settore del volontariato e la concorrenza è molto agguerrita”, ha spiegato.
Ironicamente, questo progetto aveva attirato l’attenzione delle organizzazioni di altri Paesi, fra cui il Canada, che sarebbero interessate a crearne uno analogo, ha spiegato Bradbrook. L’intenzione è sempre stata quella di espandere questo lavoro a livello internazionale, ma ora anche questo sogno minaccia di venire troncato.
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=656 .
+03: Un ingranditore gratuito fra i primi Premi per l’Accessibilità Intelligente.
Un’applicazione per lo smartphone, che consente all’utente di ingrandire il testo e di modificare i caratteri ed i colori dello sfondo, è stata una dei vincitori del primo Premio per l’Accessibilità Intelligente (Smart Accessibility Awards) riservato alle applicazioni per smartphone volte ad aiutare i disabili e gli anziani: per informazioni, consultare il sito: http://developer.vodafone.com/smartaccess2011
L’applicazione, denominata Zoom Plus Magnifier, sviluppata da una collaborazione fra le aziende inglesi 232 Studios, Ian Hamilton e il Digital Accessibility Centre, offre gratuitamente una funzionalità che in precedenza era disponibile soltanto nei software e nei prodotti fotografici, e costava centinaia di sterline.
Quattro premi internazionali di 50.000 euro cadauno sono stati erogati dalla Fondazione Vodafone (il braccio assistenziale di Vodafone, la grande azienda fornitrice di comunicazioni mobili), in collaborazione con AGE Platform Europe, una rete di organizzazioni per il sostegno agli anziani, e con il gruppo di pressione Forum Europeo sulla Disabilità.
Gli altri vincitori sono stati Help Talk ( http://www.1000empresas.com ), un’applicazione sviluppata in Portogallo e che consente alle persone che non sono in grado di parlare, come i convalescenti da un ictus, di comunicare toccando varie icone; Wheelmap (http://wheelmap.org/en ), un’applicazione sviluppata in Germania che consente agli utenti di valutare l’accessibilità di luoghi pubblici per coloro che utilizzano la sedia a rotelle; e infine BIG Launcher ( http://biglauncher.com/), uno schermo Android alternativo e modificabile su misura, per gli utenti anziani o ipovedenti, che spesso fanno fatica ad utilizzare i piccoli tasti della maggior parte degli apparecchi; quest’ultimo progetto è stato sviluppato nella Repubblica Ceca.
BIG Launcher utilizza pulsanti grossi e caratteri ingranditi per rappresentare tutte le funzioni basilari di un telefono, come le chiamate vocali, i messaggi di testo e la fotocamera. Jan Husak, che ha contribuito al suo sviluppo, dichiara che lo schermo di un tipico smartphone non è molto accessibile alle persone anziane o ai non vedenti, perché è spesso sovraccarico di ogni tipo di icone e gadget.
“Su Android, che è un sistema aperto, si può scegliere fra dozzine di icone di avvio, ma esse per lo più offrono funzioni che interessano soltanto ai fanatici: altre icone ancora, effetti grafici speciali e così via.
“BIG Launcher facilita l’uso del cellulare anche a coloro che si spaventano davanti alle nuove tecnologie. Permette agli utenti di usare rapidamente il telefono in qualsiasi situazione, senza dover cercare gli occhiali e senza perdersi nel menu”.
Wheelmap è un’applicazione impostata sulla base di Google Maps, a cui sovrappone informazioni sull’accessibilità alle sedie a rotelle di qualunque luogo, come un ristorante o una stazione ferroviaria, in base ai suggerimenti forniti dagli utenti. Nel suo primo mese di vita, Wheelmap ha ottenuto 1.200 iscrizioni e ricevuto informazioni su circa 180.000 luoghi.
Andrew Dunnett, direttore della Fondazione del Gruppo Vodafone, ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che il tipo di crowdsourcing [sviluppo di un progetto o di un servizio da parte di una comunità virtuale] utilizzato da Wheelmap promette molto bene per le persone disabili. “Il suo potenziale per un cambiamento di vita è davvero impressionante. Le mappe ci sono ed i telefonini sono disponibili: l’elemento chiave è rappresentato dai gruppi degli utenti e dal loro impegno”.
In tutto, circa 67 applicazioni hanno partecipato al concorso, con una rosa di 12 finalisti di cui quattro sono stati premiati, ha raccontato Dunnett, che ha confermato l’intenzione da parte della fondazione di ripetere il concorso il prossimo anno.
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=654 .
++ Notizie in breve:
+04: Il compleanno dello standard: La richiesta di rendere lo standard britannico BS8878 per i siti web accessibili più conveniente per le piccole imprese è una delle risposte pervenute dalla comunità degli utenti in occasione del primo compleanno dello standard BS8878, a seguito di un’inchiesta realizzata dal suo autore principale, Jonathan Hassell della Hassell Inclusion. Un anno dopo la sua prima pubblicazione, questo standard è stato adottato da molte organizzazioni di governi centrali e locali, dal Ministero della Sanità, dalla polizia, da vari enti che si occupano di vendita al dettaglio, di alloggi e di istruzione, e da molti enti assistenziali, secondo quanto dichiarato nella relazione. Anche se il numero esatto degli utenti viene mantenuto segreto dall’Istituto Britannico per gli Standard (British Standards Institution), fra le organizzazioni che hanno adottato il BS8878 nel suo primo anno di vita troviamo il portale di servizi governativi Beta.gov, il Gruppo delle Reali Poste e l’Università di Southampton. Molti degli intervistati hanno lamentato che il costo del BS8878 rappresenta un ostacolo alla sua diffusione, perché il suo costo di 100 sterline è proibitivo per le piccole organizzazioni. Fra le attività di sostegno pianificate per il 2012 ci sono l’espansione della comunità di pratica del BS8878, reperibile sul sito meetup.com, e la creazione di schemi “di partenza”, studi sui vari casi e strumenti per aiutare le organizzazioni a creare e a condividere la documentazione necessaria per conformarsi allo standard. Si stanno inoltre compiendo i primi passi per diffondere questo standard a livello internazionale. Per informazioni, consultare il sito: http://wp.me/p1NwIQ-5y
+05: Accolto l’appello: E’ stato accolto l’appello del governo canadese contro una sentenza del 2010 che aveva dichiarato i suoi siti web inaccessibili ai cittadini disabili e ordinato di risolvere questo problema. L’anno scorso Donna Jodhan, una canadese non vedente e consulente per l’accessibilità, aveva fatto causa con successo al governo del suo Paese, dopo aver dovuto rinunciare a presentare una domanda di assunzione online per un lavoro nel settore pubblico. L’appello da parte del governo è stato accolto dal tribunale a novembre. Jodhan ha spiegato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che, secondo la dichiarazione del governo, i canadesi ciechi non avevano diritto ad un accesso paritario alle informazioni online, dato che potevano servirsi di altri canali o richiedere l’aiuto del personale vedente. Il governo aveva inoltre dichiarato che l’accusa di avere siti web inaccessibili non era stata dimostrata, facendo riferimento alle prove raccolte in precedenza come a semplici “controlli a campione”. La sentenza è attesa per l’anno nuovo. A settembre, il governo canadese ha pubblicato un nuovo standard sull’accessibilità alla rete a beneficio dei suoi enti, anche se Jodhan aveva dichiarato all’epoca che si trattava di una risposta inadeguata al suo caso. Per informazioni, consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=621
+06: I punti del documento: Un “Documento sulle Tecnologie Accessibili” in 10 punti, indirizzato alle aziende di prim’ordine e ai ministeri governativi, è stato presentato dalla Taskforce Aziendale sulle Tecnologie Accessibili (Business Taskforce on Accessible Technology), un sotto-gruppo del Forum degli Imprenditori sulla Disabilità (Employers' Forum on Disability). Fra gli impegni riportati nel documento troviamo: “Nomineremo a livello dirigenziale un campione per l’accesso alle tecnologie ICT che riferirà al Consiglio di Amministrazione”, “Consulteremo sistematicamente i dipendenti, i clienti e gli esperti disabili, per essere certi di comprendere l’impatto della nostra tecnologia sulla gestione dei talenti, sulla produttività dei dipendenti e sulla base diversificata dei nostri clienti”, “Consentiremo una ragionevole personalizzazione della tecnologia da parte dei nostri dipendenti e clienti”, e infine “Daremo ai nostri esperti di tecnologie ICT il ‘know-how sulla disabilità’ necessario per fornire soluzioni aziendali efficaci e ragionevoli modifiche per i colleghi ed i clienti disabili”. Fra i firmatari del documento troviamo la BT, la BUPA, il Ministero del Lavoro e delle Pensioni, il Gruppo Bancario Lloyds e la catena di supermercati Sainsbury's. Per informazioni, consultare il sito: http://www.btat.org/charter
+07: La rete del futuro: E’ stato presentato un progetto europeo di indagine sull’accessibilità, per le persone disabili o anziane, delle applicazioni di “Web 2.0”, comprendenti la rete mobile, i contenuti creati dagli utenti, i social network e la TV di rete. Il progetto, del costo di 2,7 milioni di euro e denominato “Servizi futuri inclusivi di rete per Internet” (I2Web), viene gestito dall’Istituto Fraunhofer per le tecnologie informative applicate, con sede in Germania, e da vari partner, compresa la Fondazione Britannica per le Tecnologie Assistive e l’Università di York. Nella fase iniziale, il progetto ha indagato sulle maniere in cui i disabili e gli anziani utilizzano attualmente i servizi di tipo web 2.0 e, prima che il progetto termini, in aprile del 2013, farà in modo di creare nuovi strumenti per aiutare i creatori di siti a sviluppare applicazioni più accessibili. Per informazioni, consultare il sito: http://i2web.eu
[Fine della Sezione Uno].
++Sezione Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.
Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.
+08: Assistenza per il formato PDF: Ci sono pervenute moltissime risposte alla richiesta di Fay Rohrlach, inviata dall’Australia meridionale e pubblicata sul numero scorso, in cui ci chiedeva come fare per utilizzare l’ingranditore ZoomText per ingrandire i file in formato PDF senza provocare distorsioni, e come convertire i file dal formato PDF a Word 2003.
Ted Page, direttore di PWS, un’azienda di consulenza per l’accessibilità, ci ha scritto che, se il testo in formato PDF appare confuso quando ci si serve di un ingranditore, “il problema riguarda più ZoomText che l’autore del documento. ZoomText utilizza una tecnologia realmente efficiente, denominata xFont, per rendere maggiormente visibili i caratteri delle pagine web, ma nella versione attuale (ZoomText 9) non funziona con i file in formato PDF”.
Tuttavia, la versione successive (ZoomText 10) verrà presto immessa sul mercato, ci scrive Ted, e questa versione potrebbe estendere la tecnologia xFont ai file in formato PDF. “Ho inviato una mail ai creatori di ZoomText per sapere se le cose andranno in questo modo… se mi risponderanno, ti farò sapere”.
Nel frattempo, il nostro lettore Paul Wood ci ha scritto per consigliarci il sito web DocsPal (http://www.docspal.com). “Questo sito è in grado di convertire i file dal formato PDF a Word e di renderli facilmente leggibili, anche se rimane valido l’antico proverbio: “raccoglierai quello che hai seminato”, vale a dire che, se inserisci dati errati, avrai risultati inattendibili”.
“Esiste anche la funzione “Copy as text” (copia come testo” di Acrobat Reader, se si è proprio disperati. E anche altre applicazioni a pagamento che effettuano il riconoscimento ottico dei caratteri sul PDF, se è un’immagine”.
Martin Slack ci scrive per aggiungere che un testo nel formato PDF può essere ingrandito dall’interno con la funzione gratuita Adobe Acrobat Reader, senza utilizzare ZoomText, purché il file sia stato creato utilizzando un testo e non immagini di testo.
“Seguendo il percorso Vista > Zoom troverai la voce “Ridisponi”. E’ l’ultima voce del sotto-menu, e può essere attivata anche con il comando da tastiera Control+4, senza essere costretti ad entrare nel menu. Una volta attivato Ridisponi, il normale commando da tastiera per l’ingrandimento di Acrobat Reader (control+più) ingrandirà il testo facendo in modo che, quando la riga diventa troppo lunga per lo schermo, si ha il ritorno a capo automatico.
“Ovviamente, questo significa che la formattazione originale del documento andrà perduta ma, d’altra parte, ti sarà possibile ingrandire il testo fino a quando ogni singola parola avrà trovato la sua riga di collocazione”.
Per finire, Opeolu Akinola, un consulente di tecnologie assistive di Lagos, Nigeria, ci scrive per rispondere alla seconda richiesta di Fay: come convertire i file PDF nel formato Word.
“Non conosco nessuna maniera diretta per convertire i file PDF direttamente nel formato Word, ma puoi convertirli nel formato solo testo andando nel menu di File e selezionando la voce Salva come testo. Poi, devi aprire Word e utilizzare la funzione Apri dialogo per individuare ed aprire il file (Word apre i file di testo). Se non funziona, apri il file di testo in Notepad, seleziona tutto il testo e poi copialo e incollalo in Word”.
[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+09:La battaglia per le aste: Con le prime due lettere di dicembre, Allan Milne, lettore anziano di ingegneria dei software presso l’Università di Abertay a Dundee, ci scrive per rispondere alla lamentela di Martin Jones, pubblicata lo scorso mese, relativamente all’inaccessibilità del sito di aste online eBay per i ciechi che si servono di screen reader e vorrebbero inserire articoli da vendere.
“L’autore della lettera chiedeva innanzitutto se qualcuno conosceva un sistema per aggirare il problema oppure una maniera alternative di usare il sito… perché dovremmo chiedere cose del genere nell’odierno ambiente di uguaglianza?
“E’ ora che il RNIB, o la Commissione per l’Uguaglianza e per i Diritti Umani, oppure qualche altra organizzazione nazionale di rappresentanza porti in tribunale questi grandi siti, in base a quanto previsto dalla legge sull’uguaglianza.
“Dalla descrizione riportata nell’articolo, l’autore sembra trovarsi nella situazione per cui, a prima vista, non può utilizzare un servizio fornito da eBay e non esiste alcuna alternativa. Non è neppure un caso di “ragionevole aggiustamento”, sembra piuttosto un caso di inaccessibilità sistematica.
“Quando vedremo qualcuno agire per conto nostro e portare in tribunale una di queste aziende? Non ho mai sentito di un caso del genere nel Reno Unito eppure il vostro Notiziario parla, nello stesso numero, di un caso analogo negli Stati Uniti contro la Disney; perciò invito tutte le organizzazioni del Regno Unito a smetterla di essere comprensive e di “collaborare” con le aziende. Portatele in tribunal e costringetele ad uniformarsi ai requisiti per l’uguaglianza”.
[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+10: Corso accelerato: Sempre lo stesso Allan Mille (che si è dato molto da fare) ci ha scritto per inviarci il suo reclamo su un difetto iniziale di un servizio anch’esso citato nel nostro numero scorso (un corso online sull’accessibilità alla rete, realizzato da AbilityNet, un ente assistenziale per l’inclusione digitale, assieme alla Commissione per l’Uguaglianza e per i Diritti Umani e alla BCS (l’Istituto certificato per le tecnologie IT).
“Il 23 novembre sono andato all’indirizzo web che mi avete fornito e ho trovato un modulo semplice con pochi spazi da compilare. Io uso uno screen reader Dolphin SuperNova. Le prime caselle sono andate bene, con “nome di battesimo” e così via, da inserire nel formulario. Poi sono passato all’ultima casella, che era del tutto priva di indicazioni, con un pulsante denominato soltanto “pulsante”.
“Dopo aver letto una serie di indicazioni, alla fine ho scoperto che quella casella era riservata ai commenti. Ho fiduciosamente immaginato che il pulsante posto alla fine servisse per la spedizione del modulo, così sono andato avanti, inserendo i miei commenti su questi problemi di accessibilità e premendo il pulsante.
“Ovviamente, le mie supposizioni erano corrette, dato che il giorno dopo ho ricevuto una mail in cui si scusavano per la mancanza di etichette accessibili al mio screen reader e dichiaravano che il problema era stato affrontato. Ecco un ottimo servizio clienti; però la mail conteneva anche una richiesta, quella di provare a risolvere il problema per conto mio... forse il team di sviluppo del sito non disponeva delle attrezzature necessarie per farlo da solo?”.
Allan ha provato di nuovo a entrare nel sito, stavolta dal computer che utilizza sul posto di lavoro, dotato di uno screen reader JAWS, ma ha scoperto che, anche se la casella dei commenti e il pulsante ora disponevano di un’etichetta esplicativa, dalle caselle iniziali erano sparite tutte le descrizioni.
“Dopo altri scambi di comunicazioni con gli autori, mi è stato detto che ora l’intero modulo era stato fornito di etichette corrette. Non ho ancora verificato.
“La mia analisi di questo fatto è che ciò è avvenuto perché SuperNova legge qualsiasi testo alla sinistra di una casella, mentre JAWS legge soltanto le etichette applicate correttamente. Da tutto questo desumo che nessuna delle caselle del formulario originale disponesse di etichette o sottotitoli creati ad hoc. Quando gli autori hanno appreso il problema della casella dei commenti e del pulsante, posso soltanto presumere che abbiano modificato il codice senza neppure controllare le altre caselle.
“Ma che speranze ci sono per l’accessibilità, se una pagina web che pubblicizza un corso di acccessibilità alla rete ed è stata create da un’azienda di professionisti delle tecnologie IT si dimostra inaccessibile fin dall’inizio e, quando si fa presente la cosa, viene aggiornata in maniera errata?”.
[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
[Fine della Sezione Due].
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++Sezione tre: Servizio speciale
- Il sostegno in un negozio del centro.
+11: Il guru riceve
di Dan Jellinek.
Il piano interrato del più grande outlet del Regno Unito per O2, il provider di telefonia cellulare, aperto lo scorso autunno a Londra in Tottenham Court Road, è uno spazio moderno e raffinato, che fa venire in mente le meraviglie tecnologiche in vetro e metallo introdotte da Apple.
L’area “riservata ai seminari”, dotata di Wi-Fi, divani e separè per le conferenze, con un “portinaio” all’entrata, è distante anni luce dal tradizionale, sovraffollato negozio di telefonia del centro cittadino.
I grossi e chiari caratteri dell’insegna del negozio sono un indizio del fatto che c’è anche qualcos’altro di diverso: il grande magazzino sta tentando di integrare il sostegno per i clienti disabili, compresi i sordi ed i ciechi, fra i servizi principali. I dipendenti hanno ricevuto un’apposita formazione presso l’Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (Royal National Institute of Blind People, RNIB) e presso Positive Signs, l’ente che si occupa del linguaggio dei segni.
Asad Hamir, uno dei direttori dell’outlet, è un ottico qualificato, con una notevole esperienza diretta de basso livello dei servizi ricevuti dai ciechi e dagli ipovedenti nei classici negozi del centro. Si dice che abbia affermato di voler creare il tipo di ambiente che un ottico riterrebbe adatto ai suoi pazienti con disabilità visive, e tutto ciò è chiaramente parte integrante della motivazione che sta dietro il tentativo di questo grande magazzino di offrire la miglior consulenza possibile sui vantaggi che i telefoni cellulari possono garantire alle persone con handicap sensoriali.
Non si tratta soltanto di un impegno morale: i direttori ritengono che l’inclusione sia anche un’opportunità commerciale. “Se una parte della popolazione non viene seguita o accontentata, questo posto sarebbe solo un mercato” dichiara Andrew Levey, il direttore marketing del negozio.
Forse il principale simbolo dell’approccio scelto da questo grande magazzino è rappresentato da una dipendente, Abigail Gorman. Sorda ed esperta di linguaggio dei segni, Gorman è una dei tre “guru” O2 del negozio e lavora su appuntamento per offrire una consulenza specializzata ai clienti udenti e sordi.
Una delle pochissime persone al mondo attualmente operante in un ruolo di altissimo profilo come questo, Gorman lavora assieme ad un interprete del linguaggio dei segni, finanziato dal progetto governativo denominato “Accesso al lavoro”.
Parlando al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità con l’aiuto dell’interprete in un angolo luminoso dell’area “riservata ai seminari”, dopo aver appena terminato una consulenza ad un cliente, Gorman racconta che il suo curriculum non ha nulla a che fare con la tecnologia cellulare; tuttavia, grazie ai messaggi di testo e all’accesso alla rete, i telefonini rappresentano oggi una parte indispensabile della vita moderna, tanto per i sordi quanto per qualsiasi altra persona, e Gorman dispone di esperienza di prima mano per quanto riguarda le barriere che si possono incontrare nei negozi del centro. Ci racconta di quando è andata, assieme a sua madre (anche lei sorda) a visitare un negozio assieme ad un interprete del linguaggio dei segni.
“Quando siamo arrivate mi hanno chiesto: Ha telefonato al servizio clienti? Perché altrimenti non possiamo aiutarla. Che potevo fare?” spiega Gorman. “I sordi non possono telefonare ad un servizio clienti!”.
Pertanto, quando Gorman ha visto l’annuncio per questo lavoro, ha colto al volo l’opportunità e, con la procedura di selezione effettuata da Positive Signs per conto di O2, ha superato un notevole numero di candidati ed è diventata il primo guru sordo di O2.
Se un sordo entra in negozio o prenota un appuntamento con lei, ci racconta, lei tenta di dimostrare che ci sono vari modi di risolvere gli inevitabili problemi che si incontrano nella comunicazione tramite gli apparecchi più diffusi.
“Si tratta di condividere i problemi, di normalizzarli”.
Le persone sorde utilizzano i cellulari soprattutto per inviare messaggi di testo ed effettuare videochiamate e, dato che un numero sempre maggiore di cellulari dispone di una telecamera frontale e che aumenta il numero delle applicazioni che consentono le comunicazioni internazionali gratuite tramite la rete, esiste una vasta gamma di soluzioni, afferma Gorman.
Per gli utenti di Apple, una delle caratteristiche più importanti per i sordi è la funzione video FaceTime; i Blackberry offrono un’applicazione di messaggistica istantanea, mentre Skype, Tango e ooVoo offrono piattaforme multiple per i video, per la voce e per le chat.
Per gli utenti sordi, uno dei problemi è rappresentato dal fatto che le tariffe si basano sulle chiamate vocali, che essi non possono fare. Gorman dichiara: “Al momento, si deve pagare per i minuti inclusivi; pertanto, anche se i sordi utilizzano solo la rete e i messaggi di testo, devono pagare anche per le chiamate”. La tariffa che lei raccomanda di solito è quella di 100 minuti di telefonate, 500 messaggi gratuiti ed accesso alla rete, anche se un sordo userebbe in ogni caso un’applicazione internet per i messaggi di testo.
Un’altra piccola seccatura per un utente sordo è rappresentata dai messaggi vocali, spiega Gorman. “Ricevete un sms che vi dice che vi è arrivato un messaggio vocale, ma se volete cancellarlo dovete prima chiamarlo al telefono. Io ne ho 52 in segreteria, perché non mi decido mai a chiedere a qualcuno di cancellarli per me!”.
Gorman è il primo guru sordo, ma dichiara di sperare che questa soluzione venga adottata anche in altri negozi, per garantire una ricerca valida e collaudi corretti, in modo da poter servire sempre meglio anche i clienti disabili.
Dal momento dell’apertura dell’outlet, il flusso di clienti disabili è stato piuttosto lento, ma una campagna di marketing, comprendente il passaparola, una campagna di stampa, la promozione tramite gli enti assistenziali ed i network dei disabili, come i club dei sordi di Londra, si sta svolgendo, allo scopo di spargere la voce e tentare di dimostrare che questa idea ha un senso dal punto di vista commerciale.
Si stanno studiando vari progetti per estendere il settore della consulenza e dei servizi alle persone con difficoltà motorie e problemi di apprendimento, mentre il RNIB sta progettando alcuni eventi da realizzare nell’area dei seminari, relativamente all’accessibilità dei cellulari. La comunità dei disabili spera che sia questo il futuro dei negozi del centro cittadino.
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=652
[Fine della Sezione Tre].
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Accessify Forum è stato il primo sito web per le discussioni sull’accessibilità ed è stato realizzato quasi sei anni fa. Dal momento che il mese prossimo festeggeremo il nostro sesto compleanno, vi troverete discussioni sull’accessibilità a tutti i livelli, dai principianti agli esperti del settore.
Il sito è stato riprogettato di recente ed il sistema del forum è stato migliorato. Il forum è sempre attivo e potrete unirvi alle discussioni.
Pertanto, se volete saperne di più sull’accessibilità, se volete aiutare altre persone ed aumentare le vostre conoscenze, o anche se vi interessa soltanto dare un’occhiata ai nostri archivi, unitevi a noi e consultate il sito: http://www.accessifyforum.com/
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REDAZIONE:
Direttore: Dan Jellinek.
Consulenti editoriali: Kevin Carey, Tristan Parker.
ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]