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Accesso alla tecnologia per tutti, indipendentemente dalle capacità.
- NUMERO 145, FEBBRAIO 2012.
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++Numero 145: In questo numero:
01: I formati grafici ostacolano le persone non vedenti nel loro lavoro
- E’ necessario un nuovo software in grado di goffrare le tabelle e i grafici, secondo uno studio.
02: Nuovo collaudo in Spagna per un’applicazione che rende accessibili i
farmaci
- Codici a barre quadrati posti sulle confezioni collegano ad un database in
continua espansione.
03: Le comunità dei videogame potrebbero promuovere l’inclusione sociale
- I gruppi di sostegno potrebbero concentrarsi sulle disabilità.
Notizie in breve: 04: I vincitori della ricerca – alcune aziende innovatrici
hanno ottenuto il finanziamento legato alla fase due dell’Iniziativa di Ricerca
per le Piccole Aziende; 05: Potenziali prospettive – consultazione su una strategia
governativa sulle disabilità; 06: La prima della classe - Julie Howell vince un
concorso; 07: Riunione parlamentare – si cercano suggerimenti.
Sezione Due: Nella casella della posta – Il forum dei lettori.
08: Protesta per le petizioni – il tempo sta scadendo; 09: Lettura ad alta voce
– un’opzione audio per Adobe pdf; 10: Aggiornamento del corso – revisione
dell’accesso al sito web.
Sezione Tre: L’opinione – Le tecnologie di accesso.
+11: Sarebbe meglio usare le tecnologie di massa? Le speciali tecnologie di accesso
possono risultare più facili da utilizzare per i disabili rispetto alle
tecnologie di massa, ma comportano svariati problemi di costi eccessivi e di
assistenza, racconta Donna Jodhan. Qual è il giusto equilibrio?
[Fine dei contenuti].
++Sezione Uno: Notizie.
+01: I formati grafici ostacolano le persone non vedenti nel loro lavoro.
La mancata conversione nel formato tattile delle informazioni presentate come
grafici costituisce un ostacolo per il lavoro delle persone non vedenti, anche
se il problema potrebbe essere risolto utilizzando un software relativamente
semplice in grado di adattare le stampanti Braille, consentendo loro di realizzare
grafici, secondo una relazione pubblicata questa settimana.
Questa relazione di ricerca indipendente, intitolata “Touching the world” (Toccando il mondo), è il prodotto di una borsa di studio specialistica biennale del Programma Clore per la Leadership Sociale, finanziato dal RNIB. Basato su interviste a dodici persone non vedenti, questo studio è stato effettuato da John Ramm, uno specialista di tecnologie accessibili, con la collaborazione di Frances Aldrich, un altro ricercatore dell’Università del Sussex.
Nel loro lavoro, i non vedenti spesso si imbattono in dati impostati su tabelle,
grafici, schemi e altri formati di grafica, ma è estremamente raro che ricevano
tali informazioni convertite nel formato tattile, secondo quanto rilevato da
questa relazione. Ciò significa che essi sono spesso costretti ad affidarsi
alle descrizioni dei grafici effettuate dai colleghi o dagli assistenti, un
sistema che crea un senso di dipendenza e disuguaglianza e risulta comunque
molto più difficile da utilizzare.
“Di questi tempi, sembra che lo standard effettivo per qualsiasi dato in formato grafico sia quello di produrne una descrizione, e secondo me questo è un tentativo molto mediocre nella migliore delle ipotesi, perché il motivo principale per cui i dati vengono collocati in un grafico è soprattutto quello di facilitare alle persone la comprensione del quadro generale”, ha dichiarato Ramm al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità. “Poi mi tocca ricostruire lo schema nella mia testa, dato che non sono in grado di leggere le informazioni”.
Ironicamente,
nei giorni precedenti alla diffusione del calcolo, quando i materiali in
Braille venivano prodotti manualmente con lastre d’acciaio goffrate, la
situazione dei grafici era migliore, perché potevano venire impressi sugli
stessi fogli, ha spiegato Ramm. Più di recente, la produzione di materiali in
formato Braille è stata automatizzata, con i macchinari che producono questi
materiali direttamente in base alle istruzioni del software, ma la questione
dei grafici sembra essere stata trascurata.
La soluzione è quella di sviluppare un nuovo software e nuovi standard che
utilizzino puntini Braille automatizzati in formati più liberi, per costruire
grafici accanto alle celle dei caratteri, ha dichiarato Ramm. “Se si ha un
grafico a torta espresso soltanto da un cerchio rudimentale, va bene; ai fini
di un grafico a torta, non ha molta importanza, tutto ciò che si vuole sapere è
come questo grafico è suddiviso”.
Ramm ha affermato che le tabelle potrebbero venire prodotte in Braille più facilmente se esistessero sistemi migliori per abbreviare i numeri ed inserire i dati in colonne. “Il problema con la maggior parte di questi software sta nel fatto che non tentano neppure di creare un grafico con le tabelle: trasformano ogni riga in un nuovo paragrafo, senza nemmeno fare il tentativo di ricreare le colonne. Tutto questo non ha senso”.
Questo studio ha scoperto che alcuni non vedenti potrebbero in effetti sentirsi perdere completamente il coraggio di presentare una domanda di lavoro, a causa della difficoltà di accesso alle tabelle e ai grafici. Uno dei partecipanti ha dichiarato: “Tendo spesso a non presentare una domanda se mi sembra che il lavoro richieda l’utilizzo di molti grafici… In effetti, sono io a decidere di non provarci, probabilmente perché mi rendo conto che comporterebbe la necessità di un’ulteriore assistenza”.
Tuttavia, in alcuni casi limite i dipendenti non vedenti possono trovarsi costretti a ricorrere alle vie legali affinché all’azienda venga imposto di fornire i materiali in modo egualitario, secondo questo studio.
“E’ possibile che alcuni casi di discriminazione possano risultare utili per mostrare ai datori di lavoro, alle università, agli istituti di formazione e ad altri che le vaghe descrizioni verbali semplicemente non costituiscono un’alternativa sufficiente, quando coloro che vedono si trovano davanti un diagramma vero e proprio”, viene dichiarato nello studio.
“Esiste un autentico divario tra il mondo multimediale di materiali stampati, colorati, differenti, piacevoli alla vista, e il materiale Braille prodotto in serie, insipido e basato sul testo, che viene fornito ai non vedenti – sempre che venga loro fornito qualcosa”.
Il
Programma Clore per la Leadership sociale si propone di formare aspiranti
leader nel settore sociale tramite l’erogazione di borse di studio anche
biennali. Per scaricare una copia di questa nuova relazione, consultare il
sito: http://www.cloresocialleadership.org.uk/john-ramm
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale
sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=688
.
+02: Nuovo collaudo in Spagna per un’applicazione che rende accessibili i
farmaci.
Un nuovo collaudo su vasta scala, che prevede l’utilizzo di telefoni cellulari
per rendere più accessibili le istruzioni contenute nei farmaci, è stato
approvato in Spagna dagli incaricati del progetto, fra i quali troviamo vari enti
assistenziali, rappresentanti dell’industria farmaceutica ed enti governativi.
Il
progetto “Medicina Accessibile” utilizzerà codici a barre Data Matrix, quadrati
e bidimensionali, collocati sulle scatole e sulle confezioni dei farmaci, che
permetteranno alle persone di utilizzare un’applicazione, o “app”, gestita
tramite un telefono cellulare o un altro apparecchio portatile dotato di
fotocamera, che consente l’accesso a dettagliate informazioni online su quel
dato farmaco. Le informazioni potranno poi essere trasmesse in formato audio o
tradotte in altri formati sull’apparecchio portatile, in base alle necessità ed
alle preferenze dell’utente.
Questo progetto è gestito dalla Fondazione Vodafone Spagna assieme ad una serie
di partner, comprendente Technosite, la sezione commercio e ricerca di ONCE,
l’ente assistenziale nazionale spagnolo che si occupa dei non vedenti, e la Federazione Spagnola delle Industrie e delle Associazioni Farmaceutiche (FARMAINDUSTRIA).
Secondo
i partner del progetto, questo sistema risulterà utile non soltanto ai ciechi ed
agli ipovedenti, ma anche a tutte le persone che incontrano difficoltà nel
maneggiare i foglietti illustrativi attualmente contenuti nelle confezioni dei
medicinali.
Il nuovo collaudo è stato approvato dopo una prima fase di prova, terminata con
successo lo scorso anno. Gli sviluppi per la seconda fase comprendono l’espansione
del database online dei farmaci, passando dagli attuali cinque a trenta fra i medicinali
di uso più comune, e una serie di miglioramenti all’interface del design.
In parallelo con questi collaudi, l’ente ONCE sta portando avanti una collaborazione con l’Ente Spagnolo dei Prodotti Farmaceutici e Sanitari per la realizzazione di un database contenente informazioni accessibili su tutti i farmaci disponibili.
Secondo
la relazione conclusiva della prima fase, questo sistema potrebbe essere
utilizzato anche in altri settori, ad esempio per fornire informazioni sui
prodotti alimentari e sui capi di vestiario. Ulteriori informazioni,
esclusivamente in lingua spagnola, sono reperibili sul sito web di questo
progetto: http://www.medicamentoaccesible.es
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario
Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=686
.
+03: Le comunità dei videogame potrebbero promuovere l’inclusione sociale.
Le comunità costruite attorno ai videogame più popolari potrebbero contribuire a promuovere l’inclusione sociale dei gruppi maggiormente svantaggiati, compresi i disabili, secondo quanto dichiarato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità da un esperto di giochi digitali coinvolto in un nuovo progetto europeo di ricerca.
Questo progetto di ricerca, denominato Giochi Digitali per l’Ampliamento delle Possibilità e per l’Inclusione (Digital Games for Empowerment and Inclusion, DGEI), finanziato dalla Commissione Europea, ha tenuto la sua prima assemblea generale a Seville il mese scorso. Il progetto si propone di esaminare gli utilizzi dei giochi digitali a scopi sociali, come la sanità, l’istruzione, la formazione, l’inclusione sociale ed altri servizi pubblici (i cosiddetti “giochi seri”). Dopo la ricerca relativa all’effettiva utilità del gioco, il progetto si propone di sviluppare un piano di azione per contribuire a comprendere il potenziale sociale dei giochi.
Tuttavia,
l’utilizzo dei giochi per creare vantaggi sociali ha una portata molto più
ampia del semplice uso delle tecniche di gioco per realizzare “giochi seri” a
scopo sociale o educativo, dichiara Scott Colfer, direttore dei progetti per il
canale televisivo in rete Young Dads TV ( TV dei Giovani Papà, http://www.youngdads.tv/ ) e partecipante
all’assemblea di Seville.
Colfer ha raccontato al Notiziario Internazionale sull’Accessibilità che esiste
un grandissimo potenziale poco sfruttato per la costruzione di comunità di
sostegno intorno ai giochi più popolari, che già si basano sulle comunità dei
giocatori online.
“I grandi giochi a computer hanno un budget superiore a quello di un grande film”, ha affermato Colfer. “E’ difficile ottenere un finanziamento altrettanto cospicuo, pertanto sarebbe meglio capire in che modo si potrebbero utilizzare le comunità createsi intorno ai giochi”. Un modello potrebbe essere il gruppo GamerDads (Papà Giocatori), esistente nel Regno Unito e costituito da un certo numero di giovani padri che hanno creato una comunità in rete per giocare online (http://www.gamerdads.co.uk/ ), ha spiegato Colfer.
“Questi uomini erano stufi di giocare nei tipici gruppi in cui, se un partecipante abbandona il gioco sul più bello, gli altri giocatori si irritano. Ma a volte erano costretti ad abbandonare il gioco per poter badare ai loro figli”. Incontrandosi come giocatori, i componenti del gruppo si sono trasformati in una delle più vaste comunità online di padri, i cui membri si offrono sostegno a vicenda anche al di fuori dell’ambito dei giochi, ha raccontato Coffer.
“Ora collaborano su altri argomenti, offrono sostegno ad un determinato ente assistenziale, e hanno fatto tutto da soli, senza alcun suggerimento da parte del governo”. Le comunità di questo genere potrebbero dimostrarsi molto utili ai giocatori disabili, ha affermato Colfer.
Per
saperne di più su questo progetto europeo, consultare il sito: http://is.jrc.ec.europa.eu/pages/EAP/eInclusion/games.html
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario
Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=684
.
++ Notizie in breve:
+ 04: I vincitori della ricerca: Quattro aziende innovatrici della tecnologia
hanno ottenuto il finanziamento di 500.000 sterline previsto per la seconda
fase dell’Iniziativa di Ricerca per le Piccole Imprese (Small Business Research
Iniziative, SBRI) organizzata dal governo; questo permetterà alle loro idee di
passare dalla fase concettuale a quella di creazione dei prototipi, con
l’obiettivo di realizzare prodotti finiti da lanciare sul mercato. Le quattro aziende
innovatrici sono: Gamelab, che ha utilizzato la tecnologia di riconoscimento
gestuale di Microsoft Kinect per la produzione di giochi, strumenti di
formazione e applicazioni di sostegno per aiutare le persone a comunicare in
maniera più naturale; Technabling, per un apparecchio portatile di traduzione
dal linguaggio dei segni al testo, in grado di lavorare con apparecchi dotati
di fotocamera portatile, come gli smartphone e i tablet; jansyst, a capo di un
consorzio che ha sviluppato “MyDocStore” (il deposito dei miei documenti), uno
strumento di conversione e di gestione dei documenti su una piattaforma
multipla, che si serve del sistema cloud, del desktop e di apparecchi portatili
per garantire il trasferimento e la conversione di file in maniera accessibile;
e System Associates, per Navitext, un’applicazione di software portatile che
consente una maggior accessibilità ai documenti in qualsiasi formato. Per
informazioni, consultare il sito: http://www.jisctechdis.ac.uk/techdis/news/detail/2012/SBRI
Link breve: http://bit.ly/xTD9q5 .
05: Potenziali prospettive: La consultazione su una nuova strategia
intergovernativa sulla Disabilità, la cui pubblicazione è prevista per la prossima
primavera, ora si potrà seguire dal vivo, grazie all’Ufficio del Regno Unito
per i Problemi Relativi alla Disabilità. Questa strategia, denominata
“Realizzare il potenziale”, individua alcune aree di discussione basate su tre
principi fondamentali: la realizzazione delle aspirazioni, il controllo
individuale e i cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti, Gli
interessati potranno sottoporre i loro commenti fino al 9 Marzo 2012. Per
informazioni, consultare il sito: http://odi.dwp.gov.uk/odi-projects/fulfilling-potential.php
Link breve: http://bit.ly/tcQbNH .
+06: La prima della classe: Julie Howell, attivista per l’accessibilità alla
rete e pioniere della sanità online, è stata nominata “Ex-Alunna dell’anno 2012” dall’Università di Brighton. Questo concorso premia il coinvolgimento nella comunità, il successo
personale e la filantropia, come pure il successo in campo professionale. Fra i
successi di Howell sono stati ricordati il sito web Jooly’s Joint, una comunità
di sostegno utilizzata da 60.000 persone affette da sclerosi multipla, ed il
suo lavoro come insegnante all’interno del progetto Momentum per l’assistenza
agli studenti dell’università. Julie è stata anche la creatrice del primo sito
web del RNIB ed è diventata un’attivista per i diritti dei disabili per questo
ente assistenziale; in seguito ha redatto la prima Specifica per gli Standard
Britannici per il design di rete (PAS 78). Attualmente si occupa di formazione
nel settore dei social media per le piccole imprese. Per informazioni,
consultare il sito : http://www.brighton.ac.uk/news/2012/110112alumnus_award.php?Pageld=810
Link breve: http://bit.ly/yphBzy .
+07: Riunione parlamentare: Una riunione sulle politiche relative alle
tecnologie IT per i disabili, riservata ai deputati ed ai lord del Parlamento
inglese, verrà organizzata dall’Ufficio Parlamentare per la Scienza e la Tecnologia (Parliamentary Office of Science and Technology, POST), e i nostri
lettori sono invitati a sottoporre i loro suggerimenti. Il POST potrà così
fornire al Parlamento una consulenza imparziale e questa nuova riunione
identificherà i maggiori problemi relativi all’inclusione digitale delle
persone disabili, comprese le principali statistiche, le politiche attuali, le
barriere da superare, i problemi di accessibilità, le iniziative del settore
pubblico e privato e l’impegno della ricerca. Se qualcuno volesse sottoporre le
sue idee o fornire informazioni, è pregato di inviare una mail a Ned Yoxall,
all’indirizzo: yoxalle@parliament.uk
[Fine della Sezione Uno].
++Sezione
Due: “Nella Casella della Posta” - Il forum dei lettori.
Vi preghiamo di inviare i vostri contributi e le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com.
+08: Protesta per le petizioni: Nel numero scorso, David Bates, della
Federazione Nazionale dei Ciechi (National Federation of the Blind, NFB) del
Regno Unito, ci aveva scritto per raccontarci che il sito web ufficiale del
governo inglese per le petizioni elettroniche (http://epetitions.direct.gov.uk/) gli
risultava difficile da utilizzare perché il test “captcha” audio anti-spam non
si sentiva in maniera chiara.
Il
suo messaggio viene energicamente ribadito da Pat Onions, una signora non
vedente certificata che, assieme ad un gruppo di disabili e di assistenti, ha
lanciato una petizione, chiedendo al governo di “fermarsi e riprendere in esame
i tagli ai benefici ed ai servizi che stanno ricadendo in maniera sproporzionata
sulle spalle delle persone disabili, dei loro assistenti e delle loro famiglie”:
http://epetitions.direct.gov.uk/petitions/20968
.
Pat ci scrive: “Mi rendo conto fin troppo bene delle enormi barriere incontrate
non soltanto dai ciechi, ma da moltissime persone disabili che non riusciranno
a firmare questa petizione. Si tratta di una petizione a favore dei disabili, che
però ne vengono completamente esclusi proprio a causa delle loro disabilità.
“I suoni che devo ascoltare sono totalmente inaudibili anche da chi ha un udito
perfetto. Assieme ad altri ciechi e ipovedenti, ho fatto notare la cosa ai
responsabili di questo sito, ma il loro interesse è stato nullo”.
Pat
continua: “Ho ricevuto una mail in cui mi dicevano che si tratta di un problema
che verrà preso in esame “nel prossimo futuro”. I disabili lottano per
sopravvivere, a seguito della devastante distruzione causata dalla Legge di
Riforma del Welfare, e viene loro negata persino una piattaforma in cui
esprimere il loro pensiero.
“Non abbiamo tempo di aspettare “il prossimo futuro”. So che ci sono decine di
migliaia di persone che desiderano firmare questa petizione. Ho scritto al
[Presidente della Camera dei Comuni] Sir Gorge Young, ma fino ad oggi non ho
ricevuto alcuna risposta. Perché la cosa non mi sorprende?”.
Brian
Gaff, il nostro regolare corrispondente che fa parte della Commissione
dell’Associazione dei Ciechi di Kingston upon Thames, ci ha scritto per dirci
di aver riscontrato dei problemi con questo stesso sistema: “L’anziano medio,
con un certo deficit uditivo, non ha nessuna possibilità. Io ci ho provato
dieci volte e non sono mai riuscito a farlo funzionare. Sospetto che non sia
colpa mia, ma del sistema.
“Il problema consiste nelle false promesse, come si è già detto molte volte:
nessuno capisce il problema e tutti dichiarano di ottemperare alla legge, ma
chi effettua davvero un test assieme ad un cieco autentico?”.
[Vi
preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+09: Lettura ad alta voce: Contribuendo alla discussione in corso relativamente
ai modi migliori di accedere alle informazioni contenute nei file in formato
Adobe pdf, Norman Lily ci scrive da Forcetenco per dirci: “Da un po’ di tempo
nel formato Adobe è presente un’opzione di lettura ad alta voce.
“Se non si riesce ad accedere con lo screen reader o con il programma OCR
(optical character recognition, riconoscimento ottico dei caratteri), è
possibile utilizzare questa caratteristica, che si trova nel menu di Adobe,
sotto “Visualizza”, all’ultima voce, denominata “Leggi ad alta voce”. La
combinazione di tastiera è “Shift+Ctrl+Y”. E’ in grado di leggere qualsiasi
file nel formato pdf, anche quelli salvati con la codifica da 128 bit”.
[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
+10: Aggiornamento del corso: Sono arrivate buone notizie in risposta al reclamo
di Allan Milne, da noi pubblicato nel numero di dicembre e relativo alle errate
etichette di testo presenti sui moduli utilizzati in un corso online
sull’accessibilità alla rete, realizzato dall’ente assistenziale AbilityNet in
collaborazione con la Commissione per l’Uguaglianza ed i Diritti Umani e con il
BCS (l’Istituto Certificato per le tecnologie IT).Il BCS oggi scrive: “Vi ringraziamo
per aver sottoposto questo problema alla nostra attenzione e ci scusiamo per il
ritardo nel rispondere. Ovviamente, noi consideriamo l’accessibilità del corso
e l’intera piattaforma di iscrizione e di gestione del corso come una priorità
assoluta.
“Il sito verrà momentaneamente chiuso per consentirci una revisione accurata. Naturalmente vi terremo informati sui progressi compiuti”.
[Vi preghiamo di inviare le vostre risposte all’indirizzo inbox@headstar.com].
[Fine della Sezione Due].
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++Sezione tre: L’opinione
- Le tecnologie di accesso.
+11: Sarebbe meglio usare le tecnologie di massa?
di Donna Jodhan.
Il problema di che cosa sia meglio, se le speciali tecnologie di accesso
appositamente progettate per le persone disabili oppure le tecnologie di massa
rese accessibili in maniera che chiunque possa usarle, è un problema molto
attuale e per me molto importante.
Per inserire la questione in una prospettiva precisa: le tecnologie di accesso
sono generalmente molto più costose delle loro controparti di massa e molto più
difficili da reperire sul mercato. Inoltre, ottenere una riparazione di questi
apparecchi può dimostrarsi estremamente complicato, rispetto a quanto avviene
con le tecnologie di massa.
Il numero dei produttori di hardware per le tecnologie di accesso è decisamente
inferiore, e ancora più scarso è il numero dei creatori di software per le
tecnologie di accesso, in confronto a quelli che operano nel settore dei
prodotti di massa.
Coloro che sviluppano e vendono tecnologie di accesso realizzano un profitto molto più basso di quelli che fanno le stesse cose per le tecnologie di massa.
Le tecnologie di accesso devono essere sviluppate in maniera tale da adattarsi ai prodotti concepiti per le masse.
Questi sono i problemi principali. Adesso, che cosa possiamo fare?
Circa 18 mesi fa, ho acquistato un PDA (personal digital assistant, assistente digitale personale) appositamente sviluppato per le persone non vedenti; per me è stata un’autentica scoperta e mi sono resa conto che si tratta di un apparecchio davvero avanzato, considerate le sue caratteristiche. Poche settimane fa mi è stato detto che questo PDA non verrà più prodotto e, a partire dal giugno del 2012, decadranno tutti gli accordi per la manutenzione dell’hardware. Gli accessori verranno ancora resi disponibili fino ad esaurimento delle forniture. E’ stato un vero shock e siamo rimasti tutti a bocca asciutta, per così dire.
Non ho
intenzione di nominare i produttori di questo meraviglioso apparecchio ma
basterà dire che tutto questo mi ha fatto riflettere sul modo in cui dovrò
scegliere i prossimi apparecchi portatili. Devo continuare a comperare
tecnologie di accesso estremamente costose, senza neppure avere la garanzia che
dureranno per un certo periodo? Oppure devo spostarmi verso il mondo dei
prodotti di massa?
Devo ricevere ogni volta un colpo al cuore, se decido di continuare ad
acquistare questi prodotti di tecnologie accessibili per venire a sapere che,
nel giro di poco tempo, saranno fuori mercato e di conseguenza non potrò più
usufruire dell’assistenza o acquistare accessori? Noi, in quanto ciechi,
dovremo continuare a sopportare fattori come i costi eccessivi, la scarsa
disponibilità e l’assistenza inadeguata? Oppure è giunto il momento di iniziare
ad accettare il mondo di Apple e di ringraziare il defunto Steve Jobs per aver
compiuto un enorme passo avanti, rendendo certi apparecchi come l’iPad e
l’iPhone accessibili alle persone come noi?
Abbiamo anche la possibilità di esplorare gli apparecchi della serie Android, e
poi ovviamente esistono altri tablet e telefoni cellulari che stanno diventando
più accessibili per noi. Diventa sempre più possibile per noi unirci al mondo
delle tecnologie di massa.
Il
panorama sta cambiando rapidamente e chissà per quanto tempo ancora i
produttori dello screen reader JAWS, di Window-Eyes e di altri tipi di
tecnologie di accesso saranno in grado di conservare la quota di mercato che
hanno conquistato? Solo il tempo potrà dircelo.
NOTA: Donna Jodhan ( http://www.donnajodhan.blogspot.com/
) è una consulente per l’accessibilità attualmente coinvolta in una battaglia
legale contro il governo canadese a causa dell’inaccessibilità dei suoi siti
web.
- I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario
Internazionale sull’Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=681
.
[Fine della Sezione Tre].
++Annuncio Speciale: Accessify Forum
- Sei anni di discussioni sull’accessibilità.
Accessify Forum è stato il primo sito web per le discussioni sull’accessibilità
ed è stato realizzato quasi sei anni fa. Dal momento che il mese prossimo
festeggeremo il nostro sesto compleanno, vi troverete discussioni
sull’accessibilità a tutti i livelli, dai principianti agli esperti del
settore.
Il sito è stato riprogettato di recente ed il sistema del forum è stato migliorato.
Il forum è sempre attivo e potrete unirvi alle discussioni.
Pertanto, se volete saperne di più sull’accessibilità, se volete aiutare altre
persone ed aumentare le vostre conoscenze, o anche se vi interessa soltanto
dare un’occhiata ai nostri archivi, unitevi a noi e consultate il sito: http://www.accessifyforum.com/
[Fine dell’Annuncio Speciale].
++Note finali.
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Direttore:
Dan Jellinek.
Consulenti editoriali: Kevin Carey, Tristan Parker.
ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]