+++NOTIZIARIO INTERNAZIONALE SULL'ACCESSIBILITÀ.
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- NUMERO 167, APRILE 2014.
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++Numero
167: In questo numero:
01: L'applicazione dello standard europeo di acccessibilità incontra un ostacolo
- E' poco probabile che la bozza di legge obbligatoria venga redatta prima dell'autunno.
02: La collaborazione fra tutti i fornitori rappresenta la soluzione per ottenere e-book accessibili
- I produttori di apparecchi devono lavorare assieme ai produttori di contenuti, secondo gli editori.
03: Continua negli Stati Uniti il dibattito sull'accesso agli e-book, a seguito di una proroga alla legge
- L'ente statunitense di comunicazioni offre ai produttori l'esenzione per un anno.
Notizie in breve: 04: Il ritorno di EGAAD – A maggio la giornata mondiale della conoscenza dell'accessibilità; 05: Una ricerca del governo – quali sono gli strumenti di accesso più utilizzati? 06: L'Altro Spazio – un ristorante pionieristico in Italia.
Sezione Due: Analisi – La politica e gli standard europei.
07: Il lento braccio della legge: anche se sembra che si stia facendo qualche progresso nella redazione della legislazione europea sull'accessibilità, si prevedono altri ritardi. Intervista esclusiva di Dan Jellinek al presidente di un ente europeo per gli standard tecnici coinvolto in questa battaglia.
[Fine dei contenuti].
++Sezione Uno: Notizie.
+01: L'applicazione dello standard europeo di acccessibilità incontra un ostacolo.
L'applicazione di un nuovo standard europeo per l'accessibilità delle tecnologie ICT viene ostacolata da nuovi ritardi nella redazione di una direttiva europea che obblighi i governi ad utilizzarlo: ecco quello che il creatore di questo standard ha raccontato al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità.
Lo "Standard Europeo sui requisiti di accessibilità indispensabili per le forniture pubbliche di prodotti e servizi di tecnologie ICT in Europa" (EN 301 549) è stato pubblicato a febbraio da ETSI (European Telecommunications Standards Institute, Istituto Europeo di Standard per le Telecomunicazioni).
Al momento, però, l'utilizzo di questo standard non è stato reso obbligatorio dalla legge europea, un fatto che molto probabilmente ne ritarderà l'assunzione per un certo periodo di tempo, ha raccontato Matthias Schneider di ETSI al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità in un'intervista in esclusiva pubblicata sul numero di questo mese (vedere Sezione Due, in questo numero).
"L'Unione Europea non ha ancora reso obbligatorio l'uso di questo standard per le forniture a livello europeo e non mi aspetto che molte organizzazioni inizino ad applicarlo, a meno che un qualche Stato non decida di imporlo ai fornitori del settore pubblico", ha dichiarato Schneider.
Nel 2011, la Commissione Europea aveva effettivamente annunciato la creazione di una Legge Europea sull'Accessibilità, comprendente i requisiti di accessibilità di tutti i beni ed i servizi acquistati e venduti all'interno dell'Unione Europea, probabilmente basata sul nuovo standard. Però, nonostante svariate false partenze, ci sono stati ulteriori ritardi da allora ed è improbabile che questa legge venga redatta prima di quest'autunno, ha affermato Schneider.
Un'altra complicazione, ha spiegato Schneider, consiste nel fatto che lo stesso standard potrebbe dover venire modificato entro l'anno per essere conforme alla revisione della Sezione 508 della Legge Statunitense sulla Riabilitazione, una legge degli Stati Uniti che impone che le tecnologie ICT acquistate dagli enti del settore pubblico siano accessibili. I creatori degli standard e le aziende produttrici di tecnologie in Europa vorrebbero che questi due sistemi venissero armonizzati per dare impulso al commercio internazionale, ma la Sezione 508 è stata a sua volta sottoposta ad una procedura di revisione che sta durando più a lungo di quanto i legislatori si aspettavano all'inizio.
NOTA: Per leggere l'articolo completo e avere la possibilità di esprimere un commento online, vedere "Il lento braccio della legge", Sezione Due, in questo numero.
+02: La collaborazione fra tutti i fornitori rappresenta la soluzione per ottenere e-book accessibili.
Tutte le persone che fanno parte della catena editoriale, dai produttori di apparecchi a coloro che sviluppano le piattaforme dei contenuti, devono collaborare per migliorare l'accessibilità dei libri elettronici: ecco quanto è stato detto ai convenuti alla Fiera del Libro di Londra (London Book Fair), tenutasi questo mese.
"Nessun anello della catena che va dall'autore al lettore è in grado di risolvere da solo il problema dell'accessibilità. Soltanto se collaboreremo potremo raggiungere il nostro obiettivo, che è fornire il contenuto nelle modalità e sulle piattaforme più adatte alle necessità dei lettori particolari". Così si è espresso Mark Bide, presidente della Società di Concessione degli Editori (Publishers Licensing Society, PLS), durante un seminario sull'editoria elettronica accessibile tenutosi durante la fiera.
Il seminario è stato organizzato da EDItEUR, l'ente che si occupa di standard per l'industria editoriale, assieme all'Istituto Reale Nazionale dei Ciechi (Royal National Institute of Blind People) e all'Associazione degli Editori (The Publishers Association).
Dopo il seminario, Bide ha raccontato al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità che il dibattito sull'accessibilità degli e-book recentemente si è spostato verso la necessità di garantire la flessibilità dei principali formati. "Siamo sempre più incentrati sull'importanza di rendere sempre più accessibili i principali libri elettronici, anche se non dimentichiamo che rimane sempre la necessità di facilitare l'accesso ai formati specialistici in cui nessun libro elettronico è accessibile", ha affermato.
"Come accade con tutti gli altri lettori, abbiamo semplicemente bisogno di fornire l'esperienza della lettura richiesta [dai lettori stessi], si tratti di stampa a caratteri ingranditi, di conversione testo-voce, di diversi colori per il testo o per lo sfondo", ha raccontato Bide.
I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull'Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=1013.
+03: Continua negli Stati Uniti il dibattito sull'accesso agli e-book, a seguito di una proroga alla legge.
Nel frattempo, la discussione sulla necessità di rendere accessibili tutti i lettori di libri elettronici (compresa l'aggiunta di opzioni sonore) sta proseguendo negli Stati Uniti, dopo che la Commissione Federale per le Comunicazioni (Federal Communications Commission, FCC) del Paese ha concesso ai produttori di tali apparecchi una proroga temporanea ad uno dei regolamenti sull'accessibilità.
La FCC ha concesso una proroga della durata di un anno, esentando i lettori creati esclusivamente per i libri elettronici dalla conformità ad un requisito presente nella Legge Statunitense per i Video e le Comunicazioni e per l'Accessibilità dei Video nel 21° secolo. In base a tale requisito, gli apparecchi utilizzati per i servizi avanzati di comunicazione (ACS) devono essere accessibili alle persone disabili ( http://www.fcc.gov/document/coalition-e-reader-manufacturers-petition-waiver-acs-rules) .
Questa decisione è stata presa a seguito di una petizione presentata lo scorso anno da una coalizione di produttori di lettori di libri elettronici (Amazon, Kobo e Sony), i quali affermavano che, dal momento che tali apparecchi vengono usati quasi esclusivamente per la lettura, essi non forniscono servizi ACS (consultare il sito http://bit.ly/16gW53i). Queste aziende affermavano inoltre che rendere tali lettori completamente accessibili ne avrebbe fatto lievitare il costo ed il peso, diminuendo al contempo la vita utile delle batterie e trasformandoli a tutti gli effetti in apparecchi d'altro genere, più simili ai tablet.
Concedendo questa proroga, la FCC ha dichiarato: "Anche se questa categoria ristretta di lettori di libri elettronici è in grado di accedere ai servizi ACS (come la posta elettronica), siamo giunti alla conclusione che essi vengono progettati soprattutto per leggere opere redatte con testi digitalizzati, e non per i servizi ACS."
Tuttavia, la commissione ha limitato il periodo di proroga ad un anno, anche se la coalizione aveva richiesto una proroga a tempo indeterminato, dichiarando: "Considerata la rapidità di evoluzione delle tecnologie e l'espansione dei servizi ACS negli apparecchi elettronici, la proroga scadrà il 28 gennaio 2015".
La proroga è stata inoltre circoscritta ad una "precisa e ristretta categoria di lettori di libri elettronici" con caratteristiche limitate, specialmente quelli privi di schermo a cristalli liquidi, di macchina fotografica, di posta elettronica, di messaggeria istantanea o altre analoghe applicazioni ACS. La maggior parte dei produttori di e-book costruiscono già lettori molto più sofisticati, simili a tablet, conformi alle normative sull'accessibilità, e la nuova proroga traccia una netta distinzione tra queste due categorie di prodotti agli effetti di legge… perlomeno per un anno.
Nate Hofferder, redattore del blog elettronico "Digital reader" (Lettore digitale, http://www.the-digital-reader.com), ha raccontato al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità che secondo lui questa proroga verrà nuovamente concessa l'anno prossimo, dato che la sua eliminazione porterebbe probabilmente all'eliminazione dal mercato dei lettori di e-book meno sofisticati.
"All'epoca della redazione della nuova normativa, nel 2011, Amazon, Kobo… e tutti gli altri produttori di apparecchi avevano sul mercato uno o più lettori privi di opzione sonora, pertanto non potevano ottemperare a tale normativa", ha spiegato Hofferlder. "Questo li ha messi nelle condizioni di richiedere una proroga o semplicemente di ritirare dal mercato questi lettori di e-book".
Tuttavia, l'Associazione Bibliotecaria Americana (American Library Association), che si era opposta a qualunque tipo di proroga, ha rilasciato una dichiarazione affermando di essere "lieta che i produttori di lettori di libri elettronici dovranno richiedere una nuova proroga il prossimo anno e ridiscutere la questione, oppure rendere le caratteristiche ACS dei loro apparecchi accessibili alle persone con problemi di lettura o con altre disabilità".
I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull'Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=1015.
++Notizie in Breve:
04: Il ritorno di EGAAD: Giovedì 15 maggio avremo la seconda Giornata Mondiale della Conoscenza dell'Accessibilità. Questa ricorrenza, lanciata l'anno scorso da Joe Devon, progettista di rete residente negli Stati Uniti, consente alle organizzazioni ed alle singole persone operanti in questo settore in tutto il mondo di riunire il loro sforzo per dare impulso alla conoscenza dell'accessibilità. Per informazioni sugli eventi dalle vostre parti e per unirvi a questa campagna, consultare il sito: http://www.globalaccessibilityawarenessday.org.
05: Una ricerca del governo: Il Ministero inglese per il Lavoro e le Pensioni (Department for Work and Pensions, DWP) sta cercando di tracciare un profilo dei tipi di strumenti di tecnologie assistive utilizzate dai cittadini che accedono ai servizi digitali di questo Ministero e vorrebbe ricevere suggerimenti dai lettori del Notiziario Internazionale sull'Accessibilità che hanno svolto un lavoro analogo o dispongono di informazioni in questo campo. In particolare, i dirigenti sono interessati a scoprire quali software assistivi vengono utilizzati più comunemente e, se possibile, a calcolare il numero di persone che ne fa uso nel Regno Unito. Chiunque sia in grado di contribuire a questa ricerca è pregato di contattare Clare Shepherd all'indirizzo: clare.shepherd1@dwp.gsi.gov.uk
06: L'Altro Spazio: E' stato aperto a Bologna un ristorante accessibile ai clienti sordo-ciechi, allo scopo di far comprendere a tutti i problemi relativi alla disabilità e di dimostrare che le persone non vedenti e sordo-cieche possono vivere una vita normale. Tra le sue caratteristiche troviamo una mappa tattile all'ingresso e una collocazione standard delle posate, dei bicchieri e dei tovaglioli. Il ristorante, chiamato L'Altro Spazio, è gestito dall'organizzazione culturale locale Farm, che aveva già aperto il primo bar italiano gestito da non udenti e chiamato Senza Nome: i clienti che effettuavano le ordinazioni nel linguaggio dei segni ottenevano uno sconto. Per ulteriori informazioni in lingua italiana sul ristorante L'Altro Spazio, consultare il sito: http://laltrospazio.com/ o la pagina Facebook https://www.facebook.com/laltrospazio.viapolese .
[Fine della Sezione Uno].
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Le didascalie remote consentono alle persone sorde di partecipare senza problemi ad incontri, riunioni e conferenze telefoniche. Noi forniamo didascalie accurate e veloci di tutto ciò che viene detto ad un sito web, affinché i non udenti possano leggerle. Il servizio costa soltanto 65 sterline l'ora ed è possibile la prenotazione in giornata: ciò significa che le persone sorde possono ricevere il supporto alla comunicazione di cui hanno bisogno, rapidamente e dietro richiesta. Tutto ciò che è necessario per usufruire di questo servizio è un accesso ad Internet, ed il servizio è accessibile anche da uno smartphone o un tablet.
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[Fine dell'annuncio speciale].
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[Fine dell'Annuncio Speciale].
++Sezione Due: Analisi
- La politica e gli standard europei.
+07: Il braccio lento della legge di Dan Jellinek.
Da molti anni la comunità europea dei disabili sta facendo pressioni sull'Unione Europea affinché inserisca l'accessibilità tra i requisiti commerciali per le forniture di beni e servizi di tecnologie, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie acquistate dagli stessi governi.
Normative di questo genere sono in vigore già da molto tempo negli Stati Uniti, il che costituisce forse una sorpresa per coloro che amano fare satira sull'America, definendola il campione del libero mercato indipendentemente dal costo a livello sociale. Ora sembra che in Europa si stia facendo qualche progresso. Ma questi progressi sono abbastanza rapidi?
La normativa "Standard Europeo sui requisiti di acccessibilità indispensabili per le forniture pubbliche di prodotti e servizi di tecnologie ICT in Europa" (EN 301 549) è stata pubblicata a febbraio da ETSI (l'Istituto Europeo di Standard per le Telecomunicazioni - European Telecommunications Standards Institute - http://www.etsi.org) assieme ai gruppi internazionali degli enti nazionali di standard CEN e CENELEC (www.cencenelec.eu). Tale normativa era conosciuta in precedenza come Mandato 376 ed era stata sviluppata in circa sette anni (vedere il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, luglio 2012 - http://www.headstar.com/eablive/?p=753).
Questo standard si prefigge l'obiettivo di garantire che i prodotti e i servizi di tecnologie ICT (compresi i siti web, i software e gli apparecchi digitali, dai computer agli smartphone fino alle biglietterie automatiche) vengano resi maggiormente accessibili a tutte le persone disabili, direttamente oppure per mezzo della compatibilità con alcune tecnologie assistive, come i convertitori testo-voce. Esso è accompagnato da tre relazioni tecniche (TR 101 550, TR 101 551 e TR 101 552) che riportano ulteriori particolari.
Tuttavia, al momento il suo utilizzo non viene imposto né da una legge europea né da alcuna legge nazionale di qualsiasi Paese, un fatto che probabilmente rimanderà ulteriormente la sua applicazione nella maggior parte dei Paesi europei, come Matthias Schneider, presidente della commissione tecnica di ETSI sui fattori umani, ha spiegato al Notiziario Internazionale sull'Accessibilità.
"L'Unione Europea non ha ancora reso obbligatorio l'uso di questo standard per le forniture a livello europeo e non mi aspetto che molte organizzazioni inizino ad applicarlo, a meno che un qualche Stato non decida di imporlo ai fornitori del settore pubblico", ha dichiarato Schneider.
Nel 2011, la Commissione Europea aveva effettivamente annunciato la creazione di una Legge Europea sull'Accessibilità, comprendente i requisiti di accessibilità per tutti i beni ed i servizi acquistati e venduti all'interno dell'Unione Europea, probabilmente basata sul nuovo standard. Però, nonostante svariate false partenze (compresa la promessa, lo scorso anno, che nel primo trimestre del 2014 sarebbe stata finalmente redatta una bozza di legge), ci sono stati ulteriori ritardi.
"A tutt'oggi la bozza di legge non è stata redatta e non si riesce a capire perché la commissione tardi tanto", ha affermato Schneider. "La mia opinione personale è che la legge non farà la sua comparsa prima dell'insediamento della prossima Commissione Europea, a luglio o ad agosto, pertanto ritengo che prima di ottobre non accadrà nulla".
Quando la legge sull'accessibilità verrà approvata, essa riguarderà le forniture tanto del settore pubblico quanto di quello privato, e gli Stati membri potranno applicare il nuovo standard di accessibilità in tutti i settori, dopo l'ultima variazione richiesta dalla Commissione Europea, ha spiegato Schneider.
"In origine questo standard era chiaramente diretto alle forniture del settore pubblico ma, durante il suo sviluppo, la Commissione si è resa conto che sarebbe stato possibile ampliare il suo raggio d'azione. Il problema era che, se si fosse deciso di modificarlo durante la fase di sviluppo, ciò avrebbe comportato richiedere l'opinione di altri gruppi di parti interessate, il che non sarebbe stato più possibile. Pertanto, alla fine, abbiamo ottenuto qualcosa che non corrispondeva pienamente a ciò che la Commissione intendeva, ma che avrebbe potuto comunque essere usato in altri settori, come ad esempio nel settore privato, purché ciò venisse reso obbligatorio".
Il compromesso che è stato raggiunto è visibile in un piccolo ma sostanziale cambiamento del titolo dello standard, dal precedente "Requisiti di accessibilità per le forniture al settore pubblico" al definitivo "Requisiti di accessibilità indispensabili per le forniture al settore pubblico": la nuova denominazione lascia aperta la possibilità di utilizzare questo standard anche in altri campi, secondo Schneider.
Grazie ad un bizzarro cavillo del sistema europeo degli standard (che potrebbe comportare spese non indispensabili per gli incauti), il nuovo Standard Europeo EN 301 549 è scaricabile gratuitamente dal sito web di ETSI, ma viene fornito ad un prezzo notevolmente alto da alcuni enti nazionali di standard. Fra questi ultimi troviamo l'Istituto Britannico degli Standard (British Standards Institution, BSI) che, per l'acquisto di tale standard, richiede 134 sterline ai suoi membri e 264 sterline ai non membri (il suo sito web non specifica la somma richiesta per diventare membri, che dipende dal numero di standard utilizzati da ogni organizzazione).
Normalmente, tutti gli enti nazionali di standard europei pubblicano una copia degli standard europei dando loro un numero basato sul proprio sistema interno, e questo nuovo standard viene pubblicato dal BSI con la denominazione BS EN 301549:2014. Tuttavia, i diversi enti hanno diversi modelli commerciali, ed alcuni chiedono un pagamento per i loro prodotti mentre altri li forniscono gratuitamente. ETSI, che riceve finanziamenti da oltre 700 membri residenti in tutto il mondo, tra cui varie aziende di tecnologie, non richiede un pagamento per i suoi standard.
La situazione viene ulteriormente complicata dal fatto che la versione britannica e le altre versioni "nazionali" di uno standard come questo non differiscono minimamente dalla versione realizzata per l'uso a livello europeo, ha raccontato Schneider.
"Magari avrà una copertina diversa, ma il contenuto è identico perché gli enti non possono modificarlo. Questo è uno degli enigmi che nascono di tanto in tanto nella situazione degli standard europei".
Per quanto riguarda la maggior parte dei settori, il nuovo standard non ha creato nuove specifiche tecniche proprie da applicare fin dall'inizio, dato che la sua preparazione è stata già effettuata sulla base degli standard di hardware e software già esistenti in Europa, negli Stati Uniti e in altri luoghi, ha spiegato Schneider.
Ad esempio, esistono già vari standard che specificano la gamma di suoni entro la quale può spaziare il volume dell'audio, mentre per l'accessibilità alla rete il nuovo standard fa riferimento al livello "AA" delle direttive WCAG 2.0, le direttive per l'accessibilità ai contenuti di rete prodotte dal World Wide Web Consortium (W3C) internazionale.
Come accade per i software funzionanti sui computer da tavolo o su altri apparecchi e per i documenti, i requisiti vengono armonizzati con il funzionamento dalla Task Force del W3C, chiamata WCAG2ICT (http://www.w3.org/WAI/intro/wcag2ict). Ciò significa che i requisiti per la rete, per i documenti e per i software sono basati tutti sugli stessi principi.
Il lavoro su questo standard viene considerato di fondamentale importanza per il commercio mondiale, pertanto ETSI ed i suoi collaboratori hanno lavorato duramente per garantire che i requisiti di accessibilità contenuti nel nuovo standard siano conformi alla revisione della Sezione 508 della Legge Statunitense sulla Riabilitazione, una legge degli Stati Uniti che impone agli enti pubblici di acquistare soltanto tecnologie ICT accessibili, ha raccontato Schneider.
Tuttavia, questo lavoro è stato complicato dal fatto che la Sezione 508 è stata a sua volta sottoposta ad una procedura di revisione, che sta durando più a lungo di quanto i legislatori si aspettavano inizialmente.
"Abbiamo tentato di sincronizzare i tempi con l'uscita della nuova versione della Sezione 508, ma sfortunatamente quest'ultima versione non è stata ancora terminata, pertanto non sappiamo ancora quali saranno i suoi contenuti. Magari fra sei mesi, quando negli Stati Uniti verrà pubblicata la nuova versione della Sezione 508, saremo costretti a modificare nuovamente il nostro standard, in maniera da renderlo compatibile. Speriamo che non succeda proprio questo.
"Tenerci al passo con gli Stati Uniti è stato estremamente difficile ed ha richiesto un mucchio di tempo, ma vogliamo che il nostro standard tenga il passo con la Sezione 508 perché le multinazionali come Nokia, Motorola o Microsoft non desiderano realizzare per l'Europa prodotti dotati di caratteristiche di accessibilità diverse da quelle dei prodotti destinati al mercato statunitense".
Però in alcuni settori i progressi sono un po' più rapidi. Mentre l'Europa continua ad aspettare una direttiva generale per l'accessibilità, un settore a cui il nuovo standard potrebbe essere applicato più rapidamente potrebbe essere quello dei siti web del settore pubblico. E' stato proposto di usare il nuovo standard come parte integrante delle direttive per l'accessibilità destinate ai siti web del settore pubblico che sono già state approvate dal Parlamento dell'Unione Europea (vedere il Notiziario Internazionale sull'Accessibilità, Febbraio 2014 - http://www.headstar.com/eablive/?p=986).
Sarebbe inoltre possibile, per le nazioni europee, accettare individualmente il nuovo standard ed inserirlo nelle proprie politiche interne, ha dichiarato Schneider. "Gli Stati membri possono agire in maniera individuale, pertanto mi aspetto che alcuni Paesi (probabilmente i primi saranno i Paesi scandinavi e la Germania) lo inseriranno nei loro regolamenti relativi alle forniture allo stato".
I legislatori europei sperano che, oltre a creare un potenziale per ottenere grandi vantaggi a livello sociale, questo standard, assieme alle Direttive Europee o alle leggi nazionali che lo renderanno obbligatorio, contribuirà a dare un impulso al mercato per le aziende che producono tecnologie e per quelle operanti nei settori dell'accessibilità e delle tecnologie assistive.
Come ha affermato Elena Santiago Cid, direttore generale di CEN e CENELEC, in una dichiarazione: "Crediamo che i requisiti per l'accessibilità negli standard europei apporteranno vantaggi sia alla società sia all'economia, contribuendo all'ampliamento del mercato dei prodotti e servizi accessibili".
Anche se la legge europea procede molto lentamente, il nuovo standard rappresenta l'ultima tessera di un mosaico che sta finalmente per essere completato.
Nonostante gli enormi ritardi nel suo sviluppo, e la nuova ulteriore attesa per una legge che lo renda obbligatorio, la pubblicazione di questo standard, che segue la direttiva sui siti web del settore pubblico, segna l'inizio di una nuova fase.
Negli Stati Uniti, la Sezione 508 ha avuto il merito di indurre le principali aziende di tecnologia, fra cui Apple e Microsoft, a prestare molta attenzione all'accessibilità dei loro prodotti di massa. Passo dopo passo, l'Europa sembra intenzionata a fare altrettanto.
I commenti su questo articolo sono oggi reperibili sul Notiziario Internazionale sull'Accessibilità Dal Vivo: consultare il sito: http://www.headstar.com/eablive/?p=1017
[Fine della Sezione Due].
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[Fine dell'Annuncio Speciale].
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[Fine dell'Annuncio Speciale].
++Note finali.
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Consulenti editoriali: Kevin Carey, Tristan Parker.
ISSN 1476-6337
[Fine del notiziario.]