Confortato da una grande letteratura e dalla coscienza sempre più ampia che il gioco faciliti gli apprendimenti, di ogni tipo, durante la vacanza, all’Eco Campus 2021, ho giocato. Ho voluto proporre dei giochi alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato alla vacanza organizzata per l’I.ri.fo.r. Emilia Romagna dall’Istituto F. Cavazza di Bologna.
Abbiamo pensato di ritagliare degli spazi precisi e dedicati alle attività ludiche in un piccolo gruppo. Abbiamo perseguito fini e obiettivi legati alle abilità e alle autonomie personali, ai concetti spaziali, sociali e relazionali. Le ragazze e i ragazzi hanno esperito attività ludiche mirate all’acquisizione delle competenze legate alle soft skills; in modo collaborativo, provando situazioni e sensazioni che possano accompagnarci nella vita di tutti giorni. Le autonomie personali che abbiamo cercato di vivere sono competenze trasversali che legano le abilità delle persone agli altri e al loro fare costruttivo nel piccolo gruppo e negli ambiti sociali più vasti. Non ci siamo nemmeno accorti di stare apprendendo delle competenze trasversali sulle relazioni personali, sul gestire i conflitti, sul saper esprimere le proprie idee, sul come lavorare tutti insieme per raggiungere uno scopo. Non ci siamo nemmeno accorti di queste cose perchè stavamo giocando. Ma siamo riusciti a viverle. Abbiamo rafforzato le nostre competenze trasversali, le competenze comuni o di base, che sono desiderabili in tutte le fasi della vita.
Come pure siamo riusciti a vivere concetti complessi, come per esempio le ludopatie, le dipendenze e alcune situazioni sociali non augurabili.
Solo parlandone dopo, solo svolgendo un piccolo debriefing abbiamo avuto conoscenza dell’esperimento che avevamo appena vissuto.
Abbiamo utilizzato una serie di attività di gioco da tavolo inventate, adattate o spontaneamente costruite utilizzando diversi materiali. Giocando insieme abbiamo assistito a dinamiche precise; si definivano leader oppure si andava in aiuto di chi aveva meno possibilità, oppure si tendeva a costruire un brainstorming finalizzato e perfettamente integrato.
Si sono create situazioni che, vissute all’interno del gioco, venivano sdrammatizzate. Situazioni che, nella vita reale, risultano più impegnative e che invece, nella modalità ludica, permettono di valorizzare e di far percepire come importante la possibilità di contare sugli altri e di lavorare con gli altri.
Oltre a questo risate, battute, gioia di stare insieme sono state il collante dei nostri momenti insieme.
Nel complesso posso dire che mi sono molto divertito e penso che la metodologia possa avere un impatto piacevole e, al contempo, didattico ed educativo importante nelle fasi di crescita e apprendimento delle competenze di vita delle persone con disabilità visiva.