sensi
Vedo, sento, parlo, tocco in digitale.
Art. postato da F. Melis su smanettando, 20\12\2012, h. 18.40.

Da Repubblica del 20 dicembre 2012
www.repubblica.it/tecnologia/2012/12/17/news
/vedo_sento_parlo_tocco_in_digitale_nei_cinque_sensi_il_futuro_dell_hi-tech-48966657/?ref=HRERO-1

nei cinque sensi il futuro dell'hi-tech.
IBM presenta la settima ricerca 5in5, un appuntamento annuale in cui
individua le principali innovazioni tecnologiche del futuro. In questa
edizione i protagonisti sono i sistemi cognitivi, che espanderanno le
nostre percezioni attraverso le innovazioni informatiche.

Vedo, sento, parlo, tocco in digitale nei cinque sensi il futuro
dell'hi-tech.
CINQUE INNOVAZIONI in cinque anni, quelle che secondo IBM vedremo da qui
a un lustro. Un appuntamento annuale in cui l'azienda americana fa il
punto su quello che sarà lo stato dell'arte tecnologico in un tempo
relativamente breve. E quest'anno, le cinque innovazioni si
sovrappongono ai cinque sensi, quelli che i dispositivi tecnologici di
domani avranno a disposizione per comprendere la realtà e comunicare con
l'uomo. Uno scenario abbastanza Terminator, che per fortuna non prevede
la sottomissione del genere umano da parte di macchine capaci di stare
al mondo quasi come una persona.

In realtà, i computer dovrebbero aiutarci più che ostacolarci secondo la
visione di IBM, che arriva dall'incrocio di ricerche scientifiche e
tendenze di mercato. Le macchine di domani avranno anzitutto estese
capacità di apprendimento e adattamento, per cui i sensi che
acquisiranno saranno funzionali. In poche parole avranno la loro
esperienza del mondo reale, sempre più complessa con l'evolversi delle
tecnologie. Per quanto riguarda i sensi umani, vista, udito, olfatto,
tatto, gusto, il cognitive computing servirà all'uomo per ricavare
informazioni più dettagliate rispetto alla realtà che si trova di fronte
ed elaborare proposte, soluzioni ed interventi confrontando la
situazione con un database di esperienze digitali potenzialmente illimitato.

Sensi digitali. La collettività digitale scatta 500 miliardi di foto
l’anno e carica ogni minuto su YouTube 72 ore di video. Immagini che i
computer di oggi riescono in maggior parte a interpretare solo
attraverso tag testuali, mentre secondo iBM nei prossimi cinque anni, i
sistemi saranno in grado "non solo di guardare e riconoscere il
contenuto delle immagini, ma trasformeranno i pixel in significato,
iniziando a capirne il senso, così come un essere umano vede e
interpreta una fotografia". Riconoscendo immagini e relativo senso,
l'azienda immagina un impatto rilevante sul settore sanitario,
commerciale e agricolo. Nel primo caso interpretando scientemente
referti come risonanze magnetiche e Tac/Pet, distinguendo il tessuto
sano da quello malato e trovando correlazioni con la cartella clinica e
la letteratura scientifica. Il tutto molto più velocemente di quanto si
faccia oggi.

Potremo poi "toccare attraverso il telefono", entro cinque anni, con lo
sviluppo delle tecnologie aptiche e sensibili alla pressione che
potranno simulare il tatto attraverso le funzionalità di vibrazione
dello smartphone, sempre più sofisticate. Ad esempio scegliendo un
abito, il modello di vibrazione saprà ad esempio riprodurre la seta in
maniera diversa dal lino o dal cotone.

Anche l'udito delle macchine si affinerà nei prossimi cinque anni: nuovi
sistemi distribuiti di sensori sapranno rilevare gli elementi che
compongono il suono individuando vibrazioni e onde sonore a diverse
frequenze. E le informazioni così ottenute saranno impiegabili per
interpretare la realtà, ad esempio "prevedendo" l'arrivo di una frana. I
computer potranno ascoltare il mondo e ciò che succede e comunicarci le
informazioni più importanti a riguardo. Non solo: attraverso il
confronto di modelli e l'apprendimento, un computer potrà ad esempio
comprendere il linguaggio dei neonati come fosse una lingua completa,
traducendo per gli adulti quello che i bambini stanno cercando di
comunicare.

Con le papille gustative elettroniche secondo IBM potremo poi mangiare
in maniera più consapevole e intelligente. "I ricercatori IBM stanno
sviluppando un sistema di calcolo che percepisce effettivamente il
sapore, da utilizzare con gli chef". L'idea è risalire al livello
molecolare degli ingredienti e coniugare la chimica dei cibi alla
psicologia dietro sapori e odori preferiti dagli esseri umani. Tutte
informazioni che confrontate con milioni di ricette, potranno produrre
innumerevoli nuove combinazioni di sapori. Il computer non mangerà, ma
saprà dirci come farlo meglio e in modo più sano, analizzando anche gli
ingredienti degli alimenti. Magari incrociandoli con quelli della
situazione clinica dell'utente.

Non mancherà l'olfatto: in cinque anni, analizzando odori e molecole nel
respiro di una persona, il computer saprà se l'utente sta bene o sta per
ammalarsi. Aiutando a diagnosticare disturbi di diverso tipo, dal
raffreddore alle i malattie renali ed epatiche, asma, diabete ed
epilessia. Il naso digitale aiuterà anche a comprendere le condizioni
ambientali, sia per mantenere asettici ambienti che non devono essere
inquinati o mantenuti puliti. Nelle città ad esempio la tecnologia potrà
essere impiegata dalle amministrazioni per individuare potenziali
problemi ambientali in tempo utile.

Secondo IBM, i processi cognitivi digitali "ci aiuteranno a svelare la
complessità, a tenere il passo con la velocità delle informazioni, a
prendere decisioni più informate, a migliorare la nostra salute e il
nostro tenore di vita, ad arricchire la nostra vita e ad abbattere ogni
tipo di barriera, tra cui distanza geografica, lingua, costo e
inaccessibilità". Un futuro roseo insomma, almeno nelle ipotesi. Di
certo c'è che il contributo delle macchine all'interpretazione della
realtà fornisce una potenza elaborativa tecnica che sposterà il limite
fisico dell'uomo.

(20 dicembre 2012)
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