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SMS, 20 anni in 160 caratteri
Da punto-informatico03\12\2012

Il sistema dei messaggi brevi spegne la ventesima candelina. Dopo aver
cambiato il modo di comunicare. Un'ascesa inarrestabile, che ora sembra
minacciata
dai servizi di social messaging

Roma - "Buon Natale": questo il testo di un SMS rimasto nella storia per
essere stato il primo messaggio di testo inviato su un telefono cellulare.
L'evento

risale
al 3 dicembre 1992, quando Neil Papworth, ventiduenne ingegnere britannico
impiegato presso l'azienda di tecnologia Sema, utilizzò il proprio computer
per inviare l'augurio natalizio a un Orbitel 901. Ora, a venti anni di
distanza dalla comparsa del primo messaggino, Papworth torna a parlare della
propria
esperienza.

"Dal momento che i telefoni cellulari non avevano ancora tastiere, ho
digitato il messaggio su un PC,
racconta
il papà dello Short Message Service (ma che ha sempre declinato questa
"paternità" in senso stretto). "Diceva Buon Natale e l'ho inviato a Richard
Jarvis
di Vodafone, che in quel momento stava partecipando a una festa di Natale
nel proprio ufficio". Papworth, allora poco più che ventenne, faceva parte
del
team di sviluppo Short Messaging Service Centre attivo presso la sede
Vodafone di Newbury, nella contea del Berkshire. Il mittente del primo SMS
racconta
che la tecnologia di testo era stata sperimentata per trovare un "modo
intelligente" per comunicare con i colleghi attraverso messaggi brevi: "è
stato
abbastanza sorprendente -
confessa
Papworth - assistere all'ascesa del SMS, passato da uno strumento
utilizzato dagli assistenti per contattare i manager ad applicazioni
innovative di messaggi
testuali, dai sistemi di votazione nell'ambito di trasmissioni televisive,
al tracciamento di veicoli o pacchi postali passando per informazioni circa
i voli aerei commerciali".

Al principio non c'era nessuna percezione dell'impatto che un'invenzione
simile avrebbe avuto nelle comunicazioni ai diversi livelli, solamente al
decimo
anno di diffusione,
continua
Papworth, è
arrivata
la consapevolezza che si trattava di "qualcosa di grosso". Una crescita
destinata
a durare se si considerano gli 8mila miliardi di messaggi in circolazione,
con gli utenti compresi nella fascia anagrafica compresa tra i 18 e i 25
anni
che inviano circa 133 messaggini ogni settimana.
Uno stato di salute che, tuttavia,
registra
ora qualche battuta d'arresto in seguito alla proliferazione dei servizi di
social messaging attivi sugli smartphone, come WhatsApp, Blackberry
Messenger
(BBM), iMessenger, Google Talk e MSN Messenger.

Cristina Sciannamblo
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