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La PA ha un ritardo sull’accessibilità
Art. inviato in privato da G. Cimmino, 17\04\2013, h.20.28.

Pochi enti hanno rispettato il termine fissato nell’Agenda Digitale per la pubblicazione di un 
documento annuale con gli obiettivi in materia di accessibilità

Roma - Primi problemi nell’adozione dei criteri di accessibilità sui siti Web della Pubblica 
Amministrazione (PA), a distanza di tre mesi dalla conversione in legge del decreto sull’Agenda 
Digitale del Belpaese. Come previsto dall art. 9 del D.L. 179/2012, i vari enti avrebbero dovuto 
pubblicare online un documento annuale in cui indicare gli obiettivi in materia di accessibilità 
per l’anno 2013. Fissata al 31 marzo scorso, la scadenza imposta dal legislatore è stata rispettata 
da ben poche amministrazioni.

Come spiegato dall’avvocato Ernesto Belisario, i responsabili dell’Agenzia per l’Agenda Digitale 
hanno diffuso la circolare 61/2013 contenente ulteriori indicazioni sulle modalità di pubblicazione 
del documento annuale. Negli allegati indirizzati ai vari enti si apprende l’obbligo di 
compilazione di un questionario di autovalutazione per “avere contezza del livello di applicazione 
delle norme in materia”.Al secondo punto, gli stessi enti sono tenuti a pubblicare un fac-simile 
del documento annuale.

“Alla luce delle indicazioni contenute nella Circolare AGID, si ritiene che gli Enti non abbiano 
più scuse per non provvedere agli adempimenti in questione - ha dichiarato Belisario - tanto più 
che è espressamente previsto che l’inosservanza delle norme in materia di accessibilità è rilevante 
ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti 
responsabili e comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare, ferme restando le eventuali 
responsabilità penali e civili previste dalle disposizioni vigenti”.Con delega all’Innovazione 
della PA, il ministro Francesco Profumo aveva ratificato il decreto sui requisiti tecnici di 
accessibilità previsti dalla legge 4/2004 sull’introduzione delle “disposizioni per favorire 
l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”. Tutti i siti web della PA dovranno 
dunque applicare quelle regole tecniche previste dallo standard internazionale W3C WCAG 2.0.

Mauro Vecchio

Da punto informatico
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