casco Un casco per telefonare col pensiero. Da Repubblica del 26\04\2013. SMARTPHONE DEL FUTUROTelefonare con la mente, ecco l'ultima frontiera Lo studio della Samsung è in fase avanzata: presto si potrà "dialogare" con telefonini e tablet soltanto con il cervello Il progetto aiuterà i disabili ma presto potrebbe espandersi a tutti. E anche le altre multinazionali si stanno attrezzando dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI LONDRA. Pensate un numero: il vostro telefonino lo comporrà per voi. Sembra fantascienza, invece è la scienza prossima ventura della telefonia mobile, un passo avanti nella comunicazione cellulare e digitale. La Samsung sta sviluppando smartphone e tablet in grado di essere operati attraverso il “controllo della mente”. La maggiore azienda mondiale produttrice di telefonini al mondo sta insomma creando tecnologia grazie alla quale si possono dare comandi con il pensiero al minuscolo gadget che ormai controlla sempre di più le nostre vite. Il progetto, rivelato ieri dal Times di Londra e ancora nella fase sperimentale, viene condotto dai ricercatori dell'Emerging Technology Lab dell'azienda sudcoreana e da studiosi dell'università del Texas a Dallas. Funziona grazie a un congegno capace di "leggere" le onde cerebrali. Per il momento le tecniche messe a punto permettono di completare "semplici operazioni" (si fa per dire), scrive il quotidiano londinese: non soltanto si può dare mentalmente al telefonino l'ordine di comporre un numero telefonico, ma anche di selezionare un brano musicale da una playlist o di lanciare una applicazione. C'è un inconveniente: chi manovra il telefonino con la mente deve indossare un casco speciale che contiene sensori ed elettrodi con i quali si misura l'attività del cervello. Tenersi in testa un ingombrante cappello elettronico, da cui escono fili e cavi, non è il massimo per fare una telefonata. Gli specialisti della Samsung, tuttavia, ritengono di poter creare un casco più comodo "che la gente possa portare addosso tutto il giorno", fabbricando un modello più piccolo e ridisegnandone i sensori. Tutti i prodotti delle nuove tecnologie, del resto, nascono voluminosi e poi si restringono: i primi cellulari, rispetto a quelli odierni, sembravano dei bazooka, dunque anche il casco per "telefonare col pensiero" potrebbe con il tempo rimpicciolirsi, magari diventando grande come un auricolare, o in un futuro più lontano, chissà, basterà farsi impiantare un chip sotto la pelle per dialogare mentalmente con il proprio cellulare. La Samsung non indica una data per il lancio sul mercato di un telefonino di questo tipo. Ma i test stanno dando risultati incoraggianti. Nella fase di ricerca sono state mostrate delle immagini su un cellulare o un tablet a vari volontari, mentre gli studiosi ne monitoravano l'attività cerebrale. Ben presto, scrive il Times, i soggetti in questione erano in grado di lanciare una applicazione semplicemente concentrandosi su una determinata icona sullo schermo. I volontari potevano fare una nuova selezione ogni cinque secondi e l'accuratezza delle loro scelte andava dall'80 al 95 per cento dei casi. Il sistema deve essere perfezionato, ma sembra vicino a una resa perfetta. L'azienda coreana ritiene che inizialmente la nuova scoperta possa aiutare le persone con disabilità motorie a usare i telefonini senza bisogno delle mani. Ma l'obiettivo a lungo termine è molto più ambizioso: realizzare un nuovo modo per tutti di interagire con queste diaboliche macchinette sempre più intelligenti. Il quotidiano di Londra riporta una dichiarazione in proposito fatta da Insoo Kim, ricercatore capo della Samsung assegnato al progetto, alla Technology Review del Massachusetts Institute of Technology, la migliore università del mondo in campo tecnico-scientifico: "Soltanto qualche anno fa, una piccola tastiera era l'unica modalità per controllare un telefonino. Oggi un utente può usare la voce, il tatto, i gesti e i movimenti degli occhi per controllare un cellulare o un tablet. Aggiungere altre nuove modalità ci fornirà metodi più ampi e confortevoli per interagire con i congegni di comunicazione mobile" . Non c'è soltanto la Samsung su questa nuova frontiera della telefonia mobile. E' noto che altre aziende, tra cui la Ibm, la Emotiv e la Neurosky, osserva il Times, stanno sviluppando sistemi per controllare i cellulari con il pensiero. L'ultimo modello di smartphone sfornato dalla stessa Samsung, il Galaxy S4, può essere azionato con gli occhi: lo schermo si accende o si spegne quando lo fissi o distogli lo sguardo. Il progetto Google Glass, gli occhiali computerizzati creati dalla società del motore di ricerca più diffuso del pianeta, mira a una combinazione di movimenti degli occhi e comandi vocali. E anche la Apple ha registrato un brevetto per un gadget che mostra informazioni direttamente davanti agli occhi. C'è un tale fervore di iniziative del genere che su YouTube circola già una parodia dei Google Glass, con un tizio che, dopo averli inforcati, viene travolto dalla quantità di informazioni che gli occhiali gli rovesciano addosso e va a sbattere da tutte le parti. Ma questo è niente rispetto a come riusciremo a complicarci (o facilitarci?) la vita, quando telefoneremo col pensiero.Torna all'indice