memoria
Memoria a rischio,colpa dell'informatica!
Art. postato da Gagliardi Vito su uictech, 28\04\2013, h. 10.07.

Uno studio giapponese mette in guardia: "Chi usa troppi
ausili elettronici può indebolire la capacità di ricordare"

di RICCARDO STAGLIANO'

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ROMA - Nonostante le sue ben più alte pretese, il cervello ragiona come se
fosse un muscolo: più lo usi, più si tonifica. E anche la memoria si
comporta così, al punto che, se la si impigrisce facendo troppo affidamento
su computer, palmari e altri ausili informatici, si impoverisce, perde tono,
svanisce.

E' un rischio grave quello denunciato da uno studio della scuola di
medicina dell'università di Hokkaido, in Giappone: un numero sempre più
grande di persone tra i 20 e 35 anni soffrirebbe di gravi perdite di memoria
proprio a causa del crescente uso di tecnologie informatiche. Disturbi che
andrebbero dall'incapacità di ricordarsi nomi, parole scritte, appuntamenti.

Per ora si tratta del risultato di un'analisi preliminare, effettuata su
150 giovani, e che ha dimostrato che più del 10 per cento ne soffre a vari
livelli: "Stanno perdendo la capacità di ricordare cose nuove, di rievocare
dati vecchi e di distinguere tra informazioni importanti e non. Si tratta di
un tipo di disfunzione cerebrale", spiega il professore di neurobiologia
Toshiyuki Sawaguchi, preparando il terreno per una terribile sentenza: "I
giovani d'oggi stanno diventando stupidi".

Non parla a caso: uno dei suoi pazienti più gravi, un rappresentante di
commercio di 28 anni, ha perso il lavoro perché non ricordava più, neppure,
dove stesse andando, chi dovesse incontrare e cosa dovesse vendere. "Negli
ultimi due anni - sostiene il neurobiologo che gestisce una clinica privata
a Tokyo - è aumentato significativamente il numero di giovani con disabilità
mnemoniche. L'invecchiamento incide sull''hardware' del cervello, ma
assistiamo a errori di funzionamento del suo 'software' che niente hanno a
che vedere con l'età, ma sono invece legati allo stile di vita". Uno stile
che il combinato disposto dell'information overload (un'esplosione senza
controllo delle informazioni in circolazione) e di una sempre più ampia
delega ad apparecchi elettronici (agende su computer, palmari per la
gestione della quotidianità, telefonini con rubriche infinite e così via)
rendono il meno favorevole al mantenimento e allo sviluppo delle facoltà del
ricordo.

Sebbene nessuno studio su larga scala sia stato ancora intrapreso, anche in
Inghilterra gli esperti riconoscono l'esistenza del problema: "Credo che un
uso più massiccio di Internet e delle tecnologie informatiche - è la tesi di
Pam Briggs, docente alla Northumbria University - stia iniziando a produrre
effetti. La capacità di ricordare le cose quotidiane potrebbe essere
minacciata se si usano i computer come delle specie di memorie esterne".
Mette in guardia contro l'eccesso di dati che ci bombardano, invece, David
Cantor, direttore del Psychological Services Institute di Atlanta, Georgia:
"La saturazione di informazioni rende difficile per molti assorbire nuove
cose da ricordare perché costoro sembrano aver raggiunto una sorta di limite
fisico di ciò che la loro testa può contenere. E se i dati non vengono
assorbiti non potranno poi essere ricordati". Come insegnano i pc quando
hanno esaurito gli spazi sul disco fisso: prima bisogna cancellare i
documenti che interessano meno, poi se ne possono inserire di nuovi e più
importanti.
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