piacere
Tra scienza e fantascienza: Costruito l'interruttore della felicità.
Art. commentato inviato in privato da F. Melis, 13\04\2013, h. 13.33.

ti mando un interessante articolo scientifico  preso da Repubblica che
aprirebbe delle interessanti prospettive in alcuni campi della medicina
sotto l'aspetto neurologico. Oppure potrebbe aprire scenari cupi a
seconda dell'uso che l'uomo potrebbe fare di questi strumenti una volta
che riuscisse a padroneggiarli.

www.repubblica.it/scienze/2013/04/13/news/interruttore_piacere-56535925/?ref=HRERO-1
Costruito l'"interruttore della felicità":
una piccola luce e scatta il buonumore
Esperimento sui topi fatto dagli scienziati americani e coreani, sospeso
tra meraviglia e orrore: un led più sottile di un capello viene
introdotto nel cervello ed è capace - comandato in wireless - di indurre
i neuroni a rilasciare dopamina, il neurotrasmettitore legato alle
sensazioni di piacere e ricompensa
di ELENA DUSI

LA FELICITA' è un raggio di luce. E non è solo una metafora. Perché con
un piccolo stimolo luminoso applicato all'interno del cervello gli
scienziati sono riusciti a "creare" il buonumore. L'esperimento -
sospeso tra meraviglia e orrore - è avvenuto sui topolini. Per la
stimolazione è stato usato un led più sottile di un capello, introdotto
a varie profondità del cervello e capace di indurre i neuroni a
rilasciare dopamina, un neurotrasmettitore legato fra l'altro alle
sensazioni di piacere e di ricompensa.

L'"apparecchio della felicità" viene descritto su Science dai
ricercatori delle università dell'Illinois, di Washington e di
Sungkyunkwan, in Corea del Sud. Prima di essere sottoposte
all'interruttore del piacere, le piccole cavie di laboratorio ricevono
una terapia genica che rende i neuroni sensibili alla luce. Poi gli
scienziati introducono nella loro testa un cavo così sottile da non
provocare danni al cervello con una lampadina led fissata a un'estremità.

Anche se la strada è davvero molto lunga, i ricercatori annunciano
future applicazioni sull'uomo. Oltre a far scattare "l'interruttore
della felicità" per trattare la depressione, il metodo potrà forse un
giorno essere usato per modulare altri neurotrasmettitori, agendo sul
cervello come sulla tastiera di un pianoforte. Fra i parametri che
potranno essere modificati dalla luce, secondo lo studio, ci sono
risposta ai farmaci, Ph, livello di ossigeno nel sangue.

"Con questa strategia possiamo identificare - spiega il coordinatore
dello studio Michael Bruchas dell'università di Washington - i circuiti
cerebrali che gestiscono fenomeni complessi come sonno, depressione,
dipendenza, ansia e provare ad agire su di essi". Alcune applicazioni
(che però usano stimoli elettrici e magnetici, non luminosi) sono già in
sperimentazione per depressione e Parkinson. Ma mentre le scosse
elettriche - di intensità bassissima - influenzano un grappolo esteso di
cellule del cervello, la luce emessa dal led riesce ad "accendere" un
singolo neurone senza influenzare i vicini. Rappresenta dunque uno
strumento molto più mirato e preciso.

Il led usato nell'esperimento è largo 6,5 micrometri (millesimi di
millimetro) - circa le dimensioni di un neurone - mentre il cavo è più
sottile di un capello. Essendo wireless, l'"interruttore del piacere"
lascia i topolini liberi di muoversi. In alcuni compiti che le cavie
erano state addestrate a svolgere, il raggio di luce riusciva a
sostituire la ricompensa che di solito viene somministrata dopo una
performance corretta. In questo caso la cavia doveva trovare la via di
uscita da un labirinto. Mostrava di darsi parecchio da fare per ricevere
la ricompensa "luminosa", oltre ad avere un comportamento tranquillo
anche di fronte a situazioni che generalmente nei topolini provocano ansia.

(13 aprile 2013)
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