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Fare un biglietto on line è impossibile per i ciechi
www.improntalaquila.org/2013/fare-un-biglietto-on-line-e-impossibile-per-i-ciechi-56904.html

Fare un biglietto del treno via Internet è ormai facilissimo per chiunque, o quasi. Già, perché se 
sei non vedente e vuoi prenotare un viaggio su www.trenitalia.it o www.italotreno.it le cose si 
complicano parecchio, e l’impresa diventa pressoché impossibile o per lo meno troppo complessa per 
valerne la pena. I siti internet dei due operatori che si dividono i clienti dei treni italiani 
infatti sono scarsamente – o in alcuni casi per nulla accessibili per chi utilizza uno 
screenreader, ovvero un programma che trasforma in voce sia quello che si scrive sia quello che 
compare sullo schermo del computer.

Ma entriamo nei dettagli: se una persona non vedente vuole acquistare un biglietto sul nuovo sito 
di Trenitalia (la vecchia versione era infatti molto più accessibile), già inserire i nomi delle 
stazioni diventa un problema: infatti, ipotizzando di voler fare un viaggio da Venezia a Firenze, 
non si può scrivere semplicemente il nome delle due città, ma bisogna scrivere esattamente Ve. 
Mestre e Firenze S.M. Novella. Per chi ci vede, invece, appena si inizia a digitare, compare una 
lista con le possibili stazioni: un clic del mouse o un tocco sul touchscreen e il gioco è fatto, 
ma non per chi usa un lettore di schermo. E i problemi aumentano se si vuole inserire la data di 
partenza: mentre nel form presente sulla vecchia versione del sito la data veniva sempre presa 
correttamente, con la nuova versione molto spesso risulta impossibile farla accettare dal sistema. 
Perché? Perché evidentemente il nuovo design del calendario utilizza una grafica difficilmente 
interpretabile dagli screenreader.

Ipotizziamo però di riuscire a inserire correttamente la data, che con qualche sforzo a volte ci si 
riesce: si preme il pulsante ‘cerca’ e si passa alla schermata successiva. La prima brutta sorpresa 
è che, se si voleva prendere un treno regionale, questo non compare nelle soluzioni proposte, 
perché bisognava – dalla home page – selezionare il link “tutti i tipi di treno”. Già, infatti di 
default Trenitalia fa scegliere ai suoi utenti solo gli Intercity o le “Frecce”, ovvero i treni ad 
alta velocità. Ma in questo caso i non vedenti non sono i soli a rimanere spaesati, perché la cosa 
riguarda anche gli utilizzatori normodotati del sito.

Ma soprassediamo anche su questo: diciamo che vogliamo scegliere uno dei treni proposti, e che la 
persona non vedente voglia pagare con le tariffe riservate ai privi della vista, le cosiddette 
concessioni speciali III che danno diritto a sconti. Anche la scelta di tali concessioni risulta 
difficoltosa se non impossibile per un’errata etichettatura dei link e dei pulsanti appositi e per 
una generale pesantezza del processo per la selezione, e la cosa è per lo meno paradossale. Poi in 
teoria ci sarebbe la possibilità di scegliere anche il tipo di posto, selezionandolo direttamente 
da una rappresentazione grafica della carrozza, ma la soluzione presente sul sito è totalmente 
inutilizzabile per chi non vede. E pensare che nella versione precedente del sito di Trenitalia si 
poteva semplicemente indicare il numero della carrozza e il numero del posto vicino al quale si 
voleva sedere; certo, forse di meno impatto grafico ma sicuramente più accessibile.

Procedendo al riepilogo del biglietto e al pagamento, l’interfaccia del sito presenta ancora 
problemi di scarsa accessibilità, questa volta soprattutto per chi usa computer della Apple. Per 
non dilungarci basta dare solo un esempio, il pulsante che ci permette di effettuare il pagamento è 
praticamente impossibile da riconoscere con Voiceover, il lettore di schermo montato sui Mac. 
Insomma, se per comprare un biglietto invece di impiegarci cinque minuti, un non vedente deve 
perderci mezz’ora, è lapalissiano che il gioco non vale la candela.

Ma allora, qualcuno potrà dire, almeno per le tratte in cui Trenitalia ha la concorrenza di Italo, 
perché non rivolgersi ai servizi offerti dall’ultima arrivata, la Nuovo Trasporto Viaggiatori? La 
risposta è sconcertante nella sua semplicità: perché il sito internet dei treni Italo non è 
accessibile, e non permette l’acquisto di biglietti da parte di persone non vedenti: in particolare 
non si può gestire il calendario, e quindi non si può scegliere quando si vuole partire e i 
pulsanti per la selezione del treno e per il pagamento non sono riconosciuti dagli screenreader, in 
breve un totale disastro.

Quali le alternative dunque, per chi non vede? Per quanto riguarda Trenitalia, posto che non si 
voglia andare direttamente in stazione, c’è un link che porta alla vecchia versione del sito e che 
è www.ferrovie.it/ferrovie/home.php. Tale 
link però non è assolutamente indicato sul sito di Trenitalia, quindi o una persona lo conosce o 
non c’è modo di trovarlo. E per Italo? Si può chiamare il numero 060708 e farsi aiutare da un 
operatore a fare il biglietto, ma la telefonata è a pagamento e comunque non si capisce perché un 
non vedente non debba essere, come chiunque altro, in grado di acquistare un biglietto in autonomia.

Cos’hanno da dire a propria discolpa i responsabili dei due operatori? Marco Mancini, addetto 
stampa di Trenitalia, spiega: “Siamo consapevoli dei problemi che gli utenti non vedenti 
riscontrano. “E’ accaduto che, con il lancio del nuovo sistema di vendita (Pico) abbiamo introdotto 
nuove funzioni evolute in grado di migliorare e arricchire l’approccio e l’uso del sistema da parte 
dei nostri clienti. Queste funzioni, a volte, potrebbero non coniugarsi perfettamente con alcuni 
sistemi di navigazione semplificata. In collaborazione con la Dsi (Direzione Sistemi Informatici) 
di Trenitalia – aggiunge Mancini – trascorso un adeguato periodo di assestamento del nuovo sistema, 
abbiamo già avviato con il fornitore un’attività di verifica e intervento sull’accessibilità. 
Proprio per dare una puntuale ed efficace risposta ai problemi sollevati.

“Intanto – conclude – stiamo lavorando alla realizzazione di un accesso semplificato al ticketing, 
basato sulla piattaforma precedente che, essendo privo di funzioni evolute, è quindi maggiormente 
“compatibile” con questi sistemi di lettura utilizzati dai clienti non vedenti”. La domanda, che 
resta senza risposta, è però d’obbligo: se c’è un link che porta a una versione già accessibile del 
sito, cosa si intende quando si dice stiamo lavorando? Non sarebbe più rapido semplicemente 
indicare, sulla home page di Trenitalia, il link che porta a tale versione accessibile?

E cosa rispondono da Italo? Dopo un’iniziale stupore sul fatto che un non vedente possa usare un 
computer in autonomia per navigare in internet, il loro addetto stampa Mario Taliani spiega: “per 
quanto riguarda l’accessibilità ancora non siamo attrezzati. Il nostro sito è ancora in via di 
ottimizzazione, e renderlo più accessibile rientra comunque negli sviluppi futuri che abbiamo 
programmato. Bisogna però tener conto che siamo online da appena un anno”.

Al lettore l’ardua sentenza sull’avverbio utilizzato: è appropriato dire “appena un anno” o forse 
sarebbe meglio dire “già da un anno” e aggiungere, “e per quanto riguarda l’accessibilità siamo 
ancora a zero”? In conclusione, entrambe le compagnie si impegnano a migliorare la situazione, ma 
c’è da chiedersi quanto tempo dovrà passare prima che i non vedenti potranno anche loro acquistare 
i biglietti in maniera semplice e veloce come chiunque altro.

Maurizio Molinari
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