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Wind, 1 miliardo in 5 anni per la rete superveloce LTE
Art. postato da A. Brignone su nicofranca-news, 13\04\2013, h. 01.53.

Il progetto sarà realizzato con Sirti e Huawei

roberto giovannini

Non è notizia di poco conto, in questi tempi tanto calamitosi: Wind, il
terzo operatore mobile e il secondo della telefonia fissa, investirà un
miliardo in cinque anni nella realizzazione della rete LTE

(Long Term Evolution) di quarta generazione. L’obiettivo è quello di
raggiungere in un arco di tempo di 5 anni una copertura capillare a 4G di
tutto il territorio nazionale. Partner dell’operatore telefonico
nell’operazione saranno l’italiana Sirti, specializzata nella progettazione,
installazione e manutenzione di infrastrutture di rete, e Huawei, operatore
Ict cinese che ha creato un centro di ricerca a Milano dove saranno assunte
100 persone.

Wind mette così a frutto le frequenze acquistate per 1,1 miliardi nell’asta
del 2011 con lo scopo di intercettare la crescita esponenziale del traffico
dati sui sempre più diffusi tablet e smartphone. «La nuova rete - ha
spiegato l’amministratore delegato Maximo Ibarra - sarà in grado di
sostenere la crescente domanda di capacità legata al mobile internet,
rendendo accessibili servizi e contenuti multimediali in mobilità con una
tecnologia di ultima generazione». A seconda dei servizi utilizzati e del
carico sulla rete, ad esempio, i futuri clienti 4G potranno scaricare alla
notevolissima velocità di 100 mega al secondo, anche se Ibarra preferisce
parlare di “velocità media garantita”, criticando chi invece promette
velocità di connessione solo ipotetiche e mai effettivamente realizzabili.

Il vicepresidente di Huawei, Roberto Loiola, ha accolto «con particolare
favore la decisione di Wind d’investire in Italia con grande spiegamento di
tecnologie avanzate di rete fissa, mobile, It e convergente, nella banda
larga mobile e nel cloud computing». Inoltre questi investimenti, secondo
Loiola, «consentiranno la realizzazione di una rete più veloce, di qualità
superiore e garantiranno una migliore customer experience ai cittadini e
alle imprese italiane». Sulla stessa lunghezza d’onda, l’a.d. di Sirti
Stefano Lorenzi che ha spiegato che «l’accordo con Wind e Huawei ha per il
nostro Paese un’importanza di indubbio valore strategico perché creai
infrastrutture competitive per un’Italia digitale». Per non parlare del
fatto dell’occupazione generata o salvata: grazie all’intesa con Wind Sirti
può tirare un sospiro di sollievo. Mentre con soddisfazione Ibarra ricorda
che solo pochi mesi fa Wind ha firmato un accordo con i sindacati per
evitare di esternalizzare una serie di servizi espellendo contestualmente
dall’azienda 1700 lavoratori. Una scelta certo in controtendenza.

All’orizzonte c’è però già una nuova asta, quella delle frequenze in banda
700 che l’Agcom destina proprio alle Tlc. Si tratta, continua Ibarra, di
bocconi «indispensabili e sicuramente appetibili, ma - puntualizza il
manager - bisogna rivedere la regolamentazione. Non si può chiedere
continuamente agli operatori di telefonia di investire risorse nell’asta
delle frequenze e contemporaneamente anche nelle infrastrutture per far
fronte alla crescita del traffico dati». Insomma, a livello finanziario «non
si possono avere le stesse aspettative di qualche anno fa».
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