gatto
iPhone 5S, anche le impronte digitali di un gatto sbloccano il Touch ID Video
Il messaggero del 20\09\2013.

Laura Bogliolo
20-Settembre-2013
ROMA - Il sensore di rilevamento digitale Touch Id del nuovo iPhone5s di Apple funziona anche se 
usato da un gatto. Un video che in un giorno ha totalizzato oltre 200mila visite su YouTube mostra 
come la zampetta di fido sia davvero efficace nello sbloccare lo smartphone di Cupertino. Una falla 
nel sistema? Non proprio assicura il team di TechCrunch che ha testato il micio come fosse un 
utente qualunque, mentre sul web nasce il "concorso" tra hacker per sconfiggere la sicurezza 
dell'iPhone 5S.

L'iPhone5s è il primo prodotto apple ad avere uno scanner per il riconosciemtno delle improtne 
digitali. L'obiettivo è quello di rendere più sicuro lo sblocco del cellulare, senza dover inserire 
codici. Le impronte vengono registrate e gelosamente custodite nel cellulare. Si evitano 
condivisioni sui server Apple, su iCloud proprio per evitare possibili furti di identità. Il touch 
id sensor, posizionato sul tasto home dell'iPhone5s, riesce a scansionare la pelle a 360 gradi. Ed 
è così sensibile da carpire anche le pieghe dei cuscinetti di una zampetta di un gatto.

Quali possono essere le conseguenze di questa scoperta? Quel che è certo è che oramai il metodo 
delle password sembra essere sul viale del tramonto. Recentemente Heather Adkins manager 
dell'Information security di Google ha affermato che "le password sono morte". Adkins raccomanda 
alle start-up, alle future generazioni di cervelloni che vogliano avere un posto nel mercato 
dell'hi-tech di concentrarsi soprattutto sulla sicurezza e di abbandonare l'arcaico metodo delle 
password per proteggere i dati. Ecco così che da Motorola (acquisita da Google) arriva la nuova 
tecnologia wearable compunting, una nuova filosofia di vita cybernetica con strumenti necessari ad 
accedere ai device che si possono indossare. L'ultima trovata è un tatuaggio che consentirebbe di 
riconoscere l'utente semplicemente avvicinando il cellulare al tatuaggio.

Fonte "il messaggero"
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