cultura
Musica, film, libri tutta la cultura è in streaming
La Repubblica - 27 ottobre 2013, domenica

L'inchiesta.
Musica, film, libri tutta la cultura è in streaming.
STEFANO BARTEZZAGHI STREAMING LACULTURA IN.
Non solo musica, tv e film.
con un abbonamento che li rende disponibili a tempo.
adesso anche i libri si “noleggiano” online.
Funzionerà?
STEFANO BARTEZZAGHI.
Una pallina da tennis, nuovissima e sgargiante, sta per essere
inaugurata nell'interminabile partita che, da quando esiste un'industria
e anzi una società culturale, oppone apocalittici e integrati: il.
book streaming.
E' infatti plausibile che la trovata più recente in termini di
digitalizzazione e distribuzione della parola scritta aprirà un
ulteriore set fra chi paventa torvo e chi adotta entusiasta.
Da sola la parola “streaming” mette abbastanza paura, quando non
repelle, alle vigili coscienze dei letterati: già si sentono i primi
moniti ("cultura in pillole" è il più tipico anatema tabuizzante) e
aleggia una variazione della filastrocca di.
Down by law:.
"I scream, you scream, we all scream for book streaming".
Lo.
stream.
è la corrente, il flusso: diventa una metafora del decorso dell'esperienza.
Lo.
stream of consciousness.
è stata la prima seria botta che l'avanguardia ha sferrato alla
tradizione del romanzo ottocentesco.
Con l'annunciato streaming dei libri il flusso non riguarderà più la
vicenda del personaggio ma quella del lettore.
In attesa dell'onda viene appunto da gridare: aiuto!
A volerlo invece guardare in faccia lo streaming è un formato che dà la
possibilità di accedere a file senza però scaricarli sul proprio
computer. Finora ha funzionato soprattutto con programmi radio e tv,
video (vedi Netflix), oppure con la musica, rivoluzionata dal fenomeno
di Spotify. Ma in ognuno di questi casi si tratta di file la cui durata è.
misurabile in minuti.
Vi collegate a un sito, gratis o pagando una quota mensile che in genere
si aggira intorno ai dieci euro (dipende dal servizio richiesto),
scegliete un film o una canzone e guardate e ascoltate, lì per lì. Anche
i testi linguistici hanno un inizio e una fine, ma la loro lunghezza si
misura in pagine e non è propriamente temporale.
E' possibile e sensato metterli in streaming? E' quel che crede un
gigante dell'editoria americana come HarperCollins, che di recente ha
firmato un accordo con la piattaforma Scribd per mettere online e in
streaming centinaia di migliaia di titoli dietro un abbonamento di circa
9 dollari al mese.
Ma Scribd, come il concorrente Oyster, del resto, non è la sola a
puntare sullo streaming dei libri.
Ora ci prova, per esempio, anche Tim Waterstone, fondatore della più
grande catena britannica di librerie: ha annunciato un prossimo servizio
di libri in streaming, che promette di essere un altro tentativo serio in.
questa direzione.
Non bisogna però pensare che il testo scorrerà come un film da cui non
ci si può distrarre.
Il lettore continuerà a decidere il ritmo della sua lettura, esattamente
come in un normale ebook: potrà sempre sospendere, mettere un
segnalibro, riprendere più tardi.
La differenza sostanziale è che con lo streaming il lettore non acquista
più il libro, ma si abbona a un sito, accede a una.
cloud,.
sceglie e non “scarica”: legge quanto vuole o può, tra la vasta gamma di
libri che ha a disposizione per il tempo per cui ha pagato.
In realtà già la proprietà degli ebook è virtuale quanto lo sono
inchiostro e pagine dei libri medesimi.
L'ebook persiste in veste di file in un archivio, il suo vero lettore
non è neppure la persona umana che l'ha comprato ma l'apparecchio che
gli consente di aprire il testo su un display. L'uomo legge la lettura
della macchina, che decodifica il contenuto del file e lo porge in
scrittura alfabetica.
A cambiare è innanzitutto.
l'esperienza sensoriale.
Se in un libro cartaceo e tradizionale le pagine sono tutte compresenti,
in un ebook dove sono le altre pagine, quelle che non stiamo leggendo?
Aprire un ebook non è proprio la stessa cosa che estrarre un
parallelepipedo di carta su uno scaffale di legno.
L'ormai onnipresente riferimento all'odore dei libri di carta cerca
probabilmente di esprimere un senso ancora più ineffabile di spossessamento.
Già con l'ebook, appunto: in materia lo streaming non può aggiungere
molto, se non il limite di tempo stabilito per letture e riletture.
Chissà quindi se l'ansia di possedere il libro, anziché limitarsi a
consultare il testo, sarà avvertita anche all'estero.
Come ha notato Tullio De Mauro nella.
Cultura degli italiani,.
è in Italia che le case di professori e letterati sono assediate dai
libri (di carta), con l'aggravante che nessuna professione intellettuale
oggi consente di per sé di permettersi una casa sufficientemente
spaziosa per conservare tutti i libri necessari alla professione stessa.
E' un dramma perfettamente sconosciuto a Parigi o a Oxford o a New York,
dove insigni professori, se non particolarmente bibliofili, tengono in
casa i due o trecento libri d'affezione e per tutte le altre necessità
si servono di comode e rifornite biblioteche pubbliche e universitarie
(aperte sempre, o quasi). Lo streaming potrebbe funzionare allora
proprio come una biblioteca: si prende in prestito non un libro ma un
testo e se ne trae quel che serve o piace in un tempo limitato.
Una biblioteca nella nuvola del virtuale potrebbe lasciarci recuperare
un po' di calpestio domestico e lenire la smania per i libri che
vorremmo avere sempre a portata di mano.
Mentre HarperCollins mette online decenni di suoi cataloghi editoriali,
Waterstone dice che ad andare in streaming saranno per ora racconti o
romanzi pubblicati.
à la.
Dickens, cioè a puntate.
In ogni caso a decidere il.
successo commerciale e letterario dello streaming dei libri dovrebbero
essere due fattori.
Sul piano commerciale, c'è il fattore della pirateria.
Per i libri non è un problema enorme come per i dischi, ma Internet
abitua alla semplicità e magari alla gratuità della fruizione.
Con i dischi si è.
ottenuto un buon rimedio, se non fosse che, come ripete strenuamente
Thom Yorke dei Radiohead nella sua crociata contro Spotify, i diritti
d'autore vengono limati all'osso e le multinazionali e i grandi gruppi
hanno riconquistato il potere perso negli ultimi anni a scapito delle eti-.
chette e degli artisti indipendenti.
Vedremo se lo streaming coprirà meglio l'editoria libraria dai rischi
analoghi.
Sul piano letterario, bisognerà capire se lo streaming farà sorgere o
meno forme testuali inedite e possibili solo lì. E' quel che succede
ogni volta che viene.
inventato un medium nuovo.
A suo tempo la tv non è stata interessante sino a che è rimasta una
forma alternativa di distribuzione di cinema e teatro, ripresi e diffusi
tali e quali.
L'ebook è per ora poco interessante perché pare limitarsi alla
digitalizzazione di testi già esistenti su carta (o.
che non vale la pena stampare). Lo streaming sarà solo un espediente
distributivo o aggiungerà qualcosa di propriamente nuovo?
Il fattore commerciale e quello letterario sono come linee tracciate nel
campo in cui, plausibilmente, scenderanno apo-.
calittici e integrati.
I due schieramenti ricordino infine che, a differenza che nel tennis
vero, qui il giudice di sedia sarà abbastanza indifferente all'andamento
del gioco, visto che le sue funzioni arbitrali saranno svolte, al
solito, dal mercato.
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