iphon5 Recensione iphone 5s Marasco Armando su universal-access, 29\10\2013, h. 19.05. Avvertenza: l'articolo è piuttosto lungo Da macitynet.it Recensione iPhone 5s, un mese con noi Un mese di utilizzo per la recensione iPhone 5s pensata e non fondata solo sulle impressioni del momento, ma su un effettivo utilizzo nella vita di tutti i giorni e il più possibile vicino all’uso reale. Questa la filosofia che da tempo Macitynet percorre quando, senza essere pressati dalla data di rilascio nel nostro paese, si tratta di presentare i dispositivi mobili Apple. Anche per iPhone 5s come per iPhone 5 abbiamo seguito lo stesso percorso, acquistando il cellulare in Germania, nel primo giorno di disponibilità effettiva, sostituendo con esso il nostro iPhone 5 e provando a comprenderne la filosofia costruttiva, le funzionalità e i vantaggi effettivi che presenta rispetto a prodotti di generazione precedente. Lo scopo era quello di rispondere alla domanda che tutti si pongono: è davvero il miglior iPhone mai prodotto, come dice la vulgata, e di quanto migliore rispetto ai precedenti? Che cosa lo distingue dalla concorrenza? Può davvero valere la pena investire su di esso? Filosofia, materiali, approccio ergonomico iPhone 5s nasce nel solco della strategia “tic toc” di Apple, un modulo che prevede un dispositivo completamente nuovo (toc) seguito da uno che ne rappresenta un affinamento (tic). È questo secondo il caso di iPhone 5s che è una evoluzione di iPhone 5 come il 3Gs lo fu di 3G e il 4S lo fu di 4. Inutile dare informazioni dettagliate sulle specifiche dimensionali, pesi e misure, visto che sono identiche a quelle di iPhone 5 e che sono facilmente reperibili on line. In ogni caso non si può passare oltre senza almeno un cenno alle scelte stilistiche. Abbiamo potuto maneggiare a lungo sia il modello nero e grigio siderale che quello bianco con dorso argento e ambedue colpiscono per la sapienza con cui sono accostati i materiali e i toni. Segnaliamo in particolare l’abbinamento nero e grigio scuro soprattutto perché il metallo del grigio siderale è un passo avanti che riduce il rischio di scalfitture e di graffi antiestetici tipico del modello precedente. La versione oro abbiamo potuto visionarla direttamente solo nell’Apple Store di Berlino e l’impressione è stata comunque favorevole. Si tratta di un prodotto discreto a sufficienza da essere usato da tutti, anche se ovviamente il target è probabilmente un po’ diverso, forse più fashion, rispetto a quello dei due modelli semplicemente ritoccati nei colori. I materiali sono invece quelli cui siamo abituati da tempo: vetro e alluminio. Nonostante non si tratti di una novità, è sempre piacevole maneggiare un prodotto che mette da parte la plastica per affidarsi a componenti che danno la sensazione di essere in un tempo naturali e robuste e orientate ad un minimalismo che è però anche funzionale al design. Da questo punto di vista è assolutamente indiscutibile il fatto che Apple continua a dare lezioni a tutti i suoi concorrenti. Pochi, se non nessuno, offre prodotti che danno le stesse sensazioni anche fisiche che si ottengono tenendo un mano iPhone 5s. L’approccio ergonomico anche questo è noto, ma va rimarcato. iPhone 5s ha uno schermo più piccolo dei diversi concorrenti e questo per qualche aspetto potrebbe essere uno svantaggio, ma per tutto il resto è un vantaggio. Chi ha provato a maneggiare qualcuno dei prodotti con display da cinque o sei pollici sa quando è difficile da gestire con una sola mano, per non dire dell’impossibilità di usare un vero e proprio phablet con una sola mano. Probabilmente Apple potrebbe (e probabilmente troverà) qualche soluzione per allargare, magari fino alla soglia dei cinque pollici senza compromettere la fruibilità del suo iPhone, come è riuscita a fare HTC con il suo One, almeno questo è il nostro auspicio.Lo schermo da 4 pollici di iPhone con tutta la sua leggibilità e lo spiccato sviluppo verticale, non è solo un compromesso ma un ancora un punto di riferimento, e decisamente migliore di alcuni display ridicolmente grandi della concorrenza, ma in alcune occasioni si cominci a soffrire un po’ la mancanza di spazio. Come abbiamo accennato in apertura, iPhone 5s è l’evoluzione di iPhone 5, ma non mancano novità importanti dal punto di vista funzionale. Tra queste certamente la più importante è Touch ID, il lettore di impronte digitali integrato. Come abbiamo già avuto modo di dire in numerose altre occasioni ( inclusa la nostra recensione di Touch ID ) le funzionalità di questo elemento attualmente sono due: sbloccare iPhone sulla schermata iniziale senza usare il codice di blocco e di fare acquisti su App Store senza usare la password. Il funzionamento è semplice e trasparente. Possiamo registrare cinque impronte con un processo che dura qualche decina di secondi, poi basterà toccare il tasto home, dove è “annegato” il sensore, e il riconoscimento è immediato. I test che abbiamo svolto hanno dimostrato grande precisione nella lettura; il dito viene letto praticamente con ogni orientamento possibile, incluso quando si impugna il telefono a rovescio. Qualche problema si riscontra solo applicando il dito in maniera parziale, toccando il sensore con la punta o il bordo. Dobbiamo dire che la funzione è tanto trasparente e utile, da diventare scontata dopo poche ore e da rendere quasi insopportabile quel che prima era invece scontato, l’uso della password. La funzione di maggior comodità assoluta, a nostro giudizio, non è tanto l’accesso alla schermata di blocco (in fondo digitate 4 caratteri fa spendere solo un paio di secondi in più), ma per gli acquisti da App Store. Chiunque compra programmi con iPhone, sa quanto sia fastidioso e complicato digitare la propria password per scaricare le app, specialmente se la password alterna maiuscole e minuscole, lettere e numeri; l’uso dell’impronta digitale è un vero “salva tempo” per questa funzione, qualche cosa che fa auspicare che in futuro, se ci saranno le condizioni adatte, la lettura delle impronte al posto della password possa essere usata anche per altri scopi e magari anche per programmi di terze parti. Per quanto riguarda la sicurezza offerta, la nostra opinione è che nessuno dovrebbe avere queste preoccupazioni. Forse Touch ID si può ingannare, ma l’operazione è alla portata solo dei nipotini di James Bond o di qualcuno sufficientemente determinato da poter ben più facilmente convincerci con le buone o le cattive a “prestargli” la nostra password e questo qualcuno non è certo un ladruncolo o qualcuno che ci siede accanto in ufficio. Per quanto riguarda le preoccupazioni per la privacy soprassediamo; se tra i lettori si nasconde un complottista che teme che le nostre impronte possano essere trasmesse da iPhone ad Apple da qui ad una agenzie per la sicurezza, aziende che lo vorranno sfruttare per chissà quali operazioni commerciali, ben difficilmente riusciremo a convincerlo del contrario. Per questo il nostro consiglio è quello di passare per le sue esigenze di comunicazione da uno smartphone ai pizzini perché dentro ad un telefono si annidano ben altri rischi per la privacy. Nonostante il sensore sia ancora da 8 megapixel, la fotocamera ci iPhone 5s è sostanzialmente diversa dalla precedente. Ha un’apertura da f/2,2 con passo focale di 4,12 mm (l’iPhone 5 aveva una fotocamera da 2,4 con passo focale di 4,10) e un sensore del 15% più grande con pixel da 1,5 micron (erano da 1,4 micron).L’obiettivo è equivalente 35mm a 29.7mm, leggermente più grandangolare dell’equivalente a 30mm di iPhone 5. Tutto questo permette ad iPhone di avere il 33% in più di sensibilità alla luce. È proprio questa la situazione in cui la fotocamera di iPhone 5s dimostra i più concreti passi avanti. In effetti quando c’è scarsità di luce le immagini hanno una gamma cromatica più precisa e un bilanciamento superiore. Anche se si prova a scattare con il flash si noterà una maggior profondità e questo non solo per il flash True Tone (di cui parliamo poco più avanti), ma proprio per la superiore sensibilità del sensore. Alcuni scatti di prova svolti nei giorni scorsi ( mettono in risalto anche le potenzialità della funzione panorama. Ora è molto più veloce scattare con questa modalità. Difficile invece percepire differenze effettive tra iPhone 5 e iPhone 5s nello scatto in condizioni di buona luminosità. I passi avanti nella tecnologia e anche nell’elaborazione hanno sicuramente un peso, ma le dimensioni minuscole del sensore, tipiche di uno smartphone, e l’ottica adeguata alle dimensioni di un telefono, attenuano il balzo in avanti. Una delle novità più percepibili di iPhone 5s ed esclusiva di questo dispositivo è la modalità Burst, un sistema che permette di scattare raffiche ad alta velocità (10 scatti al secondo) fino a 999 immagini. Concettualmente simile allo scatto continuo delle macchine fotografiche digitali, ha finalità molto diverse: in iPhone 5s non si limita a scattare foto in sequenza, ma sceglie anche le migliori. Il processore analizza le foto in base a definizione e contrasto e anche eventuali occhi chiusi e ci presenta quella che a suo giudizio è la migliore, mettendola in cima ad una “pila” di foto e segnalandola (assieme ad altre giudicate buone) con un pallino grigio nella sequenza. Il sistema è molto veloce; la scelta avviene in pratica senza che ci si accorga dell’operazione anche se abbiamo scattato centinaia di immagini in sequenza. L’uso è semplice ed intuitivo (alla fine della sequenza vedremo una pila di foto con in testa quella che viene giudicata la migliore) e anche l’efficienza nel riconoscere persone con gli occhi chiusi, ci è parsa puntuale. Non del tutto convincente invece la scelta attuata su altri parametri come il mosso; in ogni caso le foto possono essere scelte anche a mano. Flash Truetone iPhone 5s ha ora un flash “doppio”. Denominata True Tone, questa componente è basata su un LED che produce una luce calda (color ambra) e una luce fredda (bianca), in pratica una che vira verso il giallo e una che vira verso il blu. Il sistema, dice Apple, è in grado di miscelare queste due tonalità, regolandone l’intensità, producendo migliaia di combinazioni per adattarsi all’ambiente e alla scena. I fotografi per ottenere questo effetto usavano un tempo delle strisce di gel, calibrando contemporaneamente il bilanciamento del bianco. Ai tempi delle pellicole ci si affidava invece a materiali calibrati per le luci al tungsteno. Apple con il doppio flash dovrebbe ottenere lo stesso effetto per una migliore resa del colore della pelle e un buon bilanciamento della luce in primo piano e sullo sfondo, evitando l’effetto “sparato” in primo piano e scuro man mano che la scena diventa più profonda. Chi scrive è un fiero oppositore del Flash e lo utilizza solo quando non può farne a meno e questo fortunamente accade sempre meno frequentemente. Con iPhone avremo scattato non più di una decina di flash dal giorno del lancio di iPhone 4, primo telefono con questa funzione, e di questa decina almeno 8 sono state fatte a solo scopo di test. In ogni caso l’impressione è che TrueTone non fa miracoli e che molta della qualità migliorata delle immagini dipende essenzialmente dalla superiore qualità del sensore in condizioni di scarsa luce. I vantaggi del sensore più grande del 15% rispetto al precedente montato su iPhone 5 e del nuovo e migliorato gruppo ottico con apertura f2.2, si apprezzano anche nei video ove, probabilmente complice anche la potenza di calcolo del processore A7, si beneficia di un ulteriore vantaggio: finalmente anche in condizioni di scarsa luminosità il numero di fotogrammi al secondo resta ancorato ai 30 fps, a vantaggio della fluidità, diversamente da quanto succedeva con iPhone 5 che, con poca luce, restituiva video “scattassi” per il calo del framerate a 24fps. Lo spiacevole limite era particolarmente evidente nel momento in cui si passava, di sera, da una zona molto illuminata a una poco illuminata con un’improvvisa visibile perdita di fluidità. Ma la vera attrazione di iPhone 5s nell’ambito delle immagini e del multimedia, è certamente la nuova modalità moviola. Grazie alla registrazione a 120fps, rallentando il video del 25%, quindi facendolo “girare” a 1/4 della sua velocità, otteniamo un video a 30fps, perfettamente fluido e senza il ricorso a algoritmi come l’optical flow, che migliorano sì la fluidità ma introducono artefatti. I 120 fps garantiscono inoltre, rispetto a una registrazione a soli 30fps, immagini più dettagliate nella ripresa di un evento sportivo e in particolare nell’ottica di uno slow motion, in virtù del maggior numero di fotogrammi catturati in un secondo. Il sistema produce un effetto eccellente, anche se purtroppo le possibilità di esportazione sono ancora molto limitate. Chi non ha l’ultimissima versione di iMovie o di iPhoto, deve usare qualche artificio per avere l’effetto su applicazioni specializzate nel video. Possiamo anche usare Youtube e Facebook (esportando in alta qualità), ma siamo ben distanti alla possibilità pura e semplice di esportare il video su Mac e PC e vederlo rallentato. In termini pratici la moviola è una funzione eccellente se si tratta di vedere il film girato su iPhone, ma Apple deve ancora fare qualche passo avanti per rendere questa opzione una opportunità su vasta scala. Il processore A7 e la velocità Apple ci ha ormai abituato ad accompagnare il lancio di iPhone con un nuovo chip e così ha fatto anche con iPhone 5s che usa il nuovo A7. Apple ha fornito una serie significativa di dettagli tecnici sul nuovo processore, altre arrivano da analisti e siti Internet. Sappiamo così che il processore ha una circuiteria a a 28 nanometri, un superficie leggermente più grande di quello del precedente A6 che ha permesso ad Apple di stampare dentro al chip più di un miliardo di transistor; questo colloca l’Apple A7 nella stessa classe di processori per computer tradizionali rilasciati tra il 2010 e il 2012, il che è decisamente stupefacente visti i compromessi in termini di dimensioni e consumi cui deve scendere chi costruisce un processore per un telefono. Poi sappiamo, perché Apple ha puntato molto su questa caratteristica, che l’Apple A7 è il primo processore a 64-bit. Questo tecnicamente significa che il chip di iPhone 5s è in grado di supportare più dei 4 GB di memoria di un chip a 32-bit ma non necessariamente maggiore velocità. In ogni caso iPhone 5s è veloce e non lo dimostra solo nei benchmarks, ma nella vita quotidiana. Il telefono appare scattante, il sistema operativo è molto reattivo e l’abbondanza di animazioni che caratterizzano iOS 7, sono rese in maniera impeccabile. Va però detto che probabilmente chi arriva da iPhone 5 non noterà una differenza così importante da essere percepibile “a occhio nudo”. iOS 7 su vecchio e nuovo hardware, si comporta sostanzialmente in maniera molto simile e anche le applicazioni native hanno prestazioni non troppo differenti. E quando le differenze ci sono, ad esempio su Safari o nelle animazioni, sono visibili solo facendo un testa a testa; si parla infatti di qualche frazione di secondo sulle pagine più complesse o in qualche frame quando si tratta di animazioni, e se è vero che le frazioni di secondi si raggiungono i minuti e magari pure le ore, è altrettanto vero che per un uso moderato è possibile che il vantaggio sia al momento non tangibilissimo. Discorso diverso per l’applicazione fotocamera, straordinariamente più reattiva in tutti i passaggi, a cominciare dallo scatto che avviene in maniera talmente istantanea da chiedersi se la foto sia stata o meno scattata. Anche in alcune applicazioni che fanno intensivo uso del 3D si notano chiaramente senza mettere mano al cronometro, delle differenze; è il caso ad esempio di Infinity Blade III o di Asphalt 8. In ogni caso i benchmarks pubblicati da numerosi siti, come l’ultrspecializzato Anandtech, dimostrano che Apple non fa solo del marketing quando parla di prestazioni doppie di A7 rispetto ad A6. È quindi possibile che in futuro, non appena gli sviluppatori avranno metabolizzato l’arrivo di A7 e capito come sfruttarlo, vedremo il vantaggio di iPhone 5s su iPhone 5 crescere progressivamente. In ogni caso non abbiamo rinunciato a dare una idea partendo da un filmato in loop che ha spento iPhone 5s in 10 ore e 42 minuti; lo stesso filmato sull’iPhone 5 che ha già un anno di vita e presumibilmente almeno 300 ricariche di batteria, ha spento il telefono in 10 ore e 5 minuti. Di fatto la differenza tra i due telefoni non sembra quindi essere particolarmente accentuata in fatto di autonomia. Abbiamo in parte subìto (visto che non decidiamo noi le telefonate che riceviamo…) e in parte organizzato una giornata come segue: posta sempre in push, 22 minuti di telefonate con connessione alla rete 3G, 10 SMS, 9 ore e 40 minuti tra stand-by e utilizzo, 68,4 MB ricevuti, 7,1 inviati (in gran parte in Wi-Fi) con navigazione a metà della luminosità dello schermo, 10 foto, 10 canzoni ascoltate, 10 mail (solo testo) scritte ed inviate, 5 minuti di filmato, nessun gioco, siamo scesi dal 100% al 32% di batteria. La batteria è stata quindi in grado di soddisfare una intera giornata “multimediale” con moderato utilizzo, ma non avremmo potuto affrontarne una seconda. Abbiamo infatti lasciato l’iPhone 5s, connesso sia alla rete Wi-Fi che alla rete cellulare, tutta notte a riposare e il giorno dopo la batteria era scesa al 28%, come dire che era praticamente necessario ricaricare il telefono prima di affrontare una nuova giornata di lavoro. In una seconda giornata appena dopo avere portato iPhone 5s al 100%, senza nessuna chiamata e con il cellulare disconnesso dalla rete, abbiamo testato il consumo di un gioco ad alta richiesta di potenza come Infinity Blade III; 18 minuti di sciabolate hanno ridotto la batteria del 17%. Di fatto se avessimo ripetuto la giornata menzionata poco sopra saremmo andati ampiamente in riserva. Più concretamente e generalmente, possiamo comunque dire che nel mese che abbiamo trascorso con iPhone 5s non abbiamo notato differenze sostanziali nella durata della batteria rispetto al nostro precedente iPhone 5: la batteria carica al 100% intorno alle otto del mattino scende intorno al 70% verso l’una, ora di pranzo, e poi al 30% a sera quando torniamo a casa verso le sette di sera. In termini pratici questo dovrebbe significare per una persona media che iPhone 5s è in grado di sopportare e forse anche superare una giornata di servizio, specialmente se viene spento di notte, ma probabilmente se telefonate molto e se con iPhone ci giocate anche, non sarete certi di arrivare alla fine di una giornata e quindi una batteria di riserva, o un cavo e una presa saranno indispensabili. Nulla di nuovo, insomma, rispetto ad iPhone 5, il che non è necessariamente un fattore da sottovalutare, visto che vanno messe in conto le novità funzionali e il processore più potente. Nell’iPhone 5s troviamo anche una componente mai vista in precedenti prodotti Apple: il coprocessore M7. Questo chip raccoglie e coordina, rendendole coerenti, le informazioni che giungono da giroscopio, bussola e accelerometro, ed è sostanzialmente riservato a migliorare i consumi, le mappe e a dare ad iPhone un sistema avanzato a beneficio delle applicazioni per l’attività fisica. Apple ci fa sapere, ad esempio, che «Le app per il fitness accedono ai dati dal coprocessore M7 senza impegnare costantemente il chip A7. Perciò incidono molto meno sul consumo della batteria». Visto che M7 consuma meno di A7, in pratica, iPhone avrà una autonomia superiore. Attualmente ci sono però solo alcune applicazioni che usano M7 (attraverso una nuova classe di API, una componente del sistema operativo, denominata CoreMotion), tra di esse troviamo Strava Run, Argus e Pedometer; in realtà al momento gli sviluppatori stanno ancora cercando di capire come M7 funziona e che benefici effettivi potrebbe portare in termini funzionali. Attualmente il vantaggio maggiore dovrebbe arrivare proprio dal consumo, ma è molto difficile quantificare l’effettivo risparmio energetico che determina. Molto probabilmente per avere una idea precisa dovremo attendere Nike+ Move, un’applicazione che può trasformare un iPhone in un perfetto sostituto dell’accessorio Nike+ FuelBand, aprendo una nuova strada. Un test oggettivo che abbiamo svolto e che ha dimostrato di essere interessante, è la capacità di iPhone 5s di comprendere quanto camminiamo e quando andiamo in auto. La prova è stata fatta con le mappe di Apple e in effetti il telefono passa dalla modalità guida alla modalità a piedi automaticamente, dopo alcuni minuti. Questo dovrebbe portare vantaggi in fatto di risparmio energetico visto che quando è in modalità auto, iPhone 5s non cerca le reti Wi-Fi e quindi riduce lo stress alla batteria. Supporto ad LTE esteso e rete cellulare Dal 4G di iPhone 5s arrivano buone notizie per i clienti italiani. Quasi tutti i dispositivi, inclusi alcuni venduti all’estero, sono ora compatibili con le frequenze affittate dagli operatori mobili italiani. Scorrendo le specifiche pubblicate da Apple scopriamo che i modelli per il nostro paese supportano le bande dei 1800 MHz (banda 3), 2600 MHz (banda 7) e la banda 800 MHz (detta anche 800 DD, Digital Dividend, banda 20). In pratica gli iPhone sono compatibili con i lotti che sono stati parte dell’asta del 2011 e non solo la banda dei 1800 MHz come il precedente iPhone 5. Il modello lanciato lo scorso anno era sostanzialmente un prodotto che, almeno per quanto riguarda il 4G, era studiato per i mercati asiatici e americani. Non a caso operava unicamente sulle bande 1, 2 e 3, le più usate in oriente e negli USA e solo per puro caso era in grado di operare anche in Italia dove Tim, Vodafone Italia e 3 hanno in licenza la banda 3. Il nostro paese è infatti uno dei pochissimi in Europa dove è commercializzata questa frequenza in attesa che si liberasse la banda degli 800 MHz, considerata la più interessante per la diffusione capillare del 4G. Il risultato del lancio dell’iPhone 5s e 5c è che anche i clienti di Wind potranno avere il 4G. L’operatore mobile, secondo alcune voci in circolazione mentre scriviamo, lancerà la sua offerta LTE a breve ma in assenza delle bande degli 800 MHz e 2600 MHz chi ha comprato un iPhone 5 non potrà sfruttarla, al contrario di chi ha un iPhone 5s. Non abbiamo potuto testare in maniera compiuta la qualità dell’LTE, ma vista la copertura ancora molto ridotta e i costi è probabile che questo diventerà qualche cosa di davvero importante in un futuro non proprio prossimo e magari potremo discuterne con calma al lancio di iPhone 6. Per quanto riguarda la ricezione non abbiamo invece notato sostanziali differenze tra il vecchio iPhone 5s e l’iPhone 5; messi uno accanto all’altro i “pallini” del segnale sono stati costantemente gli stessi, Una differenza che abbiamo notato si verifica in condizioni di scarsità di segnale. Guidando con iPhone 5s in chiamata su una strada notoriamente disastrosa per la ricezione della rete di Vodafone, abbiamo verificato che ad un decrescere della qualità del segnale la caduta della chiamata non è avvenuta con la stessa sgradita puntualità che manifesta iPhone 5. Insomma, la voce del nostro interlocutore si sente a scatti o non si sente del tutto, ma nel momento in cui il segnale torna buono, la persona con cui stiamo parlando è ancora lì. Con iPhone 5 invece, sempre o quasi,abbiamo avuto la caduta del segnale. Questo se verificato scientificamente, cosa che non abbiamo potuto fare, potrebbe essere un vantaggio anche economico visto che alcuni contratti prevedono uno scatto alla risposta. Di iOS7 abbiamo parlato diffusamente e lo facciamo ogni giorno nell’ apposita sezione di Macitynet e non ci addentreremo qui in una recensione del sistema operativo anche perchè un significativo numero di telefoni di Apple ancora in circolazione possono usarlo. Ci limitiamo a dire che su iPhone 5s, come accennato poco sopra, animazioni, gestures e transizioni sono molto fluide e la complessità grafica, che si nasconde dietro ad una apparente linearità, non riesce a mettere in difficoltà processore e GPU. Ma iPhone 5s ha anche una interessante suite di applicazioni che produttività personale e per la vita digitale che da sole rendono ragione di una buona parte dell’extra costo che iPhone 5s propone rispetto ad alcuni dei concorrenti. Avere la possibilità di scrivere con Pages, creare fogli di calcolo con Numbers o presentazioni con Keynote, programmi indubitabilmente di grande qualità, senza spendere un soldo è qualche cosa che nessuno degli avversari anche i più agguerriti è in grado di proporre. Su tutto abbiamo la possibilità di sincronizzare i documenti e di editarli anche da Mac e PC usando iWork iCloud, una suite intorno alla quale Apple sembra intenzionata a fare molto sul serio in futuro. Non si deve neppure dimenticare che con iPhone 5s sono gratis anche iMovie e iPhoto, due programmi di creatività che non si trovano a questo livello su nessuna piattaforma mobile. Conclusioni Apple dice che iPhone 5s è il suo telefono più orientato al futuro, intendendo con questo quello pronto per affrontare le sfide del domani, affermazione che deriva sopratutto dall’introduzione del primo processore per dispositivi mobili con tecnologia a 64-bit e dal lettore di impronte digitali Touch ID. Da questo punto di vista è difficile contestare ad Apple queste affermazioni, bollandole come semplice marketing. Il muscoli del processore, come per le funzioni del coprocessore M7, al momento vengono solo parzialmente sfruttati e si palesano con chiarezza soprattutto nei benchmarks, questo perché si tratta di una architettura del tutto nuova, ma non appena gli sviluppatori avranno compreso come costruire il codice, iPhone 5s potrebbe essere irraggiungibile da tutti i suoi predecessori e anche da telefoni che arriveranno successivamente; già da oggi, invece, quando si tratta di giochi e grafica, iPhone 5s farà sbavare più di uno tra coloro che ci legge anche al confronto con iPhone 5. Anche Touch ID ha un enorme potenziale ma al contrario di quel che succede per Apple A7, offre fin da subito, dal primo minuto vantaggi tangibili e quotidiani e un sensibilissimo aumento della sicurezza del telefono. Questo non deriva dal fatto che siamo di fronte ad una componente a prova di agente segreto, ma perché fa superare la naturale ritrosia alle password e quindi rende intrinsecamente più sicure le nostre abitudini. In futuro non c’è dubbio che Touch ID assumerà nuovi ruoli, facendo ancora più potente e flessibile iPhone 5s. iPhone offre vantaggi anche nello scatto fotografico benché buona parte di essi deriva più da funzioni (come moviola o modalità burst) che da eccezionali passi avanti nella qualità delle immagini che derivano dal sensore. Se si tratta solo di scattare fotografie in piena luce probabilmente chi ha un iPhone 5 potrebbe non essere così incentivato a passare ad iPhone 5s per la sola macchina fotografica, ma se parliamo di scatti con scarsa luminosità o di filmati, allora iPhone 5s è sicuramente superiore al predecessore e più adatto a sostituire una punta e scatta. In definitiva, per quel che abbiamo scritto poco più sopra e cercato di esporre nel corso della nostra recensione possiamo sicuramente dire che si tratta del miglior iPhone mai prodotto e questo grazie ad una intelligente scelta compiuta da Apple: concentrarsi su alcune funzioni chiave dove ha dato il via ad una rivoluzione gentile che farà di iPhone 5s un telefono ancora migliore in futuro, permettendogli di fare cose che neppure ai suoi più immediati predecessori, iPhone 5 incluso, saranno in grado di fare. Chi ha un iPhone 5 deve dunque sentirsi obbligato ad aggiornarlo? Probabilmente no; il modello lanciato lo scorso anno è in grado di offrire potenza di calcolo, flessibilità e di servire adeguatamente i suoi possessori sicuramente almeno fino al momento in cui iPhone 5s per evoluzione dell’ecosistema potrebbe diventare irraggiungibile. Ma a quel punto ci sarà sicuramente anche un iPhone 6 da recensire e di cui discutere. Chi ha un iPhone 4 o 4S, o magari un iPhone 3, farebbe invece sicuramente bene a pensare alla possibilità di mettere mani al portafogli. E lo stesso dovrebbe si dovrebbe consigliare a tutti coloro che hanno un prodotto di differente marca; in tasca si metteranno quasi sicuramente qualche cosa di più costoso, forse meno luccicante, ma molto più elegante, robusto, minimalista ma funzionale e capace di seguire quel che facciamo, oggi e domani, adeguandosi e non dettandolo, anche grazie ad un ecosistema impareggiabile e una dotazione software di primo livello, al nostro modo di lavorare e di vivere comunicazione e multimedialità in mobilità. Pro - Design ed approccio ergonomico ancora al top assoluto - Materiali di eccezionale qualità - Ricchissima dotazione software - Processore di grande potenza - Touch ID offre sicurezza e flessibilità Contro - Prezzo elevato rispetto alla concorrenza - Qualità dello scatto fotografico solo nella media - Lo spazio sullo schermo comincia ad essere ristretto Armando MarascoTorna all'indice