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Nsa utilizza anche 'cookie' di Google
La stampa, 13\12\2013.

Dispositivi tracciabilità commerciale per operazioni spionaggio

11 dicembre 2013

(ANSA) - NEW YORK, 11 DIC - La Nsa ha usato anche i 'cookie' di Google per
il suo programma di spionaggio. E' una delle rivelazioni provenienti dai
documenti resi pubblici da Edward Snowden, secondo il Washington Post. I
'cookie' sono software di tracciabilità commerciale che permettono agli
inserzionisti di monitorare l'attività web dei consumatori per fornire
annunci pubblicitari più mirati. L'Nsa invece, secondo i documenti, li usava
per rendere più efficaci le operazioni di monitoraggio.

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Google, i tuoi cookie usati dalla NSA

12/12/2013 | a cura di Antonino Caffo

I federali inserivano annunci e banner "pilotati" per avere accesso ai dati
di alcuni obiettivi. Ecco come
C'hanno sempre raccontato che i cookie abilitati sul web servivano per
offrirci un servizio migliore. In maniera molto semplice funziona così:
accetto che il browser raccolga i miei cookie, vado su un sito di e-commerce
e da quel momento un sacco di portali dove abitualmente vedevo pubblicità
diverse cominciano ad offrirmi quello che ho cercato sul sito di acquisti
online. Non è magia e nemmeno premonizione: sono "solo" i cookie, così
piccoli e così importanti.
Cosa viene tracciato

Talmente importanti che anche la NSA, agenzia di sicurezza statunitense,
aveva imparato a raccoglierli, in maniera quasi legale. Pare infatti,
secondo le ultime rivelazioni del Washington Post, che gli esperti
informatici della NSA inserissero direttamente pubblicità online oppure
chiedessero alle aziende controllate, abilitate a pubblicare "ads", ad agire
per conto loro e avere poi i dati di accesso e utilizzo degli utenti.
I preferiti

C'è da dire che i cookie di Google chiamati PREF (preference), possono
essere utilizzati per tracciare le abitudini di navigazione degli utenti
come la posizione da cui ci si connette, le impostazioni del browser e dei
motori di ricerca e le pagine visitate. Restano fuori le informazioni più
personali come il nome degli utenti e il loro indirizzo email. Ma a quel
punto non serve più.

datamanager.it

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Nsa usa i cookie per scovare gli hacker

Nuove rivelazioni dai documenti consegnati da Edward Snowden

12/12/2013

NEW YORK

La National Security Administration (Nsa) usa segretamente i cookie di
Google, il sistema che memorizza informazioni specifiche sugli utenti che
accedono ai server, e i dati di localizzazione per individuare con
precisione gli hacker e intensificare la sorveglianza. La pratica è stata
rivelata dai documenti di Edward Snowden che nei mesi scorsi avevano fatto
scoppiare il caso Datagate.

La notizia riportata dal Washington Post mette in luce come i coockie - che
sono usati dalle aziende per comprendere le preferenze dei consumatori
proponendogli pubblicità mirate - siano usati anche dal governo. Da anni
l'utilizzo commerciale di questo sistema è stato osteggiato da decine di
avvocati che si occupano di privacy. Ma le aziende che li usano hanno sempre
risposto che lo strumento è innocuo, anzi aiuterebbe gli utenti a riceve
annunci per loro interessanti.

Adesso la notizia potrebbe riaprire il dibattito, dando ai legali delle
associazioni che si occupano di privacy un nuovo argomento sul quale
attaccare la pratica. Stando a quanto contenuto nei documenti rivelati da
Snowden, sia l'Nsa che la sua controparte britannica, la Gchq, hanno usato
lo strumento per tracciare le attività online di milioni di utenti.

In particolare la Nsa si è concentrata sul sistema usato da Google, il
"Pref": permette di individuare in modo inequivocabile una persona
attraverso un codice numerico, ma non contiene informazioni personali come
il nome dell'utente o l'email.

Inoltre questo tipo di cookie permette di isolare una comunicazione
all'interno del mare del web e così usare un software per entrare nel
computer del possibile hacker. Non solo. L'intelligence americana userebbe
le informazioni commerciali raccolte per localizzare i dispositivi mobile in
tutto il mondo: molte applicazioni e gli stessi sistemi operativi di Apple e
Google traccerebbero la posizione dello smartphone.
(TMNews)

lastampa.it
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