f.sense
Contenuto del progetto fifih sense della fondazione Andrea Bocelli.
Barbara diSandro su nicofranca-news, 02\12\2013, h. 22.50.

Ecco la nuova guida hi-tech per non vedenti
Il prototipo è targato Bocelli Foundation-Mit
Nello 'zainetto' sensori e telecamere che
indicano il percorso sicuro, segnalano persone note e in che direzione
vanno, leggono e comunicano le indicazioni stradali. E' il frutto del
programma 'Fifth sense', promosso dalla fondazione del tenore e
realizzato dal Massachusetts Institute of Technology con la
collaborazione di numerose università italiane
di ARNALDO D'AMICO
Lo leggo dopo

Il prototipo realizzato dagli ingegneri del Mit nel progetto della Bocelli Foundation

Dopo appena un anno e mezzo di
lavoro, il prototipo del sistema che renderà più autonomi i non vedenti è
già in una fase avanzata. Ha le dimensioni di uno zainetto da portare
sul petto e, come ogni strumento in fase sperimentale, è "nudo":
telecamere ed altri sensori, sistemi di elaborazione e di comunicazione
col non vedente e relativi grovigli di fili colorati "a vista", senza un
guscio. Ma riesce ad assolvere a tre funzioni preziose per chi non ha
il dono della vista: individuare il percorso sicuro davanti al soggetto e
guidarlo mentre lo segue in tempo reale; riconoscere persone note e
dire in quale direzione stanno andando; rilevare e leggere le scritte
circostanti come insegne, cartelli, tabelloni luminosi ecc. Tutte queste
informazioni arrivano poi al non vedente su un display tattile grande
quanto uno smartphone.

I risultati del progetto "Fifth Sense"
(quinto senso) saranno illustrati venerdì prossimo a Boston, nella sede
del Massachusetts Institute of Technology, la "fabbrica dei Nobel"
meglio conosciuta con la sua sigla Mit, che lo ha realizzato. È il primo
frutto della Andrea Bocelli Foundation, che festeggerà i due anni dal
suo lancio proprio a Boston, e che sta sostenendo la realizzazione di
Fifth Sense.

Venerdì sarà illustrato, sempre nella sede del Mit,
anche l'altro progetto in corso sostenuto dalla fondazione, "Break the
Barriers", iniziativa umanitaria ma con approccio scientifico. È noto
infatti che l'invio di soldi, alimenti e altre risorse "a pioggia",
senza individuare prima obiettivi e strategie per raggiungerli spesso
non dà alcun beneficio ed a volte, anzi, peggiora la situazione. Per
questo la Fondazione, dopo essere da un anno "sbarcata" ad Haiti, al
fine di amplificare l'efficacia dei suoi progetti, ha coinvolto J-Pal
(Abdul Latif Jameel Poverty Action Lab), un altro dipartimento del Mit
che studia come rendere efficaci dal punto di vista economico e sociale
gli interventi umanitari nei Paesi in via di Sviluppo e non solo.

Ad esempio, attualmente gli alimenti vengono consegnati a bambini nelle
scuole quale incentivo alla frequenza, raggiungendo così altri due
obiettivi, oltre quello di combattere la fame: togliere i bambini dalla
strada e dal rischio criminalità e invogliare le famiglie a far ricevere
ai figli un'istruzione, indispensabile perché siano in grado, da
adulti, di produrre reddito autonomamente. Venerdì saranno gli operatori
haitiani a raccontare cosa si sta facendo e a mettere la loro
esperienza a disposizione di altre iniziative umanitarie in altri paesi.

"Fifth
Sense è solo l'inizio del programma Challenges (sfide) sostenuto dalla
Andrea Bocelli Foundation - spiega la coordinatrice scientifica Laura
Giarré, professore di controlli automatici all'Università di Palermo - ;
un programma che mira alla realizzazione di un insieme di dispositivi
che permetta al non vedente o ipovedente di acquisire maggiore autonomia
soprattutto nella svolgimento della sua vita quotidiana e nella
socialità. Oltre al Mit sono coinvolte, e presenteranno i loro studi, le
Università di Pisa, Firenze e della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa,
che hanno dato anche il loro patrocinio; e inoltre le Università di
Venezia Cà Foscari, Milano Bicocca e Palermo, oltre che professori di
Harvard e di altre università americane. L'obiettivo - aggiunge Giarré -
è fare incontrare il maggior numero possibile di realtà che stanno
studiando il problema perché solo dall'incontro e dallo scambio di idee
ed esperienze nascono le scoperte. Aumentare l'autonomia di un non
vedente è già una sfida impegnativa. Ma questa contiene tante sfide,
Challenges appunto, diverse. A seconda dalla causa, esistono tante
classi di non vedenti diverse: se la vista non si è mai avuta, si è
persa da giovani, da adulti o da anziani, come avviene sempre più spesso
con l'aumentare delle degenerazioni retiniche, si hanno soggetti con
caratteristiche psicologiche, meccanismi di compenso, sino alle stesse
strutture cerebrali diversi. E non è detto che uno strumento utile a un
non vendete lo sia anche per un altro".

"Al momento comunque -
conclude la Giarrè - ci possiamo dire soddisfatti. Il progetto Fifth
Sense sta rispettando la tabella di marcia, cosa non scontata in
un'impresa di ricerca. Se continuiamo così, dovremmo uscire presto dalla
fase di prototipo".

"La collaborazione col MIT, il
coinvolgimento di università Italiane - osserva la presidente della
fondazione, Laura Biancalani - ma soprattutto il confronto tra diverse
culture, ci dicono dell'importanza e della necessità di stimolare il
dialogo e la conoscenza quali mezzi principali per la crescita comune".
Proprio per la sua valenza culturale, d'innovazione e sviluppo il
workshop è patrocinato dal ministero degli Affari Esteri ed è stato
inserito nel programma ufficiale delle celebrazioni dell'Anno della
cultura italiana negli Stati Uniti. Sarà presente anche l'ambasciatore
d'Italia negli Usa, Claudio Bisogniero: "ABF MIT: una partnership che
riflette appieno gli obiettivi delle celebrazioni - ha detto
l'ambasciatore - . Innovazione, ricerca e scoperta sono infatti i motivi
ispiratori dell'Anno della cultura, che con più di 300 eventi, sta
contribuendo a rafforzare ulteriormente le già eccellenti relazioni tra
Italia e Stati Uniti". La giornata sarà trasmessa in live streaming. Per
maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.abfmit2013.com..

(02 dicembre 2013)

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