galateo
Una scuola di net-galateo per i tecno-maleducati sul posto di lavoro
da repubblica del 10\12\2013.

La Debrett's, la scuola simbolo di etichetta londinese che dal 1779
istruisce la nobiltà inglese, lancia corsi per insegnare un
comportamento corretto nell'uso delle nuove tecnologie. E anche la
webzine Mashable stila un decalogo dal quale non derogare mai. Per non
essere additato come il bifolco degli uffici

di NICOLA PERILLI
10 dicembre 2013
Net-galateo, poche regole per non sbagliare mai

UN'ULTIMA controllata alle mail prima di addormentarsi. Il buongiorno su
Whatsapp prima ancora di aprire gli occhi. Il giornale sul tablet
durante la colazione. Un messaggio al volo prima che scatti il verde al
semaforo. E poi eccoci in ufficio, dove la nostra ormai irrefrenabile
"tecno addicted" non si placherà affatto a scapito del nostra
produttività e dei nostri rapporti sociali. No, non è un luogo comune ma
quanto emerge da un sondaggio condotto su oltre un migliaio di dirigenti
aziendali che hanno detto la loro in fatto di rapporti dei loro
dipendenti con la tecnologia e la conseguente efficienza e socialità.
Quello che ne è venuto fuori è che il 77 per cento degli intervistati
pensa che le abilità sociali, intese come relazioni e rapporti
interpersonali, siano peggiorate nell'arco degli ultimi vent'anni,
mentre per  il 72 per cento degli amministratori aziendali vede nei
cellulari nel loro uso smodato la prima causa di maleducazione in ambito
lavorativo. Un altro 65 per cento riconosce invece una sorta di
ossessione, soprattutto nei lavoratori più giovani, nei confronti del
web e che questa abitudine alla tecnologia abbia un inevitabile effetto
negativo sulle relazioni "faccia a faccia", e non solo: un quattro per
cento lamenta l'incapacità di alcuni dipendenti di scrivere una lettera
penna e foglio, senza l'ausilio di una tastiera e uno schermo.

Net-galateo, poche regole per non sbagliare mai

"Sono dati allarmanti. I ragazzi oggi non sanno nemmeno stringere
correttamente una mano per presentarsi, giocherellano col telefono
durante i meeeting, mandano messaggi con emoticon ai capi, in altre
parole, spesso rischiano di essere imbarazzanti sul posto di lavoro"
dice Louise Ruel, direttrice del corso sulla netiquette (incrocio di
parole tra net e etiquette, che appunto richiama all'uso delle buone
maniere quando si parla di tecnologie) appena inaugurato alla Debrett's,
la scuola simbolo di etichetta londinese che dal 1779 istruisce la
nobiltà inglese. "L'educazione britannica è rinomata nel mondo ma le
tecnologie, stando a questi dati, sono una minaccia per il
comportamento. Per questo abbiamo pensato che queste buone maniere come
le altre andassero insegnate", aggiunge ancora la Ruel. "Dalle ricerche
risulta che i ragazzi hanno bisogno di diversificarsi al di là dei
successi accademici. E molti non sanno distinguere tra situazioni
formali e informali. Non bastano ottimi curriculum per farsi spazio nel
mondo del lavoro se poi si pecca in "social intelligence"", spiega la
direttrice del corso aperto ad una fascia d'età compresa tra i 21 e i 30
anni: "È il gap d'età più delicato tocca i ragazzi più abituata
all'utilizzo di smartphone e computer e che parallelamente si affacciano
per la prima volta nel mondo del lavoro". Così  per mille sterline (di
certo non si può dire sia economico) e un fine settimana "full
immersion" nelle buone maniere "tech" si impara, a parte l'ovvio divieto
di postare foto compromettenti, che in azienda il cellulare ha dei
divieti: mai fare phubbing (incrocio tra phone e snubbing) ossia
rispondere alle mail e sms ignorando chi ci sta di fronte, spegnerlo
durante un colloquio, mai usare sms per parlare ad un capo o per
comunicare brutte notizie, tantomeno per chiedere un giorno di malattia.

Non solo cellulare, anche le mail nascondono insidie. Per esempio non
usare le maiuscole per enfatizzare, controllare lo spelling delle parole
e scegliere con attenzione il nome del proprio account (il decalogo
completo del galateo delle mail è possibile sfogliarlo nella gallery
allegata). Ma la vita tecnologica e sociale in un ufficio e tra colleghi
in generale non si richiude esclusivamente al telefonino o alla casella
di posta elettronica ci sono altre piccole regole che aiutano ad una
buona convivenza lavorativa 2.0. A stilare questi otto consigli ha
pensato il magazine newyorkese Mashable.

Uno. Vietato staccare (magari anche distrattamente) una spina altrui
dalla presa. Potrebbe caricare un apparecchio importante, magari il
laptop del collega che sta finendo di scrivere la relazione per il capo.
Due. Via le cuffiette quando girate per gli uffici. Se siete abituati ad
ascoltare musica mentre lavorate alla scrivania e giustamente per non
disturbare avete su gli auricolari ricordate di toglierle magari alla
pausa caffè: potrebbe essere considerato antisociale. Tre.
Tassativamente vietato usare i computer degli altri senza permesso.
Nemmeno per controllare al volo la mail o per sbirciare una pagina web
al volo. La postazione fissa del pc del lavoro, anche se aziendale è
vista come un bene personale e quindi privata. Quattro. Non lasciare a
secco stampanti e fotocopiatrici. Se finisce la carta o il toner mentre
state stampando o fotocopiando, ricordatevi di aggiungere quel che manca
prima di andare via. Eviterete le maldicenze del collega che le userà
dopo di voi. Cinque. Questo per quanto semplice vale la pena ripeterlo:
i cellulari vanno tenuti silenziosi. Sempre e comunque. Sei. Non abusare
dell'uso di laptop in riunione. Se non sono indispensabili, meglio
lasciarli alla scrivania. Colleghi e superiori potrebbero essere
infastiditi dalla vostra distrazione. Sette. Le chat aziendali e private
su cui trovare i colleghi vanno usate con misura, meglio raggiungere
l'interessato alla propria postazione e parlarci a voce al posto di un
continuo scambio di messaggini scritti. Otto. Giù le dita dagli schermi
altrui. Se c'è da indicare un punto o un'immagine sullo schermo del pc o
del tablet del vostro collega non appoggiate i polpastrelli. Basta
indicarlo a pochi centimetri. Lui vi ringrazierà.
Fonte:
www.repubblica.it/tecnologia/2013/12/10/news/galateo_hi-tech-73214907/?ref=fbpt
Torna all'indice