xp
Fine supporto xp: quali rischi all'orizzonte?
Art. postato da Massimiliano Martines su uic h.e., 05\01\2014, h. 18.14.

A distanza di tre mesi dal suo definitivo "pensionamento",Windows XP scende
per la prima volta sotto la quota del 30%. A sostenerlo è NetApplications,
che, con la pubblicazione delle nuove statistiche aggiornate a fine dicembre
2013, certifica la flessione di Windows XP, ancora piuttosto forte però in
termini di quote di mercato. Nel giro di un mese, Windows XP avrebbe perso
il 2,24% di share posizionandosi al 28,98% del totale (
www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=Fine-supporto-per-Windows-XP-qual
i-rischi-all-orizzonte_10547 Fine supporto per Windows XP, quali rischi
all'orizzonte?).

Il prossimo 8 aprile, Microsoft cesserà di supportare Windows XP. Com'è
noto, lafine del "supporto esteso" per Windows XP, porterà con sé una prima
ed importantissima implicazione: Microsoft non rilascerà più alcun
aggiornamento, neppure le patch per risolvere i problemi di sicurezza più
gravi.
Chi continuerà ad utilizzare sistemi Windows XP dopo l'8 aprile 2014, sarà
vulnerabile a tutti quegli attacchi che dovessero sfruttare lacune di
sicurezza rimaste irrisolte.
Viste le quote di mercato che ancora vanta Windows XP (a fine novembre il
sistema operativo più utilizzato, secondo NetApplications era Windows 7 con
il 46,6%, seguito proprio da Windows XP con il 31,2%; Windows 8 terzo con il
6,7%), sono molti gli analisti a ritenere che la fine del "supporto
extended" possa rappresentare un grave rischio.

È lo stesso Tim Rains, direttore del gruppo Trustworthy Computing di
Microsoft, a lanciare un nuovo messaggio d'allerta: "il mese successivo al
ritiro di Windows XP, in occasione del primo "patch day", criminali
informatici di tutto il mondo inizieranno ad effettuare il reverse
engineering degli aggiornamenti rilasciati per verificare se le
vulnerabilità corrette nei sistemi operativi più recenti siano presenti
anche in Windows XP".
Cosa significa? Che l'8 aprile 2014 Microsoft dovrebbe rilasciare gli ultimi
aggiornamenti di sicurezza per Windows XP. A distanza di circa un mese,
durante il "patch day" di maggio, il colosso di Redmond rilascerà
aggiornamenti, ad esempio, per Windows 8.x, Windows 7 e Windows Vista, ossia
per tutti i sistemi ancora supportati ma non per Windows XP. Gli aggressori
potrebbero quindi studiare le vulnerabilità risolte e controllare se le
stesse siano presenti nel vecchio Windows XP.
In altre parole, i malware writers avranno a disposizione un sistema
operativo - Windows XP - che soffrirà costantemente di vulnerabilità
"zero-day", destinate a restare irrisolte.

C'è anche un ulteriore aspetto, secondo noi, da tenere presente: Windows
Server 2003, il sistema operativo per macchine server che è stato fatto
derivare dal kernel di Windows XP, sarà supportato fino a metà luglio 2015.
Ciò significa che se da un lato Microsoft continuerà a rilasciare
aggiornamenti per Windows Server 2003, è altamente probabile che le
vulnerabilità via a via sanate in questo sistema siano egualmente presenti
in Windows XP.

Ciò che preoccupa, secondo alcuni esperti, è che non c'è ancora molta
consapevolezza del problema fra gli utenti. Lasciare macchine Windows XP
libere di collegarsi alla rete, dopo l'8 aprile prossimo, può significare
aprire le porte ad una vasta schiera di attacchi. Si parla di rischi
concreti che in ambito aziendale potrebbero avere come conseguenza la
sottrazione di dati sensibili, la distruzione di informazioni importanti ed
ingenti perdite economiche.

Oltreoceano, le autorità statunitensi hanno ad esempio già avvisato gli
istituti bancari: in caso di perdite di dati, ad esempio le informazioni
relative alle carte di credito della clientela, dovute alla presenza di
sistemi Windows XP nell'infrastruttura aziendale, le banche saranno chiamate
a risponderne in sede di giudizio.
In Italia, dove l'attenzione è al momento concentrata su decine di altri
problemi, non ci risulta siano state assunte misure similari. L'ufficio del
Garante Privacy dispone comunque dei poteri per imporre delle linee guida a
livello nazionale.

Su un piatto della bilancia c'è Microsoft che ha dichiarato di non essere
più disposta a supportare un sistema operativo ormai vecchio di 12 anni
(un'era geologica se si parla di informatica); sull'altro piatto ci sono
molti professionisti ed imprese, mal disposti ad affrontare costi per
l'effettuazione di un aggiornamento che viene percepito non ancora
indispensabile. "Eppure Windows XP funziona bene; il sistema operativo
lavora anche su personal computer dotati di una configurazione hardware
ridotta; anche gli applicativi legacy sono pienamente compatibili...", sono
alcuni tra i commenti più gettonati.

Coloro che non potessero fare a meno di macchine Windows XP dovrebbero
isolarle il più possibile all'interno dell'infrastruttura aziendale e
comunque disconnetterle completamente dalla rete Internet. Nel caso di
applicazioni legacy, una delle soluzioni migliori consiste nell'affidarsi a
soluzioni per la virtualizzazione dell'intero sistema operativo eseguendo
Windows XP all'interno di un "recinto" impenetrabile dall'esterno.

Certo è che un fastidioso problema legato alle installazioni di Windows XP
SP3 sta causando non pochi problemi anche adesso, alcuni mesi prima del
"pensionamento" del sistema. Migliaia di utenti stanno infatti riscontrando
l'impossibilità di applicare gli aggiornamenti veicolati attraverso Windows
Update. Sintomo? CPU che schizza al 100% con il processo SVCHOST.exe che
"affossa" il sistema e lo rende praticamente inutilizzabile. La soluzione?
Nel nostro articolo
www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=Windows-Update-SVCHOST-e-CPU-al-1
00-su-Windows-XP-SP3_10338 Windows Update,
Torna all'indice