isee
Un ricorso collettivo contro il nuovo ISEE
Superando.it del 18-02-2014

«È l’intero Decreto che ha regolamentato il nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica 
Equivalente necessario per accedere a prestazioni sociali agevolate, ad essere infarcito di 
iniquità, disattenzioni e inasprimenti»: lo dichiarano i promotori di un ricorso collettivo 
nazionale contro l’Amministrazione Statale, cui possono partecipare tutti i cittadini, in 
opposizione appunto al nuovo ISEE.
«È unicamente a suon di cause legali che gli Italiani, da qualche anno a questa parte, ottengono il 
rispetto di diritti, inclusi quelli costituzionali che, in altri Paesi realmente civili, vengono 
dati per scontati. Ed è proprio alla Costituzione, la Legge italiana per eccellenza, quella cui 
deve riferirsi tutta la normativa, che un gruppo di cittadini ha deciso di appellarsi perché non 
venga cancellato quanto stabilito tra i suoi principi fondamentali, all’articolo 3: il diritto alla 
«rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e 
l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana».
Inizia così la nota diffusa dai promotori – persone con disabilità e le loro famiglie – di un 
ricorso collettivo nazionale contro l’Amministrazione Statale, cui possono partecipare tutti i 
cittadini, in opposizione al nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente 
necessario per accedere a prestazioni sociali agevolate, recentemente regolamentato dal Decreto del 
Presidente del Consiglio dei Ministri 159/13 (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.19 del 
24-1-2014), alla cui entrata a regime, per altro, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, sono 
ancora necessari alcuni non trascurabili passaggi.
A proposito di quel Decreto, dichiarano ancora i promotori dell’azione legale, «in esso  sono stati 
fissati gli elementi utili a fotografare la “ricchezza” delle famiglie, individuata anche nelle 
indennità di accompagnamento e nei sostegni economici per l’assistenza domiciliare alla persone non 
autosufficienti, che vengono considerati alla stessa stregua delle plusvalenze di Borsa o dei 
redditi d’impresa. Altro elemento preoccupante è poi l’aver cancellato il coefficiente di 
riparametrazione che precedentemente considerava il disagio delle famiglie con disabilità. Ma del 
resto è tutto quel Decreto ad essere infarcito di iniquità, disattenzioni e inasprimenti».
«Attraverso questa causa – è la conclusione – i ricorrenti contesteranno l’impianto stesso del 
Decreto nella parte in cui considera reddito il sostegno sociale alla disabilità sancito dalla 
Costituzione; fissa un tetto massimo alle spese effettivamente sostenute e le limita a quelle 
deducibili dalla dichiarazione dei redditi; non consente l’intera detrazione delle spese sostenute 
per l’assistenza personale; discrimina in modo ingiustificato l’entità delle detrazioni tra 
disabili minorenni e disabili maggiorenni».
A curare il ricorso – per il quale sono stati avviati uno specifico blog e anche una pagina 
Facebook, denominati entrambi Stop al nuovo ISEE – sarà il costituzionalista e docente 
universitario Federico Sorrentino. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione – e per eventuali adesioni -, si rimanda allo specifico blog Stop 
al nuovo ISEE e alla pagina Facebook dal medesimo titolo. Si può anche contattare l’indirizzo: 
presidenza@famigliedisabili.org.
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