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Dibattiti\Arriva un tablet per non vedenti e...scoppia la polemica
Vari da varie fonti dal 21\02\2014.
Sommario:
a)Arriva un tablet per i non vedenti dotato di tasti, display Braille e sintesi
b)Tutta la verita' sul presunto Tablet per Ciechi
c)la critica di Donato Taddei su listabit.

a)Arriva un tablet per i non vedenti dotato di tasti, display Braille e sintesi vocale
Tiscali news del 21-02-2014

Si chiama Braille Sense Mini il dispositivo tascabile che racchiude le potenzialità di un tablet o 
smartphone ma con una caratteristica fondamentale: è concepito per persone non vedenti ed è dotato 
di tasti, sintesi vocale e display Braille, il sistema di scrittura e lettura a rilievo per non 
vedenti e ipovedenti inventato nel XIX secolo dal francese Louis Braille.
Prodotto dall'azienda sudcoreana Hims, Braille Sense Mini è un dispositivo portatile (pesa meno di 
mezzo chilo) dotato di tasti, display braille e sintesi vocale che permette ai non vedenti di 
connettersi alla rete tramite WiFi e di lavorare proprio come le persone senza disabilità fanno con 
uno smartphone o tablet.La novità rispetto a dispositivi Braille già sul mercato, spiega Davide 
Cervellin, amministratore di Tiflosystem che lo distribuisce in Italia, ''sta nelle dimensioni 
contenute e nella quantità di funzionalità offerte"'. I non vedenti possono ''scrivere e ricevere 
e-mail - spiega -, condividere contenuti sui social network, usarlo come registratore, ascoltare 
musica, gestire un database, navigare sul web, usare il Gps''.Un dispositivo che può essere 
impiegato da un professionista per il suo lavoro o dai bambini per studiare. Nella versione 
precedente, di dimensioni maggiori, il tablet è utilizzato da circa 150-200 persone presso la Lega 
del Filo d'Oro e un corso ad hoc per sordo-ciechi è in corso a Lesmo (Milano). Domani sarà 
presentato in contemporanea in sei città: Padova, Torino, Bari, Acireale, Roma e Lesmo.
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Tutta la verita' sul presunto Tablet per Ciechi
di Simone Dal Maso.

(Spazio Ausili del 24-02-2014)

Premessa.
In questo periodo ha avuto una discreta risonanza mediatica un prodotto che è stato etichettato da 
chi lo rivende come "tablet per ciechi".
I più pignoli non si saranno certo fatti sfuggire la contraddizione insita in questa definizione, 
in quanto per tablet Si intende un apparecchio composto da uno schermo tattile come principale 
fonte di input. E' lampante quindi che, essendo il dispositivo in questione sprovvisto di schermo, 
per ovvie ragioni pratiche, non è possibile classificarlo o etichettarlo come tablet.
Tale definizione conserva esclusivamente la valenza che può derivare da un tipo di pubblicità 
prettamente commerciale, ma rischia seriamente di trarre in inganno gli utenti, che potrebbero 
essere convinti di acquistare davvero un tablet, quando invece si ritrovano un ausilio che svolge 
soltanto alcune funzioni, per altro in maniera limitata.
E se questo ausilio fosse davvero un tablet, mi chiedo perché comprare un tablet il cui scopo, 
dichiarato tra l'altro dagli stessi venditori, è connettersi con altri tablet.
Lasciando perdere i giochi di parole, poco utili per un utente, l'ausilio in questione svolge molte 
operazioni, che però non sono novità. Si tratta delle stessissime cose di cui si occupano ausili, 
prodotti dalla stessa azienda, sin dal 2009. Per cui, niente di nuovo sotto il sole.
Concetti errati e disinformazione.
Una delle situazioni più complesse da gestire quando ci troviamo di fronte a questo tipo di 
pubblicità è purtroppo la totale mancanza di conoscienza tecnica di chi promuove questo tipo di 
slogan.
Gli utenti meno smaliziati potrebbero confondersi ed essere portati a credere quindi che per chi 
non vede non vi sia altra possibilità, come avveniva circa un decennio addietro, se non quella di 
avvalersi soltanto degli ausili dedicati, quelli prodotti quindi per quel target, nonostante i 
prezzi risultino spesso sconcertanti, ma su questo mi sento di non colpevolizzare le aziende 
italiane, poiché nella maggior parte delle occasioni, operano come rivenditori, non come 
costruttori di hardware.
Avrei davvero piacere che i media e chi opera nel mondo dell'informazione facesse presente che un 
non vedente è in grado di utilizzare i tablet e gli smartphone usati dalle persone normodotate, non 
a caso iphone e, in misura minore, ipad, stanno spopolando nel nostro ambiente, perché uguaglianza 
significa poter confrontarsi con dispositivi usati dalla massa, senza chiudersi a riccio nel mondo 
creato ad hoc per chi non vede.
Molte aziende infatti stanno disperatamente portando avanti la teoria secondo cui il touch screen è 
nemico della disabilità, per un motivo molto semplice: è l'unico modo rimasto per continuare a 
vendere ausili, che hanno un costo decisamente proibitivo e che stanno subendo una drastica 
diminuzione e diffusione, a causa di un concetto chiamato accessibilità globale, inventato da Apple 
e seguita a ruota dalle altre aziende che producono dispositivi di questo genere.
Considerazioni utili prima di acquistare.
dopo questa lunga introduzione, è giusto proseguire con qualche considerazione che sia davvero 
utile a chi si accinge ad acquistare un ausilio dedicato esclusivamente a chi non vede.
Prima di tutto, sgombriamo il campo da possibili equivoci: le righe braille sono utili. Questo l'ho 
sempre detto e continuo a pensare che in alcuni ambiti, il braille rimane insostituibile.
Non possiamo certo ad esempio affermare che un bambino di seconda/terza elementare possa svolgere 
tutte le operazioni scolastiche soltanto con un iphone, o anche con un Ipad. Mi preme sottolinearlo 
perché non voglio che si pensi che il sottoscritto d'un tratto sia contro gli ausili dedicati ai 
ciechi, che per altro tuttora utilizzo.
Se però il braille è necessario in alcuni ambiti, risulta superfluo o addirittura d'impaccio in 
altri.
Ecco che, quindi, quando si vuole vendere una barra braille, non esiste nulla di più sbagliato che 
farla passare come strumento necessario per usare un tablet, un vero tablet, o smartphone.
Affermare questo significa non capire nulla di tecnologia, e vale sia per chi ha l'idea, sia per 
tutte quelle persone, fortunatamente poche, che promuovono questo tipo di pensiero.
Esiste soltanto un limite, un vero limite, nell'uso dei touch screen, e questo limite è costituito 
dalla scrittura.
A questo proposito, esistono delle alternative, alcune gratuite, altre a pagamento ma con prezzi 
attorno ai 100 euro talvolta meno, che risolvono il problema alla radice, senza dover scomodare 
Asl, il signor Louis Braille che probabilmente si starà chiedendo cosa avrà mai fatto di male per 
veder tirato in ballo il proprio nome a vanvera, o concetti completamente fuori dal momento storico 
che viviamo.
Mi riferisco ad alcune app che, ad esempio, permettono di utilizzare l'Iphone come una 
dattilobraille, semplicemente girando il dispositivo. Per gli utenti più intraprendenti, si tratta 
di una soluzione fantastica perché consente di non dover utilizzare alcun ausilio aggiuntivo per 
scrivere in maniera rapida e precisa.
Esempi di questo tipo di App possono essere Brailletext o MBraille, la prima completamente 
gratuita, la seconda a pagamento. Personalmente utilizzo con grande soddisfazione la prima.
Altra soluzione molto economica è costituita dalle tastiere bluetooth. Con 80 euro si acquistano 
tastiere di tutto rispetto, capaci di offrire compattezza e allo stesso tempo ottime prestazioni. 
Quella che posseggo io, la Logitech K810, mi permette addirittura di passare da Iphone a pc 
semplicemente tramite la pressione di un tasto, il che quindi mi consente di non dover mai spostare 
le mani, riuscendo a gestire fino a tre dispositivi con una sola tastiera. Si trova a meno di 100 
euro, e scusate se è poco.
Per chi invece desidera avvalersi di una tastiera Dattilobraille compatibile con tutti i 
dispositivi fissi e mobili in commercio dotati di Bluetooth, può prendere in considerazione la 
bBreak, prodotta dall'Istituto Cavazza.
Il prezzo si attesta sempre attorno ai 100 euro, e per qualche utente che non si sente a suo agio 
con una tastiera standard e non ha una grandissima manualità, può venir utile anche questo 
dispositivo.
Non dimentichiamo infine che con un Iphone si può sempre utilizzare la dettatura, strumento su cui 
si è dibattuto parecchio nei forum, personalmente non la adotterei come soluzione definitiva, in 
quanto ad esempio in situazioni lavorative non conviene far sapere al mondo intero gli affari 
nostri, ma poi ognuno si comporta di conseguenza.
Conclusioni.
Quelle illustrate di seguito sono le alternative di cui io sono a conoscienza e che chiunque con un 
minimo di amor proprio dovrebbe consigliare ad un utente prima di spingersi ad acquistare un 
display braille.
Il Display Braille legato ad un Iphone o ad un tablet è utile spesso in circostanze relativamente 
rare, ad esempio lettura di testi molto importanti dove è necessario controllarne la punteggiatura, 
oppure nell'apprendimento delle lingue straniere, dove risulta fondamentale conoscere come sono 
scritte le varie parole. Benché la sintesi vocale sia in grado di effettuare lo spelling e di 
parlare anche la lingua in questione, francamente una barra braille risulta più comoda per questo 
tipo di operazioni.
Ma, e lo ripeto per l'ennesima volta, mai, mai, e ancora mai, farsi convincere che per utilizzare 
un Iphone o un tablet sia necessario un Display Braille. Chi vi racconta questa favola lo fa 
soltanto per uno scopo: vendere. Acquistate una barra braille soltanto se ne siete sicuri, se 
quindi siete assolutamente consci di quello che state facendo. Centinaia di migliaia di ciechi nel 
mondo usano Iphone senza alcun ausilio aggiuntivo. E lo fanno, badate bene, da anni.
Non date peso quindi a chi, da pochi mesi, spaventato dal nuovo che avanza, e non riuscendo a 
comprenderne le potenzialità e le eventuali mosse di mercato che potrebbero essere intraprese 
sempre per i disabili visivi, cerca di portar l'acqua al proprio mulino solo per interessi 
pecuniari, rimanendo legato a concetti ormai superati.
Abbiate un minimo di dignità e... usate il cervello

a)Arriva un tablet per i non vedenti dotato di tasti, display Braille e sintesi vocale

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c)La critica di Donato Taddei su listabit
abbiamo parlato di Braillesense mini.
Eccone una controrecensione che vorrebbe essere indipendente ma che invece è visibilmente faziosa e 
presuntuosa.
A firmarla una persona piuttosto nota a cecolandia, che molti qui conoscete: Simone Dal Maso, 
gestore insieme a Gianluca Casalino del sito www.spazioausili.net nonchè del sito www.nvda.it.
perchè faziosa?
perchè nell'articolo non vi è una riga di informazione sulle caratteristiche  tecniche dello 
strumento, mentre dobbiamo subirci le prediche autoreferenziali su cosa è un tablet ed anche la 
pubblicità indiretta a strumenti concorrenti come i display braille prodotti dall'istituto Cavazza. 
che mi risulta non siano gratuiti nè costino i 100 euro adombrati nell'articolo.
A questo intelligentone, cui a suo tempo non ha ripugnato nemmeno la vendita di materiale gratuito 
e open-source come lo
screen-reader nvda in società con Gregnanin, vorrei dire che Apple non ha inventato l'accessibilità 
universale come racconta, tant'è che egli stesso racconta che l'Ipad non è del tutto accessibile.
Non se se per faziosità o stupidaggine pare che a Simone sia sfuggito il fatto che non stava 
facendo la recensione di un tablet,
della cui accessibilità ai portatori di handicap si continua a discutere specie per quanto riguarda 
l'accesso ai libri scolastici ma di un display braille che perinciso conosce molto bene essendone 
proprietario.
Pertanto la malafede è del tutto evidente quando se la rimena con le app che emulano la 
dattilobraille, perchè ad esempio chi è anche sordo oltre che cieco non  può avere altroriscontro 
che delle celle braille.
Il titolo dell'articolo è già di per sè un manifesto di autoreferenzialità ove recita pomposamente
Tutta la verita' sul presunto Tablet per Ciechi
Il vangelo secondo Simone.
Con questa informazione fuorviante e faziosa non si fa chiarezza quanto piuttosto si alimenta 
l'abusato stereotipo dei cecati sempre pronti a scambiarsi botte da orbi.
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