uova Quante sorprese in quell'app: ecco le "uova di Pasqua" del software da Repubblica del 19 aprile 2014 www.repubblica.it/tecnologia/2014/04/19/news/quante_sorprese_in_quell_app_ecco_le_uova_di_pasqua_del_software-83956424/?ref=HRERO-1 Giochi, messaggi, ironia e anche qualche licenza poetica: sono le "easter egg", contenuti nascosti nei programmi professionali come nei videogiochi. Trovarle non è facile, ma l'effetto è garantito. di SERGIO PENNACCHINI GLI AMERICANI le chiamano "easter egg", letteralmente uova di pasqua. Sono messaggi, immagini, funzioni nascoste dentro i software che usiamo ogni giorno. Sorprese, insomma, come quelle che troviamo una volta rotta la cioccolata. Negli Stati Uniti sostengono che l’uso del termine "easter egg" sia nato in Atari, quando i colleghi di un programmatore di videogame americano, Warren Robinett, lo usarono per descrivere la stanza segreta che aveva inserito nel videogame Adventure, uscito nel 1979 per la console Atari 2600. Era una sala difficilissima da trovare, che al suo interno nascondeva la semplice scritta "created by Warren Robinett". Difficile dire se questa sia stata la prima “easter egg” della storia dell’informatica: sicuramente, da questo videogame in poi, il termine verrà associato a tutte le sorprese che gli sviluppatori inseriscono nelle loro opere. Excel e le anime torturate. Tutti i programmi che oggi utilizziamo, da Office ai vari servizi di Google, contengono al loro interno qualche sorpresa. Per Microsoft è una sorta di tradizione, che ormai va avanti da più di vent’anni, da quando i primi software della compagnia di Bill Gates cominciarono a diffondersi nelle nostre case. In Excel ’95, ad esempio, si poteva entrare nella "sala delle anime torturate". Bisognava aprire un nuovo file, andare alla cella 95, selezionare la colonna B, aprire la pagina "about Microsoft Excel" e quindi premere ctrl-alt-shift insieme. Compariva una finestra intitolata appunto “Hall of Tortured Souls”, con dentro un videogame tridimensionale stile Doom. Superando una serie di ostacoli si arrivava a una stanza con le foto dei programmatori di Excel sulle pareti. Sono loro le anime torturate e Bill Gates era il diavolo, si presume. Due anni più tardi, in Excel 97, il team inserisce un più tranquillo e meno polemico simulatore di volo dentro il codice. In Office 2000, sempre dentro Excel, era nascosto invece il videogame Dev Hunter, una sorta di gioco di guida con grafica 3D in cui l’obiettivo era dare la caccia agli sviluppatori di Office sull’autostrada verso Seattle. Anche Word, ovviamente, non è immune alla moda: provate a scrivere =rand (5,10) e guardate che succede. Non ditelo a Steve Jobs. Si dice che Steve Jobs non amasse le uova di pasqua, quelle virtuali almeno. Secondo alcune testimonianze, al ritorno in Apple nel 1996 proibì ai suoi programmatori di inserirle dentro i software della mela. Tuttavia, alcuni gli devono essere sfuggiti perché le sorprese, anche per gli utenti Mac, non mancano. Provate, ad esempio, ad aprire il Terminale (si trova dentro le Applicazioni, nella cartella Utility). Scrivete emacs, poi schiacciate invio, quindi premete il tasto Esc e la X. Ora potete inserire i comandi snake, tetris e pong per giocare a delle versioni piuttosto basilari di questi tre classici videogame. Se invece volete qualcosa di più originale, e questo potete farlo anche dal Prompt Comandi di Windows, vi consigliamo di scrivere “telnet towel.blinkenlights.nl”. Così potrete assistere a tutto il film Star Wars Episodio IV animato in caratteri Ascii. Google, Facebook e gli altri. Una cosa è certa: a Google a molti piace scherzare. Probabilmente i programmatori responsabili dei servizi di Big G sono comici mancati. Oppure si annoiano tantissimo, altrimenti non si spiega la quantità più o meno infinita di sorprese con cui infarciscono i servizi del colosso di Mountain View. Provate a cercare “zerg rush” nel motore di ricerca e vi ritroverete a combattere una guerra per difendere i link da un’invasione di O, gialle e rosse come da logo Google. Oppure scrivete “do a barrel roll” e il vostro browser farà una giravolta, in onore ai duelli nello spazio del videogame Starfox di Nintendo. Su Google Earth c’è un simulatore di volo: si accede tramite il menu strumenti e si può scegliere anche l’aeroporto di partenza. Non è l’unica sorpresa del software Google: fino a qualche mese fa, cercando il Tacony Paloma Bridge nel New Jersey, si poteva vedere l’auto dei Blues Brothers in volo col ponte alzato in omaggio al film cult di John Landis. Purtroppo, questa "easter egg" sembra sia stata cancellata. Anche YouTube è pieno di sorprese. Cercate tra i video "do the harlem shake" o "use the force, Luke" e guardate cosa accade. Oppure, fate partire un filmato e scrivete 1980 in un punto qualunque della pagina (non su barra indirizzi o motore di ricerca): gli amanti del classico Missile Command avranno una piacevole sorpresa. Se invece usate Google Docs, c’è un trucco chiamato Konami Code, in onore alla sequenza di tasti che bisognava inserire nei videogame della casa giapponese per avere accesso a vite infinite e altri bonus. Premete su, su, giù, giù, sinistra, destra, sinistra, destra, B, A, sulla tastiera e in attimo sarete nella terra del Sol Levante. Più o meno. Su Picasa, il servizio per l’archiviazione e condivisione di fotografie, basta premere ctrl+shift+Y per vedere lo schermo invaso da teneri orsacchiotti di peluche. Passando alla concorrenza, se su Firefox scrivete, nella barra indirizzi, “ about:mozilla” compariranno i versi di una specie di apocalisse che racconta come Mozilla dominerà il mondo. Su Facebook, invece, potete scegliere tra le lingue il piratesco, per sostituire il tasto “mi piace” con un bel “Arr!” da intonare un po’ alticci, possibilmente con benda sull’occhio. Anche Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google, ha qualche bonus da scoprire. Se andate nelle impostazioni del vostro telefono e poi premete più volte sulla scritta “About Android” compariranno disegni e animazioni diverse a seconda della versione del sistema operativo che utilizzate. Attenzione, sui modelli più recenti non funziona e non tutti i telefoni sono compatibili. Videogame pasquali. Se è vero che “easter egg”, nel mondo dell’informatica, è una moda nata coi videogame, è normale oggi trovare videogiochi pieni di riferimenti, citazioni nascoste, sorprese di vario genere. Già negli anni ’90 c’erano titoli i cui segreti diventarono quasi leggende, con le prime community di utenti online che discutevano su forum e newsgroup per confrontare esperienze e strategie. E’ il caso, ad esempio, del livello segreto di Diablo II della Blizzard in cui bisognava combattere contro delle mucche infernali armate di ascia. Oppure di Doom II, storico sparatutto in soggettiva della texana id Software, in cui era possibile scontrarsi con la testa di uno dei programmatori, John Romero, conficcata su una specie di picca. Romero lasciò la compagnia poco tempo dopo. Ma il vero re degli easter egg nel settore dei videogame è senza dubbio Grand Theft Auto. Anche l’ultimo capitolo, GTA V, è pieno di "uova" da scoprire: dagli UFO che compaiono solo in certi momenti sulla mappa, a giocatori che giurano di aver visto lo Yeti o il fantasma di una bambina tra le montagne. Una tradizione dei giochi Rockstar: impossibile dimenticare il grattacielo di Vice City per PlayStation 2 (disponibile anche su dispositivi Apple e Android) che di notte s’illumina disegnando la forma di un pene con le luci delle finestre. Insomma, dai giochi nascosti agli organi genitali, l’importante è stupire. Come una bella sorpresa dentro un uovo di Pasqua.Torna all'indice