liberta
La libertà di ridere e quella nostra coraggiosa mancanza di rispetto, due articoletti da 
linkiesta.it
Articoli inviati in privato da Donato Taddei, 07\01\2015, h. 22.41.

con i due articoletti che qui si propongono da
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una iniziativa editoriale indipendente che a differenza dell'informazione asservita di stato e di 
lobby si finanzia con i clic dei lettorianzicchè con i contributi statali, non ci si vuole accodare 
alle stucchevoli prese di posizione di politici e media nel giorno dell'attacco stragista al 
Charlie Hebdo di Parigi, anzi, al contrario riportare la voce di due persone che il coraggio delle 
idee lo hanno pagato di persona: SALMAN RUSHDIE, l'autore dei cosiddetti "versetti satanici" 
condannato a morte per questo dall'ajatollah Comeini, e Stèphane Charbonnier, il direttore del 
giornale satirico francese morto nella strage sul suo posto di lavoro.
Nulla è cambiato da qualche millennio fa  e dall'imperituro monito del nostro conterraneo Lucrezio 
Caro morto 50  anni prima dell'era cristiana:
"tantum potuit religio" "soltanto la superstizione potè tanto.
Mediti chi vuole.
                        Donato Taddei
«La nostra coraggiosa mancanza di rispetto»
Lo scrive oggi Salman Rushdie nel suo messaggio di solidarietà a Charlie Hebdo
LK Cultura
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A poche ore di distanza dal tragico atto di terrorismo che, a Parigi, ha causato la morte di 12 
persone nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, lo scrittore indiano Salman 
Rushdie, che da più 25 anni è sotto minaccia di morte da parte dell'Islam radicale, ha rilasciato 
una dichiarazione di solidarietà con Charlie Hebdo. 
La traduciamo qui, l'originale in inglese è stata pubblicata sul sito englishpen.org.
La religione, una forma medievale di non ragione, quando si combina con le armi moderne diventa una 
minaccia reale per le nostre libertà. Questo totalitarismo religioso ha causato una mutazione 
mortale nel cuore dell'Islam e oggi, a Parigi, abbiamo visto le sue tragiche conseguenze. Io sto 
con Charlie Hebdo, come dovremmo fare tutti noi, per difendere l'arte della satira, che è stata 
sempre una forza a favore della libertà e contro la tirannia, la disonestà e la stupidità. Il 
"rispetto per la religione" è diventata una frase in codice per significare "paura della 
religione". Le religioni, come tutte le altre ideologie, merita critiche, satira e, sì, la nostra 
coraggiosa mancanza di rispetto.
(Traduzione di Andrea Coccia)
La libertà di ridere, per Stéphane Charbonnier
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La libertà di ridere, per Stéphane Charbonnier
Stéphane Charbonier, direttore di Charlie Hebdo, 2 anni fa rivendicava un diritto: ridere
Non è la prima volta che il settimanale Charlie Hebdo viene attaccato o minacciato da estremisti 
islamici. Uno dei momenti più tesi in questo senso è stato vissuto due anni fa, quando proprio 
Charlie Hebdo aveva deciso di pubblicare delle vignette molto forti su Maometto. Era l'ottobre del 
2012, e Charb, ovvero Stèphane Charbonnier, il direttore di Charlie Hebdo (che sarebbe rimasto 
ucciso nell'attacco terroristico alla sede del settimanale) scrisse un breve editoriale per 
ribadire la propria libertà di ridere di qualsiasi cosa. 
Questo è il testo dell'editoriale di Charb, intitolato in francese Rire, bordel de dieu:
Dipingi un Maometto glorioso, e muori.
Disegna un Maometto divertente, e muori.
Scarabocchia un Maometto ingobile, e muori.
Gira un film di merda su Maometto, e muori.
Resisti al terrorismo religioso, e muori.
Lecca il culo agli integralisti, e muori.
Prendi un oscurantista per un coglione, e muori.
Cerca di discutere con un oscurantista, e muori.
Non c'è niente da negoziare con i fascisti.
La libertà di ridere senza alcun ritegno la legge ce la dà già, la violenza sistematica degli 
estremisti ce la rinnova.
Grazie, banda di imbecilli.
Qui il testo originale, pubblicato su Charlie Hebdo il 15 ottobre 2012:
Peins un Mahomet glorieux, tu meurs.
Dessine un Mahomet rigolo, tu meurs.
Gribouille un Mahomet ignoble, tu meurs.
Réalise un film de merde sur Mahomet, tu meurs.
Tu résistes à la terreur religieuse, tu meurs.
Tu lèches le cul aux intégristes, tu meurs.
Pends un obscurantiste pour un abruti, tu meurs.
Essaie de débattre avec un obscurantiste, tu meurs.
Il n?y a rien à négocier avec les fascistes. 
La liberté de nous marrer sans aucune retenue, la loi nous la donnait déjà, la violence 
systématique des extrémistes nous la donne aussi.
Merci, bande de cons.
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