occhio
Australiani sviluppano "occhio bionico", presto test su uomo
Vincenzo Gramuglia su mondoinformatico, 06\05\2015, h. 19.48.

Agenzia ANSA del 06-05-2015

MELBOURNE. Ricercatori australiani impegnati nell'ambizioso progetto di
produrre un occhio bionico, sono pronti ad avviare sperimentazioni umane
il prossimo anno. Il congegno, sviluppato da una squadra
multidisciplinare della Monash University di Melbourne, è stato già
creato in forma di prototipo e funziona in laboratorio, ha detto ieri il
responsabile del progetto, Jeffrey Rosenfeld, in una relazione alla
riunione scientifica annuale dall'American Association for Neurology
Surgeons a Washington.

L'occhio bionico usa una cinecamera digitale montata su occhiali per
catturare le immagini prima di trasferirle a un congegno di elaborazione
della visione, della grandezza di un telefono cellulare. Una volta
elaborata, l'immagine è trasferita a un'antenna montata dietro la
montatura degli occhiali.

L'immagine viene poi trasmessa senza fili al cervello, dove è ricevuta
da piccoli tasselli di ceramica impiantati chirurgicamente. I minuscoli
tasselli, ciascuno contenente 43 microelettrodi, misurano 9 per 9 mm.

Le sperimentazioni umane coinvolgeranno cinque pazienti che hanno perso
la vista, sui quali saranno impiantati i tasselli nella corteccia visiva
del cervello. "E' possibile impiantare diversi tasselli, in modo da
contare su diverse centinaia di elettrodi. Più saranno gli elettrodi,
più dettagliata sarà l'immagine", ha spiegato Rosenfeld, dell'Istituto
di Ingegneria Medica della Monash University.

Dovendo operare con un numero limitato di elettrodi per veicolare
informazioni, il congegno deve essere programmato per selezionare quali
informazioni raccoglie e trasmette. Per fare ciò, i ricercatori hanno
ricreato quello che la persona potrebbe vedere dopo l'impianto degli
elettrodi nel cervello. Hanno quindi sviluppato un programma di computer
che riprende un'immagine da una videocamera e seleziona le informazioni
importanti prima di tradurle nel 'formato di punti' che il cervello
riceverebbe se eccitato dagli elettrodi. Il 'formato di punti' viene poi
sperimentato su persone vedenti usando occhialini di realtà virtuale.
"L'idea è di tagliar fuori la parte confusa o non necessaria
nell'immagine e presentare solo l'informazione importante", ha spiegato
lo studioso.
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