protesi PROTESI su misura realizzate tramite stampa 3D in titanio trabecolare, Fonte: la Nazione del 16giugno 2015. cioè con una struttura a traliccio che riproduce il tessuto osseo. Non è il futuro, è già accaduto su cinque ragazzi operati allIstituto ortopedico Rizzoli di Bologna. Per capire meglio dobbiamo immaginare che il pezzo di osso nuovo sia la parte mancante di un puzzle tridimensionale che si incastri alla perfezione dove i chirurghi hanno asportato la parte di osso malata. Ma è solo lultima delle applicazioni del 3D. Un gruppo di biologi americani, guidati dallUniversità di New York, ha preparato uova stampate in 3D per smascherare gli uccelli impostori che abbandonano le proprie uova nei nidi altrui. E nello spazio, dove la tecnologia è alle stelle, Samantha Cristoforetti aveva a disposizione una stampante 3D. Non solo, anche i motori per gli aerei del futuro prendono forma grazie alla stampa 3D, che consente di progettare componenti con geometrie complesse per ridurre peso e consumi. A questo si sta lavorando nello stabilimento Avio Aero di Cameri, vicino Novara. E al cinema in questi giorni cè Jurassic World che riporta sul grande schermo in 3D la saga creata da Steven Spielberg con una trama che pare una metafora, a più di 20 anni dal primo film. Dalla fantascienza torniamo allambito scientifico e in particolare in America, a Houston, dove un paziente di 55 anni è stato il primo a ricevere cranio e scalpo da un donatore umano e non tessuti ricreati da stampanti 3D. I cinque giovani, età media di 25 anni, operati al Rizzoli, avevano le ossa del bacino colpite da tumore o dal fallimento di una protesi precedente ed era a rischio la possibilità futura di camminare. Sono stati salvati dai tessuti stampati in 3 D custom made, cioè su misura. «Il grande vantaggio per il paziente spiega il chirurgo ortopedico Davide Donati, direttore dellOncologia ortopedica del Rizzoli, che ha eseguito gli interventi con il suo staff è la ricostruzione nel modo più appropriato possibile dal punto di vista anatomico dei rapporti tra il suo femore e il suo bacino, che significa la possibilità di una deambulazione corretta dopo lintervento». IN ITALIA si tratta dei primi impianti di questo tipo. La progettazione delle protesi su misura si è basata sui dati del paziente, ricavati con tac e risonanza. È stato così realizzato un bacino virtuale e poi identificato il pezzo che andava sostituito. Ma gli obiettivi della stampa 3D in medicina sono ancora più ambiziosi: il bioprinting mira infatti a creare dispositivi su misura fatti da un mix di sostanze plastiche, ma anche cellule umane. Pier Maria Fornasari, direttore della Banca del tessuto muscolo-scheletrico del Rizzoli osserva che «il vantaggio della manifattura a 3D è che la cartuccia di materiale per la stampa può contenere cellule del paziente».Torna all'indice