rimborso
Apple, Farsi rimborsare applicazioni app store: cambiano le condizioni
Pubblicato da Elena Brescacin sul sito nvapple in data 03\06\2015.

Da gennaio 2015 Apple ha introdotto la possibilità di farsi rimborsare gli acquisti di musica su 
iTunes store, libri, e applicazioni su app store senza
alcuna motivazione scritta, il rimborso avveniva automaticamente. Però, l'azienda ha deciso che da 
giugno 2015 cambiano le condizioni per i rimborsi, a
causa evidentemente di troppi abusi.

I primi tempi, era possibile addirittura farsi rimborsare un contenuto multimediale che però poi 
rimaneva utilizzabile e trasferibile da e verso i propri
dispositivi, con conseguente facilitazione per chi volesse avvalersi di questa possibilità per una 
sorta di pirateria legalizzata. In seguito Apple ha,
giustamente, inserito un limite: se venivano chiesti 40 rimborsi in pochi giorni senza fornire 
alcun motivo, l'ID apple dell'utente veniva disabilitato
dalla possibilità di ricevere ulteriori restituzioni; nel caso delle applicazioni, esse venivano 
disinatallate automaticamente dai dispositivi in oggetto
e rimesse a pagamento.
Ma questo non ha fermato gli stupidi, la cui madre è proverbialmente sempre gravida, pertanto Apple 
ha posto una ulteriore restrizione: non si potrà più
farsi rimborsare automaticamente per gli acquisti in store, le nuove condizioni obbligano di 
inserire una motivazione per il rimborso, la mail inviata
dall'utente dovrà passare per forza di cose da un dipendente Apple, il quale poi deciderà se 
restituire i soldi, caso per caso.

Accessibilità: basta rimborsi per prodotti non funzionanti?

Le premesse a prima vista sembrano ostacolare la possibilità di farsi restituire il denaro speso 
per app inaccessibili, ma non è così:
Basterà, infatti, recarsi su
reportaproblem.apple.com
 (l'interfaccia del sito è in italiano); inserito il proprio ID apple, si avrà tutto l'elenco degli 
acquisti recenti, di tutti i prodotti digitali: app,
libri, musica, film, e così via, con anche la possibilità di filtrarli per tipo di contenuto.
Individuata nell'elenco, o cercata tramite l'apposito campo l'app che vogliamo farci rimborsare, 
basterà premere il pulsante Segnala, ad essa relativo.
Dopo un po' si aprirà una ulteriore maschera, in cui ci sarà una casella combinata da cui scegliere 
il problema da riportare.
Non c'è, per il momento, una voce specifica relativa all'accessibilità, anche se stiamo aprendo un 
dialogo con Apple per poter far sì che tale voce venga
inserita; per ora, si preferisce selezionare "non funziona come previsto", oppure "problema non 
riportato in elenco".
Dopo di che, nello spazio "descrivi il problema", è consigliabile scrivere dettagliatamente i 
problemi di inaccessibilità riscontrati, per i quali si chiede
il rimborso.
Naturalmente non vale scrivere qualcosa tipo:
"l'app è inaccessibile, voglio esser rimborsato". A prescindere dal fatto che "voglio è morto", 
siccome dobbiamo interfacciarci con un dipendente Apple,
è bene spiegare dettagliatamente quali problemi incontriamo, sui pulsanti piuttosto che su funzioni 
dell'interfaccia che non svolgono i compiti previsti,
in modo da dimostrare a chi ci legge, che effettivamente abbiamo provato l'applicazione e non 
stiamo approfittando del tempo di un'altra persona, o richiedendo
un rimborso per voler scroccare un'applicazione.
Noi di NvApple non possiamo garantire che tutti possano farsi rimborsare, credo che tanto dipenda 
anche da quanto è preparata la persona che poi ci interpella
dopo la nostra segnalazione; fatto sta che, stando così le cose, è l'unica modalità che abbiamo, 
che ci può consentire un dialogo più diretto con l'azienda,
nella speranza che presto anche gli sviluppatori possano essere, in qualche modo, dissuasi a creare 
applicazioni senza i criteri di accessibilità, o per
lo meno possano creare sempre più delle versioni demo così da non costringere a pagare e poi farsi 
ridare indietro i soldi se le cose non vanno.
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