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Leggo: Seno, arrivano protesi con tecnologia della Nasa: pesano il 30% in meno
Nicolò La Ferla su nicofranca, 19\09\2015, h. 17.15.

 
Dallo spazio al décolleté delle donne. L?ultima frontiera della chirurgia del seno arriva da 
Israele: nuove protesi realizzate utilizzando una tecnologia messa a punto dalla Nasa, la stessa 
impiegata anche per realizzare il materiale di rivestimento del ?muso? dello Shuttle.

Un materiale resistente per superare indenne le sollecitazioni fisiche legate all?impatto con 
l?atmosfera, ma in tutta leggerezza così da non aumentare il consumo di carburante.
Nascono così le protesi B-lite, sotto i riflettori a Milano in ocacsione in occasione del congresso 
della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

A parlarne, il chirurgo plastico Roy De Vita, primario di Chirurgia plastica e ricostruttiva 
dell?Istituto nazionale dei tumori Regina Elena di Roma che le ha utilizzate in Italia. Le protesi 
sono state impiantate già in cinque pazienti. Il vantaggio, spiega l?esperto, è che pesano il 30% 
in meno di quelle tradizionali.

Il primo studio scientifico «è appena stato pubblicato sull?Aesthetic Surgery Journal - aggiunge De 
Vita - Queste protesi sono riempite da silicone medico, proprio come le altre protesi comunemente 
usate, ma con l?aggiunta di microsfere di vetro borosilicato, un materiale inerte in grado di 
creare una fitta rete di legami chimici con il gel di silicone. Il risultato è una protesi dalle 
caratteristiche fisiche analoghe a quelle attuali che a parità di volume pesa meno».

La legegrezza conta, aggiunge il medico. Il progressivo abbassamento del seno, che si verifica con 
il passare degli anni è diretatmente proporzionale al peso del seno stesso. E? una legge di natura, 
la forza di gravità, pane quotidiano per la tecnologia spaziale.
«Tra le caratteristiche - riprende De Vita - ce n?è poi una fondamentale: sono maggiormente 
radiotrasparenti, ovvero non costituiscono un ostacolo in sede diagnostica»
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