privacy Il piccolo esploratore ed il mistero della casa su Facebook Due interventidi Francesco Melis su uictech,dal 08\11\2015, h. 10.46. Questo post intende sottolineare l'importanza della privacy su internet. Come è noto da diversi miei interventi in lista ho sempre avuto a cuore questa problematica. Giorni orsono mi è capitato un fatto che mi ha ulteriormente aperto gli occhi sull'importanza della privacy e sui rischi connessi alla divulgazione, sui social forum e su internet in generale, di informazioni anche apparentemente innocenti. Viviamo in un mondo in cui la parola d'ordine è condividere; pensieri, immagini, suoni, ma a che prezzo? Vi racconto in breve questa mia recente esperienza in cui ho potuto toccare con mano quello che vado sostenendo. Un'amica della Sardegna mi ha chiesto se potevo darle una mano a trovare l'indirizzo di casa del suo figliolo con il quale c'erano stati in passato dei dissapori. Le uniche indicazioni che mi ha dato erano il fatto che il suo figliolo risiede a Roma e due fotografie prese da Facebook. In una delle fotografie si vede un gatto che si arrampica, in piedi, con le zampe anteriori sulla ringhiera di un balcone di un appartamento. La foto è presa dall'interno della casa, presumibilmente dalla cucina. L'altra foto ritrae ugualmente il gatto simpaticone, sempre sul balcone, ma dall'alto verso il basso. Nella prima foto si vede uno squarcio della città di Roma e si riconosce sullo sfondo, dietro i palazzi, la punta riconoscibilissima della torre delle telecomunicazioni della Telecom. Prima indicazione: La casa di questa persona si deve trovare a Roma Sud, più o meno ad una chilometrata dalla torre Telecom. Nella seconda foto, ove si inquadra dall'alto verso il basso, si intravede molto bene il cortile interno del condominio con una particolare disposizione dei parcheggi ad L, alcune panchine e dei boccaporti per prese d'aria. Una cosa piuttosto distinguibile. Dal colore dorato della luce della giornata si capisce che l'ora dello scatto è verso metà pomeriggio, non troppo tardi però, dato che c'è ancora abbastanza luce. Inoltre si può osservare molto bene la lunghezza e l'angolazione delle ombre degli oggetti sottostanti. La lunghezza dell'ombra mi conferma che l'ora dello scatto è verso la metà del pomeriggio mentre la direzione mi da un'importantissima informazione, la direzione ovest-est. E già! il pomeriggio il sole sta ad ovest per cui l'ombra rivolta verso destra mi ha fatto capire che la casa si trova a sud della direttrice ovest-est tracciata dalla torre Telecom. Bene! a quel punto semplicemente con dei semplici ragionamenti sapevo già che la casa si trova a Roma sud, circa ad un chilometro a sud-est della torre Telecom. A questo punto è bastato verificare con un po' di pazienza su Google heart, che mostra dall'alto la superficie della terra, ed è stato questione di pochi minuti riconoscere il cortile con la sua particolare geometria. A questo punto conoscevo il nome della via. Individuata quindi la strada occorreva individuare il numero civico. Dalla foto del gatto presa dall'alto verso il basso si intravede anche la recinzione del muro esterno del condominio ed un pezzo della strada. La strada a pochi metri sulla sinistra fa una piccola curva. A questo punto ho cercato su Google Street View la strada ed ho posizionato l'omino che da l'indicazione della posizione sulla curva suddetta. Beh! è bastato ruotare un po' l'immagine e zoommare sul cancello di ingresso per cogliere chiarissimo il numero civico di casa. Il tutto ha richiesto una mezz'ora al massimo. Lascio a voi immaginare l'uso che ne potrebbe fare un malintenzionato. Dalla scempiaggine della gente, che ci informa di tutto su Facebook; delle vacanze, del proprio lavoro, se in quel momento si è a lavoro o fuori, ecc... è molto facile dedurre se in quel momento in casa c'è qualcuno o no. E qui mi fermo perché non c'è bisogno di fare molte parole. Perché ho scritto queste cose? qualcuno potrebbe dire che così ho aperto gli occhi anche a potenziali ladri di appartamento che potrebbero fare tesoro di quello che ho scritto. Ho pensato però che se io che non sono ladro di professione, e neanche per diletto, ho impiegato pochi minuti per cogliere queste informazioni, vuoi che un ladro vero, che quando ha del tempo libero sta a casa a ricercare polli grassi su Facebook, non ci abbia già pensato e ne sappia una più del diavolo? e chissà quali altre astuzie possa mettere in atto per realizzare i suoi scopi. Lascio a voi le considerazioni. *** Un saluto alla lista. A complemento del mio ultimo messaggio relativo alla problematica della tutela della privacy, ecco un altro importante e reale elemento che illustra le conseguenze di una condivisione sui social forum troppo disinvolta. Questo articolo di Repubblica che cito più sotto illustra l'attenzione che dedicano a Facebook e social forum vari i selezionatori del personale nelle aziende. A quanto pare costoro pescano a piene mani sui profili dei candidati nei social forum per poter fare le loro valutazioni. www.repubblica.it/economia/2015/11/11/news/lavoro-127075542/?ref=HRLV-4 Lavoro, un candidato su tre escluso per uso "improprio" di Facebook I social network sempre più utilizzati per un'analisi dei profili personali. Secondo una indagine Adecco, il 35 per cento dei recruiter in Italia ha dichiarato di aver escluso un potenziale candidato "in seguito alla pubblicazione di contenuti o foto improprie". Le ricerche di una occupazione passa sempre di più dal web. di LUCA PAGNI 11 novembre 2015 Lavoro, un candidato su tre escluso per uso "improprio" di Facebook MILANO - Pubblicare una foto su Facebook che vi ritrae a torso nudo intonando cori da stadio tra i fumi di un fumogeno. Oppure condividere con l'universo mondo la vostra debolezza per lo shopping compulsivo che vi consuma tutti i risparmi. In entrambi i casi, sappiate che tutto ciò non lo fate sapere soltanto agli amici o a qualche curioso di passaggio sul vostro profilo. Ma potrebbe diventare parte integrante del vostro profilo, tra il voto di laurea e l'ultima posizione occupata in azienda. Detto in altre termini, una "web reputation" negativa potrebbe decidere in favore dei vostri "concorrenti" in un colloquio di lavoro. Dimostrare di saper utilizzare i social network è sempre più richiesto quando ci si presenta per un nuovo lavoro. Ma esagerare nell'utilizzo di Facebook, soprattutto, o di un altro social potrebbe diventare un ostacolo insormontabile nel traguardare una selezione. Oltre che diventare imbarazzante per il proprio curriculum vitae. Non stupisce più di tanto il dato che emerge dall'annuale ricerca Adecco denominata "Work Trends Study", che in Italia ha coinvolto 2.742 candidati e 143 "reclutatori". Dove si conferma che il settore si è trasferito quasi per intero sulla Rete, visto che "le attività di ricerca di lavoro da parte di candidati e di ricerca di profili professionali da parte dei recruiter si svolgono per la maggior parte sul web, rispettivamente nel 80 per cento e nel 64 per cento dei casi. Per l'attività dei recruiter, rispetto all'indagine precedente, si tratta di un vero balzo in avanti con un incremento del 19% della quota. Adecco prevede che entro il 2017, più di due candidati su tre (71%) verranno individuati attraverso una ricerca internet. E siccome tutto si muove attorno al web, chi è in cerca di una occupazione andrà a vedere il profilo di una società per cercare di evitare di finire nel posto sbagliato o con scarse prospettive di carriera. Ma, allo stesso, modo, le imprese o chi deve selezionare il personale finisce inevitabilmente per costruire un profilo dei candidati che passa anche dai social. I recruiter ammetteono nella ricerca di "adoperare i social network per cercare candidati passivi (78,3% delle risposte), verificare i cv ricevuti (75,5%) e la rete del candidato (67,1%), controllare i contenuti pubblicati (57,3%) e la digital reputation (50,3%). In sostanza, la web reputation assume sempre più rilievo: aumentato il numero di recruiter che hanno ammesso "di aver escluso potenziali candidati dalla selezione in seguito alla pubblicazione di contenuti o foto improprie sui profili social", in una percentuale che dal 25,5 per cento della precedente rilevazione è salita all'attuale 35 per cento. "Non c'è dubbio che l'attenzione al proprio profilo sui social network sta diventando una fattore importante nell'approccio al mondo del lavoro", sostiene Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco Italia nel commentare i risultati della ricerca. Anche se tiene a sottolineare come "il ricorso a una analisi della pagina Facebook dei candidati non è l'elemento essenziale in una scelta. Ma di fronte a un candidato di cui non si è del tutto sicuri o che è in concorrenza con altri, potrebbe determinare la scelta finale". Ma cosa valutano i selezionatori e cosa li spinge a bocciare un candidato? Sempre secondo l'indagine, emerge che non conta tanto il numero di connessioni, ma conta l'aver pubblicato foto improprie (20% dei casi), aver dato "informazioni non coerenti con il cv (18%), aver "evidenziato caratteristiche della personalità non adatte alla posizione di lavoro aperta" (16%). Contano anche l'aver scoperto commenti negativi sui datori di lavoro precedenti (11%) e contenuti di tipo discriminatorio (8,4%). Non solo Facebook viene preso in considerazione. Per i livelli professionali più alti, anche Twitter può essere decisivo soprattutto per capire il grado di influenza che si è in grado di dimostrare sugli altri utenti. "Ma non c'è dubbio che sia Facebook per la sua diffusione, per il tipo di informazioni che vengono veicolate dagli utenti e per la rete che sa generare - spiega ancora Malacrida - sicuramente quello più utile per una valutazione complessiva". ------------------------------------ ------------------------------------Torna all'indice