ATTIVITÀ EXTRA SCOLASTICHE
A Chianciano istituzioni a confronto
per definire strategie che assicurino a tutti i bambini non vedenti, inseriti
nella scuola, le necessarie opportunità per una piena e completa formazione
della personalità, oltre che quella culturale.
Pier Michele Borra
Sabato 29 marzo u.s.,
a Chianciano Terme, si è svolto il convegno sulle attività integrative,
para ed extra scolastiche, organizzato dagli enti che compongono il coordinamento
nazionale tra le istituzioni per ciechi d’Italia e cioè: U.I.C.,
Unione Italiana Ciechi, Biblioteca Nazionale Regina Margherita di Monza, I.R.I.F.O.R.,
Istituto per la Ricerca e la Formazione, La Federazione delle Istituzioni Pro
Ciechi e l’Istituto dei Ciechi F. Cavazza di Bologna.
In questa occasione sono state presentate molte interessanti iniziative promosse
in varie realtà locali, quali:
- il Corso di Psico-motricità che si sta svolgendo qui a Bologna, organizzato
nell’ambito del progetto CIFRA;
- i diversi interventi riabilitativi e integrativi che vengono sviluppati dall’Istituto
Davide Chiossone di Genova;
- gli interventi teatrali svolti dall’Istituto dei Ciechi di Milano;
- i corsi e le attività sportive di varia natura che centri e sezioni
dell’Unione Italiana Ciechi sviluppano in varie regioni italiane;
- le particolari e complesse attività che vengono attivate e sviluppate
dalla Lega del Filo D’Oro a favore di persone che, oltre alla mancanza
della vista, sono anche affette da minorazioni aggiuntive.
Inoltre, si è potuta avviare una riflessione sulle necessità,
le possibilità concrete, le opportunità giuridiche e le concrete
risorse finanziarie disponibili, al fine di assicurare a tutti i bambini e giovani
non vedenti, inseriti nella scuola comune, tutte le necessarie opportunità
ed attività che possano assicurare una piena e completa formazione integrale
della personalità, oltre che quella culturale.
Nell’attuale realtà italiana sono emerse tutte le difficoltà
ed i problemi che si devono affrontare nonostante molte leggi, sia nazionali
che regionali, affermino principi di piena e completa integrazione scolastica
e sociale. Purtroppo, i pur validi principi, ben affermati e precisati nelle
leggi, spesso non sono supportati da adeguati finanziamenti e la possibilità
concreta di assicurare i diritti, apparentemente riconosciuti, viene ancora
troppe volte lasciata agli interventi volontaristici o ad iniziative sporadiche
che non riescono a diventare concreta e costante pratica quotidiana in tutte
le realtà. D’altra parte, le nuove leggi di riforma della scuola
e quelle sull’autonomia delle istituzioni scolastiche, rappresentano un
elemento grave e significativo di difficoltà. Con la legge sull’autonomia
scolastica si è certamente reso più flessibile il sistema dell’istruzione,
lo si è avvicinato al territorio e si sono accresciute le possibilità
di iniziativa, occorre tuttavia tenere ben presenti la frammentazione delle
sedi decisionali. Così viene ridimensionato il ruolo dei provveditorati
agli studi, oggi CSA, aumentando le difficoltà di proposta e di iniziativa
dell’associazionismo, mentre si potenzia, almeno teoricamente, l’azione
degli enti locali nel governo della scuola, favorendo un potenziale incremento
di iniziative che legano scuole e territorio. Risulta, così, evidente
la necessità di nuove strategie e proposte da parte dell’associazionismo
e delle nostre istituzioni. A questo proposito si rende necessaria e ineludibile
la costruzione di un rapporto nuovo e significativo con gli esponenti degli
enti locali al fine sia di collaborare alla predisposizione di adeguati piani
di intervento e di iniziativa, sia per verificare le concrete possibilità
e la presenza o meno delle necessarie risorse che possano consentirci di attivare
tutte quelle iniziative che si renderebbero necessarie ed indispensabili al
fine di assicurare l’acquisizione da parte dei giovani ciechi della piena
e completa autonomia personale, sociale e scolastica. Occorrerà ridefinire
con gli Enti regionali, provinciali e comunali le competenze, cercando di aggregarle
il più possibile al fine di poter riuscire a prevedere e concordare interventi
che consentano davvero di sviluppare azioni significative ed importanti che
dovranno poter essere offerte a tutti i bambini e i giovani ciechi o ipovedenti.
Le molte e valide leggi presenti nel nostro Paese, presentano spesso carenze
e difficoltà soprattutto per la scarsa messa a disposizione di risorse
economico-finanziarie, mentre la frammentazione istituzionale prevederebbe
la necessità di una miriade di piccoli interventi individualizzati e
sempre più personalizzati.
Questa realtà ci spinge comunque a riaffermare:
A) la necessità di una forte capacità progettuale e di proposta
da parte dell’Associazione e delle nostre istituzioni;
B) la necessità di individuare con attenzione sia i referenti politico-istituzionali,
sia gli organismi con cui cercare di costruire nuovi rapporti di collaborazione;
C) la necessità di uno scambio di esperienze tra le nostre istituzioni,
al fine di favorire un’ampia diffusione delle significative esperienze
che in alcune realtà si sono realizzate negli ultimi anni.
Per informazioni:
Progetto Lettura Agevolata
Comune di Venezia
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