Settimana verde

di Irene Schiff

Vacanze a cavallo... E non solo.


14. Il numero delle richieste è in costante aumento; 14 indomabili (in quanto ad entusiasmo) amazzoni e cavalieri desiderosi di provare o riprovare l’emozione delle Settimane Verdi a cavallo rese possibili grazie all’istituto per ciechi F. Cavazza e alla Fondazione Carisbo. Partiamo dalla settimana riservata ai più piccoli d’età. Oltre alla fondamentale e quindi insostituibile attività relazionale con il cavallo in grado di sviluppare, fra l’altro, il senso d’orientamento, d’autonomia e d’autostima, quest’estate vi è stata la conoscenza con un altro amico a quattro zampe, un simpatico e paziente cagnone particolarmente addestrato nel rapporto con persone con particolarità. In cambio di qualche biscottino, questo nuovo amico si è dolcemente prestato ad essere conosciuto, accarezzato, condotto in giro dagli altri amici a due zampe e non si è mai mostrato stanco o contrariato, anzi. Lo scambio d’attenzioni e affettuosità è stato reciproco! Queste attività, oltre ad essere evidentemente piacevoli e rilassanti, avevano lo scopo di coadiuvare le abilità psicofisiche sopra descritte. Dato però che tra una passeggiata a cavallo e il preparare il pranzo per il cane, l’appetito cresceva, ecco i nostri amici trasformarsi in abili pasticcieri e, con gli ingredienti giusti, fra cui farina, mattarello, stampini e voglia di fare, i risultati sono stati da leccarsi i baffi. Le dosi? Per gli ingredienti “tecnici”: quanto basta; per la gioia: in abbondanza.
Poteva essere da meno il gruppo degli adolescenti? Certamente no!

Allora ecco le novità a loro riservate. Oltre, anche per loro, all’attività con il cane, c’è stata la scoperta del parco naturalistico della Spipola. Trasferimento in auto (ma quanto chiacchierano?) e passeggiata con guida alla scoperta delle varie forme della vegetazione, dei profumi delle piante officinali, della frescura delle grotte, della specificità delle rocce presenti. Scoperta prima e riscoperta poi, perché, tornati una seconda volta, hanno dovuto riconoscere le varie specie di vegetazione e di terreno che avevano già conosciuto. “Esame” superato? Ovviamente sì!
Ma l’appetito, o dopo tante fatiche dovremmo dire più propriamente la fame, non conosce età, ecco i nostri cavalieri trasformarsi in abili campeggiatori. Preparare il barbecue, cuocere le salcicce, prendere i picchetti, dire le paroline di circostanza perché alcuni di essi (di picchetti non di cavalieri) si rifiutavano di compiere il loro dovere, infine montare la tenda e a notte fonda, azzittiti dagli educatori dell’Aiasport che cercavano di prendere sonno, loro, che di sonno non sembravano averne, si sono dovuti rassegnare a chiudersi nei sacchi a pelo e abbandonarsi tra le braccia di Morfeo, dio del sonno. Il giorno seguente li attendeva, com’era già accaduto ai loro “colleghi” più piccoli, il saggio a cavallo alla presenza di parenti e amici. Tutti, hanno fornito prova di grande impegno e abilità e i grandi si sono esibiti in esercizi individuali, di coppia e a squadre che hanno stupito tutti gli spettatori.
Nelle foto: alcuni momenti sereni

Foto - Bimbo col mattarello

Foto - Bimba a cavallo

Foto - Bimbi che giocano nella stalla