Nel momento più difficile per l'Unione Europea dal momento della sua fondazione, quando la crisi economica e il regresso politico frenano e rischiano di invertire lo sviluppo e il consolidamento della comunità di stati che si sono più o meno convintamente impegnati nella realizzazione della prima entità transnazionale della storia, la Commissione Europea ha varato il 15 novembre dello scorso anno la sua nuova strategia sulla disabilità per il periodo 2010-2020.
La strategia, presentata al Parlamento, al Consiglio e alle altre istituzioni dell'UE con la comunicazione Com(2010)636, "Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020 - Un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere" delinea un quadro d'azione a livello europeo che, associato alle misure nazionali, intende rispondere ai diversi bisogni delle persone con disabilità.
Ricordato che la disabilità colpisce circa 80 milioni di cittadini dell'UE, limitando o impedendo la loro partecipazione alla vita sociale ed economica a causa di barriere di ogni tipo; che il tasso di povertà delle persone con disabilità è del 70% più alto della media; che l'invecchiamento della popolazione comporterà un incremento del già elevato tasso di disabilità delle persone ultrasettantenni, la Commissione sottolinea che esistono degli strumenti che tutelano i diritti delle persone con disabilità.
La Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea stabilisce all'art. 26 che l'Unione riconosce e rispetta il diritto delle persone con disabilità a beneficiare di misure intese a garantire l'autonomia, l'inclusione sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità e all'articolo 21 sancisce che è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata sulla disabilità.
Il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea sancisce all'art. 10 che l'Unione deve combattere la discriminazione fondata sulla disabilità nella definizione e nell'attuazione delle politiche e delle azioni e all'art. 19 le conferisce il potere di legiferare a tal fine.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità è il primo strumento giuridico vincolante nell'ambito dei diritti umani che è già stato ratificato dall'UE e dalla maggioranza degli Stati membri. La Convenzione impone agli Stati parti di tutelare e salvaguardare i diritti umani e le libertà fondamentali delle persone con disabilità.
La strategia, che è uno strumento politico fondamentale per le persone disabili e le loro organizzazioni rappresentative, identifica otto principali ambiti d'azione: l'accessibilità, la partecipazione, l'uguaglianza, l'occupazione, l'educazione e la formazione, la sicurezza sociale, la salute e le azioni esterne. Per ciascun settore sono indicate, in un documento di accompagnamento, delle azioni chiave da attuare entro il 2015. Gli ambiti d'azione sono stati definiti in funzione del loro potenziale contributo al raggiungimento degli obiettivi generali della strategia e della Convenzione ONU sulla base dell'analisi dei risultati e dell'impatto del precedente Piano sulla Disabilità 2003-2010, varato in occasione dell'Anno Europeo delle Persone con Disabilità.
La strategia indica azioni a livello comunitario che devono integrare quelle a livello nazionale. La Commissione intende anche intervenire sulla situazione delle persone disabili nel quadro della Strategia UE- 20201 020, le sue iniziative faro e il rilancio del mercato unico.
Le azioni nei contesti sopra descritti richiedono un nuovo impegno delle istituzioni comunitarie e di tutti gli Stati Membri e devono basarsi su strumenti efficaci, quali la sensibilizzazione, il sostegno finanziario e la raccolta e il monitoraggio dei dati e delle statistiche. Vi sono inoltre i meccanismi richiesti dalla Convenzione dell'ONU per garantirne la puntuale attuazione.
I) La sensibilizzazione intende soprattutto sviluppare la consapevolezza dei propri diritti da parte delle persone disabili, dedicando un'attenzione particolare all'accessibilità delle informazioni e dei canali di comunicazione, alla diffusione della conoscenza del principio della "progettazione per tutti" applicato ai prodotti, ai servizi e all'ambiente in senso lato. L'UE sosterrà anche le campagne di sensibilizzazione a livello nazionale rivolte al grande pubblico per far conoscere le capacità delle persone disabili; favorirà lo scambio di buone prassi tra gli Stati Membri, la sensibilizzazione della società sulle problematiche della disabilità e delle persone disabili su come far valere i propri diritti.
II) Il sostegno finanziario sarà rivolto principalmente ad assicurare possibilità di finanziamento da parte dei programmi attinenti al settore della disabilità, ma anche a rimborsare i costi sostenuti dalle persone disabili per prendere parte ai programmi dell'UE e a rendere fruibili senza alcuna discriminazione gli strumenti di finanziamento dell'Unione e degli stati membri, in particolare i fondi strutturali; infine, a prevedere un adeguato finanziamento delle misure a favore delle persone disabili nei programmi successivi
al 2013.
III) Per quanto riguarda la raccolta e il monitoraggio di dati e statistiche, la Commissione riorganizzerà le informazioni sulla disabilità raccolte mediante le inchieste sulla condizione sociale, elaborerà un'indagine specifica sulle barriere all'inclusione sociale delle persone disabili e presenterà una serie di indicatori per seguire l'andamento della condizione delle persone disabili rispetto agli obiettivi chiave della Strategia E-2020 nel campo dell'educazione, dell'occupazione e della riduzione della povertà.
Veniamo ora agli otto ambiti d'azione che formano l'ossatura della strategia.
1. Accessibilità
Con questo termine si indica il diritto delle persone disabili a utilizzare su base paritaria con gli altri l'ambiente fisico, i trasporti, i sistemi e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché tutti i beni e servizi che sono a disposizione in tutte le sfere della loro vita, senza barriere di sorta. Essa è il presupposto indefettibile per la partecipazione alla società e all'economia.
L'inaccessibilità di gran parte dei siti web pubblici e privati, l'assenza nella gran parte dei programmi televisivi di sottotitolazione e audio-descrizione sono esempi di quanto lontano sia questo obiettivo nell'UE. Per assicurare l'accessibilità delle strutture fisiche, dei trasporti, delle tecnologie, dei beni e dei servizi conformemente agli obiettivi della
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Strategia UE-2020 (Agenda Digitale e Unione dell'Innovazione) la Commissione propone di utilizzare strumenti legislativi e di altro genere, come la standardizzazione. Molto timidamente essa intende studiare il vantaggio che potrebbe derivare dall'adozione di norme regolamentari che garantiscano alle persone disabili il superamento delle persistenti barriere in tutte le aree predette, tra cui l'utilizzazione e la regolamentazione degli appalti pubblici, la cui efficacia è stata provata negli Stati Uniti. Inoltre, intende incoraggiare l'inserimento dei principi di accessibilità e progettazione per tutti nei piani di studio formativi dei professionisti interessati e dar vita a un mercato unico delle tecnologie assistive nell'UE.
A tal fine la Commissione si propone di emanare entro il 2012 un "Atto Legislativo Europeo sull'Accessibilità" che contenga standard specifici per determinati settori per migliorare considerevolmente il funzionamento del mercato unico dei beni e dei servizi accessibili.
2. Partecipazione
Per consentire che le persone disabili partecipino pienamente alla società in modo da poter fruire dei vantaggi della cittadinanza dell'UE attraverso una partecipazione totale ed equa, la Commissione Europea intende eliminare gli ostacoli all'esercizio dei diritti da parte delle persone disabili, a superare gli ostacoli burocratici alla mobilità all'interno dell'Unione, a promuovere l'utilizzazione del modello europeo del contrassegno di parcheggio per persone disabili, a favorire la deistituzionalizzazione dell'assistenza, ricorrendo tra l'altro ai fondi strutturali, a favorire l'accesso alle attività, alle strutture e ai servizi culturali, di svago e sportivi, a promuovere l'utilizzazione del linguaggio dei segni e del Braille nelle relazioni con le istituzioni dell'UE; a facilitare l'esercizio dei diritti elettorali delle persone disabili; a favorire lo scambio internazionale delle opere soggette al diritto d'autore in formati accessibili e l'applicazione delle eccezioni previste dalla Direttiva sul diritto d'autore 29 del 2001; a sostenere tutte le iniziative a livello nazionale intese a combattere la discriminazione sulla base della disabilita.
3. Uguaglianza
Allo scopo di eliminare nell'Unione Europea la discriminazione basata sulla disabilità, che gran parte dell'opinione pubblica europea ritiene ancora diffusa, la Commissione Europea si prefigge di favorire la parità di trattamento delle persone disabili mediante una strategia fondata sulla legislazione attuale per assicurare la protezione contro la discriminazione, nonché sull'attuazione di misure attive rivolte a combattere la discriminazione e a promuovere le pari opportunità nelle politiche dell'UE. La Commissione ritiene che sia ancora necessario garantire la piena attuazione della direttiva 78 del 2000 che vieta qualsiasi discriminazione in materia di occupazione, ma non vi è alcun accenno alla proposta di direttiva trasversale sulla non-discriminazione attualmente in fase di discussione. Sono anche previsti il sostegno del lavoro delle organizzazioni operanti nel settore a livello dell'UE e la promozione di campagne di sensibilizzazione. A livello nazionale la Commissione si impegna a sostenere le politiche e i programmi volti a promuovere l'uguaglianza, ad esempio incoraggiando gli Stati Membri ad adeguare la loro legislazione in materia di capacità giuridica in conformità con quanto sancito dalla Convenzione dell'ONU
4. Occupazione
Per consentire a un sempre maggior numero di persone disabili di guadagnarsi da vivere sul libero mercato del lavoro e per raggiungere gli obiettivi di crescita dell'UE, è necessario che le persone con disabilità, il cui tasso di occupazione non supera il 50%, possano trovare un impiego remunerato. La Commissione Europea intende sfruttare appieno il potenziale del programma per il rinnovamento delle competenze e del lavoro della Strategia UE-2020 mettendo a disposizione degli Stati Membri svariate forme di sostegno.
Oltre a migliorare l'informazione sui problemi e sulla situazione occupazionale delle persone disabili e a proporre delle soluzioni, la Commissione agirà sulla mobilità intraprofessionale tra il mercato libero e i laboratori protetti grazie allo scambio di informazioni e all'apprendimento reciproco. In collaborazione con le parti sociali si occuperà anche del lavoro autonomo e della qualità del lavoro.
L'UE sosterrà le azioni nazionali per analizzare la situazione del mercato del lavoro delle persone disabili, superare determinate prestazioni di invalidità che li scoraggiano dall'entrare nel mercato del lavoro, rendere più accessibili i luoghi di lavoro ecc.
5. Educazione e formazione
Allo scopo di promuovere l'educazione inclusiva e l'apprendimento permanente per gli alunni e gli studenti disabili e considerato che il tasso di descolarizzazione dei giovani disabili dai 16 ai 19 anni va dal 25% al 37% in relazione alla gravità della disabilità rispetto al 17% dei loro pari non disabili, considerato che i bambini con disabilità quando accedono all'educazione devono affrontare delle difficoltà e talvolta la segregazione, è necessario che siano inseriti in modo appropriato nel sistema educativo generale e beneficino di un sostegno personalizzato.
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Il contenuto dell'insegnamento e l'organizzazione del sistema educativo sono di competenza degli Stati Membri, tuttavia la Commissione perseguirà l'obiettivo dell'educazione e della formazione inclusive di qualità nel contesto dell'iniziativa "Gioventù in Movimento" della Strategia UE-2020. In tal modo aumenterà la conoscenza dei livelli educativi e delle opportunità offerte ai discenti con disabilità e aumenterà la loro mobilità grazie alla partecipazione al programma per l'educazione permanente. Inoltre l'UE darà il proprio supporto alle iniziative nazionali attraverso l'iniziativa ET 2020, il quadro strategico pel la cooperazione europea in materia di educazione e formazione, affinché siano eliminate le barriere giuridiche e organizzative che limitano l'accesso delle persone disabili a questo settore.
6. Protezione sociale
Poiché una minore partecipazione all'educazione generale e al mercato del lavoro comporta disparità di reddito, povertà, esclusione sociale e isolamento, le persone disabili devono poter beneficiare di sistemi di protezione sociale, di programmi per la riduzione della povertà, di sostegni all'invalidità, di programmi di alloggio sociale e di altri servizi e programmi di base riguardanti le pensioni e le prestazioni sociali.
La Commissione valuterà l'adeguatezza e la sostenibilità dei programmi di protezione sociale ed erogherà finanziamenti attraverso il Fondo Sociale Europeo. Sosterrà anche le misure nazionali volte a garantire condizioni di vita dignitose per le persone disabili.
7. Salute
Le persone disabili hanno diritto a un accesso equo ai servizi sanitari, tra cui le cure preventive, e riabilitativi di qualità a un costo accessibile. Questo compito spetta principalmente agli Stati Membri che hanno la responsabilità di organizzare e fornire i servizi sanitari e le cure mediche. La Commissione tuttavia sosterrà le politiche nazionali a favore di un accesso equo alle cure, compresi i servizi sanitari e riabilitativi di qualità destinati alle persone disabili. La Commissione favorirà anche le azioni nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro per ridurre il rischio dell'insorgere di disabilità nel corso della vita professionale e per migliorare il reinserimento dei lavoratori disabili. Intende altresì. supportare le azioni di sensibilizzazione delle facoltà di medicina e gli istituti di formazione professionale in ambito sanitario e a sostenere i servizi di salute mentale e di intervento precoce.
8. Azioni esterne
La Commissione intende promuovere i diritti delle persone disabili nel quadro delle azioni esterne, tra cui i programmi di allargamento dell'Unione, di vicinato e di aiuti allo sviluppo. Essa opererà affinché la disabilità divenga un tema essenziale dei diritti umani e si adopererà per promuovere la Convenzione ONU in relazione ai bisogni delle persone disabili. I paesi candidati e potenzialmente candidati dovranno prestare maggiore attenzione ai diritti umani e garantire che gli strumenti finanziari degli aiuti pre-adesione siano utilizzati anche a tal fine.
La Commissione si impegna a sostenere le iniziative nazionali per l'avanzamento dei diritti delle persone disabili nelle relazioni con i paesi terzi, includendo la Convenzione ONU. Solleciterà le assise internazionali (ONU, Consiglio d'Europa, OCSE) a stipulare accordi e a prendere impegni sulle tematiche della disabilità.
Adempimenti richiesti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Il quadro di governance stabilito dall'art. 33 della Convenzione (punti focali, meccanismo di coordinamento, meccanismo indipendente e partecipazione delle persone con disabilità e delle organizzazioni rappresentative) deve essere affrontato a due livelli: in relazione agli Stati Membri per una vasta gamma di politiche comunitarie e all'interno delle istituzioni dell'UE. A livello dell'UE saranno creati i meccanismi di coordinamento sia tra i servizi della Commissione e le istituzioni dell'UE, sia con gli Stati Membri.
L'attuazione della strategia e della Convenzione ONU sarà monitorata dal Gruppo di alto Livello sulla Disabilità nel quale le organizzazioni delle persone disabili sono rappresentate. Uno strumento di monitoraggio che comprenderà uno o più meccanismi indipendenti è incaricato di promuovere, preservare e monitorare l'attuazione della Convenzione. Alla fine del 2013 la Commissione renderà conto dei progressi compiuti nel contesto della strategia presentando un rapporto sulle azioni svolte, i progressi a livello nazionale e la relazione dell'UE al Comitato delle nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
1) COM(2010) 2020 definitivo, COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE, EUROPA 2020, Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
2) (2009/C 119/02), Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione
(«ET 2020») |