Il sogno europeo:
mito o sfida?

di Rodolfo Cattani

Tenere alti i valori e gli ideali da cui č scaturito se non vogliamo che il sogno europeo si dissolva o divenga un incubo.


Nel suo best seller "Il sogno europeo" (Mondadori 2004) Jeremy Rifkin illustra le caratteristiche del nascente "sogno europeo", una visione del mondo portatrice di un modello alternativo dello storico "sogno americano". Da più di due secoli, dice Rifkin, l'Europa ha guardato al sogno americano come alla forza propulsiva del progresso dell'umanità, ma ora l'emergente nuovo sogno scaturito in Europa dalle rovine della seconda guerra mondiale potrebbe aprire un nuovo capitolo nella storia dell'umanità, essendo il primo tentativo di creare una nuova consapevolezza capace di improntare di sé l'economia globalizzata? Rifkin analizza gli aspetti economici, politici e culturali di entrambe le "weltanschauungen", Il sogno americano promuove l'autonomia ad ogni costo, il consumo eccessivo, la soddisfazione di qualsiasi appetito, lo spreco dei doni della terra, la crescita economica senza vincoli, il predominio dei potenti e la penalizzazione dei deboli, la difesa a oltranza dei propri interessi.
Immagine - Logo di attività dell'UE
Gli Americani si considerano il popolo eletto e perciò meritevole di una quota privilegiata delle ricchezze della terra, un egoismo estremo che ha imposto la cultura del consumismo dove l'individuo è consumatore e non cittadino, un divoratore ossessivo e insaziabile. Il sogno europeo, di contro, privilegia le relazioni comunitarie più che l'autonomia individuale, la diversità culturale più che l'assimilazione, la qualità della vita più che l'accumulazione di ricchezze, lo sviluppo sostenibile più che l'illimitata crescita materiale, il gioco profondo più che l'estenuante fatica, i diritti umani universali e quelli della natura più che il diritto di proprietà, la cooperazione globale più che l'esercizio unilaterale del potere. La Comunità Europea, infine, ha ormai superato gli Stati Uniti d'America anche nel campo economico, essendo divenuta la più
Foto - Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg
importante economiadel mondo. Va subito precisato che già nel 2004 Rifkin non sottovalutava le difficoltà e le debolezze della società europea, ma non immaginava certo che a soli sette anni dalla pubblicazione del suo libro esse si sarebbero drammaticamente acutizzate, al punto che ci si potrebbe chiedere se il suo pensiero corrisponda ancora alla realtà. Infatti, da qualche anno ormai, ancor prima delle due devastanti crisi finanziarie ed economiche che hanno colpito la Comunità Europea, si sono verificati in alcuni stati fenomeni sociali e culturali che contraddicono l'ottimistica visione di Rifkin. Si nota una generale tendenza conservatrice e un annebbiamento degli ideali che ispirarono i fondatori dell'Europa unita.
Immagine - Logo dell’European Disability Forum
Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg ha più volte denunciato che in una situazione economica difficile, quando devono essere prese decisioni drastiche sulle priorità, il contesto sociale rischia di sgretolarsi sotto la pressione degli interessi contrastanti e il principio dell'uguaglianza dei diritti umani passa in second'ordine rispetto alle emergenze ritenute più urgenti.
Negli ultimi dieci anni l'Europa ha fatto importanti passi avanti verso il riconoscimento dell'universalità dei diritti umani, tuttavia il fenomeno della discriminazione nei confronti delle componenti sociali meno forti e tutelate è ancora attuale. Le manifestazioni di razzismo nei confronti di diverse etnie è all'ordine del giorno, così come nei riguardi dei migranti e dei richiedenti asilo; la discriminazione che colpisce forme di religione sgradite a fasce dell'opinione pubblica raggiungono livelli preoccupanti; le persone con orientamenti sessuali eterogenei sono spesso deprivate dei diritti civili fondamentali con il pretesto della loro diversità; le donne, pur essendo in maggioranza rispetto agli uomini, soffrono quasi ovunque discriminazioni, trattamenti degradanti, abusi e violenze; le persone con disabilità, infine, a otto anni dalla celebrazione dell'anno europeo a loro dedicato non vedono ancora riconosciuto il proprio diritto alle pari opportunità e alla loro piena inclusione nella società.

Immagine - Copertina del libro “Il sogno europeo” di Jeremy Rifkin

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