La rivoluzione degli eBook

di Francesco Levantini

Oltre il libro… un bicchiere di gassosa.


- Io non leggo mai. Non leggo libri, cose... Pecché... Che comincio a leggere mo che so' grande, che i libri sono milioni e milioni? Non li raggiungo mai, hai capito? Pecché io sono uno a leggere, loro sono milioni a scrivere! -
Sì certo, è una meravigliosa battuta tratta da Ricomincio da tre di Massimo Troisi. Eravamo nel 1981, in Italia gli editori sfornavano circa 50.000 nuovi titoli l'anno, con qualche ristampa è vero, ma erano comunque tante novità oggettivamente difficili da inseguire!
E oggi? Cosa direbbe Gaetano, il protagonista del film, dopo l'avvento di Lulu it, eBook Author, gli ePub e in generale il boom dell'autoproduzione editoriale on demand?
siamo infatti ad un'altra importante tappa di un percorso iniziato nel sedicesimo secolo quando Gutenberg, con l'invenzione della stampa, ci ha trasformato tutti in lettori.
È stata poi la Xerox che con le fotocopiatrici nella seconda metà del secolo scorso ci ha trasformato tutti in editori e oggi, con Internet, tutti in scrittori, anzi scrittoeditori, visto che grazie agli Store possiamo mettere in vetrina, accanto all'ultimo romanzo di Andrea Camilleri, il nostro thriller che abbiamo scritto in ferie o l'album delle fotografie del nostro viaggio in India perfettamente impaginati e ordinabili dai nostri amici sia in formato elettronico che in un elegante edizione a stampa su carta patinata e con copertina in pelle, seta o radica.
Bastano poi poche decine di euro per acquistare un codice ISBN e ci siamo garantiti persino i diritti d'autore e, perché no, magari l'emozione di ricevere un e-mail da una rivista di arredamento che si offre di pagarceli per poter pubblicare sulle proprie pagine la foto del nostro salotto che ha visto sulla copertina del nostro libro dedicato al compleanno della nonna.
È la potenza della rete che dopo aver modificato con gli MP3 il mercato musicale sta agendo con gli ePub su quello dei libri?
In effetti sono centinaia di migliaia di titoli all'anno e, tra non molto al mese, che si aggiungono alle pubblicazioni ufficiali delle case editrici più tradizionali. Ma attenzione non stiamo parlando semplicemente di una tecnologia che contribuisce all'esplosione del fenomeno editoriale con tutte le conseguenze che ciò comporta, a partire dalla qualità del materiale offerto. Si tratta invece di un cambiamento della società e del mercato che sta affiancando al libro un oggetto nuovo col suo nuovo ruolo e i suoi nuovi attori. E se autori come Stephen King o Cory Doctorow, utilizzando i propri canali di marketing, lo usano per eliminare gli editori dal ciclo e dai costi di produzione del libro, l'eBook sta davvero entrando nella

 

Foto - Lettore di eBook Kindle
nostra vita aggiungendoci ancora un po' di social network.
- Non capisco cosa ci faccia mio figlio tutta sera seduto al computer - mi ha confessato qualche giorno fa un collega con cui stavo parlando alla macchinetta del caffè.
- Probabilmente la stessa cosa che io e te facciamo davanti alla televisione o col giornale in mano. Come noi coltiva i propri miti - gli ho risposto.
In effetti è proprio così. Sono un cinquantenne e sono cresciuto all'ombra delle icone di Rivera, Mazzola e Facchetti, di quelle di Bob Dylan e dei King Crimson. Miti nati e cresciuti nel villaggio globale attraverso le tecnologie di Broadcasting come giornali, cinema e televisione.
I nostri ragazzi hanno scelto invece di abbandonare il villaggio globale sposando il social network e l'agorà personale dove i miti non sono comuni ad intere generazioni ma nascono e si alimentano nel gruppo ristretto determinato dalla tecnologia dei social network.
Per me o il mio collega il computer è il web e il mondo sulla scrivania. Per i nostri figli è FaceBook e il portare la loro scrivania su quella degli amici.
Ai Deep Purple o Kerouac preferiscono un loro MP3 digitalizzato con GarageBand e ordinano da Amazon Store per 5 o 50 euro, dipende dalla copertina che sceglieranno, l'eBook che hanno impaginato insieme per immortalare il loro anno di quarta liceo.
L'eBook non è un libro tecnologicamente più facile da fare, un messaggio al mondo di bassa qualità ma un oggetto nuovo per i nuovi gruppi in cui le nuove generazioni stanno imparando a riunirsi. Sono i ragazzi a cui abbiamo tentato di insegnare la "fedeltà" alle "aziende" e alle "missioni" con simboli universali ma che, per fortuna nostra e loro, si stanno rifiutando di

ascoltare per perseguire invece la "lealtà" verso il "gruppo" e verso i "progetti".
A differenza dei loro genitori che hanno fatto gli impiegati, dovranno imparare a creare e vendere il loro lavoro. Niente di strano quindi se iniziano a farlo subito privilegiando alle rock star e a Goethe il leader carismatico della loro classe, l'entusiasmo del professore o della professoressa di filosofia o matematica e se decidono di scrivere emozioni ed avventure in eBook destinati agli Store per essere acquistati dagli amici piuttosto che dalla storia.
È questo il motivo per cui ho scelto di iniziare citando Massimo Troisi, il più grande, il primo e forse il solo che è stato capace di tradurre la tecnologia Broadcasting dei giornali, dei libri e del cinema dal noioso linguaggio dei miti a quello potentissimo, e nel contempo semplice e bellissimo, della quotidianità dei bicchieri di gassosa.
Consentitemi però ora, per provare ad indirizzare qualche risposta alle legittime obbiezioni a cui sto e, sono sicuro state pensando anche voi, di chiudere con un'altra citazione di segno opposto.
È il commento che nel 1473 un copista veneziano, il monaco benedettino Filippo di Strada, faceva dell'invenzione della stampa a caratteri mobili.
[La scrittura] "Est virgo haec penna, meretrix est stampificata" (è pura se con la penna, meretrice invece a stampa).
E più avanti in volgare (per tema di non essere compreso dai "lettori di libri stampati")

"Cossì li libri per le coperte belle
fatti con stampa sonno appreciati
da li babioni dati ad bagatelle"

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