La Giordania è conosciuta come un luogo affascinante, ricco di storia e di bellezze artistiche e naturali ed è allo stesso tempo uno dei paesi più accoglienti e ospitali del mondo.
Quella ospitalità tipica della cultura araba che in questa occasione ha dato il benvenuto all'Istituto dei Ciechi Cavazza invitato nel mese di aprile ad Amman per un ciclo di conferenze scientifiche sul tema della riabilitazione visiva del paziente ipovedente, attività svolta quotidianamente dell'Istituto bolognese. Pur essendo un paese apparentemente piccolo, il Regno, ricopre un ruolo molto importante nell'area del Medio Oriente al punto che da molti esperti gli viene attribuito un ruolo di hub strategico tra la Regione del Golfo e i Paesi del Sud del mediterraneo. Mercato ricco di prospettive, ha una forte vocazione ai servizi con particolare riguardo a turismo, formazione universitaria e appunto sanità. Con oltre cento ospedali fra strutture pubbliche e private e quattro facoltà di medicina la Giordania è probabilmente il principale polo di "turismo sanitario"
di tutto il mondo arabo, sono molti infatti i pazienti che vi si recano dalle regioni vicine per sottoporsi a cure mediche di vario genere.
Le malattie causa di minorazione visiva occupano ovviamente un posto rilevante fra quelle che sono consideratele emergenze sanitarie. Stime recenti indicano infatti una prevalenza di cecità dello 0,08% fra la popolazione di età inferiore a 15 anni per raggiungere il 5,6% nella fascia di età superiore ai 50 anni. La forte volontà da parte di specialisti e addetti ai lavori di far fronte nel modo migliore alle esigenze delle persone con handicap visivo, e di sviluppare centri sempre più all'avanguardia ha fornito lo stimolo per la realizzazione di questo progetto internazionale.
Durante la permanenza in Amman si sono tenuti una serie di incontri scientifici presso importanti strutture sanitarie cittadine fra cui l'Ophthalmology Department del Jordan University Hospital dove sono state, inoltre, svolte delle consulenze sui pazienti della clinica. L'auspicio è
che questo sia solo il primo passo di un lungo cammino di collaborazione e di scambio culturale fra Istituto Cavazza e le strutture Giordane che sono impegnate nella riabilitazione e nell'integrazione delle persone affette da gravi e invalidanti malattie oculari.
