La "Giornata nazionale di Alberto Borghi Al suo quarto anno di vita, celebrata tra prodotti gastronomici e lettura |
Si è celebrata lo scorso 21 febbraio la "Giornata nazionale del Braille", istituita appena quattro anni fa con la legge n. 126/07 al fine di "promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i principali mass-media, per richiamare l'attenzione e l'informazione sull'importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all'informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive".
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Castelvecchi. Alle letture si è prestato lo stesso giovane scrittore, unitamente a Giulia, Irene e Lorenza, ispirate ed efficaci lettrici non vedenti, abili e rapide nel far volare le mani leggere sui testi in Braille mentre narravano di bimbi alle prese con fantasmi, preti che lottano con diaboliche entità, in un crescendo di reale e surreale, tradizione e fantasia rigorosamente… made in Emilia-Romagna.
L'incontro è stato aperto da un saluto del prof. Pier Michele Borra e da una relazione introduttiva sull'importanza dell'invenzione di Braille ad opera di Mario Barbuto, rispettivamente presidente e direttore dell'Istituto Cavazza, con saluti di Andrea Prantoni, a nome della sezione |
degli provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, e di Salvatore Bentivegna, presidente del Centro Braille "San Giacomo", cooperativa sociale che stampa testi in Braille e |
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