L'arte come metafora di Loretta Secchi Attività didattiche ed educative del Museo Anteros. |
Conoscere un'opera d'arte a occhi chiusi, affidandosi alla percezione tattile, e seguirne le forme con i polpastrelli, per ridisegnarle nella mente, è un'esperienza emozionante che solitamente fa gioire i bambini, dà sicurezza ai giovani, e rasserena gli adulti, perché a ogni età il nostro rapporto con la sensorialità cambia e può nutrirsi di volta in volta di istintività, spontaneità, timidezza, pudore, riflessione. Da dodici anni il Museo tattile di pittura antica e moderna Anteros, dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, espone una collezione di traduzioni tridimensionali in bassorilievo, di capolavori della pittura, dedicate alle persone non vedenti e ipovedenti, e accoglie in visita scolaresche di ogni ordine e grado. Penetrare il senso dell'immagine richiede capacità di sintesi che maturano nel percorso di vita dell'individuo, a partire dall'infanzia, poiché vedere con la mente significa comprendere la creatività umana come esigenza dello spirito e ordine del cuore. Il Museo tattile Anteros cura anche per questo tutte le attività didattiche ed educative connesse alle visite scolastiche, finalizzando il proprio contributo all'integrazione scolastica e sociale degli studenti con minorazione visiva, entro ed oltre il gruppo classe. Coltivare la sensibilità, attraverso l'affinamento della sensorialità, è quindi tra le priorità di intervento educativo e punto di partenza per dare sostegno a insegnanti, educatori e genitori. Le riflessioni che scaturiscono dalla conoscenza ottica e tattile delle immagini artistiche originano anche dal nostro sapere, sentire, capire, e per questo ogni gioiosa fruizione corale dell'arte dovrebbe non disperdere la poesia delle emozioni dei bambini e le loro fulminee intuizioni, per incoraggiare la scoperta delle risorse interiori, anche quando potrebbe essere faticoso attingervi, e intensificare la profondità dello sguardo sulle cose. Poiché non è facile essere giovani e nemmeno crescere, ai valori estetici dell'arte serve agganciare valori etici e motivazioni sufficienti a far dire "sì, questo modo di apprendere mi piace, mi aiuta, mi soddisfa, forse mi rende più attento, sereno, disponibile". Tra le opere che colpiscono di più l'immaginazione dei bambini si annoverano la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, per l'armonia e dolcezza che vi si respira; il ritratto del cavallo Morel Favorito di Giulio Romano, storia di commovente fedeltà tra cavallo e cavaliere; |
L'allegoria della Prudenza di Tiziano Vecellio, per l'estensione di senso dello scorrere del tempo e del divenire delle generazioni, come eredità di affetti e principi; e soprattutto la Grande Onda di Katsushika Hokusai, simbolo ancestrale della forza costruttrice e distruttrice della natura. I bambini intervengono durante la proiezione delle diapositive che precedono l'esperienza aptica e seguono incuriositi il puntino rosso lanciato dalla pila laser sulle immagini proiettate. Sperimentano i percorsi selettivi dell'occhio e i percorsi selettivi della mano, orientati dalle guide, e quando a occhi chiusi si concedono il diritto alla lentezza, emerge la bellezza dell'affidarsi, il valore dell'ascolto. Tutto ha origine nella qualità della percezione e nella comprensione delle funzioni espressive e comunicative delle arti, tra diletto, scoperta e apprendimento. Coltivare la qualità della percezione serve anche a contrastare la quantità saturante di informazioni svuotate di contenuto che riceviamo passivamente, rischio dei nostri tempi, e impone di riflettere su come esercitare il senso critico e la capacità di discernimento, quindi proporre l'esperienza estetica senza ridurne o enfatizzarne la portata. Per questo le scolaresche accolte al Museo tattile Anteros, forse scoprendo un modo nuovo di assaporare l'emozione estetica, vivono il qui ed ora con rispetto, come se il linguaggio dei sensi, filtrato dall'intelletto, affrancasse dall'ansia e dall'apatia emotiva. |
Per scoprire il tempo dell'ascolto e la bellezza della conoscenza conquistata, non preconfezionata, è necessario interessarsi a ciò che si riceve e si offre, senza pregiudizi, con essenzialità. La visita al Museo include la conoscenza dei laboratori di modellazione della creta riservati a un pubblico non vedente e ipovedente di ogni età, cultura e formazione. Va ricordato quanto all'Anteros tutte le scolaresche abbiano considerato l'esperienza tattile come una sincera opportunità di arricchimento interiore. Finalità delle visite guidate è infine annullare o almeno ridurre le distanze concettuali e culturali tra diverse condizioni esistenziali, tendere alla condivisione dei modelli di rappresentazione e significazione dei linguaggi verbale e visivo, nel rispetto della diversità degli approcci percettivi, cognitivi e interpretativi dell'arte, metafora della vita. |
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