Un'estate non basta di Serena Cimini Un parco, un campo estivo, diciannove ragazzi e… il desiderio di stare insieme. |
L'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza anche per l'estate 2011 ha organizzato un'iniziativa rivolta a giovani ipovedenti e non vedenti, ma con delle novità rispetto agli anni scorsi. Infatti i 19 ragazzi che hanno partecipato e i loro 5 educatori hanno vissuto per due settimane in una foresteria immersa nel suggestivo Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa. Sono stati 15 giorni intensi, ricchi di attività ludiche e sportive (piscina, baseball, atletica, showdown, escursioni diurne e notturne), e di laboratori, molti dei quali organizzati in collaborazione con gli operatori della Cooperativa Dulcamara: laboratorio della pizza, della lana, della falegnameria, per citarne alcuni. |
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Alcuni di loro ricordano come momento importante il percorso di orientamento e mobilità organizzato dal Dott. Marco Fossati durante i primi giorni della vacanza, perché ha permesso ai ragazzi di esplorare e prendere confidenza con gli interni e gli esterni delle foresteria sentendola un po' di più la propria casa. Sono state significative anche quelle iniziative che hanno spronato i ragazzi a confidare di più nelle proprie mani, non solo come strumenti per conoscere il mondo (ad esempio, la visita al Museo Tattile Anteros o la visita alla Fattoria Dulcamara per conoscere tutti gli animali che vi vivono), ma anche come strumenti per modellare il mondo e creare qualcosa di nuovo: Lorenzo ricorda quando ha imparato a fare la pizza, Federico ha invece provato grande soddisfazione a fare il falegname, anche se solo per un giorno. Ma un giorno non basta e neanche un'estate è abbastanza per questi ragazzi, perché tanto è il loro desiderio di stare insieme, incontrarsi e riconoscersi, condividere esperienze, sperimentare le proprie autonomie, ma soprattutto giocare e divertirsi come fanno i loro coetanei che ci vedono. Tutti i ragazzi intervistati vorrebbero consigliare questa esperienza ad altri giovani ipovedenti e non vedenti ed ognuno di loro ci regala consigli preziosi che custodiamo in un cassetto insieme al desiderio, speriamo realizzabile, di poter ripetere tali iniziative non solo d'estate, ma anche durante l'anno scolastico, ad esempio organizzando periodicamente dei fine settimana insieme. A tutti noi, educatori compresi, è rimasto nel cuore il laboratorio di musica (condotto da tre giovani musicisti bolognesi, Diego Occhiali, Cristian Grassilli e Tommy Ruggero), che si è concluso con un piccolo spettacolo serale; da questo laboratorio è nata una canzone, scritta dai ragazzi, dal titolo "Lo tsunami blu", che è diventata il leitmotiv della nostra vacanza. In questa grande onda forse è racchiusa l'energia creativa e trasformativa di tutti questi ragazzi, un potenziale prezioso che ha bisogno e diritto di esprimersi e continuare a crescere. |
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