A me gli occhi biberon

di Federico Bartolomei

La campagna di prevenzione visiva rivolta ai bambini di età compresa fra uno e tre anni


“Da padre ancorché da politico sono orgoglioso e commosso nel vedere i primi risultati emersi dalla campagna di prevenzione visiva A me gli occhi biberon” campagna di prevenzione visiva fortemente voluta dal consigliere del quartiere S. Stefano di Bologna, Vittorio Venturi, che con enfasi ma anche con estremo realismo ci racconta i primi risultati di questa iniziativa fortemente voluta dalla giunta del quartiere S. Stefano di Bologna.
“È interessante ossevare come il depistage, che ha riguardato i bambini di etá compresa fra 1 e 3 anni, abbia dato risultati forse all’inizio insperati e di fatto abbia ormai valicato i confini del quartiere S. Stefano per diffondersi come idea a tutto il territorio i della cittá di Bologna. Dai primi dati emersi risulta infatti che circa il 6% dei piccoli pazienti esaminati ha evidenziato la presenza di un difetto visivo meritevole di approfondimento e che circa nel 2% dei casi è stato prescritto un occhiale dopo la visita oculistica completa.”
Parlando di prevenzione visiva è importante ricordare quanto sia essa importante proprio nei primi anni di vita, periodo chiave per uno sviluppo armonico della finzione visiva. Un difetto visivo o una malattia oculare insorta in quello che viene definito il “periodo critico”, se non diagnosticata e curata per tempo può provocare danni importanti al sistema visivo talvolta non più reversibili. L’ambliopia, comunemente conosciuta come “occhio pigro”, é una di queste condizioni che si stima colpisca circa il 3-5% della popolazione. Forse non tutti sanno che i bambini sono giá visitabili dall’ortottista ed dall’oculista fin dai primissimi mesi di vita ed anche in assenza di sintomi particolari esistono delle tappe particolarmente indicate per eseguire un bilancio dello stato della visione (ad esempio i 3 anni).

Foto - Incontri al quartiere Santo Stefano

Foto - Una visita della campagna di prevenzione

Foto - Esame ai piccoli pazienti

Immagine - Manifesto della campagna di prevenzione

L’innovazione della tecnica utilizzata durante questo screening sta nell’utilizzare un autorefrattometro binoculare che permette, stando a distanza dal bambino, di indentificare la presenza di difetti refrattivi come ad esempio: ipermetropia, astigmatismo e miopia. Il risultato dello strumento, interpretato e valutato da un ortottista o un oculista esperto, fará scattare l’indicazione per una visita oculstica completa necessaria per fare poi una diagnosi precisa.
Questa metodica ha l’indubbio vantaggio di poter valutare tanti bambini in poco tempo e con una discreta facilitá. I bambini segnalati dovranno poi essere seguiti dall’ortottista e dall’oculista per la diagnosi e le terapie del caso.  

Vogliamo chiudere ricordando ai genitori come la presenza di alcuni segni possa far sospettare la presenza i un difetto di vista nel bambino:
-se chiudendo uno dei due occhi con la mano si innesca nel bambino una reazione di pianto e paura;
-se gli occhi non appaiono perfettamente dritti e allineati;
-se il bambino mantiene costantemente una posizione inclinata del capo;
-se le pupille dei due occhi non mostrano lo stesso colore ma un riflesso biancasto;
-se in presenza di luce intensa il bambino tende a chiudere costantemente un occhio.
Anche in assenza di disturbi apparenti controlli periodici della vista sono sempre consigliabili.

 

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